Brano: [...]nema e della letteratura. Esso tentò di saldare quel divorzio tra arte e pubblico, tra cultura e vita, che le tendenze intellettualistiche e solitarie deH'impressionismo, del simbolismo e deH'ermetismo avevano determinato con il loro rifiuto della realtà.
L'Italia del secondo dopoguerra, grazie alla vitalità della presenza delle masse operaie e contadine che si erano appena liberate dal fascismo, fu uno dei terreni più fecondi del movimento « realista », il quale venne chiamato
« neorealista » per l’aggancio che subito gli fu riconosciuto con i precedenti del « realismo » dell’arte democratica del l’Ottocento (Honoré Daumier, Gustave Courbet, JeanFrangois Millet, Pel lizza da Volpedo, Angelo Morbelli, ecc. nel* le arti figurative; Emile Zola, Giovanni Verga nella letteratura; Vittorio De Sica, Cesare Zavattini, Luchino Visconti come promotori del dramma sociale nel cinema). II movimento si riconobbe tuttavia in fenomeni analoghi che si erano svolti in tutto il mondo e che riaccesero in Italia un nuovo dibattito, una grande fiducia, un prezioso patrimonio di speranze. Il pensiero [...]
[...]del passato nell’alta continuità da Giotto a Masaccio, da Caravaggio a Gemito e Pel lizza. Furono accolti come immediati precedenti i « muralisti » del Messico (v.), gli artisti rivoluzionari Diego Rivera, José Clemente Orozco, Davide Alfaro Siqueiros, nonché Pablo Picasso di « Guernica » (v.), di « La Guerra e la Pace », del « Massacro in Corea » (la guerra in Corea era iniziata nel 1950).
Momenti importanti nella formazione del movimento neorealista in Italia, accanto al rilancio dell’arte di impegno politico (i precedenti di « Guernica » e dei messicani) furono alcuni testi fondamentali dell'Italia appena uscita dalla Guerra di liberazione: il libro di Carlo Levi (v.), « Cristo si è fermato a Eboli », che proponeva in termini nuovi il problema meridionale, le poesie di Salvatore Quasimodo (v.), Umberto Saba, Alfonso Gatto (v), ispirate appunto alla lotta di liberazione; gli scritti per un’arte di impegno sulla nuova rivista di Elio Vittorini intitolata II Politecnico e la rivista il '45, diretta da Raffaele De Grada con la partecipazion[...]
[...] Umberto Saba, Alfonso Gatto (v), ispirate appunto alla lotta di liberazione; gli scritti per un’arte di impegno sulla nuova rivista di Elio Vittorini intitolata II Politecnico e la rivista il '45, diretta da Raffaele De Grada con la partecipazione di Mario De Micheli, Ennio Morlotti, Bruno Cassi nari, Treccani, Stefano Terra, lo stesso Vittorini.
Cinema
Film come Roma città aperta e Paisà di Roberto Rosselli ni, anticipatore del cinema neorealista nell'anteguerra con La terra trema e poi con Sciuscià, Ladri di biciclette (1948), che si avvalsero di sceneggiatori come Sergio Amidei, Suso Cecchi D'Amico, nonché di attori come Anna Magnani e Raf Vallone, diedero un prestigio enorme alla cinematografia italiana del dopoguerra. Seguirono altri film, meno legati al disagio dell’occupazione militare alleata, ma ancora agli episodi di guerra e sempre più al disordine morale e sociale del dopoguerra, come Riso amaro di Giuseppe De Sanctis, Gioventù perduta di Pietro Germi, Il Bandito e Senza pietà di Alberto Lattuada, Caccia tragica di G. De Sa[...]