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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 721

Brano: [...]ica di discriminazione industriale dei “socialisti bianchi” come W.H. Andrews che, 14 anni più tardi, sarà

ii fondatore del Partito comunista del Sudafrica.

Nel 1906 il collaborazionista Jabavu accettò il sistema di monopolio diamantifero De Beers, creato da Rhodes dal 1879. In cambio, il De Beers elargì 20.000 sterline per la costruzione del College di Fort Hare, controllato dai missionari liberali, come “Università nativa” segregata nel Capo Orientale.

Nel marzo 1909 la Convenzione dei nativi sudafricani fece votare a tutti i Congressi nativi provincialitribali (NatalZulù, CapoXhosa, TransvaalSotho) una grande petizione rivolta al governo britannico e al re Edoardo VI. Il liberale del Capo W. P. Schreiner (padre della nota scrittrice Olive Schreiner, autore di “Una fattoria africana”) guidò la delegazione a Londra, ma la petizione non fu accolta; anzi, i liberali aiutarono i boeri, capeggiati dagli anglofili Smuts e Botha, a redigere la costituzione razzista del 1910.

Nel 1911 P.K. Sema, educato al Jesus College, a Oxford e all’Università della Columbia, promosse un Congresso di nativi sudafricani (fondato l'8.1.1912 a Bloemfontein) per resistere al decreto di rapina della terra. Nel 1925 questo stesso partito assumerà il nome di Congresso nazionale del Sudafrica e oggi è co[...]

[...]and e Montsioa.

La finalità del partito era quella di « formulare un progetto sugli affari dei nativi a vantaggio e sotto la guida del governo e del parlamento deirUnione ». Da ciò risulta come l’A.N.C., oggi fuori legge in Sudafrica, fosse allora la più importante organizzazione, nata sul terreno della collaborazione e tenuta a battesimo dai liberali che ne sfruttavano periodicamente il sostegno di massa.

Uno sviluppo analogo si ebbe nel Capo Occidentale, dove nel settembre 1902 il dottor Abdurahman fondò l'organizzazione delle genti africane (A.P.O.), prevalentemente composta da coloureds. Questo Abdurahman, che nel 1909 fece parte con Jabavu e Soga della delegazione recatasi a Londra, si scontrò con il razzismo del sindacato “bianco” che, guidato da Andrews, appoggiava la discriminazione del decreto sulle miniere e sul lavoro del 1911.

La sua organizzazione fu la più importante del Capo Occidentale fino alla Seconda guerra mondiale, quando dopo la morte di Abdurahman (divenuto nel frattempo consigliere a Città del Capo) l’À.P.O. si fuse con il Movimento di unità noneuropeo (N.E.U.M.).

Dopo l’“ammunitinamento indiano” del 1857 i piantatori di zucchero inglesi (tra i quali era anche il fratello di Rhodes) importarono nel Natal forzalavoro indiana a basso costo e non garantita contrattualmente. All'epoca gli zulù non erano ancora stati soggiogati, non accettavano la riserva Shepstone, il dominio indiretto e le politiche di supersfruttamento. insieme ai lavoratori indiani arrivarono in Sudafrica commercianti e anche avvocati come il Mahatma Gandhi (v.). Nel 1894 quest'ultimo fondò il Congresso indiano del Natal quale [...]

[...]elle miniere e nell’industria paghe pari al 10 per cento di quelle europee), temendo che salari più alti avrebbero potuto allontanare gli africani dal loro sistema tribale “naturale”.

Nel 1917 Andrews e S.P. Bunting, altro futuro fondatore del C.P.S.A., appoggiarono il decreto per l'amministrazione dei nativi del 1917, che l’A.N.C. respinse. Anche se l’I.S.L. e la Lega “guerra alla guerra” di Bunting erano “antibelliciste”, mentre l’A.N.C., l’A.P.O. e il N.I.C. erano favorevoli al conflitto, la posizione “rivoluzionaria” dei primi riguardo alla “guerra imperialista” mascherava il loro personale imperialismo coloniale e razzista.

La stessa apparente contraddizione emerse tra i socialisti razzisti americani alla Jack London. L’unica posizione antimperialista e contraria alla guerra fu, di fatto, quella assunta dai lavoratori di colore di Willowmore e delle tribù della Namibia che si opposero tanto a LettowVoorbeck (il generale tedesco genocida) quanto al suo vincitore generale Smuts. Da ricordare anche la rivolta di operai e contadini d[...]

[...]natori “bianchi” antiafricani che scioperavano nella miniera Simmers, sostenendo in seno all’Internazionale comunista che « i lavoratori bianchi sono la forza motrice del movimento ».

Di ritorno dalla Conferenza della pace di Versailles e dal Congresso panafricano, dove avevano incontrato Du Bois, Plaatje e Mahabane incrementarono il panafricanismo dell’A.N.C. che a Queenstown, per la prima volta, rivendicò il diritto di voto, ma solo per il Capo. L’1.1.1919 C. Kadalie, un ex bracciante del Nyassa, costituì l’Unione

721



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 722

Brano: [...]le); di conseguenza non servivano, secondo i dirigenti dell’I.C.U., sindacati di categoria sul modello euroamerlcano. Questo concetto era del tutto inaccettabile per l’I.S.L. e per il C. P.S.A., data la loro formazione mentale europea, sicché, d’accordo con i liberali, nel giro di dieci anni essi fecero di tutto per distruggere l’I.C.U..

L’esperienza dell’I.C.U.

Nata tra i portuali e i lavoratori industriali dell’Excelsior Hall (Città del Capo), nel dicembre 1919 l’I. C.U. attuò il suo primo grande sciopero che fu stroncato solo dall’intervento della truppa e dei lavoratori europei. Quando poi, nel febbraio 1920, 70.000 minatori africani scioperarono in 22 miniere, di nuovo la lotta venne stroncata dalla polizia e dalla “forza motrice del movimento” bianca. Nel luglio dello stesso anno, a Bloemfontein, venne eletto presidente dell’I.C.U. Msimang, esponente dell’A.N.C.. In settembre, n.C.U. di Port Elisabeth (Capo Orientale), guidata da Massabalala, scioperò per ottenere un salario minimo di mezza sterlina al giorno. In questa occas[...]

[...]C.U. attuò il suo primo grande sciopero che fu stroncato solo dall’intervento della truppa e dei lavoratori europei. Quando poi, nel febbraio 1920, 70.000 minatori africani scioperarono in 22 miniere, di nuovo la lotta venne stroncata dalla polizia e dalla “forza motrice del movimento” bianca. Nel luglio dello stesso anno, a Bloemfontein, venne eletto presidente dell’I.C.U. Msimang, esponente dell’A.N.C.. In settembre, n.C.U. di Port Elisabeth (Capo Orientale), guidata da Massabalala, scioperò per ottenere un salario minimo di mezza sterlina al giorno. In questa occasione la polizia intervenne, uccidendo 24 lavoratori e ferendone 126. Ai funerali parteciparono in 30.000. Il dottore Abdurahman condannò l’eccidio, ma l’I.S.L. ignorò lo sciopero.

Nel maggio 1921 le unità di difesa di Smuts uccisero 163 “israeliti” e ne ferirono 129 che, armati di lance fatte in casa, si erano rifiutati di andarsene da Bulhoek, presso Queenstown (Capo). Il loro capo

E. Mgijama e altri 102 furono gettati in carcere e vi furono lasciati per anni. In lugl[...]

[...]però per ottenere un salario minimo di mezza sterlina al giorno. In questa occasione la polizia intervenne, uccidendo 24 lavoratori e ferendone 126. Ai funerali parteciparono in 30.000. Il dottore Abdurahman condannò l’eccidio, ma l’I.S.L. ignorò lo sciopero.

Nel maggio 1921 le unità di difesa di Smuts uccisero 163 “israeliti” e ne ferirono 129 che, armati di lance fatte in casa, si erano rifiutati di andarsene da Bulhoek, presso Queenstown (Capo). Il loro capo

E. Mgijama e altri 102 furono gettati in carcere e vi furono lasciati per anni. In luglio l’I.C.U. adottò la tattica di “resistenza passiva” consigliata da Gandhi. A Port Elisabeth venne eletto segretario generale C. Kadalie e come organizzatore loca

le J. la Guma (più tardi questi sarà uno dei primi noneuropei ad aderire al C.P.S.A.).

Intanto, sull’opposto versante “europeo”, nello stesso luglio 1921 i razzisti dell’I.S.L., il Partito socialdemocratico, il Club marxista di Durban, il Partito comunista unitario di Città del Capo e la Società socialista ebrea (sionista) fondavano il P[...]

[...]io l’I.C.U. adottò la tattica di “resistenza passiva” consigliata da Gandhi. A Port Elisabeth venne eletto segretario generale C. Kadalie e come organizzatore loca

le J. la Guma (più tardi questi sarà uno dei primi noneuropei ad aderire al C.P.S.A.).

Intanto, sull’opposto versante “europeo”, nello stesso luglio 1921 i razzisti dell’I.S.L., il Partito socialdemocratico, il Club marxista di Durban, il Partito comunista unitario di Città del Capo e la Società socialista ebrea (sionista) fondavano il Partito comunista del Sudafrica (C. P.S.A.). I sionisti erano coloni ebrei che, dopo essere fuggiti dalla Russia zarista in seguito ai pogroms avvenuti nei primi anni del secolo, arrivati in Sudafrica avevano messo in atto contro i noneuropei un razzismo ancora più profondo di quel

lo da cui erano fuggiti. In seno al C.P.S.A. questi ebrei (passando dal

lo stalinismo al sionismo) svolgeranno un ruolo predominante anche dopo il 1948, al momento della fondazione dello Stato di Israele sulle terre dei palestinesi. Ma già durante gli anni[...]

[...]’abisso della rovina capitalista (cosa che, in Sudafrica, significava cadere nel minaccioso “abisso nero”) divenne chiaro quando, nel novembre 1921, l’organo del C.P.S.A. difese la discriminazione imposta dagli aguzzini europei contro i minatori africani. Nel gennaio 1922 lo stesso organo sostenne che la discriminazione nell’industria era necessaria per sostenere i livelli salariali “bianchi”, mentre il giornale “conservatore” dei coloureds dell’A.P.O. definiva i minatori “bianchi” veri e propri parassiti che succhiavano il sangue del nativo. Questa, e non l'opinione sulla rivoluzione russa, era la vera linea che demarcava la lotta di classe in Sudafrica: essere razzista o a favore dell’uguaglianza.

Nel febbraio 1922 il “rivoluzionario” C.P.S.A alzò nelle strade di Johannesburg una bandiera con lo slogan: « Lavoratori del mondo unitevi per un Sudafrica bianco ». Questa bandiera “socialista bianca”, che apparve nei giornali del l’epoca, fu innalzata dai minatori “bianchi” antiafricani che scioperavano con

tro l’accesso dei minatori afr[...]

[...]ogan: « Lavoratori del mondo unitevi per un Sudafrica bianco ». Questa bandiera “socialista bianca”, che apparve nei giornali del l’epoca, fu innalzata dai minatori “bianchi” antiafricani che scioperavano con

tro l’accesso dei minatori africani ai lavori specializzati. Gli scioperanti formarono squadre di “vigilantes”, simili a quelle del KuKluxKlan americano, che irruppero negli insediamenti africani, assassinando e terrorizzando la gente. L’A.P.O. condannò questo sciopero come uno dei peggiori crimini (Risoluzione del 25.3.1922), n.C.U. chiese che i massacratori venissero impiccati e, durante la sua III Conferenza (gennaio 1923), condannò lo sciopero come « l’assassinio cinico della nostra gente ». Ma l’“Internazionale”, organo del C.P.S.A., M 4.8.1922 e il 16.3.1923 salutò lo sciopero come « il più glorioso evento nella storia della civilizzazione bianca in Sudafrica » e, di fronte al l’Internazionale Comunista, I. Jones lo gabellò come un evento rivoluzionario. Prima di spegnersi, molti anni più tardi, in una clinica di Yalta, Jones [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 313

Brano: [...]) 83118; AA.W, (Sulla Garibaldi e la Osoppo nel Friuli NordOrientale), ivi n. 4 (1974) 13166; G. Nazzi, La formazione partigiana Giustizia e Libertà, « La Panarie ». 1974, n. 25, 3540; A. Moretti, La politica estera della Resistenza alla frontiera orientale ed i rapporti fra le forze italiane di liberazione e quelle slovene, sta in « Lezioni di storia contemporanea ». Atti 2° Corso di aggiornamento 312 aprile 1975. Consiglio Regionale Lombardia; A.P.O., La Resistenza osovana nell’Arzino e nella Val Tramontina, Udine 1975; A. Moretti, La Slavia friulana fra Italia e Jugoslavia 194345, « Storia contemporanea in Friuli » n. 8 (1977) 1375; G.P. Gallo, La crisi di Pielungo, ivi 76125; T. Sguazzerò, Il contributo azionista alla lotta di liberazione, ivi 126199; Mario Cesselii, Porzus. Due volti della Resistenza, La Pietra, Milano 1975; P. Pallente, Il P.C.I. e la questione nazionale. FriuliVenezia Giulia 1941

45, Udine 1980; F. Solari, L'armonia discutibile della Resistenza. Confronto fra generazioni, La Pietra, Milano 1979; A. BuvoliM. Lizzer[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 379

Brano: Palombaro, Banda

tale elenco era firmato dal comandante di compagnia Ruggiero ».

Il 4.3.1968, su proposta dell’istituto regionale per la storia del movimento di Liberazione, nonché delle Associazioni A.N.P.I. e A.P.O., il Comune di Palmanova deliberava di murare sui luoghi che avevano visto il sacrificio di tanti partigiani due lapidi con le epigrafi seguenti:

« Qui, entro la cerchia della caserma "Piave”, divenuta nel 1944 fino alla Liberazione nel 1945, triste strumento di repressione e di morte al servizio dei nazifascisti, centinaia di patrioti e di ostaggi furono costretti ad immani sofferenze e supplizi conclusisi per molti col martirio e con la morte. Fra queste mura uomini liberi e generosi, in cospetto a torturatori e carnefici, seppero patire e morire, affinché la prepotenza straniera e la opp[...]

[...]Esercito) a organizzare la Banda « Palombaro », così chiamata dal nome della località dove fu costituita. Dalle caserme di Chieti Città, dalla polveriera detta delle « Arenazze », dal Deposito di Chieti Stazione essi presero con rapidi colpi di mano quanto loro serviva al combattimento, con bottino peraltro sufficiente.

II 20.9.1943, a bordo di alcune autocarrette dell’ex Esercito, i partigiani raggiunsero il Comune di Palombaro, a 46 km dal capoluogo. Non appena furono nella zona, valutata la situazione locale procedettero a epurare i paesi limitrofi dagli elementi nocivi che già avevano ripreso la loro opera nefasta a favore dei tedeschi. In tali operazioni i partigiani si procurarono altre armi e materiali, che permisero di colmare parte dei vuoti ancora esistenti.

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 724

Brano: [...]sentanti indigeni “bianchi” i liberali Ballinger, Hemming e Molteno, ma il 61% degli “elettori” registrati boicottò le elezioni.

Kotane, a proposito del risultato politico del C.P.S.A., affermò: « Dobbiamo ammettere un completo tradimento del popolo africano » (Verbali del C.P.S.A., 29.12.1938).

Punto di riferimento delle forze della noncollaborazione divenne da questo momento l’Associazione Nuova Era (N.E.F.) fondata nel 1937 a Città del Capo come un forum aperto da Gool, B.M. Kies, I.B. Tabata, S.A. Jayiya e altri che, insieme al gruppo La Guma del C.P.S.A. e a militanti della N.L.L., nel marzo 1938 diedero vita al Fronte unito noneuropeo (N.E.U.F.) per una politica nonrazziale, antimperialista e noncollaborazionista. Nell'autunno del 1939 il N.E.U.F. tenne assemblee di massa contro le nuove leggi di segregazione e in favore della Cina e dell’Etiopia. Il dottor Y. Dadoo, dirigente “indiano” del C.P.S.A., nel settembre 1939 fu arrestato per dichiarazioni contro la guerra fatte dal N.E.U.F.. In seno a questa organizzazione anche Ki[...]

[...]imento degli affari di co^ lore [C.A.D.), il N.E.F. fondò un Comitato antiC.A.D. per boicottare i “quislings” locali e, chiedendo « null’altro che diritti pienamente democratici », propose di dare vita a una organizzazione nazionale. A maggio erano già sorte 109 organizzazioni locali di questo comitato, che cacciarono i collaborazionisti dalla Lega degli insegnanti del Sudafrica guidata da Kies, dal reverendo Dudley, da Wessels e altri, mentre l’A.P.O. era capeggiato ora dal figlio di A. Abdurahman.

Gli antiC.A.D. si unirono all’A.A.C. e invitarono sia l’A.N.C. che i congressi indiani a formare una nuova organizzazione nazionale. Nel 1944 il Movimento di unità noneuropeo comprendeva la maggior parte delle organizzazioni noneuropee di ogni tipo, sulla base di un programma di

10 punti per la lotta contro ogni determinazione razziale, per la noncollaborazione e contro l’imperialismo. Il movimento aveva propri rappresentanti in Rhodesia, in Namibia e nei protettorati. In campagne di estensione nazionale esso si oppose alla nuova segregazi[...]

[...] aveva propri rappresentanti in Rhodesia, in Namibia e nei protettorati. In campagne di estensione nazionale esso si oppose alla nuova segregazione del tempo di guerra e poi a quella del dopoguerra, salutando le lotte per l’indipendenza dell’Indonesia, dell’india, del Vietnam e della Cina.

Nel 1944 il C.P.S.A. e l’A.N.C. aderirono al N.E.U.F., ma nel 1945 si ritirarono da una campagna antipermessi lanciata dal movimento contro i liberali del Capo. Nel 1946 il N.E.U.M. rivendicò l’indipendenza per la Namibia, ma l’A.N.C. propose invece un’amministrazione fiduciaria.

Nel 1946, dopo uno sciopero di 80 mila minatori (nel corso del quale

10 scioperanti rimasero uccisi e 1.300 feriti), l’A.N.C. accettò la pro

posta di M. Kotane di boicottare le elezioni del Consiglio dei rappresentanti indigeni e delle rappresentanze degli indigeni “bianchi”. Nel giugno 1947 il N.E.U.M. organizzò il boicottaggio di queste elezioni e in ottobre lo stesso Kotane, diventato nel frattempo segretario del C.P.S. A., nell’organo di partito “Libertà” stigm[...]

[...].M., condannò le forze che avevano spezzato il boicottaggio.

Nel 1952, mentre era in svolgimento una nuova ondata di misure razziste repressive (legge sui matrimoni misti del 1949, legge del 1950 sulle “aree di gruppo”, leggi sulla repressione del comuniSmo e sulla registrazione della popolazione del 1950, leggi sulle autorità bantù e sull’educazione bantù del 1951) e si stava celebrando il terzo centenario dell'arrivo di Jan Van Riebeeck al Capo, il N.E.U.M. organizzò un boicottaggio nazionale. Il N.E.F. pubblicò per l'occasione la prima storia nonrazzista del Sud Africa (intitolata appunto “300 anni”) e il N.E. U.M. mobilitò la popolazione contro la retribalizzazione bantù in campo

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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine A.P.O., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---Storia <---comunista <---A.N.C. <---C.P.S.A. <---imperialismo <---imperialista <---razzista <---A.N.P.I. <---I.S.L. <---Il C <---Il C P <---Medicina <---N.E.U.M. <---P.C.I. <---Partito comunista <---antimperialista <---collaborazionista <---indiani <---indiano <---laburista <---nazionalista <---nazista <---razzismo <---razzisti <---socialista <---socialisti <---A Port Elisabeth <---A.A. <---A.A.C. <---Antonio Sambiase <---Archivio Istituto Friulano <---Associazioni A N <---B.M. <---Bandiera rossa <---Bibliografia <---Brigate Osoppo <---C.A.D. <---C.L.N <---C.P.S. <---C.P.S.A <---C.U. <---C.V.L. <---Capo Orientale <---Capo W <---Capo W P <---Capo W P Schreiner <---Capo-Xhosa <---Casoni di Romagna <---Chieti Città <---Chieti Stazione <---Città del Capo <---Clinica <---College di Fort Hare <---Comando Unico Raggruppamento Zone <---Comune di Palmanova <---Comune di Palombaro <---Corpo Organizzato Transkei <---De Beers <---Deposito di Chieti Stazione <---Diritto <---Edoardo VI <---Facoltà di Medicina <---Fascismo-Guerra-Resistenza <---Friuli Venezia Giulia <---Friuli-Slovenia <---Friuli-Venezia <---G.A. <---G.P. <---Garibaldi-Osoppo <---Giuseppe De Salvo <---Giuseppe Pugliese <---Giustizia C <---Giustizia C Steyn <---Gruppo Palombaro <---Guerra di Liberazione <---H.L. <---I.B. <---I.C.U. <---Il N <---Il N E <---Il N E F <---Il P <---Il P C <---Il P C I <---J.P. <---Jan Van Riebeeck <---Jesus College <---Ku-Klux-Klan <---La Guma <---La Pietra <---La Slavia <---La formazione <---Letsie II <---Lettow-Voorbeck <---Liberazione Friuli <---Loggia in Piazza Grande <---Malawi-Rhodesia <---Mario Cesselii <---N.E. <---N.E.F. <---N.E.U.F. <---N.I.C. <---N.L.L. <---N.R.C. <---Nel N <---Nel N E <---Nel N E F <---Nord-Orientale <---Osoppo nel Friuli Nord <---Osoppo-Friuli <---P.K. <---P.S.A. <---Partito Unito di Smuts <---Piazza Grande <---Protettorato del Basutoland <---Rassegna di Storia <---Repubblica Jugoslava <---Resistenza in Friuli <---S.A. <---S.M. <---S.P. <---Stato Operaio <---Stato di Israele <---Storia contemporanea <---Storia del Movimento di Liberazione <---Suboza II <---T.O.B. <---U.M. <---Unico Raggruppamento Zone del Friuli <---Vincenzo Pugliese <---W.H. <---alpinismo <---antibelliciste <---antifascisti <---antimperialismo <---antimperialisti <---azionista <---capitalista <---collaborazionisti <---colonialista <---eurocomunismo <---fascismo <---fascista <---fasciste <---fascisti <---giane <---indiana <---interimperialista <---italiana <---italiane <---marxista <---nazifascista <---nazifascisti <---nazionalisti <---nazisti <---noncollaborazionista <---panafricanismo <---razziste <---realismo <---segregazionista <---segregazioniste <---sindacalismo <---sionismo <---sionista <---sionisti <---socialismo <---stalinismo <---tribalista <---zarista