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Il segmento testuale munista è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 92Entità Multimediali , di cui in selezione 9 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 361

Brano: [...]Fu chiamato a prestare servizio militare durante la Prima guerra mondiale e, congedato al termine del conflitto, entrò a lavorare allo stabilimento FiatSPA di Torino. Attivo militante socialista, collaborò con Antonio Gramsci nella redazione deH’“Ordine Nuovo” (v.), fu nel

1920 tra gli organizzatori dell'occupazione delle fabbriche e, su accese posizioni antiriformiste, polemizzò con Angelo Tasca. Tentò di costituire un gruppo di educazione comunista per diffondere fra i lavoratori i postulati del movimento consiliare e nel 1921, alla fondazione del Partito comunista, fu tra i primi ad aderirvi.

Nel 1922, assunto come operaio avventizio nelle Ferrovie dello Stato, ebbe un ruolo preminente nell’organizzazione dello sciopero della categoria. Arrestato per questa attività il 19.8.1922 e licenziato dalle Ferrovie, divenne membro del Comitato direttivo della Camera del lavoro di Torino.

Nel 1923 emigrò in Francia, nel Lionese, per trovare un lavoro, ma nel 1924 rientrò in patria e gli venne affidata la segreteria della Federazione torinese del P.C.d’L Pur lavorando come operaio in uno stabilimento metallurgico per guadagnarsi di che vivere, svolse una fu[...]

[...], nel Lionese, per trovare un lavoro, ma nel 1924 rientrò in patria e gli venne affidata la segreteria della Federazione torinese del P.C.d’L Pur lavorando come operaio in uno stabilimento metallurgico per guadagnarsi di che vivere, svolse una funzione di rilievo nella lotta per la costituzione dei comitati di agitazione e per l'elezione delle commissioni interne nella Fiat (v.), battendosi in pari tempo per la caratterizzazione della corrente comunista nell'ambito del sindacato.

Contro il fascismo

Nel settembre 1925 fu tra gli organizzatori di un convegno provinciale della Federazione comunista svoltosi semiclandestinamente a Coazze, in provincia di Torino, ma successivamente dovette passare alla completa clandestinità. Con Girolamo Li Causi guidò a Torino le ultime fasi di lotta dei comunisti,

ma nell’agosto 1927 (assegnato in contumacia a 5 anni di confino come noto dirigente comunista) espatriò in Francia.

Divenuto funzionario del partito nell'emigrazione, membro del Comitato centrale del 1929, nel marzo 1930 fu inviato in Italia per dirigere il comitato regionale clandestino. Si distinse per la linea “dura”, contro ogni deviazione opportunistica o ritenuta tale. NeH'aprile 1931, al IV Congresso del P.C. d'I svoltosi a Colonia, fu eletto membro dell'Ufficio politico. Poche settimane dopo (28.6.1931), nel corso di nuova missione clandestina in Italia, fu arrestato alla Spezia mentre teneva una riunione di responsabili interregionali.

Processato dal Tribunale speciale [...]

[...] nel corso di nuova missione clandestina in Italia, fu arrestato alla Spezia mentre teneva una riunione di responsabili interregionali.

Processato dal Tribunale speciale il

25.1.1932, fu condannato a 17 anni di reclusione. Dal carcere di Civitavecchia fu trasferito a Pianosa, poi al penitenziario di Portoferraio. Ridotta la pena per indulti e amnistie, il 9.7.1941 fu confinato a Ponza, poi a Ventotene. Qui entrò a far parte del direttivo comunista dei confinati insieme a Pietro Secchia, Girolamo Li Causi, Antonio Cicalini e Giordano Pratolongo.

Nella Resistenza

Dopo aver trascorso complessivamente 12 anni tra carcere e confino venne liberato alla fine dell'agosto 1943. Riprese subito l’attività di lotta a Torino e il 5 settembre entrò a far parte della Segreteria federale del P.C.I. con Luigi Grassi e Paolo Scarpone. Dopo I’8 settembre venne inviato nel Biellese, delegato del partito per la creazione delle prime formazioni partigiane, ma i disagi sofferti durante la permanenza in montagna riacutizzarono una sua malattia polmonare[...]

[...]sta epurato) Vittorio Vailetta (v.).

Membro del C.C. del P.C.I. fino al febbraio 1960, fece poi parte della Commissione centrale di controllo. Agli inizi degli anni Settanta, a causa degli acciacchi e dell’età avanzata, chiese di essere sollevato da ogni incarico di partito.

Ha scritto un libro di memorie, Con Gramsci all Ordine Nuovo, edito nel 1956.

M.Gi.

Santi, Aldo

N. a Cesena (Forlì) il 27.5.1912. Membro dell'organizzazione comunista clandestina attiva a Cesena nell'estate 1941, fu arrestato e deferito al Tribunale speciale che, il 22.8.1941, lo condannò a 13 anni di reclusione.

Santi, Fernando

N. a Golese di Parma il 13.11.1902, m. a Parma il 15.9.1969; sindacalista.

Figlio di un ferroviere e orfano della madre (proveniente da una famiglia di braccianti) conseguì la licenza tecnica grazie ai sacrifici del padre e dei fratelli. A 15 anni entrò nella Gioventù socialista (F.I.G.S.), a 18 aderì al P.S.I. e nel 1921, dopo la scissione comunista (contro la quale fu uno dei pochi giovani socialisti a prendere posizione[...]

[...]o al Tribunale speciale che, il 22.8.1941, lo condannò a 13 anni di reclusione.

Santi, Fernando

N. a Golese di Parma il 13.11.1902, m. a Parma il 15.9.1969; sindacalista.

Figlio di un ferroviere e orfano della madre (proveniente da una famiglia di braccianti) conseguì la licenza tecnica grazie ai sacrifici del padre e dei fratelli. A 15 anni entrò nella Gioventù socialista (F.I.G.S.), a 18 aderì al P.S.I. e nel 1921, dopo la scissione comunista (contro la quale fu uno dei pochi giovani socialisti a prendere posizione), fu nominato segretario generale della

F.I.G.S., fortemente ridimensionata dopo l'uscita dei giovani comunisti.

Schierato su posizioni riformiste, nel 1922, alla nuova scissione del P.S.I., Santi seguì Filippo Turati, Treves e Modigliani nel Partito socialista unitario (P.S.U.). Al tempo stesso fu un attivo oppositore del fascismo e nel 1922 si batté a fianco degli operai nella battaglia dell’Oltretorrente a Parma. Redattore del quotidiano socialdemocratico parmense “Il Piccolo”, all’indomani della crisi Matteott[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 50

Brano: [...] e in Germania. È decorato di medaglia d'argento al valor militare.

Dopo la Liberazione, membro del Partito socialista, fu eletto deputato alla Costituente e in tutte le successive legislature; dal 12.12.1963 fa parte, come sottosegretario agli Interni, dei tre successivi governi Moro.

Amadesi, Luigi

N. ad Argenta (Ferrara) l’11.1.1904.

Segretario della Federazione giovanile socialista di Ferrara dal 1920, nel 1921 aderì al Partito comunista e dal 193032 fu segretario nazionale della Federazione giovanile comunista. Dal 1928 al 1935'fece parte del Comitato esecutivo dell’Internazionale giovanile comunista. Rientrato in Italia dopo la Liberazione, fu direttore del quotidiano La voce di Napoli. Dal 1948 fino al 1964 fu segretario particolare di Paimiro Togliatti (del quale sta curando la pubblicazione delle opere complete) e collaboratore dell'ufficio di segreteria del P.C.I.. Ha fatto parte del Comitato centrale del Partito comunista nel 1931 e dal 1948 al 1956.

Amadp, Jorge

Scrittore brasiliano. N. a llhéus (Stato di Bahia) il 10.8.1892. Appena tredicenne, consumò il suo primo atto di ribellione fuggendo da un istituto religioso; due anni dopo, cominciò a lavorare in un giornale come commesso.

Iscrittosi alla « Alianca Nacional Libertadora », fu arrestato una prima volta nei 1936 e incarcerato, l’anno successivo, su mandato del governo di Getulio Vargas. Costretto all’esilio, si trovò a vagabondare tra Europa e America, assimilando esperienze che torneranno filtrate nei suoi libri con forte passione rievocativa.[...]

[...]ibellione fuggendo da un istituto religioso; due anni dopo, cominciò a lavorare in un giornale come commesso.

Iscrittosi alla « Alianca Nacional Libertadora », fu arrestato una prima volta nei 1936 e incarcerato, l’anno successivo, su mandato del governo di Getulio Vargas. Costretto all’esilio, si trovò a vagabondare tra Europa e America, assimilando esperienze che torneranno filtrate nei suoi libri con forte passione rievocativa. Militante comunista, soltanto ne! 1945 potè rientrare in patria, dove venne eletto deputato nelle liste del suo partito; ma nel

1948 dovette tornare in esilio. Da allora, ha vissuto per lo più in Francia e in Cecoslovacchia. Nel 1952 gli è stato conferito il premio Stalin per la pace.

Opera feconda quella di A., tutta raccolta attorno al nucleo tematico delle lotte sociali nel suo paese, viste attraverso la lente — talora semplificante, ma le più volte efficace — di un’ideologia rivoluzionaria di tipo « populistico ». Se la sua forza è nella descrizione dei moventi e degli effetti della ribellione che ferm[...]

[...]ati tradotti in 22 lingue.

Opere principali: O Pais do Carnaval (1931); Cacau (1933); Suor (1934); Jubiabà (1935); Mar Morto (1936); Capitàes de Areia (1937); As terras do sem firn (1942); Sào Jorge dos llhéus (1944); Seara Vermelha (1946); Vida de Luis Carlos Prestes (1949) ; I banditi del porto (1952); Il cammino della speranza (1954).

M.Lu.

Amaducci, Giovanni

N. a Cesena (Forlì) il 28.8.1904; muratore. Membro dell’organizzazione comunista clandestina, per la sua attività antifascista, nel 1942 fu condannato dal Tribunale speciale a 5 anni di reclusione. Liberato con la caduta del fascismo, dopo l’8.9.1943 prese parte attiva alla Resistenza, come partigiano combattente.

Ambrosini, Abele

Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. N. a Cecino (Sondrio) nel 1915, fucilato dai tedeschi a Cefalonia il 21.9.1943.

Geometra, fu chiamato alle armi nel 1939 e, come tenente nel 33° Reggimento di artiglieria della Divisione « Acqui », fu inviato in Albania e in Grecia. Trovandosi a Cefalonia (v.) al momento deH’armistizio, fu [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 567

Brano: Marturano, Famiglia

munista romana, nella quale operavano i suoi compagni di liceo Brandani e Marroni. Con questi, nel 1933 fu arrestato e ammonito. Laureatosi in medicina a Milano, vi esercitò la professione medica, continuando a svolgere un’intensa attività antifascista nelle file del P.C.I.. L’1.12.1938, arrestato e deferito al Tribunale Speciale, fu condannato a 14 anni di reclusione. Rimase in carcere 5 anni e fu liberato soltanto alla vigilia dell’8.9. 1943. Tornò a Milano, dove si impegnò subito nella Resistenza; successivamente fu a Como, Bergamo, Mantova e infine a Cremona, come dirigente di quelle federazioni [...]

[...]8, arrestato e deferito al Tribunale Speciale, fu condannato a 14 anni di reclusione. Rimase in carcere 5 anni e fu liberato soltanto alla vigilia dell’8.9. 1943. Tornò a Milano, dove si impegnò subito nella Resistenza; successivamente fu a Como, Bergamo, Mantova e infine a Cremona, come dirigente di quelle federazioni comuniste e commissario politico delle formazioni partigiane.

Nel marzo 1945, nella veste di responsabile della Federazione comunista di Cremona, realizzò un accordo per una « durevole » unità d'azione tra comunisti, socialisti e democristiani, accordo che per la sua esemplarità e importanza non contingente venne comunicato nel suo testo integrale a Togliatti, in una delle prime lettere inviate dal Centro di Milano al Segretario generale del Partito (si veda L. Longo, I centri dirigenti del P.C.I. nella Resistenza, Roma 1973, pag. 494).

Nell’aprile del 1945 diresse a Cremona l’insurrezione che portò alla liberazione di questa città.

Nel dopoguerra, dopo aver svolto attività di partito in Sardegna e in Lombardia, operò[...]

[...]nte fu nominato direttore generale dell’I.N.C.A., incarico che ricoprì per oltre vent’anni.

Antonietta, la madre

« Mirabile figura di madre », come scriverà Giorgio Amendola, « che ricorda ai compagni la ” Madre ” di Gorki », quando Antonietta Marturano Pintor seppe che suo figlio Carlo era a Parigi ammalato, corse ad assisterlo. A Parigi, ebbe modo di partecipare alla grande esperienza del Fronte Popolare francese, militando nel Partito comunista, studiando e preparandosi. Avrebbe poi voluto seguire suo figlio nell’U.R.S.S., ma allorché Luigi Longo le prospettò l’utilità della sua presenza in Italia, non esitò a rientrare in patria per eseguire i pericolosi compiti affidatile dal Partito.

In successive missioni si portò a Trieste e a Venezia per ripristinare i contatti tra il Centro del Partito e le organizzazioni clandestine di quelle città. Quindi si stabilì a Milano, dove vivevano le sue due figlie, e ivi continuò l’attività di militante comunista. Ai primi del 1937 fu arrestata. Quantunque la

polizia usasse ogni forma di pre[...]

[...]iglio nell’U.R.S.S., ma allorché Luigi Longo le prospettò l’utilità della sua presenza in Italia, non esitò a rientrare in patria per eseguire i pericolosi compiti affidatile dal Partito.

In successive missioni si portò a Trieste e a Venezia per ripristinare i contatti tra il Centro del Partito e le organizzazioni clandestine di quelle città. Quindi si stabilì a Milano, dove vivevano le sue due figlie, e ivi continuò l’attività di militante comunista. Ai primi del 1937 fu arrestata. Quantunque la

polizia usasse ogni forma di pressione per ottenere informazioni sul suo soggiorno a Parigi e sui viaggi compiuti in Italia, la piccola e apparentemente fragile mammetta Pintor (come verrà chiamata al confino) non si lasciò sfuggire una parola. Fu per questo assegnata a 5 anni di confino nell’isola di Ventotene.

Nel duro clima dell'isola le sue condizioni di salute, già non buone, peggiorarono. Ma la Pintor non si arrese. Di esempio per tutti (« con tutti premurosa e generosa », annota Camilla Ravera nel suo Diario, « madre esemplare »), il[...]

[...]le.

Finita la guerra e quando finalmente sembrava avviato a concludersi anche il calvario dei Marturano Pintor, il più luttuoso evento colpì la famiglia: proprio negli ultimi giorni dell’aprile 1945, su delazione di un kapò fascista, Ennio Giunti fu, a 29 anni, barbaramente assassinato dai nazisti.

Bibliografia: I compagni', prefazione di Giorgio Amendola, Roma 1972.

Marty, André

N. a Perpignano il 6.11.1886, m. nel 1955; dirigente comunista francese. Figlio di un comunardo, entrò giovanissimo nella marina militare e nel 1917 fu nominato ufficiale di macchina.

La rivolta del Mar Nero

L’anno seguente si trovava sulla torpediniera « Protet » operante nell’Adriatico, quando la sua nave venne aggregata alla squadra francese inviata a bloccare i porti del Mar Nero, nell’intento di rovesciare il nuovo governo sovietico. Marty, solidarizzando con i bolscevichi, si rivolse ai marinai e li convinse ad ammutinarsi per impedire l’intervento controrivoluzionario. Tradito durante l’organizzazione della rivolta, fu arrestato e imprigiona[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 627

Brano: [...]l mondo industriale tedesco e gli obiettivi dell’imperialismo nazista, sfruttando sapientemente anche allora la sua immagine di perfetto e impassibile tecnocrate, gestore della più grande tratta di schiavi della storia contemporanea.

E. Co.

Speranza, Giovanni

N. a Terni, l’1.11.1906; pittore. Fascista da ragazzo, intorno alla metà degli anni Venti, influenzato dal fratello Brunone (militante anarchico molto attivo a Terni) divenne co

munista. Dopo l’avvento del fascismo entrò a far parte (nella palestra “Garibaldi” che frequentava in quanto podista) della organizzazione comunista clandestina di Terni, svolgendo attività di propaganda insieme al giovane minatore Aldo Stacchiola di Spoleto e ad altri. Individuati dalla polizia, nel gennaio

1928 i due vennero arrestati e l’8 novembre processati dal Tribunale Speciale (insieme all’intagliatore Angelo Garofolo) che condannò Speranza e Garofolo a 5 anni di reclusione.

Riacquistata la libertà per amnistia nel novembre 1932, trovò lavoro presso lo iutificio Centurini a Terni, ma negli anni successivi fu ripetutamente arrestato e processato per contravvenzione aH’ammonizione, sottoposto a stretta vigilanza poliziesca e f[...]

[...] audaci azioni di sabotaggio. Nell’ottobre 1944, durante un rastrellamento, alla testa dei suoi uomini bloccò per ore l’avanzata dei tedeschi nel territorio di Calice al Cornoviglio. Benché ferito, continuò a combattere per consentire il ripiegamento dei compagni finché cadde colpito a morte.

Speziale, Leonardo

N. a Serradifalco (Caltanissetta) il 4.9.1903, m. a Gela (Caltanissetta) il 20.4.1979; operaio.

Emigrato in Francia nel 1930, comunista, nel 1939 operò nell’Unione Popolare Italiana. Durante l'occupazione tedesca prese parte alla Resistenza a SaintEtienne e poi nel Sud della Francia. Arrestato nel luglio 1943 e condannato a una lunga pena detentiva, dopo la sentenza fu tradotto in Italia e rinchiuso nel carcere di Fossano, da dove fuggì all’indomani dell'8.9.1943.

Stabilitosi a Brescia, costituì gruppi gappisti in questa città. Arrestato il 17.12.1943, ferito e torturato dai fascisti, riuscì a evadere il 13.7. 1944 e si portò in Val Trompia, dove contribuì alla formazione della 122a Brigata Garibaldi, divenendone commissar[...]

[...]sario della Federconsorzi nel 194445), poi nel movimento cooperativo. Fu anche direttore dello stabilimento tipografico di Roma U.E.S.I.S.A. (assegnato alla C.G.I.L.), nel quale venne stampata per vari anni l’Unità. Eletto senatore nel 1948 e riconfermato nel 1953, sindaco di Acri dal 1952 al 1960, è stato direttore della rivista II Comune democratico dal 1955.

Spilar, Mario

N. a Spalato il 3.4.1922; studente. Membro di un'organizzazione comunista clandestina operante in Istria, nel giugno 1942 venne arrestato. Deferito al Tribunale Speciale con altri 22 compagni (per lo più contadini e operai) e ritenuto come il maggior responsabile dell’organizzazione, attiva soprattutto fra i minatori dell'Arsia, il 29.5.1943 fu condannato a 30 anni di reclusione.

Spina, Alba

N. a Chiavazza di Biella (Vercelli) il 7.8.1911; operaia tessile.

Nel settembre 1931 aderì al Partito comunista svolgendo una preziosa attività nell’organizzazione clandestina del Biellese. All’inizio del 1933 venne arrestata a Domodossola, mentre si accingeva a espatriare in

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 608

Brano: [...]cisti: le sirene di allarme vennero suonate deliberatamente all’ultimo momento, in quanto la direzione dello stabilimento non voleva interrompere una colata, appositamente approntata quel giorno per la visita del ministro nazista agli armamenti Speer,

Gorreri, Dante

N. a Parma il 15.5.1900; artigiano idraulico. Consigliere nazionale della Federazione giovanile socialista nel 1919, nel 1921 fu eletto segretario della Federazione giovanile comunista di Parma.

Militante nel Partito comunista sin dal 1921, fu tra gli organizzatori degli Arditi del popolo (v.) e nell’agosto 1922 si distinse a Parma, nella battaglia dell’Oltretorrente (v.). In seguito alla promulgazione delle leggi eccezionali del novembre 1926, da allora fino al 1936 fu

confinato a Lipari, a Ponza e in altre isole, e spesso incarcerato. Dopo l’8.9.1943 ha partecipato alla Guerra di liberazione, nelle file della Resistenza, come organizzatore del movimento partigiano nella provincia di Parma e poi a Como. Dopo la Liberazione, coinvolto nelle vicende del fantomatico « Tesoro di Dongo », venne fatto oggetto di vari[...]

[...] ha partecipato alla Guerra di liberazione, nelle file della Resistenza, come organizzatore del movimento partigiano nella provincia di Parma e poi a Como. Dopo la Liberazione, coinvolto nelle vicende del fantomatico « Tesoro di Dongo », venne fatto oggetto di varie persecuzioni giudiziarie. Deputato all’Assemblea Costituente, è stato rieletto in tutte le successive legislature.

Gorreri, Ennio

N. a Parma il 20.11.1909; fornaio. Militante comunista, nel 1929 fu condannato dal Tribunale speciale a 20 mesi di reclusione, che trascorse nelle carceri di Roma e Cassino (Frosinone). In seguito fu confinato nell’isola di Ponza.

Dopo T8.9.1943 prese parte alla Guerra di liberazione, nelle file della Resistenza parmense, partigiano combattente nella Brigata Garibaldi « Parma Vecchia ».

Gorrieri, Bruno

N. a Formigine (Modena) il 3.12. 1906. Comunista e attivo antifascista, durante la dittatura venne confinato a Ponza e poi in altre isole per 7 anni.

Dopo I ’8.9.1943 prese parte alla Guerra di liberazione, nelle file della Resistenza, ufficiale combattente nella Brigata « Zoello Monari ».

Gortan, Vladimiro

N. a Pisino (Istria) il 7.6.1904, fucilato dai fascisti il 17.10.1929 nei pressi di Pola.

Contadino, coraggioso antifascista, durante il « plebiscito » del 24.3. 1929 con altri giovani organizzò un’azione dimostrativa contro i fascisti che volevano costringere con la forza alcuni gruppi di cittadini a votare. Negli scontri ch[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 594

Brano: [...]ra ed Emiliano Zazo per 2 anni.

Antolini e Dagnino, arrestati mentre frequentavano il corso allievi ufficiali a Torino, furono degradati e assegnati a una Compagnia di disciplina sotto l'accusa di « terrorismo ».

LCav.

Bibliografia: Pietre/Antologia di una rivista (19261928), a cura di Giuseppe Marcenaro, Milano 1973.

Fietroboni, Quinto

N. a Sant'Agata (Bologna) il 26.8.

1899, m. nell'agosto 1944; operaio. Iscritto al Partito comunista dal 1921, dopo l'avvento del fascismo al potere fu costretto a espatriare per sfuggire alle persecuzioni.

Nel 1936 accorse volontario in Spagna e, dopo il ritiro delle Brigate Internazionali, passò in Francia, dove venne internato nei campi di Gurs e di Vernet. Consegnato alla polizia italiana, venne confinato a Ventotene, dove rimase fino alla caduta del fascismo.

Dopo I'8.9.1943 partecipò alla Guerra di liberazione, nelle fila della Resistenza bolognese, tra gli organizzatori della lotta armata.

Caduto in mano al nemico, venne fucilato dalle S.S..

Pietrons, Alfredo

N. a Roma [...]

[...]in Francia, dove venne internato nei campi di Gurs e di Vernet. Consegnato alla polizia italiana, venne confinato a Ventotene, dove rimase fino alla caduta del fascismo.

Dopo I'8.9.1943 partecipò alla Guerra di liberazione, nelle fila della Resistenza bolognese, tra gli organizzatori della lotta armata.

Caduto in mano al nemico, venne fucilato dalle S.S..

Pietrons, Alfredo

N. a Roma il 13.11.1919; manovale. Appartenente a un gruppo comunista attivo a Roma dal 1937 (luogo di riunione era un caffè al n. 297 di via Appia Nuova), nel settembre

1939 fu arrestato con altri membri dell'organizzazione clandestina. Deferito a! Tribunale speciale, I’ 8.1.1940 venne condannato a 9 anni di reclusione per l'attività svolta nelle officine e nei depositi dell' azienda tranviaria.

Liberato il 2.9.1943, fu poi attivo nella Resistenza romana.

Pietroni, Manlio

N. ad Ancona il 17.7.1916; stagnino. Membro di un’organizzazione co

munista clandestina, scoperta a Roma nel settembre 1939, venne arrestato e deferito al Tribunale speciale ch[...]

[...] era un caffè al n. 297 di via Appia Nuova), nel settembre

1939 fu arrestato con altri membri dell'organizzazione clandestina. Deferito a! Tribunale speciale, I’ 8.1.1940 venne condannato a 9 anni di reclusione per l'attività svolta nelle officine e nei depositi dell' azienda tranviaria.

Liberato il 2.9.1943, fu poi attivo nella Resistenza romana.

Pietroni, Manlio

N. ad Ancona il 17.7.1916; stagnino. Membro di un’organizzazione co

munista clandestina, scoperta a Roma nel settembre 1939, venne arrestato e deferito al Tribunale speciale che, nel gennaio 1940, lo condannò a 9 anni di reclusione per propaganda svolta nelle fabbriche e nei depositi tranviari.

Pietro II

N. in Jugoslavia nel 1923, m. negli Stati Uniti nel novembre 1970; re di Jugoslavia.

Nel 1934, dopo la morte del padre Alessandro I Karagiorgjevic assassinato a Marsiglia dagli ustascia, fu designato ad assumere, undicenne, la corona di Jugoslavia (v.) sotto la tutela di un Consiglio di reggenza.

Il 25.3.1941, dopo il putsch realizzato dai militari contro[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 135

Brano: [...]nella sostanza riassorbito quanto meno i quadri medi del disciolto Partito Popolare (nonostante le persecuzioni che non mancarono, come nel 1926 e nel 1931) avevano agio di operare alla luce del sole e di costituirsi come potenziale polo alternativo al fascismo.

L’adesione dei socialisti Boscolo e Fassetta alla Giovane Italia (v.) che, da Venezia, tentò di estendersi a tutto il Veneto coinvolgendo elementi provenienti dalla sinistra non co

munista, portò a collegamenti e alla diffusione di qualche stampato clandestino fino a che, nel 1928, l’arresto e la condanna dei promotori dell’organizzazione non troncò il tentativo. Al di fuori del quale, non rimase nel Trevigiano che la pur modesta attività del P.C.I., che si era riorganizzato in clandestinità alla fine del 1926 con Nicola Paoli segretario.

I comunisti in provincia erano circa un'ottantina e riuscirono a organizzare il loro congresso provinciale sia nel 1927 che nel 1930, quantunque gli arresti e le persecuzioni rendessero questo uno dei periodi più neri della storia del parti[...]

[...]rca un'ottantina e riuscirono a organizzare il loro congresso provinciale sia nel 1927 che nel 1930, quantunque gli arresti e le persecuzioni rendessero questo uno dei periodi più neri della storia del partito. Nel

1930 si ebbero anche l'arresto e la successiva condanna da parte del Tribunale Speciale di due quadri abili e sperimentati quali Costante Armellin e Costante Gava. Così nei due anni 1930 e '31 la struttura clandestina del Partito comunista venne pressocché disarticolata, finché la segreteria della Federazione passò, nel 1932, a un giovane meno esposto quale Carlo Geromin. Ma il partito non era in grado di incidere sulla realtà e anche alcuni movimenti di massa (quali lo sciopero alla Tartarica di Treviso nel 1927 ed il tumulto popolare di Roncade nel 1931) erano da ascrivere più alla spontaneità innescata dalle pesanti condizioni di vita in cui la politica economica del fascismo e la grande crisi avevano spinto le classi popolari che non a una organizzazione che, come tale, non era in grado di esprimersi e di contare, il discor[...]

[...]nto destinato a protrarsi nel tempo, se non fosse intervenuto qualche elemento nuovo. Date le premesse, tale elemento nuovo non poteva essere che di provenienza esterna e, infatti, fu la guerra che avviò processi di movimento impensabili in altre circostanze.

Seconda guerra mondiale

Anche a Treviso, in quell’inverno

194243 che segnò il momento di rottura nel corso della guerra fascista, si assistette al rafforzarsi dell’organizzazione comunista (che, come tale, mai era venuta meno) e al rinascere delle altre forze politiche antifasciste, tra le quali la nuova realtà del Partito d’Azione che si andò formando attorno a Leopoldo Ramanzini. 1 Lo stato relativamente avanzato dell’organizzazione antifascista spiega il tipo di manifestazioni che si ebbero il 25.7.1943, non intonate a mero giubilo per la caduta del fascismo, bensì indirizzate piuttosto verso chiari obiettivi politici. Venne infatti immediatamente costituito un Comitato antifascista, nel quale il P.C.I. fu rappresentato da Geromin e da Mario Prevedello (v.), il P.S.I. da Mar[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 648

Brano: Piatane, Felice

ufficiale di fanteria e neirimmediato dopoguerra fu, a Torino, tra i più stretti collaboratori di Antonio Gramsci presso VOrdine nuovo. Nel 1921 fu tra i fondatori del Partito comunista e da allora svolse un'intensa attività giornalistica per l’« Ordine nuovo» quotidiano, poi per l’Unità, per « Il lavoratore » a Trieste e infine come responsabile della rivista Stato operaio.

Nell'emigrazione

Dopo le leggi eccezionali fasciste (1926) curò la stampa clandestina del partito, ma nel 1927 fu costretto a espatriare per sfuggire all'arresto (fu condannato in contumacia, dal Tribunale speciale, a 12 anni di reclusione). Nell’emigrazione, lavorò accanto a Pai miro Togliatti e agli altri dirigenti del partito. Dal 1933 frequentò la Scuola leninista a Mosca e nel 1936 fu inviato [...]

[...]imo Bontempelli escluso dal Senato e nel 1953 fu rieletto senatore nel collegio di Siena.

Platone, Felice (Gamba)

Gamba. N. a Rignano Flaminio (Roma) l’H.11.1896, m. ad Asti l’8.10. 1962; avvocato.

Partecipò alla Prima e alla Seconda guerra mondiale, raggiungendo il grado di maggiore d’artiglieria. Attivo antifascista durante il ventennio, dopo I’8.9.1943 fu tra gli organizzatori della Resistenza astigiana e rappresentò il Partito co

munista nel C.L.N. provinciale di Asti (v.).

Dopo la Liberazione fu nominato sindaco di Asti e, nelle elezioni del 1946, fu eletto alla Costituente. Svolse in seguito vari incarichi per il partito.

Platone, Giuseppe

Bracci. N. ad Azzano d'Asti il 16.2. 1904, ivi m. il 14.1.1966; commerciante.

Fratello di Felice Platone (v.), benché giovanissimo nel 1921 fu tra i fondatori del Partito comunista nell’ Astigiano. Negli anni successivi, nella sua casa di Azzano si svolsero non poche riunioni clandestine, alle quali partecipò anche Antonio Gramsci, strettamente legato al fratello Felice.

Dopo I’8.9.1943 prese parte alla Guerra di liberazione, nelle fila della Resistenza astigiana. Fu membro della Giunta popolare di governo della « repubblica » dell’AIto Monferrato, come commissario addetto ai trasporti. In tale veste organizzò due distillerie della zona per assicurare alcool carburante agli automezzi delle formazioni partigiane.

Dopo la Liberazione fu designato dal C.L.N. di Asti [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 202

Brano: Oderà Gaetano

munista delle provinole di Milano e Varese, nel 1927 fu arrestato e deferito al Tribunale Speciale che il 22.2.1928 lo condannò a 7 anni e 6 mesi di reclusione per associazione e propaganda sovversiva.

Odino, Giovanni Carlo

Italo. Medaglia doro al valore militare alla memoria. N. nel 1894 a Genova, m. il 19.5.1944 sul Colle del Turchino (Genova) ; commerciante.

Dopo aver partecipato alla Prima guerra mondiale con il grado di sergente, nel 1928 conseguì la promozione a sottotenente dei granatieri. Nel 1941 era capitano e nel marzo 1943 fu richiamato alle armi, venendo assegnato al campo di co[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine munista, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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