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ANTEPRIMA MULTIMEDIALI

Il segmento testuale indiani è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 482Entità Multimediali , di cui in selezione 34 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 45

Brano: [...]i anche tra il personale indigeno della colonia facilitò le comunicazioni tra diversi gruppi prima impermeabili gli uni agli altri; la diffusione della stampa e deM'istruzione, lo sviluppo delle ferrovie che accrebbe la possibilità di spostamento e di contatti tra le popolazioni, l’accentramento amministrativo e lo stesso

servizio militare imposto dagli inglesi contribuirono, insieme alle trasformazioni economiche, a unire

i diversi popoli indiani nella lotta contro l'oppressore comune.

Il movimento di indipendenza indiano, dopo essersi inizialmente attardato in forme di nazionalismo religioso, di esaltazione deH’induismo inteso come ultima trincea della nazionalità, cominciò a qualificarsi politicamente verso il 1885. È di quell’anno la convocazione a Bombay, grazie anche all'iniziativa di un inglese «illuminato» (Alien Hume), di un Congresso nazionale indiano che vide la presenza di 71 delegati, tutti notabili della colonia. Dall’assemblea uscì la prima, timida piattaforma nazionalistica, e insieme un partito (Partito del Congress[...]

[...]ese (190405) fu vista in tutta l'Asia come una dimostrazione che anche un popolo asiatico poteva sconfiggere un grande esercito europeo. La rivoluzione russa del 1905 esercitò d'altra parte una funzione stimolante sull'ala popolare e radicale del Partito del Congresso guidata da B. G. Tilak. I tempi mutavano rapidamente e le popolazioni non erano più disposte ad accettare passivamente le angherie degli inglesi.

Si giunse così agli avvenimenti indiani del 19051909, noti sotto il nome di insurrezione del Bengala. L'esca fu accesa dalle autorità inglesi, con la loro decisione di spartire il Bengala in due province, ciò che portava automaticamente a esasperare i particolarismi nazionali e le discordie religiose tra indù e musulmani. Nel Bengala, a Bom

bay e nel Punjab, le tre province economicamente più sviluppate del paese, divampò un ampio movimento di liberazione nazionale che vide la classe operaia scendere in lotta accanto ai nazionalisti borghesi e piccoloborghesi, agli studenti e ai piccoli funzionari coloniali.

Le rivendicazioni[...]

[...]la grande borghesia e i proprietari terrieri liberali, ma non spezzarono il movimento popolare.

Sotto patrocinio inglese sorsero, da una parte, la Lega musulmana (v.) panindiana che si pose come obiettivo la difesa dei musulmani « dall’oppressione indiana »; e, dall’altra, la Grande unione degli indù (Hindu Mahasabha), organizzazione di destra diretta da feudatari e da usurai che, a loro volta, si attribuirono

il compito di « difendere gli indiani dall’oppressione musulmana ». Ma nella primavera del 1907 i contadini del Bengala orientale, sia indiani che musulmani, si sollevarono contro gli usurai e i feudatari. L’insurrezione si estese al Punjab e conquistò la città di Rawalpindi, dove gli operai erano scesi in sciopero.

I ferrovieri, solidarizzando con gli insorti, si rifiutarono di trasportare le forze di repressione britanniche e proclamarono anch’essi lo sciopero; ma in breve il movimento si estinse e gli inglesi riebbero il sopravvento.

Quei profondi moti popolari misero tuttavia in allarme i moderati del Partito del Congresso che si affrettarono a sconfessarli, provocando una scissione nel loro partito: i radicali, che al Con[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 162

Brano: [...]egliavano i movimenti dei loro avversari. In realtà ciò non rispondeva affatto al vero, perché nell’abbazia non vi erano truppe tedesche. Tuttavia il 15 febbraio un violento bombardamento aereo demolì completamento lo storico edificio. Chi trasse vantaggio da tale insensata azione furono solo i tedeschi, i quali si appostarono dietro le rovine e ributtarono tutti gli attacchi della Divisione indiana. Passati al contrattacco, essi obbligarono poi indiani e neozelandesi a ripassare con perdite sulla riva sinistra del Rapido, sicché gli angloamericani si videro costretti a sospendere ancora una volta l’attacco.

Passò quasi un mese prima di poter riprendere le operazioni offensive.

Il 15.3.1944, provenendo dagli aeroporti dell’Italia meridionale, 775 bombardieri e cacciabombardieri rovesciarono sulle rovine di Cassino 1.250 tonnellate di bombe. Allontanatisi gli aeroplani, ebbe inizio il tiro di distruzione e di controbatteria di circa 800 bocche da fuoco. Questa massiccia preparazione, simile a quelle della Prima guerra mondiale, non rius[...]

[...]

Il 15.3.1944, provenendo dagli aeroporti dell’Italia meridionale, 775 bombardieri e cacciabombardieri rovesciarono sulle rovine di Cassino 1.250 tonnellate di bombe. Allontanatisi gli aeroplani, ebbe inizio il tiro di distruzione e di controbatteria di circa 800 bocche da fuoco. Questa massiccia preparazione, simile a quelle della Prima guerra mondiale, non riuscì a stanare i paracadutisti tedeschi dalle loro postazioni: quando neozelandesi e indiani andarono all’assalto, furono falciati dal fuoco preciso e micidiale dei fucili mitragliatori, dei mortai da trincea e persino dei lanciarazzi usciti allo scoperto dopo la fine del bombardamento. Né la fanteria

potè essere sostenuta dai carri armati della 4a Brigata corazzata neozelandese che partecipava all’azione, perché i cumuli di macerie e i crateri delle bombe formavano ostacoli anticarro naturali insormontabili.

Combattendo con estrema energia per 8 giorni, indiani e neozelandesi riuscirono a penetrare in qualche posizione tedesca, ma ne furono ricacciati dai vigorosi contrattacch[...]

[...]rono falciati dal fuoco preciso e micidiale dei fucili mitragliatori, dei mortai da trincea e persino dei lanciarazzi usciti allo scoperto dopo la fine del bombardamento. Né la fanteria

potè essere sostenuta dai carri armati della 4a Brigata corazzata neozelandese che partecipava all’azione, perché i cumuli di macerie e i crateri delle bombe formavano ostacoli anticarro naturali insormontabili.

Combattendo con estrema energia per 8 giorni, indiani e neozelandesi riuscirono a penetrare in qualche posizione tedesca, ma ne furono ricacciati dai vigorosi contrattacchi dei paracadutisti. Il 23 marzo il Comando alleato decise così di porre termine alle vane operazioni d’attacco. Il Corpo d’armata neozelandese, che aveva avuto più di 2.000 caduti, fu sciolto e le sue unità vennero inquadrate in altri corpi. Il settore di Cassino fu affidato alla 78a Divisione di fanteria e a una Brigata della sopraggiunta 6a Divisione corazzata inglese.

L’operazione Diadem

Il generale Alexander già da tempo si era convinto che, da sola, la

V Armata a[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 46

Brano: India

te, fornendo vettovagliamenti, materiale bellico e binari per la costruzione di ferrovie strategiche, tutti materiali che l’india doveva consegnare a prezzi non remunerativi. Inoltre, un milione e mezzo di indiani furono mobilitati nell’esercito britannico e nei reparti ausiliari, mentre nel paese si instaurava un regime fortemente repressivo. Nondimeno la guerra favorì lo sviluppo dell’industria indiana, portò a una crescita della classe operaia, permise di spezzare il monopolio commerciale e industriale britannico aprendo il mercato indiano ad altri paesi. La Rivoluzione russa dell’ottobre 1917 diede nuovo impulso a tutte le forze operaie e antimperialiste nella lotta contro il colonialismo.

Seguirono anni molto duri: nel 1918

il raccolto andò perduto e l’epidemia influenzale nota come « spagno[...]

[...]diana, portò a una crescita della classe operaia, permise di spezzare il monopolio commerciale e industriale britannico aprendo il mercato indiano ad altri paesi. La Rivoluzione russa dell’ottobre 1917 diede nuovo impulso a tutte le forze operaie e antimperialiste nella lotta contro il colonialismo.

Seguirono anni molto duri: nel 1918

il raccolto andò perduto e l’epidemia influenzale nota come « spagnola » provocò la morte di 11 milioni di indiani. Nelle principali città, colpite nello stesso tempo dalla fame, dall’epidemia e dalla miseria, ripresero grandi scioperi economici e politici. Sorsero i primi sindacati di massa e le idee marxiste cominciarono a farsi strada. Si accrebbe in quegli anni la popolarità di Gandhi (v.).

Il Mahatma, sostenitore della « nonviolenza », della disobbedienza civile e del boicottaggio economico come armi fondamentali di lotta contro gli inglesi, era divenuto l’esponente principale del Partito del Congresso. Di fatto, attraverso lui l’induismo tornò a essere un elemento base del nazionalismo, ma questa[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 538

Brano: [...]concentrata nella città di Singapore che è anche uno dei porti più importanti dell’Asia. Distribuita su una grande isola separata dal Continente dallo stretto di Johore e su una cinquantina dii isolotti, Singapore è una cittàstato composta di quartieri prevalentemente moderni e dotata di servizi paragonabili a quelli delle metropoli occidentali. La popolazione è per la maggior parte di origine cinese, cui si aggiungono consistenti gruppi malesi, indiani, pakistani ed europei. Lingua ufficiale è l’inglese. La capitale (che è poi l’unico centro urbano dell isola) ha avuto uno straordinario sviluppo economico a partire dagli anni Settanta ed è oggi il terzo porto commerciale del mondo nonché grande centro finanziario (la “Zurigo dell’Est”) e industriale, specializzato nel settore dei servizi, della tecnologia avanzata, ma anche di trasformazione (petrolio, prodotti tessili, meccanica, edilizia), il 68% della popolazione attiva è impiegata nei servizi, il 30% in attività industriali e solo il 2% in agricoltura. Con un prodotto nazionale lordo in[...]

[...]esentavano a Singapore il 17,6% del totale delle industrie locali, da cui derivavano oltre il 50% della produzione, il 62,5% del valore aggiunto, il 44% della mano d’opera occupata e il 70% dell’esportazione. La borghesia locale è fondamentalmente costituita dalla minoranza cinese anglofona che si appoggia al Partito d’azione del popolo. La maggioranza dei cinesi (impiegati e commercianti) detiene il monopolio del secondario e del terziario. Gli indiani e i pakistani occupano livelli di attività meno qualificati. I più repressi sono i malesi, ridotti per lo più a livelli di pura sussistenza. In definitiva il regime di Lee Kwan Yen favorisce una sperequazione dei redditi tra le più marcate del mondo.

Sinigaglia, Alessandro

Vittorio. N. a Fiesole (Firenze) il 2.1.

1902, ivi m. il 13.2.1944; meccanico.

538



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 721

Brano: [...]À.P.O. si fuse con il Movimento di unità noneuropeo (N.E.U.M.).

Dopo l’“ammunitinamento indiano” del 1857 i piantatori di zucchero inglesi (tra i quali era anche il fratello di Rhodes) importarono nel Natal forzalavoro indiana a basso costo e non garantita contrattualmente. All'epoca gli zulù non erano ancora stati soggiogati, non accettavano la riserva Shepstone, il dominio indiretto e le politiche di supersfruttamento. insieme ai lavoratori indiani arrivarono in Sudafrica commercianti e anche avvocati come il Mahatma Gandhi (v.). Nel 1894 quest'ultimo fondò il Congresso indiano del Natal quale organizzazione di massa per combattere i provvedimenti antiindiani su tasse, domicilio, permessi di circolazione, lavoro e privazione dei diritti elettorali.

Gandhi dirà più tardi: « lo allora credevo che l’Impero britannico esistesse per H benessere del mondo ». Nel 1906 egli subì la repressione inglese della rivolta contadina di Bambatta, nella quale le forze inglesi uccisero o ferirono 4.000 lavoratori e ne giustiziarono i capi. Nella sua lotta, Gandhi applicò la dottrina Satyagraha (insistere per la verità). Arrestato e imprigionato da Smuts, lasciò il Natal alla vigilia della Prima guerra mondiale per tornare in India (v.), dove divenne la guida del [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 362

Brano: [...] dalla borghesia indù. Col passar del tempo i latifondisti aprirono la Lega alla media borghesia musulmana (contadini ricchi, burocrati, piccoli imprenditori) e, tra i nuovi quadri, emerse l’avvocato di Bombay Muhammad 'Ali Jinnah.

Col passare degli anni gli interessi della borghesia musulmana prevalsero su quelli dei latifondisti e Jinnah puntò sull’organizzazione di un movimento di massa, avente come obiettivo l’indipendenza nazionale degli indiani di religione musulmana. La Lega si rivolse agli strati di piccola borghesia e contadini abbienti, ponendosi come obiettivo la creazione di uno Stato indipendente nelle zone dell’india a maggioranza musulmana (risoluzione di Lahore del 1940).

Durante la Seconda guerra mondiale la necessità di assicurarsi la collaborazione della colonia indusse gli inglesi a riconoscere in Jinnah l’unico portavoce dei musulmani indiani. Nell’immediato dopoguerra, d’accordo con la Lega musulmana e col Congresso, gli inglesi accelerarono i tempi della concessione dell’indipendenza. Il 14.8.

1947 (contemporaneamente all’ln



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 197

Brano: [...]le aule si formarono molti giovani combattenti per la libertà, come Bruno Corbi, Di Benedetto, Etro, Fattorini, Maviglia, Proia, Umberto Scalia, Sebastiani, i fratelli Mario e Giulio Spallone. Numerosi furono gli avezzanesi confinati e condannati dal Tribunale speciale.

Dopo I'8.9.1943 Avezzano e le altre località della Marsica offrirono rifugio e protezione a migliaia di ex prigionieri di guerra alleati, tra cui 400 ufficiali e 2.700 soldati indiani fuggiti dai campi di concentramento della zona. I lavoratori della Marsica dettero in tal modo viva dimostrazione che « i contadini poveri, gli uomini che fanno fruttificare la terra e soffrono la fame, i fellahin, i coolies, i peones, i mugik, i cafoni, si somigliano in tutti i paesi del mondo» e sentono istintivamente quella solidarietà che nasce dal lavoro e dalle sofferenze comuni.

Data la posizione geografica, la Marsica offriva tutte le condizioni necessarie a un grande sviluppo della lotta partigiana. Anche se la rapida avanzata degli Alleati non dette il tempo di organizzare questa[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 485

Brano: [...]sti che, ancora una volta, respinse le truppe alleate, alle quali era venuto meno l’appoggio dei loro mezzi corazzati, impossibilitati a procedere sul terreno sconvolto dalle bombe. Una azione diversiva della 4a Divisione indiana in direzione di Caira fu ugualmente contenuta.

Nei giorni successivi la situazione si fece éempre più confusa: continuarono i combattimenti nell’abitato di Cassino, per due terzi occupato dai neozelandesi, mentre gli indiani si avvicinavano aH’abbazia senza peraltro riuscire a scardinare la difesa nemica* Un ultimo attacco fu lanciato il 22, ma anch’esso fallì. Il 23 marzo il maresciallo Maitland Wilson ordinò la sospensione delle

operazioni. Si concluse così, con una sconfitta ancora più pesante delle precedenti, la terza battaglia di Cassino e con essa aveva termine la campagna invernale.

Quarta battaglia (1218.5.1944)

Pall’ultima settimana di marzo alla prima decade di maggio si stabilì una relativa stasi, rotta soltanto da limitate operazioni di rettifica del fronte per entrare in possesso di posizio[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 769

Brano: [...]rabi Uniti', Unione degli Emirati Arabi. Federazione di monarchie assolute della penisola Arabica. Costituita il 18.7.1971 dagli emiri di sei sceiccati [Abu Dhabi, Dubai, Sharjah, Ajman, Fujairah, U\mm alQuwain), si è ampliata nel febbraio 1972 con l’adesione di Ras alKhaimah.

Con una popolazione complessiva salita dai 200.000 abitanti iniziali a circa 900.000 dopo dieci anni (in conseguenza deH’immigrazione di lavoratori pakistani, iraniani, indiani, egiziani e palestinesi) l’Unione, con una superficie di 83.600 kmq, si stende per circa 700 km lungo il golfo Arabico tra il Qatar e l’Oman. L’intesa federale ha scelto come capitale Abu Dhabi, città omonima del più forte ed esteso degli emirati, e qui risiede un presidente del Consiglio dell’Unione che resta in carica due anni. II Consiglio è composto da 12 rappresentanti di Abu Dhabi, 8 di Dubai e 4 per ciascuno degli altri Stati. Il potere esecutivo è formato da un governo federale, cui partecipano gli emirati membri con 3 esponenti ciascuno.

L’intesa federativa contempla la cooperazio[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 817

Brano: [...]ere l’appello della rivoluzione iraniana che faceva leva sulla forte comunità sciita presente nel paese (40 per cento degli abitanti). Ciò è favorito anche daH'altissimo reddito prò capite (20.000 dollari annui), uno dei più elevati del mondo, raggiunto grazie alle risorse petrolifere.

Si tratta quindi di un paese ir via di rapido sviluppo demografico, dovuto essenzialmente a una forte immigrazione (egiziani, palestinesi, pakistani, iraniani, indiani) richiamata dall’industria degli idrocarburi. G.Va.

Quaderno del Lavoratore, Il

Periodico clandestino iniziato a Milano nella seconda quindicina di marzo del 1941 da Umberto Massola (v.) che ne curò la realizzazione fino al febbraio 1943. Dal marzo al giugno 1943 la direzione fu assicurata da Celeste Negarvi!le. Inizialmente scritto e ricopiato a mano su comuni quaderni di scuo

la, in pochi esemplari, dal Massola stesso e dai suoi lettori, nell'ottobre 1941, con l’estendersi e il consolidarsi dell’organizzazione comunista clandestina « Il Quaderno del Lavoratore » cominciò a uscire d[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine indiani, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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