Brano: [...]lle Caminate. Sotto la tortura, per più giorni, si rifiutò di fare i nomi dei suoi compagni. I fascisti sfogarono la loro rabbia impotente uccidendo

lo a pugnalate e gettandone il corpo dal ponte di Meldola. È stato insignito di medaglia d'argento al valor militare alla memoria.

Carisio

Comune di 1.500 abitanti in provincia di Vercelli, nel corso della Guerra di liberazione vide un’intensa attività delle formazioni partigiane biellesi e valsesiane.

Tra i fatti d’arme di cui fu teatro, se ne ricordano due. Il primo ebbe luogo il 22.9.1944, nei pressi del casello dell’autostrada: un piccolo gruppo di partigiani vi si era appostato allo scopo di impossessarsi di qualche automezzo di passaggio, ma quando giunse una macchina carica di fascisti armati, la superiorità numerica di questi prevalse. Mentre i partigiani tentavano di disperdersi nei campi circostanti, Sandro Bassetti (Capitan Tempesta) cadde crivellato di colpi. Gli uccisori lo spogliarono delle armi e dei docu

menti e lo abbandonarono sul campo.

Un altro scontro avvenne [...]

Brano: [...]bblica nel 1958, non volle rientrare in Italia per un provvedimento di grazia, ma tornò in patria soltanto quando venne ufficialmente riconosciuto che i fatti di cui egli era stato accusato erano « atti di guerra », connessi con la Guerra di

Francesco Moranino (1945)

liberazione e quindi giuridicamente legittimi.

Al suo ritorno in Italia fu accolto con grandi manifestazioni di solidarietà e di stima da parte delle popolazioni biellesi e valsesiane. Nel 1968 fu eletto senatore nel collegio di Vercelli con 38.446 voti. Duramente provato dai lunghi anni dell’esilio (nel corso dei quali operò intensamente, nei paesi socialisti, come un vero e proprio « ambasciatore » del P.C.I.), fu prematuramente stroncato da un infarto.

Moravia, Alberto

Pseudonimo di Alberto Pincherle; scrittore e giornalista. N. a Roma nel 1907 da famiglia borghese ricca di tradizioni intellettuali (il padre era architetto e pittore di buona fama), a nove anni fu colpito dalia tubercolosi ossea. La malattia fu causa della irregolarità dei suoi studi, giunti fino a[...]

Brano: [...]tà affrontando apertamente la milizia fascista, intervenuta per stroncare lo sciopero con la minaccia delle armi. Vennero poi arrestati 12 lavoratori, comprese alcune donne, ma lo sciopero si protrasse compatto per alcuni giorni.

Dopo T8.9.1943 la popolazione di Portula partecipò in massa alla Guerra di liberazione. Ben 58 furono ì giovani portulesi che presero parte alla lotta armata, militando nelle Brigate Garibaldi del Biellese, in quelle valsesiane guidate da Gino Moscatelli e in altre formazioni del Piemonte e del Veneto. Tre portulesi persero la vita in seguito ad azioni di rappresaglia nemiche: Car

lo Angelino Giorzet, Mario Gila ed Eleonora Bonaccio (quest’ultima uccisa nella propria abitazione durante un rastrellamento). I partigiani caduti in combattimento o fucilati furono 7: Enrico Canton [Pilastro), Felice Cavallero, Adriano Corà, Bruno Cortese (Vipera0, Gennarino Canton [Bocia], Egidio Fileppo [Totò], Sanzio Trombini [Siluro).

Sanzio Trombini, caduto nell’attacco contro una colonna fascista, nella quale si trovava anche [...]

Brano: [...]fettuarono vere e proprie azioni di guerriglia e una vasta “battuta” nelle campagne della bassa. I fascisti chiesero rinforzi e si ebbero diversi scontri a fuoco, nel corso dei quali i fascisti subirono un morto e parecchi feriti, mentre tra i patrioti non vi fu alcuna perdita.

Nell’agosto il C.L.N. provinciale (la cui giurisdizione era però di fatto limitata al basso Vercellese, essendo il C.L.N. di Biella autonomo e dipendendo le formazioni valsesiane dal C.L.N. di Novara) stabilì collegamenti con la Missione americana dislocata nella zona del lago di Orta, per ottenere lanci di materiale e armare gli uomini delle S.A.P.. Furono così effettuati due lanci, nelle notti del 20 e del 21 agosto, ma questi fallirono per l'intervento della Brigata nera che riuscì a ricuperare quasi tutte le armi lanciate.

Nei mesi seguenti fu un continuo stillicidio di azioni condotte dalle formazioni partigiane e dalle S.A.P. soprattutto lungo le principali vie di comunicazione, in particolare lungo l’autostrada TorinoMilano.

La città di Vercelli era intan[...]

Brano: Vercelli

ore 15, in un vano tentativo di fuga: infatti l’autocolonna fascista, comprendente circa 2.000 uomini, cui si erano aggiunti i familiari dei funzionari, venne bloccata dalle formazioni valsesiane e costretta alla resa il 29 aprile a Castellazzo Novarese. Purtroppo le vicende belliche in provincia di Vercelli ebbero un ulteriore, tragico strascico: una colonna tedesca in ritirata compì infatti un ultimo feroce eccidio a Santhià il 29 e 30 aprile, arrendendosi poi agli Alleati e ai rappresentanti delle formazioni partigiane il 2 maggio a Biella.

P.Am.

Vercellino, Mario

N. ad Asti il 10.2.1879; ufficiale dell'esercito.

Ufficiale di stato maggiore e comandante della IX Armata nella guerra d’Albania, neH'aprile 1942 passò al comando della Quarta Armata (v.) e diresse le operazi[...]