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Il segmento testuale turatiana è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 15Entità Multimediali , di cui in selezione 7 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 309

Brano: [...]atico e prefascista del putsch interventistico. Volontario al fronte, ferito e decorato, dal giugno 1916 fu ministro senza portafoglio nel gabinetto Boselli e, dall’ottobre 1917, ministro dell’Assistenza militare e delle pensioni di guerra in quello Orlando. Durante il conflitto, la sua principale funzione fu comunque quella di tramite tra la classe di governo (cioè la stessa che aveva voluto la guerra) e il P.S.I., attraverso l’ala riformistica turatiana.

Fu la fine della guerra a dimostrare a Bissolati le deformazioni dell’ottica mazziniana e wilsoniana, attraverso la quale egli aveva considerato lo scontro imperialista. Dissentendo dal governo sulla interpretazione da darsi al Patto di Londra, coerente con la propria visione democraticonazionale e filojugosiava e in contrasto con la politica di Sonnino, il 28.12.1918 si dimise dalla carica ministeriale. In un coraggioso e clamoroso discorso alla Scala di Milano (11.1.1919) chiarì poi la sua concezione politica, rivelando al tempo stesso l’utopismo marcatamente religioso che ad essa deriv[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 182

Brano: [...]ca e leninista (da cui la riprovazione del “fare come in Russia”), ma anche di totale distacco dalla ricerca di nuove vie al mutamento sociale e istituzionale in Italia, nel quadro europeo. Questa linea venne anzi eretta a principio attraverso la cooperazione ideologica di Rodolfo Mondolfo, che era impegnato a fondo nella critica della Rivoluzione d'ottobre sulla base del marxismo della Seconda Internazionale.

Venne così alla luce la raccolta turatiana intitolata Le vie maestre del socialismo (1921). Senonché, partendo dalla premessa dal riformismo e dell’antibolscevismo eretta a sistema, già nel gennaio del 1919 Turati aveva fatto « respingere dal gruppo parlamentare sia la proposta della repubblica socialista, avanzata dalla direzione di sinistra, sia quella della Costituente, formulata in alcuni ambienti riformisti (...) per ripiegare sulle consuete misure riformatrici economiche » (Barbadoro).

Lotte del dopoguerra

Anche sotto il profilo di uno svolgimento progressista democratico, Turati veniva così ad arroccarsi lontano dal movim[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 180

Brano: [...]i suoi dibattiti interpretativi alla figura di Turati. Al centro di una serie molteplice di contributi, si colloca la ricomposizione del ritratto intellettuale del “Turati giovane”, quale ci è stato restituito — attraverso i suoi scritti — da Luigi Cortesi (1963), rendendo più comprensibili i rapporti complessi e sottili che passarono da allora fra positivismo e marxismo. Per delineare però più compiutamente l'asse e il contesto della formazione turatiana e del suo approccio al socialismo, si deve tener conto anche del lavoro di Gianni Bosio sugli Scritti italiani di Marx (1955).

Per altro verso gli anni dal 1877 al 1890 furono nella vita di Turati gli « anni delle riviste », in quanto “Il

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Filippo Turati e Anna Kuliscioff a San Marino I’11.9.1902

Preludio”, la “Rivista repubblicana” di Milano, “Cuore e critica” (18871890), a cui Turati variamente collaborò, distinsero il passaggio e l’approccio a uno strumento proprio, tendenzialment[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 24

Brano: Targetti, Ferdinando

ministrazione socialista. Fu anche consigliere comunale di Firenze e membro del Consiglio provinciale fino al 1920.

Nel 1919 venne eletto plebiscitariamente alla Camera dei deputati, nelle liste del P.S.I.. Membro della frazione riformista turatiana, nell’ottobre 1922 fu espulso dal partito insieme ad altri dalla maggioranza massimalista e fu quindi tra i fondatori del Partito Socialista Unitario (con Filippo Turati, Claudio Treves e Giacomo Matteotti). Fiero oppositore dello squadrismo fascista, che attaccava con foga nei suoi discorsi parlamentari, assumerà come avvocato di parte civile il patrocinio dei figli di Giacomo Matteotti (v.) nel processo (marzo 1926) contro gli assassini fascisti.

La notte del 3.10.1925, allorché gli squadristi fiorentini si scatenarono in un raid sanguinario (che costò la vita all’avvocato Gustavo Consol[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 357

Brano: [...]’unione di Caserta (aprile

1923).

L’atteggiamento da tenere contro le imprese squadristiche determinò un vivace dibattito nella Sezione socialista sanmaritana. Qui il prestigio di Indaco, contrario alla scissione socialista avvenuta nel gennaio

1921 a Livorno, era riuscito a tener unita la locale Sezione, (mentre sorgeva a Cassino, diretta da Luigi Selmi, la Federazione comunista), ma non veniva però accettata la posizione conciliante e turatiana di Indaco nei confronti delle provocazioni fasciste. Via via che l’attività squadristica si faceva più intraprendente nella provincia, a Santa Ma

ria Capua Vetere si ebbe quindi una serie di scissioni: nel marzo 1921, per iniziativa di Stanislao Naglieri e Leopoldo Cappabianca nacque la locale Federazione giovanile comunista; nel gennaio 1922, per iniziativa di Ercole Naglieri, si costituì la Sezione del P.C. d’I.; il 23.7.1922, per iniziativa di Antonio Palmieri, segretario della Camera del lavoro, sorse l’organizzazione degli Arditi del popolo, alla quale aderirono comunisti, socialisti,[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 582

Brano: [...]el maggio 1968.

Dirige la Casa editrice La Nuova Italia di Firenze.

Coggiola, Domenico

N. a Voghera (Pavia) il 22.11.1894; medico chirurgo. Studente universitario a Torino nel periodo precedente il primo conflitto mondiale, partecipò giovanissimo alle lotte del movimento operaio.

Combattè nella guerra 19151918 come ufficiale degli alpini e poi come ufficiale medico. Nel 1919 si iscrisse al Partito socialista, militando nella frazione turatiana. Nel 1926, dopo la proclamazione delle leggi eccezionali fasciste, passò al Partito comunista, dal quale ebbe affidato l’incarico di curare l’espatrio dei militanti perseguitati dàlia polizia del regime. Si dovette alla sua opera la scoperta dell’attività di spia deM’OVRA svolta fra gli antifascisti dallo scrittore Dino Segre (v.), noto come Pitigrilli. Richiamato alle armi nella seconda guerra mondiale, fu inviato come ufficiale medico del 92° Fanteria in Jugoslavia e in Russia. Tornato in patria, dopo I’8.9.1943 fece parte del primo Comitato di liberazione costituito a Torino. Caduto in man[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 410

Brano: Cabiati, Attilio

m. a Torino il 13.10.1950. Fervente liberista, collaboratore di Luigi Einaudi, del quale costituì all’inizio del secolo il tramite con la turatiana Critica sociale, combattè ogni forma di protezionismo industriale e commerciale e della « Critica » fu collaboratore fin quando non venne assorbito dall’attività scientifica e accademica.

Docente di Economia politica dal

1913 all’istituto superiore di commercio di Torino e dal 1918 all’Università di Genova, fondatore e direttore della Rivista Bancaria, per 26 anni fu collaboratore de « La Stampa » di Torino, scrivendo inoltre sul « Secolo » di Milano, sul «Giornale degli economisti » e su altre riviste, occupandosi soprattutto di problemi doganali e monetari. Nel 1939 il suo magistero d[...]

[...]u particolarmente notevole nel campo della legislazione sociale. Di questo, che fu un aspetto chiave dell’integrazione del gruppo dirigente socialista nel sistema giolittiano, C. divenne l’espressione più evidente, entrando a far parte del Consiglio superiore del lavoro, di quello dell’emigrazione, della Commissione parlamentare di vigilanza e di quella per le assicurazioni sociali. Il suo interesse ai problemi dell’emigrazione, che la dirigenza turatiana non cercò mai di affrontare in termini di politica interna, lo portò ai primi del secolo a stabilire una serie di legami con gli organismi sindacali internazionali di ispirazione socialista, operanti in quella che egli chiamò « l’Europa giovane ». Grazie al suo dinamismo di quegli anni, il sindacalismo socialista italiano fu per la prima volta presente con una certa continuità alle maggiori assise sindacali internazionali. C. contribuì alla creazione di una organizzazione sindacale centralizzata in Italia, la Segreteria nazionale della resistenza (1.11.1902, Milano), dalla cui crisi sarebbe n[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine turatiana, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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