Brano: Jugoslavia
Il Comitato esecutivo eletto dalla prima assemblea dell'A.V.N.O.J.. In primo piano, a sinistra: Tito (Bihac, 26.11.1942)
qualche tempo aveva accarezzato l’idea di rafforzare le unità cetniche con il disciolto esercito italiano, dovette abbandonare anche quest’ultima illusione. Il movimento di liberazione nazionale ne uscì invece consolidato e potè rapidamente estendersi a nuovi territori. I tedeschi, da parte loro, furono costretti a chiamare nuove unità per colmare i vuoti lasciati dai soldati italiani.
Dal settembre 1943 al gennaio 1944 fallirono tutti i tentativi tedeschi per ricacciare verso l’interno i partigiani che, dalla costa dalmata, poterono[...]
[...] collegarsi stabilmente via mare con gli Alleati attestati a Brindisi e a Bari (v. Jugoslavi in Italia).
L’esercito partigiano jugoslavo, che nel 1941 contava 8.000 uomini, raggiunse nel 1944 i 300.000 combattenti, cifra tanto più elevata se si considera il numero complessivo della popolazione.
La nascita della nuova Jugoslavia Il 29.11.1944, in un momento particolarmente drammatico per il paese, si svolse a Jajce la seconda Assemblea dell’A.V.N.O.J., nella quale vennero prese decisioni politiche di fondamentale importanza per l’avvenire della Jugoslavia. In quella sede furono gettate le basi del nuovo Stato democratico federativo che riconosceva assoluta parità di diritti alle diverse comunità nazionali. La Serbia, la Croazia, la Slovenia, la Bosnia e l’Erzegovina, il Montenegro e la Macedonia furono chiamati a costituire la nuova Federazione jugoslava, con i Comitati popolari di liberazione come unici organi investiti di potere locale. L’A.V.N.O.J. si trasformò in supremo organo legislativo ed esecutivo; si diede una presidenza con a ca[...]
[...] fondamentale importanza per l’avvenire della Jugoslavia. In quella sede furono gettate le basi del nuovo Stato democratico federativo che riconosceva assoluta parità di diritti alle diverse comunità nazionali. La Serbia, la Croazia, la Slovenia, la Bosnia e l’Erzegovina, il Montenegro e la Macedonia furono chiamati a costituire la nuova Federazione jugoslava, con i Comitati popolari di liberazione come unici organi investiti di potere locale. L’A.V.N.O.J. si trasformò in supremo organo legislativo ed esecutivo; si diede una presidenza con a capo I. Ribar; costituì il Comitato di liberazione della Jugoslavia, con funzioni di governo provvisorio, e ne designò presidente Tito; decise di interdire il ritorno di Pietro II e di non riconoscere alcuna autorità al governo emigrato a Londra. Il Comitato di liberazione della Jugoslavia venne poco dopo riconosciuto dall’Unione Sovietica e dagli Alleati occidentali.
L’aiuto sovietico
Tra la fine del 1943 e l’inizio del 1944 i partigiani respinsero con duri combattimenti la sesta offensiva nemica. Ne[...]