Brano: Marelli Ercole, Società

ziaria della Società, il presidente Benni ne moltiplicò i legami con le principali aziende e con gli istituti finanziari italiani, entrando nel consiglio di amministrazione della FIAT e della Snia Viscosa, assumendo nel 1928 la presidenza del Banco di Roma e via via quella deU’ANIC, della Italcable, della Larderello, oltre a far parte dei consigli di amministrazione della Società Italiana Strade Ferrate Meridionali (gruppo finanziario corrispondente all’attuale Bastogi), della Edison (v.), della Adriatica di Sicurtà, della Stipel, della Eternit. La Marelli si legò in quegli anni anche al capitale americano (Westinghouse e Radio Corporation).

Nello stesso tempo il Benni rilevò insieme a Tamai, al quale aveva dato in sposa una figlia, il 45% del capitale azionario della Marelli, lasciando una quota pari alla sua al gruppo degli eredi e il restante 10% a una massa di ci[...]

[...]ella elettrotecnica, e in particolar modo nel campo magnetico rotante, grosse forniture furono ordinate dai lanifici del Biellese e del Vicentino. Impianti per centrali idroelettriche furono costruiti anche per l'estero: nell’agosto

1927 ne venne portato a termine uno a Mojaisk (U.R.S.S.) e nel

1928 un altro a Lima (Perù). Fin dal 1922, per far fronte alla produzione speciale nel campo dell’aeronautica, era sorta intanto la Società Aeromeccanica Marelli.

Dal 1926 la Marelli costruiva quasi tutti gli apparati motori di grande potenza per le navi di superficie italiane e per gran parte dei sommergibili. Anche in siderurgia gli impianti di comando dei laminatoi venivano allestiti dalla Marelli, così come essa forniva i macchinari occorrenti alle opere di bonifica e di irrigazione avviate negli anni del regime. Ma il settore che

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con più continuità assicurava commesse era quello dei trasporti: durante il fascismo uscirono dagli stabilimenti di Sesto San Giovanni la maggior parte dei motori, degli accessori e delle installazi[...]