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Il segmento testuale reggiane è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 15Entità Multimediali , di cui in selezione 9 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 283

Brano: [...]rosi ex prigionieri di guerra alleati accompagnandoli oltre le linee del fronte, fino all’Italia liberata.

Nella primavera del 1944 si fece paracadutare sull’Appenino reggiano, con compiti di collegamento fra partigiani e Alleati. Partecipò ai combattimenti che portarono alla liberazione di Ligonchio (8.6. 1944), alla erezione della «repubblica » di Montefiorino e poi all’amministrazione della « Zona libera », come intendente delle formazioni reggiane.

Dalla fine di agosto tentò di rompere il fronte unitario delle formazioni reggiane con la creazione di un gruppo partigiano « dal carattere militare e veramente apolitico », di cui, su designazione della Democrazia Cristiana, avrebbe dovuto assumere il comando (v. Brigate Cattoliche). Questa azione scissionista ebbe modesti risultati, fino a quando il C.L.N. provinciale di Reggio Emilia non autorizzò che, a fianco delle Brigate Garibaldi, venisse costituito un Battaglione della Montagna (divenuto poi Brigata « Fiamme verdi»), nel quale lo stesso C.L.N. fece confluire forti contingenti partigiani senza discriminazioni partitiche.

Le « Fiamme verdi » reggiane (che al momen[...]

[...]azia Cristiana, avrebbe dovuto assumere il comando (v. Brigate Cattoliche). Questa azione scissionista ebbe modesti risultati, fino a quando il C.L.N. provinciale di Reggio Emilia non autorizzò che, a fianco delle Brigate Garibaldi, venisse costituito un Battaglione della Montagna (divenuto poi Brigata « Fiamme verdi»), nel quale lo stesso C.L.N. fece confluire forti contingenti partigiani senza discriminazioni partitiche.

Le « Fiamme verdi » reggiane (che al momento della Liberazione inquadravano 443 uomini) furono comandate prima da don Orlandini e poi da Casto Ferrar ini; si distinsero soprattutto nei combattimenti di monte Prampa (10.1.1945), Costabona (15.1.1945) e, I’1.4.1945, nella battaglia di Ca’ Marastoni (v.). Dopo la Liberazione don Orlandini venne decorato dagli inglesi con la « Victoria Cross » per l’opera prestata in favore dei prigionieri di guerra britannici.

L.Ca.

G. Franzini, Storia della Resistenza Reggiana, Reggio Emilia, 1966; C, Galeotti, / cattolici reggiani e la Resistenza, Reggio Emilia, 1968; L. Pallaj, Sto[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 440

Brano: [...]cominciarono ad assumere grande importanza strategica la Garfagnana e la Lunigiana, regioni destinate a essere direttamente coinvolte in quel poderoso sistema difensivo tedesco noto come Linea Gotica (v.).

Nascita della « Lunense »

I tedeschi decisero per prima cosa di effettuare una serie di attacchi contro le forze partigiane locali che avrebbero potuto colpire alle spalle le posizioni della Gotica: il 30.7.1944 attaccarono le formazioni reggiane e modenesi (v. Montefiorino) e il 3 agosto quelle spezzine. Le prime riuscirono a sganciarsi, attestandosi sui crinali dell’Appennino Toscano. In tale occasione Roberto Battaglia incontrò Didimo Ferrari, commissario politico delle formazioni reggiane che già si erano costituite in distaccamenti e brigate.

I gruppi della Lunigiana e della Garfagnana si trovavano invece ancora sparsi e poco omogenei. Per poter costituire una unità della forza di una divisione, la quale prendesse sotto controllo e amalgamasse in distaccamenti e brigate queste forze, furono convocati a Regnano \ vari comandanti di gruppo. Organizzata da Azzari, la riunione ebbe luogo I ’8 agosto e vi parteciparono gli ufficiali inglesi Oldham e Johnson, nonché Ferrari e Contri. Dal convegno nacque la Divisione « Lunense », al comando di Oldham con Battaglia come commissari[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 327

Brano: [...]ggio Emilia) il 26.1.1945; carabiniere. L’8.9.1943, in servizio presso la legione carabinieri di Bologna, aderì immediatamente aJla Resistenza, prima rifornendo le formazioni partigiane di armi e munizioni, poi arruolandosi (col nome di battaglia di Fioravante) nella formazione « GufoSpera »,

comandata da un ufficiale dell’Arma.

Durante la Guerra di liberazione curò e mantenne il collegamento tra formazioni partigiane bolognesi, modenesi e reggiane dell’Appennino, facendo loro pervenire preziosi rifornimenti. Il 12.1.1945, nel corso di una missione, cadde vittima di un’imboscata a Secchio di Villa Minozzo. Catturato, sottoposto a tortura, non parlò e affrontò coraggiosamente il plotone di esecuzione.

Bondi, Oddino

N. il 9.9.1914 a Molinella (Bologna), m. in Francia il 20.2.1945. Antifascista, emigrato con la famiglia in Francia, nel 1943, sotto l’occupazione tedesca, fu mobilitato per il lavoro obbligatorio.

Datosi alla macchia durante una licenza, raggiunse i partigiani; combattè nel Reggimento « Valmy » delie F.F.I. della 17a[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 81

Brano: [...]ascismo a Reggio Emilia 19191923, Roma, 1973; Giacomo Varini, Storia di Reggio Emilia, Reggio Emilia, 1968; Antonio Zambonelli, Reggiani in difesa della Repubblica spagnola (19361939), Reggio Emilia, 1974; Guerrino Franzini, Storia della Resistenza reggiana, Reggio Emilia, 1966; Cesare Campioli, Cronache di lotta, Parma, 1965; AA.VV., Aspetti e momenti della Resistenza reggiana, Reggio Emilia, 1967; Alfredo Gianolio, La Resistenza nelle campagne reggiane, (In “Le campagne emiliane nell'epoca moderna"), Milano, 1956; Aldo Ferretti, Ricordi e lotte antifasciste, Reggio Emilia, 1971; AA. VV., Origini e primi atti del C.L.N. Provinciale clandestino, Reggio Emilia, 1974; Aldo Ferretti, Comunisti a Reggio Emilia, Reggio Emilia, 1977; Vittorio Pellizzi, Trenta mesi, Reggio Emilia, 1954; Avvenire Paterlini, Partigiane e patriot e della Provincia di Reggio Emilia, Reggio Emilia, 1977.

G.Fr.

Comandanti delle formazioni partigiane del Reggiano (sulla base dei riconoscimenti ufficiali) :

Comando Unico Zona Reggio Emilia Comandante colonnello Aug[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 80

Brano: [...]missario del Governo militare alleato che avrebbe esercitato sui nuovi organi amministrativi una pesante tutela ispirata a criteri di rigida conservazione.

il dopoguerra

Il giorno successivo a quello della Liberazione, già veniva diffuso il nuovo quotidiano Reggio Democratica, organo del C.L.N. provinciale. Poco dopo, e precisamente il 5 maggio, veniva pubblicato II Volontario della Libertà, organo settimanale delle formazioni patriottiche reggiane, che già da tempo veniva diffuso in montagna sotto forma di foglio ciclostilato. Il 3 maggio, dopo la prima e ultima sfilata per le vie della città, le formazioni partigiane vennero in gran parte smobilitate.

I pochi uomini rimasti in servizio con compiti di polizia, saranno gradatamente sostituiti dai carabinieri, li 5.8.1945 il Governo militare alleato cessò i suoi poteri e, a questa data, tutti i partigiani erano già stati smobilitati.

Alla difficile opera di ricostruzione intrapresa in una situazione gravissima, caratterizzata da un'enorme massa di disoccupati, nonché da innumerevol[...]

[...]i due terzi dei Comuni del Reggiano. La vita politica e sociale della provincia è sempre stata intensa e vivace. Nel referendum istituzionale del 2.6.1946 i voti per la repubblica furono 177.184 contro i 44.127 voti per la monarchia (nel capoluogo, 50.214 contro 12.752).

Tra le numerose lotte di massa condotte per il progresso sociale e le libertà costituzionali, sono da ricordare: la lunga occupazione, da parte delle maestranze, delle O.M.I. Reggiane; le grandi manifestazioni contro la “legge truffa” e quelle contro il governo Tambroni nel 1960. In questa occasione, il 7.7.1960 la polizia aprì inconsultamente il fuoco contro i manifestanti, uccidendone 5 (2 giovani e 3 ex partigiani) e ferendone circa 25. Gli uccisi erano Ovidio Franchi, Lauro Farioli, Afro Tondelli, Emilio Reverberi e Marino Serri.

Il 25.4.1950 Reggio Emilia è stata insignita di Medaglia d’oro al valor militare, per il contributo dato alla Guerra di Liberazione, con la seguente motivazione: « Durante l’occupazione nemica opponeva al tedesco invasore la fiera resistenz[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 79

Brano: [...]ano le formazioni partigiane della pianura), mentre i membri del C.L.N. provinciale, a lor volta individuati, dovettero eclissarsi qon gravissimo danno per il funzionamento del massimo organo di direzione politica. Tutti i membri del Comando piazza furono condannati dai fascisti alla pena capitale, ma la condanna non fu poi eseguita per ordine dei tedeschi: si ebbe infatti l’intervento del colonnello Eugenio Dollmann (v.) che convocò le autorità reggiane fasciste a Parma, presso la Militàrkommandantur. Nel corso della riunione i tedeschi, per non inasprire ulteriormente i rapporti con la popolazione, si dichiararono disposti a lasciare in vita i condannati. Poiché i fascisti premevano per fucilarli tutti e subito, alla fine fu deciso di fucilare per il momento il solo Angelo Zanti (v.) “perché comunista”.

Tra le più gravi rappresaglie, oltre a quelle di Cervarolo (v.) (24 civili uccisi il 20.3.1944) e di Bettola (v.) (32 civili uccisi il 24 giugno), sono da ricordare quelle compiute nel dicembre 1944 a Villa Sesso, ove i fascisti passarono[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 75

Brano: [...]cambiare l’intera società in senso socialista.

Lotte salariali di un certo peso sii ebbero nella primavera del 1885 da parte dei braccianti, seguite da un grande sciopero dei muratori che portò alla conquista di migliori condizioni economiche per la categoria. Il P.S.I., dopo il Congresso di fondazione svoltosi a Genova nel 1892; tenne in Reggio Emilia il suo secondo Congresso nazionale.

Il processo di emancipazione delle masse lavoratrici reggiane venne fortemente influenzato dall’opera dei primi pionieri del socialismo, tra i quali emerse la figura di Camillo Prampolini (v.). Eletto deputato di Reggio nel 1890, questi divenne l’uomo politico localmente più seguito, anche per l’indirizzo originale della sua propaganda.

Rimarrà famosa, tra i numerosi scritti dì Prampolini, la “Predica di Natale”, apparsa su “La Giustizia” (v.) del 2425.12.1897 e rivolta principalmente ai lavoratori cattolici.

Il socialismo reggiano era contrario alla violenza e il settimanale fondato da Prampolinii recava molto significativamente il motto:

« La[...]

[...]
una manifestazione pacifista a Scandiano, era stato ucciso un altro lavoratore.

Dopo la Prima guerra mondiale furono condotte grandi lotte salariali, culminate nel 1920 in scioperi contadini per la riforma dei contratti agrari. Due morti e 5 feriti si ebbero nel corso di scontri verificatisi in varie località. Il 2 settembre dello stesso anno i lavoratori di Reggio parteciparono alla grande lotta di occupazione delle fabbriche occupando le “Reggiane”. Ma anche qui l’iniziativa operaia, in una città dominata dal riformismo, non conseguì altro sbocco che qualche miglioramento salariale (v. Occupazione delle fabbriche).

Fascismo e antifascismo

L’11.11.1920 si costituì a Reggio Emilia (in ritardo rispetto alle altre province padane) il Fascio di combattimento, ma il movimento fascista era ancora debole per opporsi direttamente alle iniziative operaie e contadine. La spedizione punitiva del 31 dicembre, nella quale vennero uccisi i due giovani socialisti Mario G aspari ni e Agostino Zaccarelli, fu opera dei fascisti modenesi calati a Co[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 708

Brano: [...]a il 13.3. 1908, m. nell’aprile 1980. Appartenente a famiglia di proprietari terrieri, nella sua formazione politica e culturale fu influenzato dalla posizione sociale ed economica in cui si trovava, tanto da divenire (1932) segretario del Fascio del comune di San Bartolomeo (Reggio Emilia), nonché ufficiale della Milizia fascista.

Ma proprio grazie alle cariche pubbliche ricoperte, Poppi entrò in contatto con la realtà sociale delle campagne reggiane, quindi con i problemi lasciati dalla grande crisi economica del 1929, accentuati dalla politica fascista. Una prima presa di posizione di Poppi contro il regime venne attraverso la creazione di una cellula di intellettuali, nata quasi spontaneamente nel 1936: vi parteciparono Giannino Degan!t Arrigo Negri, Valdo Magnani, Aldo Cucchi (v.), Riccardo Cocconi (v.), Rolando Mar a motti, Giovanni Mariani, Paolo Cannelli, Romano Altomani e Ferruccio OrJandini. Subito dopo, Poppi si inserì nell’organizzazione comunista della bassa reggiana. Nell’aprile 1939 questa fu individuata e Poppi, processato [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 676

Brano: [...] Parma nel 1924; commessa. Figlia di un perseguitato politico, dopo I’8.9.1943 fu tra le prime donne a entrare nel movimento partigiano. Comunista, ricercata dalla polizia, si portò nel Reggiano, dove divenne dirigente provinciale dei Gruppi di difesa della donna. Nell'estate del

1944 operò tra le formazioni partigiane della montagna e, nel luglio; giane della montagna e, nel luglio, venne nominata vicecommissaria delle formazioni garibaldine reggiane.

Partecipò ai combattimenti in difesa della « zona libera » attaccata dai nazifascisti. Negli ultimi mesi del

1944 riprese, in pianura, l’attività nei Gruppi di difesa della donna, impegnati nella « Settimana del Partigiano » e in altre iniziative di lotta.

Dal febbraio 1945 fino alla Liberazione svolse attività clandestina a Milano, sempre in campo femminile. Durante l’occupazione tedesca ebbe i genitori e i fratelli arrestati e deportati.

Rientrata a Parma dopo la Liberazione, assolse per molti anni incarichi nel movimento democratico.

G.Fr.

Bibliografia: Paterlini Avvenir[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine reggiane, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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