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Il segmento testuale umanitarismo è stato estratto automaticamente da un complesso algoritmo di KosmosDOC di tipo "autogeno", ossia sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 94Entità Multimediali, di cui in selezione 6 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 319

Brano: [...]elle file della Resistenza fiorentina, di cui fu uno degli organizzatori. Partigiano combattente in diverse formazioni, è stato comandante della Brigata Garibaldi « Fratelli Buricchi » operante nella zona di Prato.

Ferri, Enrico

Uomo politico riformista. N. a San Benedetto Po (Mantova) il 25.11. 1856, m. a Roma il 12.4.1929.

Noto avvocato, penalista apprezzato per i suoi studi e oratore enfatico, fu tratto alla lotta politica da un vago umanitarismo e da una spiccata ambizione. Radicale moderato, fu eletto deputato nel 1886, anno in cui difese davanti all’Assise di Venezia i contadini mantovani accusati di aver partecipato alle agitazioni note come « la boje ». Al Congresso socialista di Reggio Emilia (1893) passò nelle file di questo partito, attestandosi su posizioni riformiste: in tale occasione, pur proclamando la propria fede nel « collettivismo » e nella « lotta di classe », sostenne insieme ad Andrea Costa l’utilità dell'« affinismo », cioè

dell’alleanza con i partiti borghesi democratici.

Nella lotta politica all’interno de[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 416

Brano: [...]dizioni sono difficili, ma l’eroismo e lo spirito di sacrificio dei nostri vittoriosi partigiani sono superiori ad ogni elogio ».

I temi della lotta, dell’unità e del legame tra popolo e combattenti vennero ancora compendiati nell'ultimo numero che precedette la Liberazione (marzo 1945). Nell'articolo « Salviamo Bologna », tra l’altro si legge: « Contro i predicatori del quietismo per evitare... il peggio; contro chi si maschera di quel falso umanitarismo che inorridisce quando la giustizia cade inesorabile sui nemici, i traditori e le spie e si limita a sospirare quando si trucidano Patrioti e popolo;

contro coloro che spacciano ricette per uscire indenni dalla nostra tragica situazione, suggerendo patteggiamenti e compromessi; contro tutti coloro che ancora diffondono la storiella del l’andata pacifica dei tedeschi e dei briganti neri da Bologna [...] Fronte Patriottico e popolo debbono aumentare la vigilanza, debbono assumere una netta posizione di lotta [...].

L’ora delle grandi battaglie sul nostro fronte è imminente; bisogna stronc[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 154

Brano: [...] altro dato a conferma dello sviluppo relativamente equilibrato della vita politica e sociale, che non poteva non influenzare anche il nuovo partito operaio. Culturalmente, la nascita di quest’ultimo fu favorita e influenzata anche dalle correnti naturaliste progressiste vive soprattutto nella letteratura tra la seconda metà del secolo scorso e il primo decennio del Novecento (basti ricordare i nomi di Bjòrnson e dello stesso Ibsen), nonché dell’umanitarismo e dalla venatura di riformismo sociale di molti esponenti protestanti (tra i suoi promotori fu appunto il pastore Alfred Eriksen, fondatore nel 1902 del giornale Luce del nord). Nel 1905, all’atto della separazione definitiva dalla Svezia, il movimento operaio aveva già posto solide radici in Norvegia.

Il Partito laburista norvegese nacque ufficialmente nel 1887 ed ebbe tra i suoi primi e principali esponenti K. H. Knudsen, che ne fu anche a lungo il rappresentante in seno alla Seconda Internazionale. Due anni dopo, la formazione della Federazione centrale socialista e sindacale norvegese [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 406

Brano: [...], da quel momento, iniziò una nuova carriera di studioso, contrassegnata dalla cadenza delle pubblicazioni delle sue opere. Verso la fine del secolo ereditò da uno zio una notevolissima fortuna. In nome del suo liberalismo assoluto ospitò a casa sua, in Svizzera, alcuni socialisti italiani costretti a sfuggire alla repressione seguita ai moti di Milano, ma successivamente il suo pensiero divenne sempre più conservatore e anche più ostile verso l’umanitarismo della borghesia decadente.

Nel 19078 fu colto da malattia e dovette gradualmente lasciare il suo corso universitario a Pascal Boninsegni. Nel 1912 cessò di insegnare economia e mantenne soltanto un limitato insegnamento di sociologia. Nel 1922, per protestare contro un’iniziativa dei socialisti svizzeri di istituire un’imposta sul patrimonio, si stabilì per alcuni mesi a Divonne.

Adesione al fascismo

Alla fine del 1922 accettò di rappresentare il governo fascista Italiano presso la Società delle Nazioni. L’anno successivo fu nominato Senatore del Regno dìtalia. In due articoli pubbli[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 132

Brano: [...]socialista fosse per dare buoni risultati, considerando anche l’acquisizione di un quadro sperimentato quale il Tonello che tornava dal Bolognese ricco di idee sul come condurre la lotta per il riscatto delle masse contadine. Stabilitosi a Vittorio Veneto, Ange

lo Tonello fu un punto di riferimento importante per tutti i socialisti del Trevigiano, anche se la sua consistenza ideologica, oscillante tra il verboso intransigentismo e un fondo di umanitarismo che si richiamava piuttosto alla tradizione riformista, non era certo tale da far chiarezza ai compagni sulle scelte che erano chiamati a compiere.

Va però segnalato che, nel corso del convegno provinciale socialista di Conegliano del maggio 1914, Tonello pronunciò un lucido intervento, indicando come, in una provincia agricola quale allora era Treviso, fosse impossibile parlare di socialismo se non si fosse riusciti ad attrarre ad esso le masse contadine e come ciò avrebbe potuto verificarsi solo se la propaganda e l’azione si fossero nutriti della conoscenza « di tutte le miserie, di tut[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 592

Brano: [...]l successivo corso della guerra e al tavolo della pace.

Giugno 1940giugno 1941

Dopo le vittorie ottenute coi loro proditori attacchi nel continente, nel luglio 1940 i nazisti concentrarono l’azione aggressiva sulla Gran Bretagna, confidando di poter liquidare anche quell’ultimo avversario rimasto ormai solo e apparentemente isolato dal resto del mondo.

Il 19 luglio Hitler, con )a sua consueta arroganza mascherata in questo caso da falso umanitarismo, lanciò con solennità da Berlino una proposta di pace alla Gran Bretagna « per risparmiare grandi sventure a milioni di uomini », ma da parte inglese ricevette una secca risposta: « Non cesseremo di combattere finché non avremo conseguito i nostri scopi di guerra, capovolgendo i piani di Hitler ».

In effetti i nazisti avevano sbagliato i loro conti: guidati dal nuovo battagliero premier Winston Churchill (v.) succeduto il 10 maggio al defunto Chamberlain (v.), sostenuti da un grande impero coloniale e dall’aiuto assicurato dagli U.S.A., gli inglesi erano ben lontani dal considerarsi vinti [...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine umanitarismo, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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