Il Russo individua, cosi [...] tempestiva opportunità con la quale il filosofo [...] contenuto culturale come la molecolare forma dominante [...] intellettuali italiani, e presta la [...] funzione di educatore e [...] società. Si entra nella questione [...] politica e cultura, tra Stato e società [...]. È il rapporto tra [...] e il « dover essere », tra [...] di Romolo » illuminata se sa [...] dinanzi alla soglia del [...] sacerdozio laico che è tale se si [...] « ispirazione allotria ». È possibile tenere unite [...] vera » e quella « ideale » [...] dei diversi piani su cui si collocano. È sempre però la Cultura [...] fare [...] un dover essere, a [...] cioè di valori etici, a [...] la [...] sintesi politica a partire [...] di quel disorganico essere nella [...] unitaria del suo dover essere coscienziale. Si intravede in filigrana [...] letteratura come mito assoluto che giunge ad [...] della generazione di una classe dei colti [...] in nome del presidio [...] artistica come valore [...] « Un paese è [...] un affiatamento spirituale tra i vari rappresentanti [...] e quelli della stessa letteratura militante, in [...] determini una sensibilità comune, un gusto, [. Si spiega così la simpatia [...] cui Russo accoglie [...] di « Pègaso » per [...] modello di una [...] degli [...] che quella rivista configura, per [...] capacità di proseguire « il [...] della « Nuova Antologia » dei primi decenni [...] (p. Allo stesso modo è la [...] di una latitanza del gesto letterario dalla « vita [...] che spinge il critico a prendere, con reiterata virulenza, [...] distanze [...] polo [...] esegetico negli anni Trenta, la [...] di De Robertis, fondata su [...] « estetismo di pura forma » (p. La distinzione [...] tra luogo politico e [...] così, ammissione di una [...] in cambio di quella [...] concessa alla cultura [...] dal regime fascista, che [...] controllo egemonico attraverso la cooptazione degli operatori [...] luoghi specifici di produzione letteraria ed artistica [...] ingerenza a livello ideologico. Le contraddizioni di quella [...] negli anni [...] secondo dopoguerra, Russo rinviene [...] orizzonte politico lo spazio per dare corpo [...] apertura sociale e rigore culturale, tra campo [...] culturale. Anche per questi anni [...] la selezione antologica di Falaschi. I brani messi insieme [...] essenziali nei quali si addensa la rinnovata [...] Russo, i generosi velleitarismi ad essa connessi. Si tratta della [...] di Gramsci, della questione dell'« [...] » e/o del « [...] », e della polemica contro Croce. [...] a Gramsci non vuol dire [...] adeguamento al marxismo: di questo il critico con la [...] acuta capacità di situare storicamente la [...] cultura, è ben consapevole. Certo ha ragione Baratto [...] Russo «non tende tanto ad assorbire Gramsci [...] idealistico, quanto ad aprire questo [...] di Gramsci» (art. ///
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Certo ha ragione Baratto [...] Russo «non tende tanto ad assorbire Gramsci [...] idealistico, quanto ad aprire questo [...] di Gramsci» (art.