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Il segmento testuale neocolonialista è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 204Entità Multimediali , di cui in selezione 14 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 545

Brano: [...]a costituzione di un governo semiautonomo. Il risultato elettorale

fu invece un trionfo per Nkrumah, che dovette essere subito liberato dal Forte James, ov’era detenuto, e nominato presidente del primo Consiglio legislativo autonomo della Costa d'Oro. La parziale autonomia strappata agli inglesi non soddisfaceva ancora il movimento nazionalista e questo riprese la lotta fino a raggiungere la totale indipendenza politica del paese.

Regresso neocolonialista

Nel 1960, con un referendum, il giovane Stato proclamò la repubblica e diede avvio a esperienze di sviluppo progressista, cercando di conseguire una effettiva indipendenza economica. Errori di Nkru^ mah, la forte pressione imperialista, contrasti di classe aH'interno delle forze che avevano condotto la lotta nazionalista, e infine la crisi del partito aprirono le porte a un colpo di stato reazionario (24.2. 1966) e a un governo militare che costrinse Nkrumah all'esilio e diede un nuovo corso, apertamente neocolonialista, alla storia del Ghana. R. Le.

Ghedini, Spero

N. a Bondeno (Ferr[...]

[...]pubblica e diede avvio a esperienze di sviluppo progressista, cercando di conseguire una effettiva indipendenza economica. Errori di Nkru^ mah, la forte pressione imperialista, contrasti di classe aH'interno delle forze che avevano condotto la lotta nazionalista, e infine la crisi del partito aprirono le porte a un colpo di stato reazionario (24.2. 1966) e a un governo militare che costrinse Nkrumah all'esilio e diede un nuovo corso, apertamente neocolonialista, alla storia del Ghana. R. Le.

Ghedini, Spero

N. a Bondeno (Ferrara) il 4.12.1911;

barbiere.

Comunista, per la sua attività antifascista nel 1938 fu condannato dal Tribunale speciale a 8 anni di reclusione; fu detenuto nel carcere di Civitavecchia.

Dopo 1*8.9.1943 ha preso parte alla

Guerra di liberazione, nelle file della Resistenza emiliana, organizzatore della lotta partigiana e ispettore delle Brigate Garibaldi nel Ferrarese.

Dirige attualmente l'A.N.P.I. di Ferrara.

Ghemme, Aeroporto di

Nel territorio del comune di Ghemme, a 24 km da Novara, dopo I*8.9.

1943[...]

[...] mese prigionieri nelle carceri di Novara. Arrivati nei pressi del campo ov’era stato incendiato l'aereo, i fascisti chiamarono il parrò

nero arrestati. Ma la portata degli avvenimenti, l'ampiezza del movimento e i metodi di repressione usati sollevarono numerose reazioni in Inghilterra, dove si cominciarono a studiare misure « riformatrici » per la concessione di una certa autonomia amministrativa alla colonia.

Azione di massa

Un piano neocolonialista proposto dal governo britannico venne approvato dall’U.G.C.C., nonostante l’opposizione di Nkrumah che venne anzi espulso dal partito. Il giovane leader costituì allora immediatamente una nuova formazione politica, il Convention People's Party (C.P.P.) che divenne in breve la forza principale del paese.

Il programma del C.P.P. era assai avanzato e puntava alla conquista dell’indipendenza nazionale attraverso un vasto e articolato programma di lotte di massa.

Il primo ministro del Ghana Kwame Nkrumah [al centro) tiene un comizio nella regione del Volta (3.2.1960)

545

i



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 247

Brano: [...]rmai numerose ex colonie hanno conquistato livelli di vita democratica e socialista, l'impero etiopico rappresenta oggi un’anacronistica sopravvivenza e un baluardo del neocolonialismo occidentale.

Le nuove generazioni e quella parte del popolo etiopico che, nella resistenza all'invasione fascista, aveva maturato speranze di progresso democratico, non hanno tuttavia rinunciato a lottare per liberarsi dai rimasugli di feudalesimo e dal dominio neocolonialista. Un tentativo in tal senso fu compiuto da ufficiali progressisti nel dicembre 1960, durante un’assenza del negus (in visita al Brasile); arrestati 19 membri del governo e lanciato un proclama rivoluzionario (letto alla radio dal figlio stesso di Hailè Selassiè) gli insorti cercarono di mobilitare il paese. Ma, mentre il negus si affrettava a tornare in patria, il capo di stato maggiore dell’esercito Merid Mangascià, con i carri armati forniti dagli Stati Uniti, attaccò i ribelli e li sopraffece, senza tuttavia riuscire a salvare i prigionieri. Vistisi sconfitti, due capi della rivolta, piutto[...]

[...]arlamento una parvenza di potere e, nel 1962, i lavoratori etiopici ottennero di organizzarsi sindacalmente e di poter eleggere le commissioni interne.

In politica estera Hailè Selassiè maschera la propria totale dipendenza dagli Stati Uniti professandosi assertore di una politica di disimpegno e cercando di mantenere buoni rapporti con i nuovi Stati africani e con i movimenti di liberazione che lottano nel paese, secondo la più abile tattica neocolonialista. Addis Abeba ospita la sede della Organizzazione per l'Unità Africana. Numerosi italiani sono tornati a vivere e a lavorare in Etiopia, per la maggior parte concentrati nella capitale.

M.Na.

Eubea

Negroponte. Isola greca dell'Egeo; divisa dall'Attica dallo stretto di Euripo, che in qualche punto misura appena 65 m, ha un'estensione di 3.788 kmq e 166.000 abitanti (1961). Il capoluogo dell’isola, Calcide (25.000 ab.) è unito al continente da un ponte girevole. Occupata dalle truppe italiane durante la seconda guerra mondiale, dopo l'8.9.1943 l'Eubea divenne un centro di resistenza con[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 194

Brano: [...] già membri dell 'Unione africana e malgascia (U.A.M.): Alto Volta, Camerun, Ciad, CongoBrazzaville, Costa d’Avorio, Dahomey (oggi Benin), Gabon, Madagascar, Mauritania, Niger, Repubblica Centroafricana, Ruanda, Senegai e Togo. L’O.C.A.M. si propone di rafforzare la cooperazione e la solidarietà tra gli Stati membri, dando vita a iniziative economiche comunitarie. Il suo massimo organo deliberativo è la Conferenza dei capi di Stato.

Carattere neocolonialista

Impegnata a mantenere solidi rapporti con la Francia, questa organizzazione che, specie ai suoi inizi, tendeva a costituire una sorta di alternativa rispetto all’O.U.A. (v.), ha visto confrontarsi al suo

interno due tendenze: luna, portata avanti dalla Costa d’Avorio, rivolta a promuovere uno strumento di precisa scelta politica in senso controrivoluzionario; l’altra, ispirata dal Senegai, che puntava a privilegiare la cooperazione economica evitando di rompere i ponti con i paesi africani più innovatori.

Per tali motivi, ma anche perché l’O.U.A. non ha mai rappresentato quel centro [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 487

Brano: [...]el Congresso Malawi ottenne il 99% dei voti e nel 1963, alla Conferenza di Londra, fu ulteriormente rinnovata la costituzione per riconoscere l’autonomia dei singoli Stati federati. AH’interno della Confederazione Hastings Banda diventò primo ministro dello Stato di Nyasaland.

Il 31.12.1963 la Federazione Centroafricana si sciolse e nel luglio successivo il Nyasaland proclamò la propria indipendenza assumendo il nome di Malawi.

Involuzione neocolonialista

Nel nuovo Stato indipendente sorsero ben presto divisioni e contrasti: le sinistre cominciarono a criticare Hastings Banda per il fatto che manteneva troppi inglesi in incarichi di responsabilità nella pubblica amministrazione e stringeva rapporti con il Portogallo colonialista. Per tutta risposta il governo cominciò a infierire contro l’opposizione, rivelando la volontà di imporre un regime reazionario.

Nel 1966 il Malawi divenne una repubblica presidenziale, con ampi poteri riservati al presidente, che consentivano ad Hastings Banda di imbavagliare e praticamente liquidare l’opposizio[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 214

Brano: [...]ichiese lo spostamento di un milione di tonnellate di terra e di mezzo milione di tonnellate di rocce, lavoro attuato da detenuti africani equipaggiati con pale e martelli sotto la sorveglianza di guardie armate.

Lo stato d’assedio sarebbe stato levato solo nel 1960, ma già nel

1954 la Gran Bretagna giudicò opportuno arginare il crescente malcontento delle masse africane concedendo alcune riforme e accelerando il processo di trasformazione neocolonialista del suo dominio sul Kenya. Fu così deciso un piano di reinsediamento delle tribù kikuyu, con l’obiettivo dichiarato di migliorare le condizioni di circa un milione e mezzo di persone.

Verso l’indipendenza

Nel 1957 ebbero luogo per la prima volta in Kenya elezioni politiche, alle quali fu ammesso un certo numero di africani. Due anni più tardi furono eliminate le restrizioni di ordine razziale o tribale nell’accesso alla terra, ma il prezzo dei terreni fertili degli altipiani rimase praticamente inaccessibile agli africani.

A mano a mano che si estendeva il movimento nazionalista, div[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 3

Brano: [...]orpo, detto dei Leopards e destinato anch’esso alla repressione antipopolare. Ma compito della nuova formazione era più che altro quello di equilibrare il potere dei « Tontons Macoute », pericolosamente accresciuto negli ultimi tempi. Obbiettivo principale della « liberalizzazione » del regime di Jean Claude Duvalier fu di attrarre sull’isola il capitale straniero, per meglio sfruttare l’abbondanza di mano d'opera a costi infimi. Lo sfruttamento neocolonialista delle risorse del paese ha così raggiunto livelli senza precedenti: basti pensare, per esempio, all’isola Tortuga data in concessione per 99 anni alla compagnia texana Dupont Caribbean.

Altri esempi del tipo di sfruttamento diretto della popolazione attuato dal regime di Jean Claude Duvalier sono quelli rappresentati dalla esportazione del sangue e dal traffico di cadaveri. La prima di queste attività « economiche » consiste nella raccolta di circa 6.000 tonnellate di sangue umano all’anno. Pagato al donatore in ragione di 3 dollari al litro, il sangue viene rivenduto a 25 dollari negli U.[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 632

Brano: [...]capitalisti.

Dal 1945 al 1970, in 25 anni che hanno visto alternarsi al governo, con regolarità, laburisti e conservatori, si può dire che — nelle sue linee generali — la politica inglese è stata caratterizzata soprattutto da una crescente sottomissione ai più potenti gruppi capitalisti americani, per assicurare l’egemonia di una classe giunta da tempo al suo tramonto. Ciò ha portato, in politica estera, a favorire l’espansione imperialista e neocolonialista degli Stati Uniti nel mondo intero; e in politica interna, a far pagare sempre più pesantemente alle masse popolari (in fatto di libertà e anche di benessere) il prezzo di una politica suicida dal punto di vista nazionale. D’altra parte, l’unica differenza tra dirigenti conservatori ed esponenti laburisti via via alter

Poliziotti inglesi infieriscono su giovani dimostranti nel corso di una manifestazione contro la guerra nel Vietnam, davanti all'ambasciata degli Stati Uniti (Londra, 17.3.1968)

632



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 620

Brano: [...]erno del partito (laburisti o conservatore) che consegue la maggioranza dei seggi alle elezioni.

Il Commonwealth

La Gran Bretagna è al centro di una vastissima associazione internazionale detta Commonwealth e comprendente, oltre ai possedimenti britannici, numerose ex colonie ed ex dominions.

Tale associazione, ufficialmente « volontaria », ma basata in realtà su precisi e concreti rapporti di tipo imperialista, rappresenta il tentativo neocolonialista del capitalismo britannico. Nella maggior parte, gli Stati del Commonwealth riconoscono l’autorità della Corona inglese e, in questi, la Gran Bretagna viene rappresentata da un Governatore generale che formalmente non dovrebbe ingerirsi negli affari pubblici locali. Tutti i membri del Commonwealth sono comunque vincolati a usare un sistema di tariffe doganali comuni (le cosiddette « preferenze imperiali»), imposto dai monopoli industriali e finanziari britannici. Questo sistema doganale protezionistico costituisce la chiave di volta e l’elemento comune delle diverse economie nazionali, attrav[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 659

Brano: [...]nerale Mobutu compiva il suo secondo colpo di stato, assumendo tutti i poteri e dando vita a una dittatura di tipo militare, le cui prime iniziative furono la liquidazione di cospicui interessi belgi a favore delle compagnie finanziarie statunitensi. La crisi e la tragedia congolesi, che hanno dominato l’Africa negli ultimi anni e segnato l’inizio della controffensiva imperialista, culminavano così in una nuova fase caratterizzata dalla presenza neocolonialista degli Stati Uniti d’America.

R.Le.

Congresso fascista di Roma

Il secondo congresso nazionale dei Fasci di combattimento (v.), svoltosi nel teatro Augusteo di Roma dal 7 al 10.11.1921, deve la sua particolare importanza alla decisione

— ivi presa a maggioranza il 9, su o.d.g. presentato da Michele Bianchi — di trasformare il movimento fascista in un vero e proprio partito, che assunse il nome di Partito nazionale fascista. Nell’occasione, fu dichiarata al congresso l’esistenza di 2.200 Fasci con 320.000 iscritti in tutta Italia.

Sorti allo scopo di « sostituirsi dal basso alle i[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 183

Brano: [...]cembre 1965, la conferenza tricontinentale ha riassunto tutta una fase della lotta di liberazione dei popoli e ne ha aperta una nuova.

Il dibattito e le risoluzioni della conferenza hanno investito decisive questioni strategiche della rivoluzione coloniale: la rottura del blocco di forze politiche e sociali che hanno conquistato l’indipendenza, non appena si passi alle scelte sociali che debbono dare vita a un’economia indipendente; l’attacco neocolonialista che sostituisce il tradizionale dominio coloniale; la funzione delle guerre di liberazione nazionale; la stretta relazione tra la lotta rivoluzionaria dei popoli dei tre continenti e la classe operaia europea; i processi politici e sociali che occorre avviare nei diversi paesi, per liberarsi da ogni residuo di dominazione imperialista; i rapporti tra paesi di nuova indipendenza e campo socialista.

Un elemento di novità rispetto alle precedenti conferenze afroasiatiche, e significativo della nuova fase apertasi, è dato dal riconoscimento del valore della rivoluzione socialista d’Ottobre com[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine neocolonialista, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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