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ANTEPRIMA MULTIMEDIALI

Il segmento testuale laburista è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 793Entità Multimediali , di cui in selezione 60 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 154

Brano: [...]secolo scorso e il primo decennio del Novecento (basti ricordare i nomi di Bjòrnson e dello stesso Ibsen), nonché dell’umanitarismo e dalla venatura di riformismo sociale di molti esponenti protestanti (tra i suoi promotori fu appunto il pastore Alfred Eriksen, fondatore nel 1902 del giornale Luce del nord). Nel 1905, all’atto della separazione definitiva dalla Svezia, il movimento operaio aveva già posto solide radici in Norvegia.

Il Partito laburista norvegese nacque ufficialmente nel 1887 ed ebbe tra i suoi primi e principali esponenti K. H. Knudsen, che ne fu anche a lungo il rappresentante in seno alla Seconda Internazionale. Due anni dopo, la formazione della Federazione centrale socialista e sindacale norvegese confermava la crescita del movimento politico e deN’organizzazione di classe, forte soprattutto tra i marinai e i tipografi. Nei confronti della popolazione rurale i laburisti norvegesi (in ciò dissociandosi dai principali partiti delTInternazionale socialista) assunsero invece posizioni moderate, facendosi sostenitori della p[...]

[...]e all’inizio deH’industrializzazione, la presenza del movimento operaio organizzato contribuì fin dalla fine del secolo scorso allo sviluppo di una avanzata legislazione sociale e all’introduzione (1898) del suffragio universale maschile, che sarebbe stato esteso alle donne, tra i primi paesi nel mondo, dal 1913. In quello stesso periodo lo sviluppo del movimento operaio si riflesse anche nella len

ta ma sicura ascesa parlamentare del Partito laburista (che alle elezioni politiche ebbe 4 deputati nel 1903, 10 nel 1906 e 23 nel 1912), sicché si può dire che alla vigilia della Prima guerra mondiale erano praticamente poste tutte le premesse dello sviluppo politico e sociale della Norvegia contemporanea.

Guerra mondiale e dopoguerra

Allo scoppio della guerra la Norvegia, pur non simpatizzando per gli Imperi centrali, rimase neutrale, ma ciò non tolse che il confllitto mondiale avesse forti ripercussioni indirette sul paese: soprattutto le difficoltà alimentari e la penuria di materie prime sottoposero le classi lavoratrici a una dura pro[...]

[...]a prova.

La guerra e la rivoluzione russa rappresentarono anche per il movimento operaio norvegese una vera e propria svolta. Ebbero inizio nel

1916 grandi agitazioni operaie che sarebbero continuate sin dopo la guerra: fu questo uno dei momenti di più acuto scontro sociale, maspirito ulteriormente dalla reazione dei partiti borghesi che limitarono il diritto di sciopero imponendo l’arbitrato obbligatorio. Di conseguenza, lo stesso Partito laburista subì un rapido processo di radicalizzazione che Io condusse sin dai primi anni del dopoguerra ad assumere posizioni di una certa originalità, non dissimili da quelle del Partito socialista italiano.

Nel 1919 il Partito laburista aderì infatti alla Terza Internazionale. Questo fatto stava tuttavia a indicare più la radicalizzazione avvenuta sotto la spinta della guerra e la generica simpatia per lo sviluppo rivoluzionario in Russia che la volontà di ripetere a attuare in Norvegia il modello russo. Lo spostamento a sinistra ebbe comunque il suo contraccolpo nella scissione della destra del partito, la quale fondò un partito socialdemocratico autonomo, cui aderì anche l’ex presidente del Partito laburista Jeppesen.

La scissione fu ricomposta solo nel 1927, ma su basi nettamente moderate, quando la radicalizzazione de[...]

[...]a Internazionale. Questo fatto stava tuttavia a indicare più la radicalizzazione avvenuta sotto la spinta della guerra e la generica simpatia per lo sviluppo rivoluzionario in Russia che la volontà di ripetere a attuare in Norvegia il modello russo. Lo spostamento a sinistra ebbe comunque il suo contraccolpo nella scissione della destra del partito, la quale fondò un partito socialdemocratico autonomo, cui aderì anche l’ex presidente del Partito laburista Jeppesen.

La scissione fu ricomposta solo nel 1927, ma su basi nettamente moderate, quando la radicalizzazione del Partito laburista era ormai largamente riassorbita.

L’arretramento della sinistra era il risultato di diversi fattori: anzitutto la sconfitta delle agitazioni sociali del dopoguerra aveva seminato scoraggiamento e discredito; in secondo luogo, il dissenso apertosi tra il Partito laburista e la Terza Internazionale intorno al problema dell’osservanza delle direttive del Co

iti intern l’aveva portato, nel 1923, all'uscita dall’Internazionale: di conseguenza il Partito laburista non solo si era trovato isolato sul piano internazionale, ma anche costretto ad affrontare la concorrenza del nuovo Partito comunista norvegese, che nasceva allatto della separazione dalla Terza Internazionale della maggioranza del movimento operaio. Tuttavia, il nuovo Partito comunista, la cui formazione era stata sino allora resa superflua dalla posizione di sinistra dei laburisti, sarebbe rimasto sempre una minuscola formazione politica, più un elemento polemico alla sinistra del Partito laburista che una vera e propria forza politica di rilevante peso.

/ laburisti al governo

L’unifi[...]

[...]rnazionale, ma anche costretto ad affrontare la concorrenza del nuovo Partito comunista norvegese, che nasceva allatto della separazione dalla Terza Internazionale della maggioranza del movimento operaio. Tuttavia, il nuovo Partito comunista, la cui formazione era stata sino allora resa superflua dalla posizione di sinistra dei laburisti, sarebbe rimasto sempre una minuscola formazione politica, più un elemento polemico alla sinistra del Partito laburista che una vera e propria forza politica di rilevante peso.

/ laburisti al governo

L’unificazione del 1927 rafforzò la rappresentanza parlamentare dei laburisti (59 seggi) che cominciarono così a porsi come forza a livello di governo.

Il gabinetto da loro costituito nel 1928 ebbe tuttavia appena 12 giorni di vita. Seguì un lungo periodo di sbandamento e di incertezza tra propensioni classiste e tendenze francamente riformiste, attraverso il travaglio della grande crisi economica mondiale che trovò il movimento operaio largamente impreparato a dare una risposta ai gravi problemi economic[...]

[...]rza a livello di governo.

Il gabinetto da loro costituito nel 1928 ebbe tuttavia appena 12 giorni di vita. Seguì un lungo periodo di sbandamento e di incertezza tra propensioni classiste e tendenze francamente riformiste, attraverso il travaglio della grande crisi economica mondiale che trovò il movimento operaio largamente impreparato a dare una risposta ai gravi problemi economici e sociali dei lavoratori.

Fu solo nel 1933 che il Partito laburista compì una scelta decisamente riformista, presentando un programma che, in pratica, abbandonando ogni tradizione di lotta extraparlamentare poneva al partito come unico obiettivo e insieme strumento di lotta l’azione parlamentare.

La vittoria elettorale del 1933 convinse i capi laburisti che la loro scelta di tipo democratico e non più rivoluzionario era stata premiata dal consenso popolare. A questa linea democratica il Partito laburista tenne in effetti fede nei decenni successivi: essa ispirerà i programmi di riforme e di legislazione sociale dei governi laburisti, resa possibile dall’appoggio dei sindacati e del movimento cooperativo, ma ispirerà anche la posizione coerentemente antifascista mantenuta dalla Norvegia di fronte all'ascesa delle potenze fasciste.

Contro il fascismo

L’aggressione italiana in Abissinia e la guerra di Spagna non crearono certo solidarietà intorno agli elementi filonazisti norvegesi che Vidkun Quisling (v.) cercava di orga

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 170

Brano: Attività legale

bolognesi, tra cui Bruno Monterumici, Walter Nerozzi, Giuseppe Armaroli e Modesto Benfenati, vennero condannati a pene varianti dai 14 ai 18 anni di reclusione ciascuno perché, come dice la sentenza, « numerosi imputati ricoprono importanti cariche nei sindacati fascisti, seriamente minacciati da queste infiltrazioni ».

Attlee, Clement Richard

Statista e dirigente laburista inglese. N. a Sutney il 3.1.1883, m. a Londra T8.10.1967. Di famiglia borghese, si laureò in legge nel 1905 a Oxford ed esercitò per qualche tempo la professione di avvocato. Nel 1908 iniziò la sua vita politica aderendo alla Fabian Society e all’lndependent Labour Party. Partecipò alla prima guerra mondiale col grado di maggiore. Nel 1919 fu eletto sindaco del distretto operaio di Stepney (Londra), e venne successivamente rieletto consigliere comunale fino al 1927. Dal 1922 al 1927 fu segretario di Ramsey MacDonald, capo dell’opposizione laburista. Nel

1923 venne eletto deputato e nel

[...]

[...]gge nel 1905 a Oxford ed esercitò per qualche tempo la professione di avvocato. Nel 1908 iniziò la sua vita politica aderendo alla Fabian Society e all’lndependent Labour Party. Partecipò alla prima guerra mondiale col grado di maggiore. Nel 1919 fu eletto sindaco del distretto operaio di Stepney (Londra), e venne successivamente rieletto consigliere comunale fino al 1927. Dal 1922 al 1927 fu segretario di Ramsey MacDonald, capo dell’opposizione laburista. Nel

1923 venne eletto deputato e nel

1924, dopo la vittoria elettorale dei laburisti, entrò a far parte del primo governo laburista come sottosegretario al ministero della Guerra. Fu cancelliere del ducato di Lancaster nel 192931 e ministro delle Poste dal 1930 al 1931. Uscito dal governo in seguito alla sconfitta elettorale dei laburisti, fu il vicecapo dell’opposizione, e rimase dal 1935 al 1955 alla testa del Partito laburista.

Il 7.6.1935, dai banchi dell’opposizione, chiese al governo conservatore un contegno più energico nei confronti dell’Italia fascista che stava per aggredire l’Etiopia, e propose di chiudere il canale di Suez. Durante la guerra di Spagna, uno dei reparti inglesi delle Brigate Internazionali assunse il suo nome e nel dicembre

1937 Attlee si recò a Madrid per rendergli omaggio.

Durante la seconda guerra mondiale, fece parte del governo di coalizione Churchill: dal 1940 al 1942, come Lord del sigillo privato; dal

1942 al 1943, come ministro dei Dominions; dal 1942 al 1945, come vicep[...]

[...]

Durante la seconda guerra mondiale, fece parte del governo di coalizione Churchill: dal 1940 al 1942, come Lord del sigillo privato; dal

1942 al 1943, come ministro dei Dominions; dal 1942 al 1945, come viceprimo ministro. Alla fine del

1944 espresse il proprio positivo apprezzamento sul contributo dato dai lavoratori e dai soldati italiani alla guerra di liberazione antifasci* sta.

Nel luglio 1945, dopo la grande vittoria elettorale laburista, Attlee divenne primo ministro (dal 1945 al 1946 tenne anche il ministero della Guerra) e in tale veste partecipò alle conferenze di San Francisco e di Potsdam. Durante il suo governo (19451951) furono realizzate le na

Clement Richard Attlee

zionalizzazioni delle industrie del carbone, del gas, dell’acciaio; e venne introdotto il sistema dell’assistenza medica e farmaceutica gratuita per tutti i cittadini. Egli respinse però sistematicamente qualsiasi collaborazione con i comunisti e, nel 1948, proclamò in Parlamento l'incompatibilità tra l’iscrizione al Partito comunista e l’appartenen[...]

[...]de inizio alla corsa al riarmo; nel 1948 sottoscrisse il trattato di Bruxelles sulla formazione di un blocco militare delle potenze dell’Europa Occidentale; nel 1949 firmò il Patto Atlantico (v.). Fu favorevole alla divisione della Germania e al riarmo della Repubblica Federale Tedesca. Nel 1950 sostenne l’intervento armato in Corea, e inviò su quel fronte reparti combattenti britannici. Nell’ottobre 1951, con la sconfitta elettorale, il governo laburista cadde. Passato ai banchi dell’opposizione, Attlee rivelò allora che la responsabilità dell’aggressione coreana ricadeva sul dittatore della Corea del Sud (SiManRi) e sui servizi segreti statunitensi. Ritiratosi nel 1955 da capo del partito, nominato conte dalla regina Elisabetta, sedette alla Camera dei Lord. Si spense a 84 anni. Alla sua morte, in un messaggio di cordoglio, la regina lo definì « fedele servitore del suo re e del paese ».

Autore di alcune opere teoriche, tra cui II partito laburista in prospettiva (1937).

Attolini, Armando

N. a Reggio Emilia il 14.12.1904; ramaio. Me[...]

[...]e rivelò allora che la responsabilità dell’aggressione coreana ricadeva sul dittatore della Corea del Sud (SiManRi) e sui servizi segreti statunitensi. Ritiratosi nel 1955 da capo del partito, nominato conte dalla regina Elisabetta, sedette alla Camera dei Lord. Si spense a 84 anni. Alla sua morte, in un messaggio di cordoglio, la regina lo definì « fedele servitore del suo re e del paese ».

Autore di alcune opere teoriche, tra cui II partito laburista in prospettiva (1937).

Attolini, Armando

N. a Reggio Emilia il 14.12.1904; ramaio. Membro dell’organizzazione comunista clandestina, nel 1933 fu condannato dal Tribunale speciale

a 18 anni di reclusione, come dirigente di dieci zone del Partito comunista; in particolare, per aver organizzato larga diffusione di materiale propagandistico antifascista e per aver attentato alla sicurezza del

lo Stato, creando un deposito di 124 kg di balistite. Dopo l’8.9.1943 fu organizzatore della Resistenza, vicecommissario della II Compagnia S.A.P. di Reggio Emilia.

Auchinleck, Claude

Gener[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 563

Brano: [...]n l'Unione Cristiana Democratica e il leader del partito Willy Brandt iniziò una politica estera di avvicinamento diplomatico verso i paesi dell 'Est nota come Ostpolitik. Sotto la nuova direzione di Helmuth Schmidt, la S.P.D. ha governato nella seconda metà degli anni Settanta con risultati contraddittori, culminati in una sconfitta elettorale e in un ennesimo ritorno all'opposizione negli anni Ottanta.

Socialdemocrazia inglese

Il Partito laburista, sorto in Gran Bretagna (v.) nel 1906 dalla convergenza di tre organizzazioni di orientamento socialista, conobbe un progressivo sviluppo politico ed elettorale nei primi decenni del seco

lo grazie ai suoi stretti legami col movimento sindacale delle Trade Unions. Dopo aver conquistato la maggioranza alle elezioni del 1929, i laburisti appoggiarono il governo di coalizione del ministro MacDonald (v.), sconfessandolo però quando esso tagliò il sussidio di disoccupazione.

Sotto la guida di Clement R. Attlee (v.), dopo aver fatto parte del governo di coalizione col conservatore Churchill ([...]

[...]o

lo grazie ai suoi stretti legami col movimento sindacale delle Trade Unions. Dopo aver conquistato la maggioranza alle elezioni del 1929, i laburisti appoggiarono il governo di coalizione del ministro MacDonald (v.), sconfessandolo però quando esso tagliò il sussidio di disoccupazione.

Sotto la guida di Clement R. Attlee (v.), dopo aver fatto parte del governo di coalizione col conservatore Churchill (v.) negli anni di guerra, il Partito laburista vinse le prime elezioni del dopoguerra, governando dal 1945 al 1950, anni nei quali realizzò numerose nazionalizzazioni e rinnovò il sistema di sicurezza sociale. Dopo un periodo di

tregua sindacale, le Trade Unions decisero di riprendere la loro libertà d'azione nei confronti del governo e, fra il 1951 e il 1959, il Partito laburista subì una serie di sconfitte elettorali. Al suo interno, la contrapposizione fra correnti revisioniste e moderate da una parte, e quelle classiste e sindacaliste dall’altra, conobbe una dialettica spesso vivace.

In seguito al nuovo successo elettorale del 1964 il Partito laburista, sotto la direzione di H. Wilson, affrontò una nuova fase di governo in un periodo di difficoltà economiche (svalutazione della sterlina), culminata in una nuova sconfitta. Tornati al potere nel 1974, i laburisti hanno conosciuto ulteriori battute d’arresto e sconfitte elettorali alla fine degli anni Settanta, fino alla recente scissione che ha portato alla nascita di un nuovo Partito socialdemocratico.

Caratteristica principale e specifica di tutta la storia del Partito laburista è il fatto di essersi sviluppato come rappresentanza politica e parlamentare del movimento sindacale organizza[...]

[...]son, affrontò una nuova fase di governo in un periodo di difficoltà economiche (svalutazione della sterlina), culminata in una nuova sconfitta. Tornati al potere nel 1974, i laburisti hanno conosciuto ulteriori battute d’arresto e sconfitte elettorali alla fine degli anni Settanta, fino alla recente scissione che ha portato alla nascita di un nuovo Partito socialdemocratico.

Caratteristica principale e specifica di tutta la storia del Partito laburista è il fatto di essersi sviluppato come rappresentanza politica e parlamentare del movimento sindacale organizzato nelle Trade Unions, al punto da intrecciare totalmente le proprie strutture organizzative con quelle sindacali, che designano 12 dei 28 membri dell’Esecutivo nazionale del partito.

Socialdemocrazia svedese

Il Partito socialdemocratico venne fondato in Svezia (v.) nel 1889, in seguito all'aggregazione di associazioni operaie e di circoli socialisti. Nel primo decennio del 1900 diresse e organizzò, insieme con i sindacati, dure lotte operaie a sostegno del diritto alla contratt[...]

[...]sociali. Dopo la Prima guerra mondiale, forte del crescente suffragio elettorale, il Partito socialdemocratico svedese partecipò a governi di maggioranza relativa che avviarono numerose riforme sociali. Da quel momento e per quasi mezzo secolo, la socialdemocrazia svedese governò il paese, edificando un regime di Welfare State considerato da molti come la migliore espressione storica della concezione socialdemocratica.

Analogamente al Partito laburista inglese, la socialdemocrazia svedese ha strutture organizzative strettamente collegate a quelle sindacali. Nel 1976, esaurita la lunga fase di espansione economica che aveva reso possibile l'opera riformatrice del partito, la socialdemocrazia sve

563



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 624

Brano: Gran Bretagna

Manifesti del Partito laburista inglese. A sinistra: « (eri le trincee ». A destra: « Oggi disoccupato ». Disegni di G. Spencer Pryse (1922 ca.)

condurre la lotta contro la politica interventista e reazionaria del governo. Il 9.8.1920 la Conferenza nazionale delle organizzazioni operaie si dichiarò pronta a prendere misure molto energiche in difesa della Russia sovietica.

Lenin scrisse per l'occasione: « Conseguenza della nostra presenza sotto Varsavia è stata una possente influenza sul movimento rivoluzionario in Europa, specialmente in Inghilterra dove abbiamo scosso il proletariato inglese e abbiamo portato il mo[...]

[...]esso anno i’Irlanda (a eccezione dell’Ulster) si vide concedere lo statuto di dominion; nel 1922 venne concessa all’Egitto una « indipendenza condizionata ». Sotto la pressione della classe operaia e spinto anche dalla necessità di assicurare al capitalismo inglese nuovi mercati, il 16.3.1921 il governo di Lloyd George concluse un trattato commerciale anglorusso

che costituì un riconoscimento di fatto deH’Unione Sovietica.

Il primo governo laburista

Ma sull’arena mondiale si facevano avanti gli Stati Uniti, penetrando nelle colonie inglesi, nei domihions e diventando il nuovo centro finanziario del mondo capitalistico. Il controllo dei mari cominciò a passare dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti, sia per il traffico mercantile che per la marina da guerra. In Europa l’antagonismo anglofrancese toccò un punto culminante nel 1923, con l’occupazione della Ruhr da parte della Francia che, in tal modo, voleva assicurarsi il controllo dell’industria pesante tedesca.

Nelle elezioni del 1923 i laburisti, che avevano incluso nel programma el[...]

[...]1923, con l’occupazione della Ruhr da parte della Francia che, in tal modo, voleva assicurarsi il controllo dell’industria pesante tedesca.

Nelle elezioni del 1923 i laburisti, che avevano incluso nel programma elettorale il riconoscimento dell’Unione Sovietica, ottennero un notevole successo e, pur non disponendo della maggioranza dei voti, divennero arbitri della situazione in Parlamento. Nel gennaio 1924 fu così costituito il primo governo laburista della storia inglese, con l’appoggio dei liberali e sotto la presidenza di James Ramsay MacDonald (18661937).

A parte il riconoscimento dell’Unione Sovietica, nessuna delle misure e delle riforme promesse per migliorare le condizioni delle classi lavoratrici venne tuttavia adottata. Anzi, il governo laburista si dimostrò particolarmente zelante nel reprimere gli scioperi in patria e i movimenti di liberazione nelle co

lonie. Nell’estate 1924 la Gran Bretagna accettò inoltre il piano Dawes che regolava in modo più favorevole per la Germania la questione delle riparazioni di guerra; e assicurò in pari tempo — insieme agli Stati Uniti — aiuti finanziari ai monopoli tedeschi per la ricostruzione industriale del paese.

Nel novembre dello stesso anno si concluse l’infelice esperimento del primo governo laburista. Subentrò un gabinetto presieduto dal leader conservatore Stanley Baldwin (18671947) c[...]

[...] scioperi in patria e i movimenti di liberazione nelle co

lonie. Nell’estate 1924 la Gran Bretagna accettò inoltre il piano Dawes che regolava in modo più favorevole per la Germania la questione delle riparazioni di guerra; e assicurò in pari tempo — insieme agli Stati Uniti — aiuti finanziari ai monopoli tedeschi per la ricostruzione industriale del paese.

Nel novembre dello stesso anno si concluse l’infelice esperimento del primo governo laburista. Subentrò un gabinetto presieduto dal leader conservatore Stanley Baldwin (18671947) che, approfittando della demoralizzazione diffusa tra i lavoratori in seguito al fallimento laburista, sciolse la Camera dei Comuni e indisse nuove elezioni in un clima di caccia alle streghe.

Alla vigilia del voto, il governo conservatore arrivò a pubblicare una « lettera » del Comintern (v.) con la quale il presidente Zinoviev avrebbe impartito al Partito comunista britannico le istruzioni per attuare un piano insurrezionale. Si trattava di un falso evidente, ma i laburisti non seppero far altro che unirsi all’isterico coro anticomunista, confidando — in tal modo — di sottrarre voti ai conservatori. Invece questi uscirono vittoriosi dalle elezioni, tornarono al governo con Baldwin e vi r[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 484

Brano: [...]lico di maggiore ampiezza, la direzione del governo fu affidata (come già era avvenuto in altri momenti di crisi) ai laburisti che costituirono un gabinetto capeggiato da John Curtin.

All’indomani dell’attacco giapponese a Pearl Harbour, toccò direttamente al Governatore generale britannico, sollecitato dal Parlamento australiano, dichiarare guerra al Giappone. Mentre i giapponesi bombardavano Darwin e forzavano il porto di Sydney, il governo laburista impegnava il paese in un gigantesco piano di produzione militare che contribuì in grande misura a sostenere l’impegno bellico degli inglesi e dell’alleato americano. Truppe australiane furono inviate a combattere su tutti i fronti, mentre navi e formazioni aeree australiane operavano su tutti gli oceani del mondo. Tre divisioni furono impegnate in Africa del Nord e poi in Grecia, altre truppe australiane combatterono a fianco degli americani per cacciare i giapponesi dalla Nuova Guinea e dalle Filippine. Corpi speciali australiani organizzarono la guerriglia antiitaliana in Etiopia e va anche[...]

[...] antiitaliana in Etiopia e va anche ricordato che parecchi ex prigionieri di guerra australiani, catturati dalle forze dell’Asse in Nordafrica e tradotti in Italia, fuggiti dai campi di prigionia nel settembre

1943, combatterono poi nella Resistenza italiana.

Secondo dopoguerra

Sulla scia della vittoria ottenuta contro il nazifascismo, anche in Australia le elezioni del 1946 diedero la maggioranza alle forze popolari guidate dal Partito laburista. Ma di pari passo con la crescente ingerenza deH’imperialismo U.S.A. nell’area del Pacifico e con l’inizio della guerra fredda il paese si trovò sempre più condizionato sul piano

Tosatori di pecore in una fattoria australiana

economico e strategico daH’imperialismo nordamericano. Nel dicembre 1949 il potere fu assunto dalla coalizione liberalagraria e la politica governativa subì un’involuzione apertamente reazionaria. Nel 1950, tornato il liberale Menzies alla testa del governo, l’Australia entrò a far parte del patto militare A.N.Z. U.S. e il Partito comunista australiano venne messo [...]

[...]validare questo anticostituzionale provvedimento, tale misura repressiva fu tuttavia clamorosamente annullata (22.9.1951).

Sempre più legato agli Stati Uniti, nel 1953 il governo Menzies ruppe le relazioni diplomatiche con l’U.R.

S.S. prendendo pretesto da un oscuro episodio di spionaggio (affare Petrov). Nel 1955 i contrasti sulla politica estera provocarono una scissione tra i laburisti che diedero vita a due distinti partiti: il Partito laburista australiano, diretto da Herbert Evatt, e il Partito laburista democratico capeggiato da Roberto Joshua. Nel 1959 furono ristabilite relazioni diplomatiche con l’U.R.S.S., ma l’Australia continuò a essere una delle principali pedine dell’espansionismo americano nell’emisfero australe.

All’inizio degli anni Settanta, l'invio di truppe in Vietnam per sostenere la guerra di aggressione degli Stati Uniti provocò neH’opinione pubblica australiana un’ondata di proteste che rafforzò la posizione delle sinistre e permise, nel 1972, una nuova

vittoria elettorale dei laburisti. Ma ancora una volta l’azione del governo laburista deluse le aspettative, popolar[...]

[...]ma l’Australia continuò a essere una delle principali pedine dell’espansionismo americano nell’emisfero australe.

All’inizio degli anni Settanta, l'invio di truppe in Vietnam per sostenere la guerra di aggressione degli Stati Uniti provocò neH’opinione pubblica australiana un’ondata di proteste che rafforzò la posizione delle sinistre e permise, nel 1972, una nuova

vittoria elettorale dei laburisti. Ma ancora una volta l’azione del governo laburista deluse le aspettative, popolari consentendo il ritorno della coalizione liberalagraria (1975). Negli anni Ottanta tornavano al governo i laburisti, senza che ciò modificasse sostanzialmente le linee di politica interna del paese e la sua dislocazione sul piano dei rapporti internazionali.

La lotta degli aborigeni

Un aspetto che denota significativamente i limiti della democrazia australiana è costituito dalla sorte riservata alla popolazione aborigena sopravvissuta al genocidio iniziato nel secolo scorso e sostanzialmente mai interrotto.

Secondo calcoli recenti, si tratta oggi di cir[...]

[...]li. La vita media di questa popolazione è di soli 45 anni, la mortalità infantile supera di tre volte la media nazionale e la disoccupazione è sei volte più alta, mentre i salari dei pochi che lavorano sono la metà rispetto a quelli degli altri lavoratori australiani. Solo il 20% degli aborigeni ha una casa, mentre la maggioranza vive in condizioni sanitarie tali da renderla ancora vittima di malattie quali la lebbra e il glaucoma.

Il governo laburista ha istituito un Ministero per gli Affari aborigeni e

484



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 456

Brano: MacDonald, James Ramsay

insieme ad altri 28 rappresentanti del Partito laburista e nel 1911 fu designato capo del Gruppo parlamentare laburista.

Nel 1914 si pronunciò contro l’intervento della Gran Bretagna nella guerra mondiale ma poco dopo, con l’ondata di sciovinismo scatenatasi nel paese in guerra, di fronte ai duri attacchi per il suo moderato pacifismo fu costretto a dimettersi da capogruppo parlamentare.

Primo dopoguerra

Perduto anche il seggio di deputato nelle elezioni del 1918, rimase ugualmente tra i più influenti capi laburisti, contribuendo a orientare il partito su una linea interclassista e riformista.

Dopo aver salutato calorosamente la Rivoluzione sovietica nel 1917, si ricredette e nel 1919 pubblicò due [...]

[...]oguerra

Perduto anche il seggio di deputato nelle elezioni del 1918, rimase ugualmente tra i più influenti capi laburisti, contribuendo a orientare il partito su una linea interclassista e riformista.

Dopo aver salutato calorosamente la Rivoluzione sovietica nel 1917, si ricredette e nel 1919 pubblicò due opere ribadendo la superiorità della via parlamentare al socialismo.

Tornato in Parlamento nel 1923, fu scelto nuovamente come leader laburista. Allorché, nelle successive elezioni, i laburisti ottennero la maggioranza relativa, con l’appoggio dei liberali MacDonald formò il suo primo governo riservandosi anche il dicastero degli Esteri.

Nei nove mesi di incerta vita del governo egli si dedicò soprattutto alla soluzione dei problemi europei. Nel giugno 1924, come laburista, deplorò pubblicamente in Parlamento l’assassinio di Matteotti, ma ciò non gli impedì un mese più tardi di favorire il governo fascista italiano con la cessione dell’OItregiuba in Africa Orientale. In realtà, di tutte le promesse elettorali fatte, il suo governo mantenne solo quella dell’apertura diplomatica verso l’U.R.S.S., ma questa non piacque ai liberali, sicché il 4.10.1924 MacDonald dovette dimettersi, per assistere poi a una grave sconfitta elettorale del suo partito.

Le elezioni del 1929 dettero nuovamente la maggioranza relativa ai laburisti e MacDonald fu chiamato a formare il s[...]

[...]elle masse popolari. Su questa linea il 24.8.1931 provocò una crisi nel suo partito ed egli si dimise dal governo, formando subito dopo un gabinetto di coalizione « nazionale » dominato dai conservatori e nel

J.R. MacDonald [al centro) durante un incontro con Mussolini per la discussione del « Patto a quattro » (Roma, 19.

3. 1933)

quale riuscì a trascinare tre dei ministri laburisti uscenti. Bollato come traditore ed espulso dal Partito laburista, MacDonald continuò a fungere da paravento per i conservatori, capeggiando un secondo governo « nazionale » dopo le elezioni dell’autunno 1931.

Neppure nel suo atteggiamento verso il fascismo egli si differenziò dai conservatori: nel marzo 1933, in occasione della sua visita a Roma per colloqui sul disarmo, in un messaggio al popolo italiano definì Mussolini come « il vostro grande capo ».

Nel giugno 1935 si dimise dall’incarico di primo ministro per motivi di salute, ma fino alla morte, sopraggiunta due anni più tardi, rimase nel governo presieduto dal conservatore Stanley Baldwin.

[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 300

Brano: Bevan, Aneurin

di minatori e in gioventù minatore egli stesso, poi pubblicista e organizzatore sindacale, nel 1928 divenne deputato laburista e nel 1937 fondò con la moglie Jennie Lee, anch’essa deputata ai Comuni, il settimanale socialista Tribune. Durante la seconda guerra mondiale fu contrario alla tregua tra conservatori e laburisti e alla partecipazione di questi ultimi al governo di coalizione.

Insieme a Emmanuel Shinwell, altro deputato laburista di sinistra, nel dicembre 1944 attaccò vivacemente il primo ministro Winston Churchill per l’intervento in Grecia, accusandolo di « usare le truppe di Sua Maestà per disarmare gii amici della democrazia in Grecia e in altre parti d'Europa e per sopprimere quei movimenti popolari che hanno valorosamente collaborato alla disfatta del nemico » (W. Churchill, La seconda guerra mondiale, volume VI).

Fu strenuo fautore delta nazionalizzazione dell’industria e di una riforma della Camera dei Pari. Ministro dell’igiene nel governo Attlee nel

1945, stese la legge sulla sanità approvata il 5.7.19[...]

[...]fautore delta nazionalizzazione dell’industria e di una riforma della Camera dei Pari. Ministro dell’igiene nel governo Attlee nel

1945, stese la legge sulla sanità approvata il 5.7.1948 e compilata sulla base del piano Beveridge che assicura l'assistenza sanitaria gratuita per tutti. Ministro del Lavoro e del Servizio nazionale dal 17.1.1951, si dimise il 21 aprile dello stesso anno perché contrario al riarmo. Fu alla testa dell'ala sinistra laburista nel chiedere una politica d’intesa con l’Unione Sovietica e con i paesi socialisti, ma il 30.10.1952 il gruppo parlamentare laburista decise lo scioglimento del suo gruppo di minoranza; nel marzo del 1955 Bevan fu infine espulso dal gruppo parlamentare. Rimase tuttavia nel partito, ritirandosi a vita privata.

Bevilacqua, Angelo Gin

Leone. Organizzatore della Resistenza sin dall’8.9.1943, commissario di una formazione garibaldina nella li Zona ligure, caduto in combattimento a Osiglia (Savona) il

29.11.1944. Alla sua memoria è stata decretata la medaglia d’argento al valor militare e il suo nome fu assunto da una divisione d’assalto Garibaldi che, articolata in 6 brigate con una forza complessiva di 2.214 volontari,[...]

[...]lese in Unione Sovietica), nel 1922 fu eletto Segretario generale dell’Unione dei trasporti, da lui stesso fondata e forte di un milione di aderenti. Eletto presidente dell’Esecutivo delle Trade Unions nel 193637, dal

1940 al 1945 fu ministro del Lavoro nel gabinetto di coalizione Churchill, dimostrandosi abile statista nell’organizzare lo sforzo bellico della nazione nella seconda guerra mondiale. Dal 1945 ministro degli Esteri nel gabinetto laburista Attlee, con quest'ultimo rappresentò la Gran Bretagna a Potsdam; partecipò alla Conferenza di Mosca (26. 12.1945), aH’Assemblea deH’ONÙ e alla Conferenza della Pace in Parigi.

Ostentando amicizia nei confronti dell’Italia, verso la fine della guerra aveva sostenuto che non doveva essere trattata come se al governo vi fosse ancora Mussolini, e che non sarebbe stato giusto considerare il popolo italiano responsabile dei delitti del fascismo. Ciò non gli impedirà più tardi di opporsi decisamente al riconoscimento della sovranità italiana su Trieste e di propugnare la tesi del « territorio lib[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 630

Brano: [...]1947 erano stati 1.721, per un complesso di 2.430.000 giornate lavorative perdute, salì ancora. Contro gli scioperanti venne

impiegato l’esercito; non pochi furono i lavoratori processati e condannati per aver preso parte alle manifestazioni.

Nel tempo stesso i dirigenti laburisti cacciarono dai sindacati gli operai più combattivi, i comunisti e in genere tutti coloro che manifestavano un orientamento di sinistra (il segretario del Partito laburista Morgan Phillips diramò, a tal fine, precise direttive ai dirigenti delle organizzazioni sindacali a ogni livel

lo, ma in molti casi gli operai organizzati si ribellarono agli ordini dall’alto e mantennero alla testa dei sindacati i dirigenti di loro fiducia). Sotto il governo laburista ricomparvero, senza incontrare ostacoli da parte delle autorità, le organizzazioni fasciste. Le Tradeunions diedero infine il colpo di grazia alla scissione sindacale già in atto, uscendo dalla Federazione sindacale mondiale.

La politica laburista non valse ad arrestare il processo di sfaldamento dell'impero coloniale britannico. Tra il 1947 e il 1950 la Birmania, l’india e il Pakistan acquistarono l’indipendenza, mentre la colonia di Ceylon divenne dominion.

La crisi finanziaria del 1949 indusse la Gran Bretagna a svalutare del 30 per cento la sterlina, infliggendo un altro duro colpo al tenore di vita dei lavoratori e aumentando al tempo stesso la propria dipendenza dagli Stati Uniti d’America. Nell’estate del 1948 furono impiantate in Inghilterra le prime basi mi

Mamfestazione elettorale di comunisti inglesi per le elezioni de[...]

[...]i d’America. Nell’estate del 1948 furono impiantate in Inghilterra le prime basi mi

Mamfestazione elettorale di comunisti inglesi per le elezioni dell’ottobre 1951. La bambina regge una copia del « Daily Worker », quotidiano del Partito. Sullo striscione si legge: « Per una maggioranza del lavoro & un gruppo comunista in Parlamento » (Woodford, Essex, 20.10.1951)

litari americane e nel 1949 venne firmato il Patto Atlantico (v.). Il governo laburista si rese infine corresponsabile della violazione degli accordi interalleati della Conferenza di Potsdam (v.) relativi alla smilitarizzazione della Germania.

La impopolare politica economica detta dellai/sfer/fy (il razionamento alimentare continuò in Inghilterra fino al 1950 e oltre) dette ai laburisti il colpo di grazia, portandoli alla sconfitta elettorale del 23.2. 1950. Battuto nel numero dei voti, il partito conservò tuttavia 315 seggi (i conservatori ne ottennero 296 e i liberali 9) e rimase al governo con una esigua maggioranza.

Il Partito comunista inglese, costantemente persegui[...]

[...] maggioranza organizzate dai laburisti e dai sindacati integrati nel sistema.

Bibliografia: F. W. Deakin, La Gran Bretagna e la Resistenza europea, Milano, 1962; C. R. S. Harris, Movimento di liberazione in Italia, n. 14, settembre 1951; P. Secchia e F. Frassati, La Resistenza e gli Alleati, Milano, 1962.

P.Se.C.Gh.

Dal 1951 al 1970

Rimasto al potere fino al 1951, ma con un esiguo margine di maggioranza, in politica estera il governo laburista si legò sempre più all’imperialismo americano, fino a dare (giugno 1950) il suo appoggio al governo U.S.A. nella guerra di Corea (v.). Allineandosi aH'America sulle posizioni della « guerra fredda », nel 1951 i laburisti votarono un programma di armamenti di 4,7 miliardi di sterline, sollevando vive proteste aH'interno del loro stesso partito [per l’occasione Aneurin Bevan (v.) diede le dimissioni dal governo]. L’elettorato inglese non mancò di condannare col suo voto questa politica contraddittoria e antipopolare: nelle elezioni dell’ottobre 1951 i conservatori ottennero 323 seggi contro i 2[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 483

Brano: [...]e maggiori forze politiche del Commonwealth of Australia erano rappresentate da tre organizzazioni aventi quasi la stessa influenza elettorale. Vi erano due partiti della borghesia: l'uno conservatore, che difendeva gli interessi degli squatters (quindi moderato in politica e protezionista in economia); l’altro che esprimeva invece gli interessi della borghesia cittadina (quindi liberale in politica e liberista in economia; più un terzo partito, laburista, la cui componente di sinistra esprimeva gli interessi dei lavoratori. Questo sistema tripartitico permetteva di tanto in tanto contingenti alleanze trasversali, ma dava luogo a una continua instabilità politica, finché nel 1900 sorse un governo di concentrazione antisocialista, il ministero Deakin che, in obbedienza alle direttive imperiali provenienti da Londra, impose il servizio militare obbligatorio e una politica di armamenti. Il malcontento popolare determinato da queste misure favorì elettoralmente i laburisti, facendoli salire al potere con il governo Fisher (191013), ma questo conva[...]

[...]tivo di un referendum popolare che fece annullare la legge sul reclutamento obbligatorio, ben 750.000 furono i “volontari” australiani che vennero a combattere in Europa, lasciando sui campi di battaglia 59.000 morti e 259.000 tra feriti, prigionieri e dispersi. Molto sangue australiano fu versato soprattutto a Gallipoli (Turchia), nella disastrosa campagna del 1915.

Primo dopoguerra

Premiato da Londra con la carica di Alto Commissario, il laburista Fisher venne sostituito a capo del governo dal compagno di partito Hughes (un ex minatore di origine irlandese) che, nel 1917, di fronte alle difficoltà creategli dalla sinistra laburista, cambiò clamorosamente bandiera per dar vita a una concentrazione nazionalista e formare un nuovo governo sostenuto dai partiti borghesi.

Nelle elezioni del 1919 (le prime del dopoguerra) i laburisti australiani vennero sconfitti dal Country Party (rappresentante degli agrari) e dal Partito nazionalista di Hughes. Seguì un periodo di grande turbo

lenza sociale che vide i laburisti perdere sempre più terreno, mentre sotto una parvenza di aumentata autonomia formale si consolidavano i legami economici e militari tra il Commonwealth of Australia e la metropoli.

Nel primo dopoguerra la p[...]

[...]la metropoli.

Nel primo dopoguerra la popolazione austrialiana crebbe rapidamente, grazie a un ben controllato flusso immigratorio che vedeva gli immigrati italiani al secondo posto dopo i britannici. La crisi economica mondiale del 1929 riportò al governo i laburisti con il ministero Seullin, ma già nel 1931 il potere fu assunto nuovamente da una coalizione di destra (United Australia Party), questa volta sotto la guida di Lyons (un altro ex laburista, anzi un collaboratore di Seullin, passato alla reazione) che, alleatosi al Country Party, durerà in carica tino aH’inizio della Seconda guerra mondiale.

Fascismo e antifascismo

Negli anni Venti e Trenta le radicate tradizioni socialiste e il più recente flusso immigratorio, con il quale erano giunti numerosi esuli antifascisti italiani, favorirono in Australia la nascita di un vivace movimento antifascista. A Melbourne il socialista bolognese Omero Schiassi (v.), arrivato nel 1924 come corrispondente óeWAvanti!, nel 1928 fondò la Antifascist Concentration of Australia, riunendo in ques[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 632

Brano: Gran Bretagna

Al termine della Conferenza annuale del Partito laburista, la presidenza canta l’inno tradizionale scozzese che si intitola: « Per amore dei vecchi tempi ». Da sinistra a destra: W. Padiey, Barbara Castle, Alice Bacon, Harold Wilson, H. R. Nicholas, lan Mikardo, G. Morgan, Ron Hayward, James Callaghan, Roy Jenkins, Judith Hart (Blackpool, 10.2.1970)

a totale beneficio degli industriali — il blocco dei salari (demagogicamente mascherato con lo slogan della cosiddetta « politica dei redditi », ossia dei salari « ancorati alla produttività ») e venne ridotta la spesa pubblica.

Negli anni Sessanta esplose sulla scena politica inglese il nuovo prob[...]

[...] razzista, la risposta di Wilson a quel gesto (un vero e proprio colpo di stato della destra coloniale razzista) fu di minacciare « sanzioni economiche ». In seguito a ciò, diversi Stati africani (compresi il Ghana e la Tanzania, membri del Commonwealth) interruppero per protesta le relazioni diplomatiche con l’Inghilterra.

AH'interno, sempre nel 1966, dopo aver varato una legge che formalmente proibiva la discriminazione razziale, il governo laburista impose pesanti limitazioni di fatto all'immigrazione di cittadini del Commonwealth (ossia contro la mano d'opera non qualificata di pachistani, giamaicani e altri che, nel passato, si era rivelata utile alla classe dominante inglese per contenere i salari). Nel contempo, contro la popolazione di colore cominciarono ad aversi in Inghilterra sempre più violente aggressioni promosse

da gruppi di razzisti e vessazioni poliziesche, espressioni di un forte movimento di destra che avrebbe trovato il suo provocatore in Enoch PoweU, parlamentare conservatore dichiaratamente razzista.

Nelle elezi[...]

[...]e vessazioni poliziesche, espressioni di un forte movimento di destra che avrebbe trovato il suo provocatore in Enoch PoweU, parlamentare conservatore dichiaratamente razzista.

Nelle elezioni del 1966 i laburisti conseguirono una forte maggioranza, ma continuarono a trovarsi impelagati nella crisi economica. Nel 1967 Wilson annunciò che la « politica dei redditi » sarebbe stata protratta oltre il termine previsto e, nell'ottobre, il Congresso laburista approvò l'opera del governo, esprimendo formalmente posizioni di dissenso solo con due risoluzioni che chiedevano il ritiro dell'appoggio britannico alla aggressione americana nel Vietnam e una condanna dei colonnelli in Grecia.

Nel novembre 1967 la. sterlina subì la seconda svalutazione del dopoguerra. Nella pesantissima situazione economica, il governo laburista tentò di avvalersi della propria influenza organizzativa sui sindacati per imporre limitazioni del diritto di sciopero, ma l’infelice mossa suscitò vive reazioni nei ranghi del partito stesso. L’evidente insipienza politica di Wilson e il suo smaccato, opportunismo avevano ormai consumato ogni rhargine di credito tra le masse.

Le elezioni del 1970 hanno riportato

— secondo la logica del bipartitismo — i conservatori al potere. Capeggiato da Edward Heath, il nuovo governo non ha tardato a mostrare l’orientamento della classe dirigente^ britannica: favoriti dallo scoraggiamento e dal diso[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine laburista, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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