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Il segmento testuale irrazionalismo è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 288Entità Multimediali , di cui in selezione 10 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 748

Brano: [...]a del « redentore » o quella del « sacrificio cruento » principi irrinunciabili, le tre virtù del perfetto fascista (credere, obbedire, combattere) rinesso delle « virtù teologali ».

Fondamenti teorici

I fondamenti teorici della « rivoluzione culturale » che la Scuola pretese di realizzare e che produsse solamente conformistiche adesioni alle scelte del regime (antisemitismo compreso), non oltrepassarono i limiti di un generico e squallido irrazionalismo. Dall’irrisione alle velleità della « ragione » di spiegare tutto il reale si passava a contrapporre la « saggezza » alla scienza o l’« autorità » all'evidenza. Oppure si proclamava il primato dello spirito sulla materia e dell’azione sul pensiero, esaltando il potere suggestivo dell’« ideaforza », della «parola d’ordine», del «mito». Nell’ambito di un simile orientamento i membri del gruppo milanese « riscoprirono » la vocazione volontaristica e attivistica del primo fascismo. Ma manifestando l'intenzione di compiere sul serio e sino in fondo la rivoluzione promessa e congelata nel compromes[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 435

Brano: [...] ricevette

un tale impulso da rivedere radicalmente le sue precedenti posizioni filosofiche nel senso del materialismo dialettico.

A Berlino negli anni dal 1931 al

1933, partecipò attivamente al dibattito tra gli intellettuali tedeschi sui contenuti e sulle prospettive di un fronte antifascista della cultura. Sulla rivista « Linkskurve », si contrappose a Ernst Bloch e a Bertolt Brecht criticando vivacemente l’avanguardia letteraria e l’irrazionalismo che ne costituiva il sottofondo ideologico, addirittura giudicando questi fattori come componenti del processo di fascistizzazione in corso.

Tornato in Unione Sovietica dopo l’avvento del nazismo in Germania, si dedicò interamente al lavoro di critico letterario nella rivista « Literaturnyi Kritik », impegnandosi nel contempo nella ricerca teoricofilosofica con studi di grande respiro che vedranno la luce dopo la guerra e il suo rientro in Ungheria. Emerse comunque in quel periodo una netta configurazione del pensiero lukàcsiano in quanto elaborazione (e in certa misura estremizzazione) de[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 459

Brano: [...]no scritto dedicato a Mussolini nel 1924:

« Bisogna marciare e non marcire nelle nostre ambizioni! Scagliamo dunque la gioventù italiana (già muscolarmente e spiritualmente pronta, anzi prontissima) alla conquista dell’impero italiano! [...] L’imposizione di questo diritto sarà un atto di fedeforza, una spavalda improvvisazione giovanile, un’opera d’arte sbocciata miracolosamente ».

Esiste però un altro scritto precedente, del 1920, dove l’irrazionalismo vitalistico di Marinetti emerge in un tentativo più organico di definizione. È lo scritto intitolato Al di là del ComuniSmo. In tale testo la commistione iperbolica di nazionalismo e spontaneismo libertario tocca il diapason dell’eloquenza marinettiana: « La storia, la vita e la terra appartengono agli improvvisatori. Odiamo la caserma militarista quan

459



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 249

Brano: [...]i, il 28.7.1943, dopo la caduta del fascismo, fu tra i gerarchi che si posero subito al servizio dei tedeschi, rifugiandosi a Monaco. Rientrato in Italia dopo l’8 settembre, aderì alla repubblica di Salò. Dopo la Liberazione ha ripreso la sua attività di pubblicista sulla stampa neofascista.

« Il mito del sangue »

li barone Evola fece le sue prime esperienze letterarie e di filosofo dell'« idealismo mistico » sulla scia degli influssi dell’irrazionalismo antidemocratico di provenienza francese, poi del « realismo magico » di Massimo BontempeUi negli anni in cui, tra il 1926 e il 1929, tutta una corrente tendeva a concretare le istanze futuristiche. Confuso e spesso indecifrabile elaboratore dei canoni di una ideologia spiritualista misticheggiante, nel 1937 diede alle stampe la sua op^ra destinata a conferirgli maggior risonanza nel campo della pubblicistica razzista del fascismo: Il mito del sangue, macchinosa costruzione di una teoria secondo cui un razzismo autentico non potrebbe sussistere se non riferito ai connotati di una élite investi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 52

Brano: [...]o, però, il rifiuto di ridurre l’uomo a qualcosa di immutabile collocato fuori dalla storia. Da questo punto di vista, Il mondo magico (Torino, 1948) rappresenta la conquista di una posizione metodologica che determinerà anche le successive esperienze scientifiche e tutta un'intensa attività di ricerche e di impegnate pre

Ernesto De Martino vincitore del Premio * Viareggio » (30. 8.1958)

se di posizione critiche, specie contro il dilagante irrazionalismo antistorico e sostanzialmente reazionario; tra queste, possono annoverarsi anche le messe a punto in forma di prefazioni in diversi volumi della collana etnologica e storicoreligiosa del l’editore Einaudi, cui egli collaborò sin dall’inizio e che successivamente diresse.

L’aderenza tra ricerca storica e attività politica sfiora l'identità in quelle opere che si concentrano sulle pratiche magicherellgiose del mondo contadino meridionale, inquadrate in ampie prospettive comparative e nella plurisecolare storia dell’oppressione del Mezzogiorno. Allo studio della cultura popolare del Sud, egli[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 730

Brano: [...]La guerra civile — sottolineava Gramsci in quello stesso articolo — è stata scatenata proprio dalla classe borghese che tanto la depreca, a parole ».

Non sarebbe però giusto, nella ricerca delle componenti culturali del fascismo delle origini, chiamare in causa solo il decadentismo dannunziano e l’avanguardismo futurista. In tal modo, oltre tutto, non si potrebbero capire le ragioni dell’ulteriore sviluppo. In realtà, decadentismo, attivismo, irrazionalismo non erano tanto isolate manifestazioni di eccentrico avventurismo nella letteratura del tempo, quanto l’estremo esito di un lungo travaglio culturale che si era presentato all’inizio del secolo con l’ansia e le promesse di un profondo rinnovamento,, come reazione contro il piatto positivismo e l’esangue riformismo. Inevitabile come espressione della crisi della società italiana, la crisi della cultura non aveva però trovato uno sbocco che la collegasse con forze reali capaci di arrestare il processo di dissoluzione della società nazionale e di rigenerare la sua fibra. Il segno deH’idealismo s[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 722

Brano: [...]ia, negli anni che vanno dal 1900 al 1914, gran parte delle correnti irrazionalistiche che. nell'idealismo de La Critica (la rivista fondata nel 1919 insieme a Giovanni Gentile) vedono l’ispirazione prima della loro polemica sempre più incalzante.

Croce presenta al pubblico italiano Alfredo Oriani, che Mussolini considererà più tardi suo precursore, e Georges Sorel, le cui «Considerazioni sulla violenza » sono uno dei testi fondamentali dell’ irrazionalismo europeo. E fa sue nella sostanza anche le teorie politiche di Vilfredo Pareto e Gaetano Mosca, altri rilevantissimi esempi di utilizzazione antidemocratica del marxismo. Sul terreno più strettamente politico, Croce proclama nel 1911 la « morte del socialismo » sottolineando insieme l’esigenza della restaurazione dell’« unità sociale » contro l’utilitarismo e il « materialismo » politico. Nel 1914 egli assume la presidenza del Fascio dell’Ordine napoletano, blocco elettorale tra cattolici e conservatori liberali in funzione antisocialista. Di fronte alla guerra mondiale, sulla rivista « Italia[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 124

Brano: [...] in casa una versione provinciale del nietzschianesimo nella persona di Gabriele D’Annunzio, Benito Mussolini fiutò forse prima e meglio di Hitler la nobilitazione culturale che poteva derivare al fascismo dal fatto di annettersi il pensiero di Nietzsche. Ma l’operazione non poteva essere né indolore né rettilinea.

Friedrich Nietzsche

Lo stesso Lukàcs, che è forse il più intransigente e implacabile critico di « Nietzsche come fondatore deH’irrazionalismo del periodo dell’imperialismo », ha dovuto riconoscere quale tipo di deformazione sia stata operata dai nazisti, ad esempio nel caso della critica di Nietzsche a Bismarck (una critica, sottolinea Lukàcs, «da destra»), nel tentativo di legittimare con il richiamo al binomio NietzscheBismarck, finalmente riunificati nella suprema sintesi del Terzo Reich, la filosofia politica del nazionalsocialismo. E in direzione anche più oltranzista si mosse Alfred Baeumler, l’ideologo nazista che effettuò il tentativo più compiuto di integrare il pensiero di Nietzsche tra i principi fondamentali politici de[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 280

Brano: [...] cui disorientate e convulse intelligenze piccoloborghesi trassero alimento per la propria degradazione negli pseudoideali del nazionalismo (v.) preparatore de! fascismo.

La « Rivolta Jde ale »

In questo senso, l'opera forse di maggior successo dell'Oriani [La Rivolta ideale, del 1908) fornì una sorta di « bibbia », dalla quale appunto schiere di giovani attinsero motivi per abbracciare la causa che portava dritti nelle file dell’esagitato irrazionalismo di destra. L’opera di Oriani, specchio di una coscienza drammaticamente lacerata da insanabili contraddizioni e suggestionata dai richiami di un romanticismo colmo di cedimenti a oscuri presagi (la sua produzione di romanziere fu tacciata di prodotto che soggiaceva all’incubo di un’arte romanticomacabra), offrì al fascismo il destro per arricchire (e questa volta non troppo arbitrariamente) il registro dei propri precursori.

Nel novembre 1942, Benito Mussolini volle che la villa « II CardeI

lo » fosse dichiarata monumento nazionale e si piccò di aver personalmente voluto l’edizione comp[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 764

Brano: [...] filosofo francese Henri Louis Bergson, fautore del « contingenzialismo » (sistema basato suM’intuizione) Prezzolini si recò a Parigi per seguirne le lezioni e contribuì a trasferirne gli insegnamenti sulle pagine di « Leonardo ». Seguendo la linea della rivista, improntata a un’esaltazione del soggetto dilatantesi fino a cul

minare nel solipsismo, Prezzolini criticava il positivismo dando valore assoluto alla « vita intima », in una sorta di irrazionalismo idealistico culminante nell’affermazione della « divinità » deH'uomo individuo. Su tali basi, la filosofia diventava pertanto rivelazione di cose già innate nell’io, e la conoscenza si faceva impermeabile alla realtà esterna.

La rivista si occupava anche di problematiche sociali, criticando sia la classe operaia che si era fatta egemonizzare dal socialismo sia la borghesia dominante, venuta meno alle sue responsabilità politiche e intellettuali.

Legato, anche se in modo non lineare, al movimento nazionalista (v.), Prezzolini collaborò a « Regno », la rivista fondata da Enrico Corradini [...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine irrazionalismo, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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