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ANTEPRIMA MULTIMEDIALI

Il segmento testuale imperialiste è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 349Entità Multimediali , di cui in selezione 22 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Contro ogni ritorno : dal fascismo alla Costituzione repubblicana : Provincia di Firenze, 2 giugno 1972 / \a cura di Claudio Galanti, Paolo Tinti, Giovanni Verni!, p. 51

Brano: [...]ialista; 2) difesa dell’U.R.S.S.

Tutta la campagna deve essere legata alla lotta contro il fascismo, e particolarmente: a) alla lotta per l’aumento dei salari (l’intensificato sfruttamento del lavoro permette al fascismo una più larga e rapida preparazione alla guerra); b) alla lotta per la libertà di riunione, di organizzazione, di stampa (la massa disorganizzata e senza possibilità di far sentire la sua voce è più facile strumento alle mire imperialiste) ; c) alla lotta per l’amnistia (il fascismo tiene i capi rivoluzionari in carcere per avere mano libera nella preparazione della prossima guerra); d) alla lotta contro le imposte (le imposte sui contadini servono soprattutto a sostenere la preparazione della guerra); e) alla lotta contro l’esercito, la milizia fascista, i premilitari, f) alla lotta contro i riformisti e Amsterdam (puntelli (della S.D.N., (strumento della preparazione della prossima guerra), g) alla lotta contro la chiesa (strumento dell’imperialismo italiano).

II. Con la campagna per la lotta contro la guerra ci dobbiamo[...]

[...]erra. Dobbiamo perciò: 1) smascherare la preparazione politica, tecnica, militare della guerra; 2) smascherare la posizione della “ Concentrazione ” nei confronti della guerra; 3) smascherare il “ pacifismo ” ufficiale e riformista;

b) di orientare le masse sui contrasti internazionali. Dobbiamo perciò: 1) chiarire il ruolo del fascismo nel fronte imperialista contro l’U.R.S.S.; 2) chiarire le contraddizioni tra il fascismo e le altre potenze imperialiste; 3) denunciare la politica coloniale del fascismo;

c) di istruire le masse sui metodi di lotta contro la guerra. Dobbiamo perciò: 1) popolarizzare la direttiva della trasformazione delle guerre imperialista in guerra civile; 2) diffondere i principi della guerra civile;

d) di organizzare, nei modi possibili, le masse per la lotta contro la guerra.



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 657

Brano: [...]anio) e agricole (palma olearia, cotone, caffè, caucciù), ma ha appena il 7% della popolazione impegnata in attività produttive e il 93 % che vive in condizioni di precario autosostentamento.

Colonia belga fino al 1960, sottoposta a uno dei più spietati regimi coloniali, il Congo è stato uno degli ultimi paesi africani a essere toccato dalla lotta nazionalista, per subire, una volta ottenuta l’indipendenza, una serie di interventi e pressioni imperialiste che hanno fatto della vicenda congolese uno degli avvenimenti più drammatici di questo dopoguerra, e uno degli epicentri della lotta fra forze imperialiste e forze anticolonialiste. Per impedire al Congo di divenire realmente indipendente non si esitò nel 1961 ad assassinare Patrice Lumumba, provocando una forte ondata di emozione tra le masse popolari e democratiche di tutto il mondo, facendo del martire congolese un simbolo eloquente della lotta anticoloniale.

L’amministrazione belga presentò il Congo, sempre, e particolarmente alla fine della seconda guerra mondiale, come una colonia modello, « felice », diversa da quelle francesi e inglesi agitate dalla rivolta antimperialista. In realtà vigeva nella colonia un sistema di segregazione raz[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 68

Brano: [...]ette relazioni di sincera collaborazione, di mutua assistenza e di amicizia tra il nostro paese e il grande Stato sovietico.

d) Lo Stato democratico popolare fa parte del campo democratico antimperialista.

Soltanto facendo parte del campo democratico unito che ha alla sua testa il potente Stato sovietico, ogni paese a democrazia popolare può garantire la sua indipendenza, la sua sovranità e la sua sicurezza contro l'aggressione delle forze imperialiste.

2) Il nostro paese e gli altri paesi a democrazia popolare, assicurata la stretta collaborazione con l’U.R.S.S. e con le democrazie—’ popolari, vedono aprirsi la possibilità di realizzare il passaggio dal capitalismo al so

cialismo senza un regime sovietico, attraverso il regime di democrazia popolare, a condizione che questo regime si rafforzi _e si sviluppi con l’aiuto dell’U.R.S.S. e degli altri paesi a democrazia popolare.

3) Rappresentando il potere dei lavoratori sotto la direzione della classe operaia, il regime di democrazia popolare può e deve, come l'esperienza ha già dimo[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 528

Brano: Germania

Elementi controrivoluzionari armati dal governo socialdemocratico controllano l’officina del gas (Berlino, marzo 1920)

ca di Weimar e il nuovo regime. D'altronde, era anche molto evidente che il popolo tedesco faceva le spese della avidità ingorda delle potenze imperialiste vincitrici. In proposito, Lenin scrisse che alla Germania era stata imposta una pace « da usurai e da carnefici ». Il paese, saccheggiato e smembrato, in realtà veniva lasciato senza mezzi per sopravvivere. Era una pace « da briganti, inconcepibile ». La Russia sovietica quindi non firmò il trattato di Versailles. Anche 'i comunisti tedeschi lo condannarono apertamente, ma l’azione più martellante e violenta fu condotta dalla destra nazionalista,

(I putsch di Kapp

In quella situazione si fece strada nei gruppi oltranzisti l’idea di un colpo di stato che spazzasse via i socialdemocratici[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 557

Brano: [...]operai del Giappone dovevano lavorare 14 ore al giorno, avevano salari incredibilmente bassi ed erano totalmente privi di diritti, non solo sindacali, ma di ogni genere, non meno dei contadini, veri e propri servi della gleba. In tali condizioni non era possibile indicare al movimento operaio giapponese altra ragionevole soluzione che una lotta unitaria che coalizzasse la maggioranza delle masse operaie e contadine .contro le forze reazionarie e imperialiste per ottenere la rivoluzione democratico borghese. Comunque la lotta sarebbe stata lunga e aspra.

In apertura del Congresso dei Popoli dell'Estremo Oriente, Lenin si rivolse ai dele

557



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 21

Brano: [...]itare fino alle massime gerarchie dell’ln,pero austroungarico e nel 1918, ammiraglio, fu nominato comandante supremo della flotta imperiale.

Al termine della prima guerra mondiale si ritirò nelle sue proprietà terriere in Ungheria. Dopo i moti rivoluzionari che nel 1919 portarono alla repubblica dei Consigli ungherese, divenne il principale organizzatore della controrivoluzione mirante a distruggere il potere popolare. Sostenuto dalle potenze imperialiste, si mise alla testa delle truppe bianche e il 16.11.1919 entrò a Budapest. Instaurò un terrore sanguinario contro i rivoluzionari, e soprattutto contro i comunisti, facendo trucidare migliaia di operai e contadini.

L’1.3.1920, un’« Assemblea nazionale » composta esclusivamente di grandi proprietari agrari lo proclamò « Reggente a vita » dell’Ungheria e gli conferì il titolo di «Altezza Serenissima ». Successivamente egli si oppose al ventilato ritorno di Carlo d'Asburgo sul trono d’Ungheria.

Dittatore fascista

Per le sue concezioni totalitarie e fasciste, revisioniste nei confronti d[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 50

Brano: [...]sotto il controllo dell’OIanda.

Il colpo di stato del 1965

Nella Repubblica unita e indipendente il movimento nazionale venne organizzandosi in un ampio ventaglio di partiti, tra i quali maggiore rilievo assunsero, oltre al Partito nazionalista di Sukarno, il Partito comunista e il cosiddetto Partito indonesiano dei dottori mussulmani, rappresentante le forze di destra. D’altra parte, la prolungata presenza olandese e le continue pressioni imperialiste avevano lasciato tracce profonde nella vita politica indonesiana.

Il presidente Sukarno utilizzò tutte le possibilità offerte dalla situazione sociale e politica del paese per consolidare il potere del Partito nazionale indonesiano, ma l’equilibrio che egli riuscì a creare tra le forze di sinistra e quelle di destra era fondato più che altro sul suo straordinario ascendente personale. Garantendo l’unità nazionale attraverso la formula detta del Nasakom (unione tra forze nazionaliste, religiose e comuniste) e del governo gotougrojoug (ossia di collaborazione nazionale), Sukarno stesso contr[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 64

Brano: [...]Lenin, il fallimento della II Internazionale, Opere, voi. XXI, pag. 191).

Lenin non ha mai considerato l'insurrezione come un atto isolato, senza rapporto con gli altri momenti della lotta di classe. L’insurrezione è preparata da tutta la lotta di classe di un paese; essa non è che la continuazione organica di questa lotta. Tutta l’attività del partito rivoluzionario (lotta per la pace, lotta contro l’intervento imperialista, contro le guerre imperialiste che si preparano, contro la razionalizzazione capitalista, per l’aumento dei salari, per il miglioramento delle condizioni di vita del proletariato, per la nazionalizzazione della terra, e la stessa lotta parlamentare) deve essere costantemente diretta verso la preparazione e la mobilitazione delle masse in vista di forme superiori di lotta da attuare « davanti a uno slancio rivoluzionario », in vista dell’insurrezione.

Applicando le indicazioni di Lenin, il Programma della Terza internazionale (v.) precisava nel modo seguente le condizioni alle quali il partito del proletariato deve condu[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 72

Brano: [...]ella Seconda, i movimenti operai dei diversi paesi avevano rafforzato le proprie organizzazioni e conservato validi collegamenti. Si erano anche tenuti otto congressi operai internazionali: a Ginevra, nel settembre 1873; a Bruxelles, nel settembre 1874; a Gand, nell’ottobre 1876; a Coira, in Svizzera, nel settembre 1881; a Parigi, nell’ottobre 1883 e nell'agosto 1886; a Londra, nel novembre 1888. Mentre si accentuavano i contrasti tra le potenze imperialiste europee e cresceva la minaccia del bellicismo prussiano, nei vari paesi la classe operaia si era andata organizzando in partiti politici o, quanto meno, in gruppi e associazioni di lotta politica. In Germania, du

72



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 216

Brano: [...]fermato dalle masse popolari capeggiate dai bolscevichi.

Kerenskij, dopo aver cercato di arrogarsi il merito della sconfitta di Kornilov, si fece nominare comandante supremo delle forze armate e si pose alla testa dell'ultimo governo di coalizione. La sua collaborazione con il partito dei costituzionalidemocratici (cadetti), la continuazione della guerra, la repressione delle forze rivoluzionarie e i suoi vincoli di solidarietà con le potenze imperialiste occidentali segnarono la sua fine. Kerenskij si ritrovò senza base politica e privo di influenza, sia nell'esercito che nella classe operaia e tra la popolazione tutta che aspirava alla pace, alla libertà e alla terra.

Il 25.10.1917 (7 novembre), mentre a Pietrogrado i bolscevichi assumevano il potere, a bordo di un’automobile dell'ambasciata americana il comandante supremo Kerenskij fuggì verso il fronte settentrionale, da dove effettuò poi un disperato tentativo per trascinare una parte dell'esercito, al comando di Krasnov, contro il governo rivoluzionario. Ma l’esercito non lo seguì e i[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine imperialiste, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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