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Il segmento testuale individualista è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 169Entità Multimediali , di cui in selezione 7 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 649

Brano: [...]fare il cronista fin dagli anni del liceo a Padova, poi mentre era studente universitario a Bologna. Qui incontrò il disegnatore Gabriele Galantara (v.), con il quale diede vita al notissimo giornale satirico di orientamento socialista L'Asino (v.). Mentre in Galantara la creatività satirica nasceva da una consapevolezza critica e di netta opposizione al capitalismo, in Podrecca la vena polemica era alimentata fondamentalmente da un protagonismo individualista piccolo borghese che lo spingeva a schierarsi sì contro convenzionalismi e tabù del suo tempo, ma all’unico scopo di emergere e di affermarsi, indipendentemente dai contenuti politici e dalle scelte ideali. Così egli potè passare, con grande disinvoltura, dall’antimilitarismo e daH’anticolonialismo al nazionalismo e al “tripolismo”, fino al punto di essere espulso dal P.S.I. per il suo appoggio dato alla guerra di Libia (1912). Trasferitosi nelle fila del partito riformista, tu poi tra i più accesi sostenitori dell’intervento dell’Italia nella Prima guerra mondiale e, rotti i rapporti anche c[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 211

Brano: [...]ne e a Parigi esercitando il mestiere di tipografo.

Nel 1904 rientrò in Italia per saldare il suo conto con la Giustizia. Subito dopo, nel 1905, sotto lo pseudonimo di Libero Tancredi si impegnò nell'attività pubblicistica e di conferenziere anarchico, acquistando notorietà nazionale. Dotato di vivace spirito polemico (fin dagli inizi del secolo scriveva sul periodico anarchico torinese “L’Ordine”), divenne redattore di punta del foglio anarcoindividualista milanese Il Grido della folla, sul quale, a partire dal 1905, esplicito in maniera sovente virulenta il proprio sovversivismo “cosmico”.

Nel 1906 si trasferì a Roma, dove fondò II Novatore anarchico e si immerse nelle polemiche interne ai circoli dell’anarchismo locale; subì anche un procedimento giudiziario, dopo un arresto per rissa, uscendone assolto. Le sue posizioni di scomposta e contraddittoria interpretazione dell’anarchismo, con l’apologia di ogni forma di rifiuto della morale di qualsiasi specie, fino a esaltare la funzione sociale del delinquente comune, lo misero via via in con[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 27

Brano: [...]ta che ambiva a sprovincializzarsi.

Tra i suoi libri di successo si ricordano: La corona di cristallo (1926), Il nuovo alfabeto delle stelle (1937), Donato Fresia, pittore (1938).

Lodato e protetto da personaggi come Gabriele D’Annunzio, Giovanni Gentile, Italo Balbo e Arnaldo Mussolini, ebbe largo accesso ai più importanti quotidiani del regime, guadagnandosi fama di autore capace di mantenere, nel piatto conformismo generale, un’impronta individualista.

Dopo T8.9.1943, forse proprio per la sua ambizione di protagonismo a qualunque costo, con sorpresa di molti il Ramperti fu tra i più incauti e fanatici sostenitori della repubblica di Salò, producendosi alla radio e sui giornali.

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 124

Brano: [...]ono sin dall'inizio del secolo a essere recepiti nel bagaglio delle correnti pangermaniste, che adattarono intuizioni, allusioni, aforismi di Nietzsche a situazioni politiche e a posizioni contingenti precise. Il profetismo del Zarathustra si è prestato al clichè del soldato tedesco nella Prima guerra mondiale con l'omonima opera di Nietzsche nello zaino. II punto forse in cui è stata fatta più violenza al pensiero di Nietzsche così strettamente individualista e aristocratico è stato nella sua trasposizione alla nazione tedesca tutta intera e nella sua fusione con l’idea nazista della comunità popolare. Infine, nell’identificazione del superuomo con l’affermazione tout court della superiorità razziale del popolo tedesco. Resta comunque il fatto che contro queste deformazioni deboli antidoti erano il vitalismo e: il volontarismo nietzschiani. Una lettura ambivalente era im

plicita nello stesso carattere tumultuoso e incontrollato della maggior parte dei suoi scritti, nella onnicomprensività del suo sapere, nella occasionalità di molte sue osserva[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 426

Brano: [...]In quell’epoca ero a Marsiglia, dove ero dovuto finire per sottrarmi alle persecuzioni degli squadristi di Carrara all’indomani dei fatti di Sarzana. Pensai che qualcuno avrebbe dovuto vendicare quei morti innocenti uccisi quasi tutti di notte, a casa loro, per un incidente fra ballerini gelosi e a cui le vittime erano del tutto estranee.

Non feci parola ad alcuno del mio proposito, prima per ragioni di prudenza e poi perché sono un anarchico individualista. Ripeto che la bomba ” Sipe ” era inadatta al

lo scopo che volevo raggiungere. Era meglio che scoppiasse appena toccata l’automobile. Di riserva avevo una rivoltella, è vero che avevo intaccato le pallottole per aumentarne l’effetto letale. È pure vero che nel 1923 ero venuto a Roma per uccidere Mussolini, ma allora mi mancavano I requisiti morali e fisici necessari per un passo del genere ». (Dal verbale dell’interrogatorio subito nel carcere di Regina Coeli da Gino Lucetti, dopo il suo arresto).

Bibliografia: G. Leto, Ovra, fascismoantifascismo, Cappelli, Bologna, 1951; C. Rossi,

I[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 248

Brano: [...]21 (anno IV), portante la data del 23.5.1915, ossia del giorno che precedette l’intervento italiano nella prima guerra mondiale. Per il suo carattere vivacemente aggressivo, scandalistico e di battaglia, il periodico ebbe notorietà e larga diffusione, specialmente a Milano. Era diretto da Paolo Valera, un libertario indipendente anche se iscritto al Partito socialista, che divenne noto come polemista implacabile, fiero esponente di un socialismo individualista, populista e generosamente idealista. Il periodico bollava certo malcostume parlamentare, la tendenza all’intrigo e

al compromesso di molti uomini politici, e puntava i propri strali soprattutto contro taluni esponenti del riformismo italiano, da Turati a Treves a D’Aragona; per contro, appoggiava tutti gli scioperi e i movimenti di carattere rivoluzionario, sostenendoli con incitamenti e plausi.

Nelle pagine del settimanale venivano denunciati gli scandali, messi a nudo i profittatori, attaccati i metodi violenti della polizia e l’uso delle armi contro i lavoratori. Vi si trovano rifle[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 25

Brano: [...]el fascismo approvò pubblicamente, dalle colonne del suo giornale, quell’atto diplomatico, abbandonando così il poeta al suo destino.

Tale atteggiamento fu determinato in primo luogo da un calcolo di carattere personale: se la marcia su Roma si fosse effettuata tra il settembre 1919 e il dicembre 1920, il « duce » non ne sarebbe stato Mussolini, ma d'Annunzio; Mussolini vi sarebbe comparso in posizione subordinata, e ciò, col suo temperamento individualista e dittatoriale, egli non avrebbe sopportato. Poi ci, fu anche, e collateralmente, un più sottile calcolo politico: Mussolini avvertiva che in quel periodo il movimento nazionalista e fascista non era ancora abbastanza forte, e la situazione generale non abbastanza matura, per tentare il gran colpo. I rischi erano troppo grandi; la classe dirigente liberaldemocratica non era stata ancora abbastanza « lavorata » come lo sarà nell autunno 1922. Per contro, l'abbandono di D’Annunzio con l’accettazione del Trattato , di Rapallo, fruttò a Mussolini — con l’accordo tra lui e Gioì itti e con il raffo[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine individualista, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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