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Il segmento testuale meridionalista è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 467Entità Multimediali , di cui in selezione 10 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 449

Brano: Zanussi, Officine

alla foce del Seie, 4 voli., Roma, 195154; U.Z.B., Proteste civili, Tivolf, 1954; U.Z.B., Tra la perduta gente, Milano, 1959; U.Z.B., Meridione e meridionalisti, Roma, 1964. Studi su U.Z.B.: Umberto Zanottl Bianco (18891963), Roma, 1908; Umberto Zanottl Bianco meridionalista militante, Milano, 1981.

S.VI.

Zanti, Angelo

N. a Cavriago (Reggio Emilia) il 24.9.1896, m. a Reggio Emilia il 13.1. 1945; operaio.

Garzone cestaio a 10 anni, a 16 entrò nella Gioventù socialista. Compiuto il servizio militare durante la Prima guerra mondiale, lavorò a Cavriago come falegname in una bottega artigiana e nel 1920 venne eletto consigliere comunale socialista. Nel 1921 aderì al P.C. d’I. e lottò poi contro Io squadrismo fascista, finché dovette abbandonare la città per lavorare, sempre come falegname, in varie località della provincia.

Sposatosi nel 1922 con la gio[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 209

Brano: [...]ceva richiamo a questa seconda prospettiva, seppure in termini assai imprecisi: l’o.d.g. Lussu riportò 37.000 voti; 17.000 ne ebbe l’o.d.g. di minoranza presentato da La Malfa. L’ordine del giorno vincente era stato sottoscritto, tra gli altri, anche da Cencio Baldazzi, Giuseppe Bruno, Calace, Comandini, Calogero, De Martino, Dorso, Garosci,

Gentili, Fancello, Woditzka, Tommaso e Vittorio Fiore.

A quella maggioranza aveva contribuito l’ala meridionalista del partito, che portava avanti esigenze di ceti contadini ed artigiani del Sud, anelanti a sostanziosi mutamenti delle basi stesse deH'ordine sociale, e che era preoccupata daH’impostazione medioborghese dell'« Italia Libera ». Non a caso l’ordine del giorno sui problemi sindacali, formulato in tono accentuatamente classista, fu votato all'unanimità.

Tra vivaci incidenti, la maggioranza decise di non rompere con la minoranza e operò perché fossero rieletti gli stessi componenti dell'Esecutivo romano, con aggiunti Woditzka e Comandini per la mozione maggioritaria, e Filippo Caracciolo per [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 500

Brano: [...]ne che, in diversi

casi, fraternizzarono con i lavoratori. Nel 1946 cadde in un conflitto Giuditta Levato e nei fatti di Melissa (1949) furono uccisi Angelina Mauro, Francesco Rizzo e Pasquale Zito. Movimento contadino e occupazione delle terre si svilupparono in concomitanza con le leggi Gullo (v.) sulla assegnazione delle terre incolte e sulla divisione dei prodotti. Queste stesse leggi saranno alla base dello sviluppo di tutto il movimento meridionalista per la conquista della terra.

F.Sp.

Durante la dittatura fascista furono condannati dal Tribunale speciale 4 antifascisti originari della provincia di Catanzaro (tra parentesi gli anni di reclusione inflitti): Alfonso Cosentino (7), Pasquale Greco (1), Pasquale Marcello (1), Fortunato Mei itti (3).

Catelani, Nello

N. a Bagno a Ripoli (Firenze) il 5.6. 1897; muratore. Comunista, nel 1942 fu condannato a 11 anni di reclusione dal Tribunale speciale per la sua attività antifascista. Dopo I'8.9.1943 ha partecipato alla Resistenza, nelle file della Brigata Garibaldina « Caiani ».

Ca[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 141

Brano: [...]e dirigente, reclutata nelle file della « giovane borghesia umanistica » e delle ristrette élites che potevano sorgere negli altri ceti (commercianti, operai specializzati, contadini ricchi) e che avrebbe dovuto affiorare dal « vermicaio nazionale », dalla « paccottiglia dozzinale semianalfabeta e costituzionalmente anarchica, con l’aggravante della pretesa intellettuale e del servilismo innato » (In /'Azione, 18.9.1945). Sognò, cioè, un partito meridionalista « capace di illuminare i ceti intellettuali e condurre un’opera di profondo rinnovamento del costume civile e politico del Meridione ». In questa concezione, che conteneva le nobili illusioni tipiche dei gruppi intellettuali di vocazione illuminista e salveminiana del Mezzogiorno, Dorso portò una forte carica di denunzia deU'elemento di inerzia costituito dalla tradizionale cultura classica, controriformista, provinciale, tesa a predisporre le condizioni per il perpetuo assorbimento — come scrisse Antonio Gramsci — degli elementi attivi dei gruppi alleati e avversari nel circuito delle pratic[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 584

Brano: [...] dopo la favorevole conclusione del processo contro Bassanesi. Questi è seduto al centro, tra Carlo Rosselli e Alberto Tarchiani (Lugano, 22.11.1930)

Battisti, esponente del movimentò a Trento; repubblicanosardista Francesco Fancello, attivo a Roma e collegato agli ex dirigenti del Partito Sardo d’Azione (tra cui Giuseppe Pintus e Giuseppe Zuddas) ; crociani i seguaci pugliesi di Tommaso Fiore, sostenitori di Gaetano Salvemini nella battaglia meridionalista, ma ancora sotto l’influenza di Benedetto Croce (v.), dal quale si staccheranno soltanto più tardi, con la revisione critica « liberalsocialista » promossa da Guido Calogero.

Questa complessa articolazione di orientamenti ideali trovò nel primo programma di G.L. un momento di coordinamento unitario, dettato dall’esigenza di agire contro il regime fascista senza gli indugi che frenavano gli esponenti e le correnti tradizionali del socialismo e del repubblicanesimo. Comune ai gielIisti del tempo fu la critica mossa all’opposizione « aventiniana » di non aver saputo tradurre in termini concre[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 259

Brano: [...]pampinato, a opera di un neofascista figlio del presidente di quel tribunale; per non parlare delle innumerevofr altre minacce e intimrdazioni di stampo fascista e mafioso, nonché delle innumerevoli azioni giudiziarie che hanno contrappuntato le sue campagne di verità e di denuncia contro la violenza, l’intolleranza, la corruzione, l’autoritarismo.

Cenni storici

II primo numero de « L'Ora » uscì a Palermo il 25.4.1900, con un pro

gramma meridionalista e sicilianista ispirato dagli interessi di una borghesia locale giovane e intraprendente che cercava di affermarsi nella competizione col già consolidato e comunque più agguerrito capitalismo dell'Italia settentrionale. Promotore deH’iniziativa editoriale fu l'industrialebanchiere palermitano Ignazio Florio, con l’appoggio anche di ceti conservatori rappresentati dal Marchese di Ru dinì che era stato sindaco di Palermo nonché presidente del Consiglio.

II primo direttore de « L’Ora » fu Vincenzo Morello (pseudonimo /?astignac), un brillantissimo giornalista che già dirigeva « La Tribuna » d[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 460

Brano: [...]nferenza nazionale di organizzazione del P.C.I., svoltasi a Firenze nel gennaio 1947

dei rapporti con i lavoratori cattolici sul tema della pace. Nel giugno 1954, in un discorso a Livorno, definì la vittoria contro la “leggetruffa” « un serio colpo » ma non la rottura del monopolio politico della D.C. e dello « strapotere del grande capitale » (AS, p. 261). In quello stesso mese Togliatti — che aveva optato decisamente per la linea del gruppo meridionalista — propose alla Direzione che relatore al C.C. sulla preparazione della IV Conferenza di organizzazione fosse Giorgio Amendola, confermando così le voci già correnti su una destituzione di Secchia e su un suo invio a Milano quale segretario regionale.

Il “caso Seniga" e l'emarginazione di Secchia

Il 25.7.1954 il suo collaboratore e uomo di fiducia G. Seniga, viceresponsabile della Commissione nazionale di vigilanza, fuggì da Roma con una forte somma di denaro del partito.

Il suo gesto fu bollato da Secchia con accuse morali roventi (AS, pp. 245, 412, 416 e passim), ma indubbiamente « [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 480

Brano: [...]un giornale clandestino rivolto ai militari delle forze italiane d’occupazione della Francia. In quegli stessi anni continuava la sua attività di studioso, scrivendo un saggio dal titolo La questione agraria nella rinascita nazionale, che verrà edito a Roma nel

1946.

Questo lavoro sarà considerato un classico della letteratura storicoeconomica contemporanea. L'autore affronta il tema da un versante di puntuale superamento della tradizione “meridionalista” di scuola idealisticocrociana, andando al cuore delle motivazioni gramsciane sulle ragioni della immobilità del paesaggio agricolo nazionale nel processo di evoluzione delle strutture produttive del Paese.

Nella Resistenza

Il 17.6.1943 venne catturato dai carabinieri delle forze di occupazione italiane, carcerato e torturato nel forte di Antibes, infine rinviato a processo. Durante l'estate, quando già al regime mussoliniano era subentrato il governo Badoglio, insieme ad altri otto coimputati fu condannato da un Tribunale militare italiano a 18 anni di reclusione per « direzione di gue[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 568

Brano: Socialista italiano, Partito

In due cartoline del P.S.I., il Gruppo parlamentare socialista prima e dopo le elezioni del 1913 (i parlamentari aumentano da 29 a 54)

versive che nel paese si stavano variamente riprendendo.

In questa situazione (Gaetano Salvemini aveva abbandonato il partito e fondato L’Unità come organo di pensiero e agitazione meridionalista), i socialisti si trovarono a fronteggiare la presenza di un Partito riformista italiano che, nelle elezioni del 1913, conquistò parecchi collegi specialmente in Sicilia, ma anche in qualche zona della Penisola e nella stessa valle padana.

Prima guerra mondiale

Di fronte alla conflagrazione europea, mentre Mussolini, i sindacalisti rivoluzionari e i riformisti di destra confluivano nell'interventismo (v.), il P.S.I. adottò la parola d’ordine « Né aderire né sabotare », che gli consentì di superare la bufera di tre anni e mezzo di guerra, non senza qualche incertezza e oscillazione. Favo[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 242

Brano: [...]gruppi ristretti, uniti in una volontà culturale più omogenea del concretismo vociano », assoggettarono la rivista, fin dal suo esordio, a un duplice destino: « da una parte, con le sue analisi severe », essa accumulerà « un retaggio prezioso per la formazione di leve rivoluzionarie più mature; dall’altra, con la sua fiducia di rinnovare

I partiti governandoli dal l'esterno, alimenterà le ambizioni politiche della piccola borghesia radicale e meridionalista, spingendola aH’organizzazione autonoma della protesta contadina » (Cfr. La cultura italiana del '900 attraverso le riviste, Volume quinto “L’Unità”, “La Voce politica (1915)”, a cura di G. e A.G., Torino, 1962, Introduzione) .

Com’era nel suo costume, Salvemini ingaggiò una battaglia senza mezzi termini contro il clientelismo, l'aristocraticismo operaio, la corruzione del ceto di governo, le parole d’ordine che, accompagnando gli entusiasmi per l’impresa libica, sciorinavano le formule di un sorgente imperialismo d’accatto. In Salvemini (pignolissimo direttore della rivista, per la quale [...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine meridionalista, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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