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Il segmento testuale Albino Volpi è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 8Entità Multimediali , di cui in selezione 5 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 619

Brano: [...]conquistare la fiducia delle masse occorreva ormai che i capi versassero il loro sangue. Da parte sua, sul « Popolo d'Italia », Mussolini aveva del resto cinicamente avvertito che « occorreva dare una lezione al deputato del Polesine ».

L'assassinio

II 10.6.1924, qualche giorno dopo che il capo del governo fascista ebbe ribadito in Parlamento le minacce, la cosiddetta Ceka del Viminale (v.), composta per l'occasione da Amerigo Dumini (v.), Albino Volpi, Augusto Malacria, Amleto Poveromo e Giuseppe Viola, aggredì in pieno giorno sul Lungotevere Arnaldo da Brescia l’onorevole Matteotti. Dopo averlo percosso, i sicari lo trascinarono nell’auto di Filippo Filippelli (direttore del giornale fascista II Corriere Italiano, di cui Matteotti aveva tante volte denunciato la faziosità e la demagogia). Nella stessa auto, poco più tardi, Matteotti venne ucciso a colpi di pugnale. L’assassinio fu particolarmente efferato. Il deputato socialista rimase per un certo tempo vivo nelle mani dei suoi aguzzini che lo seviziarono vilmente.

Il 10.6.1924, inter[...]

[...]’auto di Filippo Filippelli (direttore del giornale fascista II Corriere Italiano, di cui Matteotti aveva tante volte denunciato la faziosità e la demagogia). Nella stessa auto, poco più tardi, Matteotti venne ucciso a colpi di pugnale. L’assassinio fu particolarmente efferato. Il deputato socialista rimase per un certo tempo vivo nelle mani dei suoi aguzzini che lo seviziarono vilmente.

Il 10.6.1924, interrogato a Roma durante l’istruttoria, Albino Volpi dichiarerà: « Il contegno di Matteotti è stato assolutamente spavaldo. Mentre lo pugnalavamo egli è stato — direi — eroico. Ha continuato fino alla fine a gridarci in faccia: ” Assassini! Barbari! Vigliacchi! ". Mai ebbe un momento di debolezza per invocare pietà.

E mentre noi continuavamo nella nostra azione, egli ci ripeteva: " Uccidete me, ma l'idea che è in me non l'ucciderete mai Probabilmente se si fosse umiliato un momento e ci avesse chiesto di salvarlo e avesse riconosciuto l’errore della sua idea, avremmo forse non compiuto fino alla fine la nostra operazione. Ma no, fino alla fi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 54

Brano: [...]orso parlamentare che, per la

prima volta, suscitò l’adesione della sinistra e le interruzioni ostili della destra. Nel calore di quella lotta, Amendola passava decisamente dal liberalismo alla democrazia, con un processo di ripensamento e di revisione di tutto il suo passato e dei problemi storici della società italiana.

Il 26.11.1923 G.A. fu aggredito e percosso in via Francesco Crispi, a Roma, da un gruppo di fascisti, tra i quali erano Albino Volpi e Amerigo Dumi ni, più tardi partecipi all’assassinio di Matteotti. La guerra a fondo tra il fascismo e G.A. era ormai dichiarata, e questi condusse con coraggio e decisione la campagna elettorale del 1924: riuscito eletto, nella nuova Camera lesse il 6 giugno una dura dichiarazione antifascista. Dopo il delitto Matteotti, si fece promotore della secessione aventiniana, cui impresse quel carattere legalitario che tuttavia doveva essere fatale alla sua efficacia, tanto attendendo dall’iniziativa del re, il quale era invece connivente con Mussolini. Scarsa efficacia politica, unita però a un al[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 512

Brano: [...]922), Mussolini e gli altri* capi del fascismo non si sentivano sicuri; temevano la propaganda e Fazione dei numerosi oppositori e miravano a stroncarle con ogni mezzo. Fu appunto per intimidire Gon azioni criminose di selvaggia violenza gli avversari politici, che essi decisero di costituire l’organizzazione (le cui origini risalgono ai primi del 1923), a formare la quale furono subito designati Amerigo Dumini (v.), Aldo Rutato, Giuseppe Viola, Albino Volpi, Amleto Poveromo, Augusto Malacria e un certo Zaccagnini in funzioni di autista (tutti identificati per aver preso parte all’assassinio di Giacomo Matteotti). Alla banda fu aggregato anche lo jugoslavo Otto Thierschald, già disertore dall’esercito austroungarico durante la guerra 191518, poi confidente della polizia, al quale fu dato l’incarico di avvicinare Matteotti e di studiarne le abitudini. Ma prima ancora dell’assassinio del deputato socialista, la Ceka del Viminale aveva operato numerose aggressioni: contro l'on. Giovanni Amendola, capeggiata dal quadrumviro Emilio De Bono (v.), a Rom[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 150

Brano: [...]nfranconi, venne riferita dal Giurin a un deputato socialista e poi data alla stampa.

Il delitto Matteotti

Nei primi mesi del 1924 Dumini ebbe da Cesare Rossi e da Giovanni Marinelli, diretti collaboratori del Capo del governo Mussolini, l'incarico di « sorvegliare » il deputato socialista Giacomo Matteotti (v.). Per assolvere il syo mandato si assicurò la collaborazione di Augusto Malacria, Amleto P over omo, Giuseppe Viola, Aldo Putato e Albino Volpi, « arditi » milanesi già esperti in aggressioni, e li fece trasferire a Roma sotto falsa identità. Il 10.6.1924, dopo un discorso pronunciato alla Camera contro le intollerabili illegalità commesse dal fascismo al potere, Giacomo Matteotti fu rapito sul Lungotevere Arnaldo da Brescia, condotto nella campagna romana e brutalmente ucciso a pugnalate. Il Dumini, che pilotava la macchinò dei rapitori, fu riconosciuto e non potè sfuggire a| processo. Questo, svoltosi il 16.3. 1926 a Chieti, con una Corte compiacente e in un clima di aperta intimidazione, si concluse con una semplice condanna per «[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 550

Brano: [...]li fu tra i fondatori della cosiddetta Ceka del Viminale (v.) e, due settimane dopo l’assassinio del deputato socialista Giacomo Matteotti, egli fu arrestato a Roma perché fortemente indiziato come complice del crimine. Si scoprì, tra l’altro, che egli era intervenuto per far scarcerare Otto Thierschwald (un detenuto tedesco utilizzato per spiare le mosse di Matteotti) e che il 7.10.1924 si era recato di persona a Milano per assoldare il sicario Albino Volpi. Per evitare un clamoroso processo, dal quale sarebbero certamen

te emerse le responsabilità di Benito Mussolini, capo del governo e primo mandante dell'omicidio, a Marinelli fu concesso il beneficio dell’amnistia. Con lui furono amnistiati Cesare Rossi e Filippo Filippelli. Inoltre, I'1.12.1925 i giudici della Corte d’appello di Roma deliberarono che i tre imputati dovessero rispondere esclusivamente dell’accusa di « sequestro di persona » (reato per il quale non era richiesta la carcerazione preventiva), sicché essi vennero posti immediatamente in libertà.

Pochi giorni dopo, nel corso[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Albino Volpi, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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