E torrà donna, e [...] quando sussistano fondate ragioni per ritenere che [...] piacere che dolore. E, dal momento che il [...] epicureo non considera un male la morte (né la [...] né quella degli altri), e si nega [...] la tragedia, una tragedia come [...] rimane impensabile. Con la morte di [...] epicureo non potrebbe che prendere [...] della contestuale morte [...] non che alla lontananza, non [...] certo alla morte. Chi è morto è morto, [...] o se preferiamo, « chi [...] giace e chi vive si dà pace ». E perché non dovrebbe darsi [...] Admeto, perché inseguirebbe il fantasma di un bene che, [...] essere perduto, non è più nemmeno [...] discorso si fa diverso se, [...] sul piano [...] carnale, dell [...] ci poniamo su quello [...] o philia (ben presente [...] nel rapporto [...]. Alla philia il saggio epicureo, [...] e catafratto contro le sue [...] non è insensibile. ///
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La philia segna il punto [...] minor resistenza, e insieme un varco di apertura, nella [...] corteccia protettiva di cui egli si è circondato, una [...] che deve [...] agli eventi esterni. La philia risponde [...] ad un bisogno, ad [...] si ripropone insistente nella vita, anche se [...] più elevato di quello dei bisogni immediati, [...] del mutuo soccorso, della solidarietà reciproca. In astratto, il sommo [...] del bastare a se stessi, del non [...] altri: [...]. Ma si tratta di [...] raggiungibile. In difetto, al bisogno, [...] altri, provvede il legame della philia, che [...] nel rapporto di reciprocità su cui si [...] gli imprevisti della fortuna, [...] per il valore intrinseco [...] riconosciuto, giunge a trascendere i restrittivi limiti [...]. Per la philia [...] è diverso dagli altri [...] egli assolva ai bisogni primari della sopravvivenza: [...] quando non sia arricchito dalla presenza e [...] un amico, si connota al livello [...] più bruta: « Prima [...] cosa tu hai da mangiare e da [...] con chi tu possa mangiare e bere: [...] è divorare di belve ». E, poi che [...] è un bene cosi [...] « parteciperà alle sventure degli amici prendendosi [...] », cosi come Teseo si fa carico [...] ha annientato Eracle: « È ora / [...] di un amico »; e « soffrirà [...] alla tortura » non meno che se [...] egli stesso; e non tradirà [...]. E, in un atto di [...] confutazione della regola che ha ispirato fin [...] il suo vivere, il saggio, [...] è necessario, morrà per [...] cosi come [...] morrà per lui. È [...] in questo supremo atto di [...] di sé per [...] che si perfeziona, superando le [...] contraddizioni, la regola del vivere secondo Epicuro. ///
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È [...] in questo supremo atto di [...] di sé per [...] che si perfeziona, superando le [...] contraddizioni, la regola del vivere secondo Epicuro.