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Il segmento testuale tigiana è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 65Entità Multimediali , di cui in selezione 19 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 439

Brano: [...]olitica sarà quella dei partiti o movimenti ai quali la for

mazione è nel suo complesso legata da rapporti di disciplina e dipendenza politica, e l’azione militare sarà vista come componente di un programma generale: ripristino o creazione di un certo tipo di Stato (v., per esempio, Democrazia progressiva), ottenimento di particolari diritti costituzionali per minoranze oppresse, presa del potere per via rivoluzionaria passando dalla lotta partigiana alla guerra civile. In quest’ultimo caso la lotta partigiana potrà costituire una fase iniziale della rivoluzione e, grazie alle sue caratteristiche di attivizzare le forze popolari, ne costituirà un’eccellente preparazione. L’obiettivo strategico del partigiano, in questo caso, non sarà più soltanto difensivo; la sua azione non sarà rivolta soltanto contro l’esercito nemico occupante e i relativi quisling (v.), bensì contro tutti coloro che mostrano di opporsi alla realizzazione del piano rivoluzionario, qui comprese eventualmente altre forze partigiane. Nella Resistenza italiana non sono mancate in certi gruppi di partigiani tensioni di questo tipo, [...]

[...]rtigiano, in questo caso, non sarà più soltanto difensivo; la sua azione non sarà rivolta soltanto contro l’esercito nemico occupante e i relativi quisling (v.), bensì contro tutti coloro che mostrano di opporsi alla realizzazione del piano rivoluzionario, qui comprese eventualmente altre forze partigiane. Nella Resistenza italiana non sono mancate in certi gruppi di partigiani tensioni di questo tipo, sfociate in episodi cruenti.

La lotta partigiana può essere una fase preparatoria della guerra civile. Nella situazione esistente in Russia dopo l’insurrezione del 1905 e riferendosi all’azione condotta dai partigiani in Lettonia contro la autocrazia zarista, in polemica con i socialdemocratici Lenin scriveva: « L’esempio dei lettoni rivela con chiarezza quanto sia sbagliata, antiscientifica, antistorica un’analisi della guerra partigiana che prescinda, come ormai si è soliti fare da noi, dal suo legame con la situazione insurrezionale [...] La lotta partigiana è una forma di lotta inevitabile nel momento in cui il movimento di massa è già arrivato praticamente all’insurrezione, e subentrano intervalli più

o meno lunghi tra le "grandi battaglie” e la guerra civile «. (Da Proletari n. 5 del

30.9.1906. In Lenin, « Opere », voi. 11, pagg. 198199, Roma 1969).

Si deve tuttavia osservare come, nel caso della Lettonia, non si possa parlare di « guerra partigiana » nel senso fin qui chiarito, mancandone certe premesse essenziali: occupazione del territorio da parte di un esercito nemico, riferimento ad autorità esterne ecc.. I « partigiani » lettoni si erano organizzati in bande note come « Fratelli della foresta» e di fatto conducevano una guerra civile.

Più propriamente nel 1938, durante l’occupazione giapponese della Cina, Mao Tsetung affermava: « Per quel che concerne le operazioni militari, una divisione del lavoro tra il Kuomintang e il Partito comunista durante la guerra di resistenza contro il Giappone, in cui il primo conduce, nelle attual[...]

[...]ote come « Fratelli della foresta» e di fatto conducevano una guerra civile.

Più propriamente nel 1938, durante l’occupazione giapponese della Cina, Mao Tsetung affermava: « Per quel che concerne le operazioni militari, una divisione del lavoro tra il Kuomintang e il Partito comunista durante la guerra di resistenza contro il Giappone, in cui il primo conduce, nelle attuali condizioni, una guerra regolare sul fronte e il secondo una guerra partigiana nelle retrovie del nemico, è necessaria e giusta ed è una questione di reciproca necessità, di coordinamento e di aiuto reciproco ». E, per dimostrare l’utilità della guerra partigiana antigiapponese, Mao elencava 18 punti, tra cui « ... aumento delle nostre forze nella maniera più spedita ed efficace; massimo sviluppo del Partito comunista, per organizzare in ogni villaggio una cellula di partito; massimo sviluppo del movimento di massa per organizzare tutta la popolazione nelle retrovie nemiche, eccetto quella che si trova nei punti d’appoggio del nemico; creazione di organi del potere politico democratico antigiapponese sulla scala più vasta possibile; [...] 17. formazione di un gran nu, mero di quadri dirigenti nel modo più rapido ed efficiente ». Mao concludeva: « Nel [...]

[...] di partito; massimo sviluppo del movimento di massa per organizzare tutta la popolazione nelle retrovie nemiche, eccetto quella che si trova nei punti d’appoggio del nemico; creazione di organi del potere politico democratico antigiapponese sulla scala più vasta possibile; [...] 17. formazione di un gran nu, mero di quadri dirigenti nel modo più rapido ed efficiente ». Mao concludeva: « Nel corso di una lotta, le unità partigiane e la guerra partigiana non devono rimanere quelle che sono oggi, ma devono sviluppare verso uno stadio più elevato e trasformarsi gradualmente in un esercito regolare ». (Problemi della guerra e della strategia, Mao Tsetung, Opere scelte, voi. Il, pagg. 239240, Casa editrice in lingue estere, Pechino 1971).

Come è noto, il Partito comunista passò direttamente dalla resistenza antigiapponese alla lotta per la conquista del potere in Cina. (Si veda, per le diverse caratteristiche di altre guerre partigiane successivamente condotte, la voce Guerriglia).

439



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 33

Brano: [...]cismo, Bari 1970; V. Castronovo, Il potere economico e il fascismo, in Fascismo e società italiana, Torino 1973; Pietro Grifone, Il capitale finanziario in Italia, Torino 1945; F. BonelliM. Barsali, Dizionario biografico degli italiani, Roma 1969; Ivan Tognarini, Toscana: Crisi siderurgica e potere in fabbrica, nel numero speciale de « Il Ponte » 1920 La grande speranza, ottobre 1970; Documenti e testimonianze sull’antifascismo e sulla lotta partigiana piombinese, a cura di Ivan Tognarini, Amministrazione Comunale di Piombino, settembre 1974.

Imboscata

Attacco (v.) improvviso, condotto contro un nemico in movimento e avvalendosi della particolare configurazione del terreno o di altre circostanze naturali (vegetazione, ecc.) che consentano l'occultamento degli attaccanti. Nella lotta partigiana l’imboscata (che può essere usata da entrambe le parti) costituisce uno dei più comuni elementi tattici.

L’imboscata partigiana

Nella guerra di liberazione nazionale l'imboscata è la forma di lotta armata in cui l'unità partigiana, nascosta nelle immediate vicinanze di una strada, via, mulattiera o di un sentiero ove deve transitare il nemico, lo aspetta, apre il fuoco a distanza ravvicinata per distrugger

lo o farlo prigioniero, disarmarlo, impedendogli qualsiasi possibilità di reazione attiva.

Come qualsiasi altra azione di guerra, va studiata in rapporto alle condizioni del terreno, al numero dei

nemici, alla natura .dei convogli o delle colonne da attaccare. La scelta dei luoghi più adatti alla imboscata è fatta dagli uomini più fidati e al tempo stesso più pratici della zona, che conoscano bene ogni strad[...]

[...] primo. I primi gruppi appostati lasciano che il nemico si inoltri nella strada senza sparare; solo quando il nucleo più arretrato comincia a far fuoco sulla testa della colonna, allora anche gli altri intervengono cogliendo il nemico alle spalle. Può anche avvenire il contrario: attaccare prima col nucleo più avanzato le spalle della colonna e poi, approfittando del disorientamento che ogni attacco a tergo provoca nel nemico, in

Imboscata partigiana lungo una camionabile del Cuneense durante la Guerra di liberazione

33



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 755

Brano: Modena

soni » (Otello Ghiddi e Walter Tassoni)', Brigata « Scarabei li » (Marcello Castellani e Massimiliano Tassi), Brigata « Bigi » (Cesar/o Palandri e Aldo Cervellati); Brigata * Santa Giulia (Leo Dignatici e Giuseppe Rebuttini); Brigata « Stop » (Gianni Boi lini e Ennio Del Carlo); Brigata « Polizia Partigiana » [Rino Borghi e Marino Bulgarelli); Brigata « Folloni » [Otello Cavaglieri e Sergio Cipolli); Brigata « Corsini » [Renzo Menabue e Franco Gualerzi); Brigata « Costrignano » [Filippo Papa, Domenico Braglia e Luigi Benedetti); Brigata « Roveda » [Iris Malagoli e Tullio Turci), Brigata « Barbolini » (Giuseppe Barbolini e Emilio Niccioli); Brigata « Tabacchi » [Umberto Bisi e Giovanni Serrantoni); Brigata « Ivan » [Leonida Zannoni, Giuseppe Trevi si e Luigi Roncaglia); Brigata « Casalgrandi ■ (Francesco Parigi e Gilberto Galli); Brigata « Monari » [Lauro Dallari e Giuseppe lovino); Brigata « Rem[...]

[...]io del 18.3.1944, che costò la vita a 130 inermi montanari. Si ebbero inoltre le fucilazioni del 18 luglio a Monte Ombraro e, il 30 luglio, l’eccidio dei 20 detenuti politici in Piazza Grande a Modena. Queste feroci rappresaglie ottennero il risultato di rendere più che mai aperta e generale la lotta che i nazifascisti avevano ritenuto di soffocare nel terrore: si aprì così il capitolo più intenso, glorioso e anche più sanguinoso della guerra partigiana che portò al disarmo e alla eliminazione di tutti i presidi fascisti in montagna.

II processo di sviluppo della Resistenza armata in montagna trovò un momento di coordinamento politico e militare sotto la guida di Mario Ricci (Armando) e di Osvaldo Poppi (Davide) allorché il 18 giugno sorse a Montefiorino la prima « repubblica partigiana » d’Italia. L’esperienza costituì un momento centrale dell’intera lotta partigiana modenese, sia per le considerevoli forze ivi impegnate (circa 5.000 uomini, in gran parte armati) e costantemente mobilitate in azioni di guerriglia lungo le vie di transito usate dai tedeschi, sia e ancor più per l’esperimento di vita democratica che vi fu condotto: il governo della « zona libera » venne infatti affidato a sindaci democraticamente eletti che sostituirono ovunque i podestà fascisti.

Dopo il vittorioso combattimento del 30 Iuglio2 agosto le formazioni partigiane della « repubblica di Montefiorino » si sganciarono, ma prontamente si ricostituirono in formazioni più agili e m[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 5

Brano: [...]triali e campi d’aviazione in tutta la pianura friulanoveneta del Pordenonese. Vennero praticamente bloccate dai partigiani: la ferrovia GemonaPinzano, PinzanoSacile e PinzanoCasarsa; la strada pedemontana AvianoPinzanoGemona; le strade sudnord MedunoPasso RestCarnia e la AnduinsSella ChianzutànTolmezzo.

Nel settembre 1944 la zona occupa

ta dalla “Tagliamento” (ormai da diversi mesi già libera dal nemico) venne inclusa nella “repubblica partigiana” della Carnia e del Friuli, con capitale Ampezzo Carnico e un territorio comprendente la Carnia e le Prealpi Carniche tra il Piave e il Tagliamento.

Il 2.10.1944 le forze partigiane osovanogaribaldine della “zona libera” della Carnia e del Friuli formarono un Comando di coordinamento unificato con sede a Tramonti di Sopra, per cui si addivenne a una ristrutturazione delle formazioni. La “Tagliamento” fu divisa allora in due Brigate:

a) Brigata “PicelliTagliamento”, composta dai Battaglioni “Matteotti”, “Sozzi” e “Stalin”, con competenza sulla zona tra l’Arzino e il Tagliamento;

b) Br[...]

[...]sa giornata del 2.10.1944, nella quale si costituiva il Comando unificato, i nazifascisti iniziarono una serie di attacchi contro le formazioni partigiane della “zona Libera” della Carnia e del Friuli. Fu una vera e propria offensiva condotta da una massa di oltre 50.000 uomini (fra tedeschi, cosacchi, repubblichini e Decima Mas) e protrattasi dal mese di ottobre fino al dicembre 1944. Questo attacco in forze portò alla fine della “repubblica partigiana” della Carnia e del Friuli (814 ottobre), della Valcellina (917 ottobre) e della restante “zona libera” (27 novembre8 dicembre) .

Il 2.10.1944, sul fronte della “Tagliamento”, si ebbero attacchi nemici nel settore CasiaccoManazzonsCelante e in quello di PaludeaAlmadisClauzetto. Dopo una prima resistenza, i Battaglioni “Pisacane” e “Garibaldi” ripiegarono lentamente oltre Clauzetto, tenendo sotto tiro il nemico dai fianchi dei monti. A sera, le forze nemiche ritornarono alle loro basi di pianura.

Il 17 ottobre, un nuovo attacco giunse da nord, cioè dalla zona carnica rioccupata dai nazif[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 194

Brano: [...]imento partigiano jugoslavo dell'lstria e nella primavera del 1943 fu designato segretario della Sezione comunista rovignese.

Dopo il 25.7.1943 capeggiò le manifestazioni antifasciste nella città e aM’indomani dell’8 settembre entrò a far parte del Comitato di salute pubblica che, il 16, si trasformò in Comitato rivoluzionario partigiano (con Pino Budicin, Antonio Buratto, Giusto Massarotto, Mario Cherin e altri), organizzatore della lotta partigiana.

Condannato a morte dai tedeschi, si trasferì a Trieste e nel marzo

1944 raggiunse la base partigiana di Monparadiso, divenendo il diri

gente politico dei resistenti italiani in Istria, fondatore (10.7.1944) delTUnione degli italiani dell'lstria e di Fiume, organizzatore dei combattenti italiani nelle file dell'Esercito popolare jugoslavo.

Gravemente ferito durante uno scontro con i tedeschi in località Valtida, ma sfuggito alla cattura, fu soccorso esangue dai compagni e si spense mentre veniva trasportato (su un carro) all’ospedale partigiano.

Quando sentì che stava per morire, Rismondo volle essere unito in matrimonio con la sua fedele compagna Ersilia. Conclusa la breve cerimonia[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 420

Brano: [...]azioni sulla particolare situazione economica e sociale della regione, se il 3.8.

1944 si giunse all’autonomia delle tre province emiliane occidentali (tra cui Parma) dal C.U.M.E.R. (v.) e alla costituzione della Delegazione NordEmilia. Questa fu voluta soprattutto dal P.d’A. e dalla D.C.,

alla ricerca di proprie zone di influenza.

Questi contrasti, del resto sempre superati dal prevalere dello spirito unitario che informava la lotta partigiana, non influirono sull'attività delle formazioni che, anzi, divenne sempre più intensa via via che aumentavano gli effettivi. Ormai non passava giorno che non venissero effettuati attacchi lungo le tre più importanti vie di comunicazione della provincia, nonostante che il nemico tentasse di frenare l’azione dei partigiani con piccole e improvvise puntate contro le loro basi all’interno del territorio libero.

Visti inutili tali tentativi, il nemico cercò di scompaginare l’organizzazione partigiana con due nuovi rastrellamenti: uno che dal 20 al 30.

11.1944 investì la zona Est e un secondo,[...]

[...]i che, anzi, divenne sempre più intensa via via che aumentavano gli effettivi. Ormai non passava giorno che non venissero effettuati attacchi lungo le tre più importanti vie di comunicazione della provincia, nonostante che il nemico tentasse di frenare l’azione dei partigiani con piccole e improvvise puntate contro le loro basi all’interno del territorio libero.

Visti inutili tali tentativi, il nemico cercò di scompaginare l’organizzazione partigiana con due nuovi rastrellamenti: uno che dal 20 al 30.

11.1944 investì la zona Est e un secondo, nel gennaio 1945, che i rigori del clima resero ancor più duro, contro la zona Ovest. Questi attacchi in forze ottennero tuttavia il solo risultato di far diminuire temporaneamente le azioni partigiane e non di farle cessare. A partire dal febbraio 1945 queste infatti ripresero e vennero ampliate con intensità crescente; non furono fermate neppure dalle fucilazioni di partigiani prigionieri, effettuate per rappresaglia in varie località lungo la Via Emilia.

In questo stesso periodo il C.U. prov[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 729

Brano: [...]per le sue coraggiose azioni di guerriglia, nel febbraio 1945 Minetti fu segnalato dal questore di Genova al Comando delle S.S. come uno dei più pericolosi partigiani « da ricercare e catturare ». In un rapporto della polizia veniva così descritto: « 'Mancini’, già comandante di una brigata nella zona Molare, età 3035 anni, basso di statura, pressoché calvo, probabilmente diplomato ed ex ufficiale ».

Bibliografia: Anna Bravo, La repubblica partigiana dell’Alto Monferrato, Torino 1965.

Minetto, Lorenzo

Renzo. N. il 4.10.1919 a Torino; laureato in legge.

Sottotenente degli Alpini, all'annuncio deH'armistizio dell'8.9.1943 rientrò a Cuneo, sua città di residenza, e si unì a un gruppo di militari rimasti presso Robilante in vai Vermenagna. Successivamente prese contatto a Pamparato con un'organizzazione militare clandestina e infine, il 3.12.1943, entrò a far parte della Banda « Italia Libera » del Gruppo « Damiani », insediata in valle Grana e comandata da Detto Dalmastro. Nel marzo 1944, con altri elementi del Gruppo, ebbe l'incari[...]

[...]a Cuneo, sua città di residenza, e si unì a un gruppo di militari rimasti presso Robilante in vai Vermenagna. Successivamente prese contatto a Pamparato con un'organizzazione militare clandestina e infine, il 3.12.1943, entrò a far parte della Banda « Italia Libera » del Gruppo « Damiani », insediata in valle Grana e comandata da Detto Dalmastro. Nel marzo 1944, con altri elementi del Gruppo, ebbe l'incarico di organizzare una nuova forza par

tigiana in vai Maira, nella zona di Santa Margherita di Dronero, riprendendo le fila di una preesistente formazione dispersa da un rastrellamento.

Gravemente ferito in uno scontro a fuoco con reparti fascisti a Villafalletto (per il suo comportamento in tale azione gli sarà conferita la medaglia d'argento al valor militare), fu trasportato in pianura e curato sotto falsa identità a Canale d'Alba, poi a Torino.

A fine luglio, benché ancora sofferente per i postumi della ferita, rientrò alla formazione che, nel frattempo, era divenuta II Divisione Alpina G.L.. Con la Brigata « Val Maira Bianchi [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 79

Brano: [...] Ligonchio. A questo obiettivo miravano anche i Comandi alleati che, a tale scopo, fornirono ai partigiani armi pesanti e gli ordini necessari alla preparazione di campi minati. I tedeschi attaccarono Ligonchio il 10.4.1945, ma dopo quattro giorni di tentativi dovettero rinunciare all’azione e ritirarsi.

A rafforzare le formazioni di montagna, nel marzo 1945 fu costituita la 285a Brigata S.A.P. Montagna che, operando all’esterno della zona partigiana tradizionale, costituì una sorta di cuscinetto protettivo.

Rapporti con gli Alleati

Di notevole interesse fu, nel Reggiano, la collaborazione tra forze partigiane e Alleati che, fin dal maggio 1944, aiutarono le formazioni con aviolanci di armi e materiali vari, sia pure con una parsimonia a volte eccessiva. Nel marzo 1945 venne inoltre costituita nel Reggiano una speciale formazione denominata Battaglione Alleato (v.), composta da paracadutisti inglesi appositamente lanciati in zona, da partigiani russi e da garibaldini. Tale unità, armatissima, si distinse in vari fatti d’arme, tra cu[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 62

Brano: [...]ani, solo verbalmente iscritto nelle moderne costituzioni.

Bibliografia: U.N.E.S.C.O., Racisme, science et pseudoscience, Atti del convegno internazionale tenutosi ad Atene dal 30 marzo al

3.4.1981 nel quadro dell'Alta Scuola di scienze politiche “Panteios”.

E.Ni.

Re, Alberto

N. a Trieste il 20.8.1924. Nell’ottobre 1942 venne arrestato ad Aidussina (Gorizia) insieme ad altri giovani, mentre tentava di raggiungere una formazione partigiana slovena operante a Monte del Nevoso.

Deferito al Tribunale speciale, il

28.1.1943 fu condannato a 16 anni di reclusione.

Re, Natale

N. a Cavour (Torino) il 26.9.1914, m. a Ceva (Cuneo) il 7.3.1944; medico.

Di modeste condizioni, riuscì a conseguire la laurea in Medicina e chirurgia lavorando contemporanea

mente come correttore di bozze alla “Gazzetta del Popolo” di Torino. Nel 1942 venne nominato assistente all’Ospedale civile di Mondovì. Nel 1943 fu chiamato alle armi quale allievo ufficiale presso la Scuola militare di Firenze e, dopo l’8 settembre, si diede alla macchia. [...]

[...] Garessio e in vai Casotto. In quest’ultima zona, mentre era intento a porre in salvo gli ultimi feriti, venne catturato dai tedeschi. Tradotto nel carcere di Ceva, per due giorni subì sevizie e torture senza nulla rivelare al nemico. Venne infine fucilato alla periferia della città. Alla sua memoria sarà conferita la medaglia d’argento al valor militare.

Bibliografia: Giampiero Ristorto, Medici nella Resistenza. L'organizzazione sanitaria partigiana cuneese, L'Arciere, Cuneo 1982; Consiglio regionale del Piemonte, Seicento giorni nella Resistenza, Torino, 1983; Enrico Martini “Mauri”, Con la libertà e per la libertà, Società Editrice Torinese, Torino, 1947.

P.Bu.M.Ca.

Reagan, Ronald W.

N. a Tampico (U.S.A.) il 6.2.1912; 40c presidente degli Stati Uniti.

Di famiglia irlandese modestissima (suo padre John Edward Reagan era calzolaio), attore cinematografico di mediocre livello, si diede all’attività sindacale e, negli anni del maccartismo (v.), fece carriera fino a diventare presidente del Sindacato degli attori a Hollywood.
[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 21

Brano: [...]lianza del ponte di Pinzano che permetteva il transito di uomini e mezzi nemici da e per le Prealpi Carniche. Il comune subì 5 rastrellamenti da parte delle SS tedesche e anche un’incursione del Battaglione repubblichino “S. Marco”.

A Ragogna operò clandestinamente un C.L.N., formato da comunisti, democristiani e socialisti, con rappresentanze militari delle “Osoppo” e delle “Garibaldi”. Il territorio comunale fu teatro di intensa attività partigiana, con azioni di disturbo, interruzioni stradali, danneggiamento di due ponti, attacchi a presìdi tedeschi anche oltre il Tagliamento (riva destra). Funzionò anche una radiotrasmittente clandestina che, oltre a fornire preziose informazioni sul traffico nemico, segnalò al Comando Alleato il progetto di un aereo a reazione tedesco, inviando i relativi disegni sottratti abilmente al campo di aviazione di Osoppo. Durante uno dei rastrellamenti furono fatte saltare con mine le abitazioni dei partigiani Bertrando e

Vulcano. Numerosi ragognesi finirono nei lager tedeschi; altri vennero fucilati fu[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine tigiana, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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