Brano: [...]anche il proletariato urbano. Se si pone in maniera troppo esclusiva l’accento sul carattere artigianale della manifattura in Italia e, di conseguenza, sull'arretratezza ideologica del movimento operaio italiano nei primi decenni dopo la unificazione, si riesce a cogliere soltanto uno dei isuoi aspetti: se ne colgono, cioè, gli elementi di stazionarietà, senza cogliere, nello stesso tempo, quelli di sviluppo. Se è vero, infatti, che le influenze mazziniane e poi bakuniniane rimasero per qualche tempo forti nel movimento operaio italiano, è anche vero che in esso si svilupparono ideologie operaiste e socialiste che vanno collegate con le trasformazioni che, contemporaneamente, si
avevano nel campo industriale e, più in generale, neH’economia italiana (non a caso l’operaismo ebbe il suo centro a Milano, mentre il socialismo, oltre che nelle città, si sviluppò nelle zone agrarie in cui i rapporti di produzione avevano raggiunto uno stadio più avanzato, nel senso dello sviluppo capitalistico) .
Certo, per qualche tempo dopo l’unificazione le [...]
[...]mo ebbe il suo centro a Milano, mentre il socialismo, oltre che nelle città, si sviluppò nelle zone agrarie in cui i rapporti di produzione avevano raggiunto uno stadio più avanzato, nel senso dello sviluppo capitalistico) .
Certo, per qualche tempo dopo l’unificazione le società operaie continuarono ad avere un carattere prevalentemente mutualistico e, quando cominciarono ad assumerne uno politico, ciò avvenne soprattutto per l’influenza del mazzinianesimo. Occorre però ricordare che già in periodo risorgimentale si era avuta in Italia la formazione di un’ideologia socialista, quella del Pisacane, e se essa era rimasta inefficace nel corso del Risorgimento, aveva avuto invece una certa influenza dopo il 1860, nella formazione ideologica dei primi gruppi socialisti napoletani (in cui erano, appunto, alcuni seguaci del Pisacane). Con quei gruppi, nel 1865, entrò in contatto il Bakunin (v.) ed è questione ancora aperta quella dell'influenza che ebbe su di lui il pensiero del Pisacane.
Con l'attività del Bakunin si andò sempre più accentuand[...]
[...]imento, aveva avuto invece una certa influenza dopo il 1860, nella formazione ideologica dei primi gruppi socialisti napoletani (in cui erano, appunto, alcuni seguaci del Pisacane). Con quei gruppi, nel 1865, entrò in contatto il Bakunin (v.) ed è questione ancora aperta quella dell'influenza che ebbe su di lui il pensiero del Pisacane.
Con l'attività del Bakunin si andò sempre più accentuando il distacco del movimento operaio dalle posizioni mazziniane e si andò diffondendo l'internazionalismo. Quattro anni dopo la fondazione della Prima Internazionale (v.), nel 1868, furono fondate in Italia le sue prime sezioni. L'avvenimento che rese assai ampia la frattura tra mazziniani ed internazionalisti fu la Comune, la cui caduta, invece di rallentare la loro attività, spinse gli internazionalisti italiani ad intensificarla. Indubbiamente, in quel periodo, il movimento rimase nelle mani di piccoloborghesi e fu su posizioni spesso assai confuse, nonostante gli assidui interventi di Engels (v.), ma l’opera di agitazione e di propaganda che fu condot[...]