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Il segmento testuale dualismo è stato estratto automaticamente da un complesso algoritmo di KosmosDOC di tipo "autogeno", ossia sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 450Entità Multimediali, di cui in selezione 9 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Capolavori per organo [=Berühmte Orgelwerke], p. 2Copertina (Disco vinile

Brano: [...]screzione da un basso continuo al pedale. Il tema della Fuga ha un bellissimo siarido, superbo e trionfale come un triplice richiamo di tromba. La cadenza finale su un pedale in do è, per le sue vaste dimensioni, proporzionata alla grandiosa maestosità di questo monumento sonoro.

Fantasia e Fuga in sol minore. Nella Fantasia due temi sono messi a contrasto : l’uno impetuoso, riccamente ornato, possente, l’altro più intimo e meditato. A questo dualismo quasi romantico risponde una Fuga di grandi proporzioni su quattro temi. Sembra verosimile che Bach abbia suonato quest’opera quando si recò ad Amburgo nel 1720, sul magnifico strumento della Catherinenkirche, davanti a un auditorio estasiato, composto di organisti.

Il tema del corale, Herz!ich tut mi eh verlangen si ritrova attraverso tutta l’opera di Bach, sotto forme ed armonizzazioni diverse. Nella Passione secondo San Matteo, per esempio, ritorna parecchie volte, come per commentare, con voce quasi irreale,'il profondo del dramma divino. NelYOrgelbùchlein dove fu inserito non da Bach,[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 380

Brano: [...]onale: abolito il diritto di sciopero e di serrata, l'organizzazione corporativa non lasciava spazio alcuno alla rappresentanza autonoma dei lavoratori, né a liberi sindacati (che operarono invece nella clandestinità) né a comparticipazione alcuna alle decisioni dei diversi settori delle rappresentanze dei lavoratori. Era una organizzazione a senso unico dei padroni e dei proprietari: del resto, l’esaltazione della proprietà privata e dell’individualismo erano alla base di un sistema che si voleva anzitutto anti

380



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 528

Brano: Chanoux, Emilio

autonomistico del « Comité » e le tradizionali diffidenze sedimentatesi in Valle d’Aosta nei confronti dello Stato e delle forze politiche italiani crearono subito un dualismo tra questa organizzazione e il C.L.N. regionale piemontese: il « Comité » stabilì che ogni partigiano della valle dipendesse dalla sua autorità e che ogni banda, prima di stabilirvisi, ottenesse la sua autorizzazione. Ciò conferì a una parte consistente delle formazioni valdostane, carattere autonomistico, ma agevolò anche l’infiltrazione in esse di spinte che più tardi avrebbero assunto significato separatistico, favorevole all’annessione alla Francia oppure alla creazione di uno « stato valdostano ».

Il 19.12.1943 Chanoux fu tra i protagonisti del convegno indetto a Chivasso (v.) dai rap[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 652

Brano: [...] a loro volta a una nuova direzione confederale. Respinta ad Amsterdam, questa seconda direzione venne ufficialmente riconosciuta dalla Internazionale dei Sindacati Rossi di Mo

sca. Dopo il congresso socialista di Parigi (1930) che vide i due partiti (massimalista e riformista) unificarsi, e all’indomani del primo patto di unità d’azione tra il nuovo partito socialista unificato e i comunisti (agosto 1934), sorsero condizioni per eliminare il dualismo di direzione e giungere a una rinnovata unità sindacale.

Intanto le repressioni poliziesche degli anni 1927 e 1928, e la grande crisi economica (v.) che colpì l’Italia tra il 1929 e il 1933 non mancarono di ripercuotersi sulle masse lavoratrici il cui malcontento, spesso echeggiante negli stessi con

gressi sindacali fascisti (tanto da costringere il regime ad abolirli quasi subito), esplose qua e là in agitazioni e scioperi. Fra i principali movimenti del tempo si ricordano: lo sciopero delle mondine nel Vercellese (1931), parzialmente vittorioso; l’agitazione dei metallurgici milanesi [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 728

Brano: Cuba

ticomilitare della dittatura. Ma le basi sociali della tirannia e della dipendenza dagli U.S.A. rimanevano intatte. I grandi proprietari, le banche e le compagnie straniere erano lì, a festeggiare la vittoria con i contadini e gli operai, e in più avevano i loro uomini al governo. Il dualismo di potere tra Castro a capo di un esercito popolare e un governo di orientamento democraticoborghese non potè durare. Il conflitto era in atto e si tradusse in una paralisi della rivoluzione.

Il 17 febbraio Mirò Cardona si dimise da capo del governo e Castro divenne presidente del Consiglio. Le prime misure popolari (riduzione del 50% dei fitti, delle tariffe medicinali, leggi contro la discriminazione razziale) non provocarono uno scontro tra le diverse forze del « Fronte Unito ». La rottura si ebbe invece sulla riforma agraria, che nei propositi del governo di Castro mirava apertamente a[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 727

Brano: Milizia volontaria per la sicurezza nazionale

guerra, alimentando un profondo disprezzo delle caste militari nei confronti dei capi fascisti e una crescente diffidenza di questi nei confronti del corpo degli ufficiali, giudicato infido e troppo tiepido verso il regime. L’inevitabile dualismo era del resto sancito dal fatto che, mentre le forze armate regolari giuravano fedeltà al re, la Milizia ostentava una fanatica devozione al duce, espressa nel « decalogo » dei militi da due nette affermazioni: « Mussolini ha sempre ragione » e « Una cosa dev’esserti cara sopra tutto: la vita del Duce ».

In tempo di pace alla Milizia ordinaria venivano riservati per lo più compiti di parata nelle innumerevoli manifestazioni di propaganda del regime, per celebrare anniversari, rendere gli onori a gerarchi in visita, prestare servizi di guardia nelle sedi fasciste ecc..

Il 5.11.1926, nell[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 553

Brano: [...] la Seconda guerra mondiale; le industrie dei laterizi e del cemento. In seguito al processo di industrializzazione la provincia ha registrato negli ultimi decenni un decremento nel numero degli abitanti, con fenomeni marcati di spopolamento della montagna e della collina a favore della popolazione del capoluogo.

Movimento operaio e contadino

I primordi del movimento operaio e contadino nella provincia di Piacenza furono caratterizzati dal dualismo, spesso aspro e violento, tra socialismo riformista e sindacalismo rivoluzionario (v. Anarchici) che, nelle campagne piacentine, ebbe una delle aree di maggiore diffusione dopo Ferrara e Parma. In seguito alla rottura del monopolio sulla proprietà della terra (precedentemente goduto, fino al 1851, dall’aristocrazia e dal clero), l’affermazione della proprietà agraria borghese creò anche nel Piacentino le premesse per una trasformazione dell'agricoltura in senso capitalistico, provocando la graduale disgregazione dell'economia contadina e la proletarizzazione di larghe fasce di popolazione rur[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 648

Brano: [...]o Bezza e Francesco Piccinini (che sarà assassinato a Lugo da avversari politici). Pubblicò anche numerosi scritti di Giulio Valles, membro della Comune di Parigi.

Primo giornale marxista

Questo foglio può essere considerato il primo fulcro del movimento operaio italiano che trovò il proprio coagulo organizzativo con la costituzione del Partito Operaio e con l’avvicinamento fra correnti operaiste e intellettuali socialisti.

Di fronte al dualismo delineatosi in seno alla Prima Internazionale fra la corrente di Marx e le altre (soprattutto la bakuniniana), «La Plebe » si schierò con Marx. Nel 1872 il giornale fu segnalato da Engels che, in esso, vedeva l’unico sostegno alla diffusione delle idee marxiste in Italia.

Nel 1883, poco dopo la morte di Marx, sul n. 4 della rivista apparve un intero capitolo dedicato allo scomparso, di cui venne anche riprodotta l’immagine, forse la prima apparsa in Italia. Vennero anche pubblicati i discorsi pubblicati da Engels e Liebknecht. Fu, questa, la commemorazione più ampia e completa presentata n[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 630

Brano: [...]Antonio Gramsci definì sarcasticamente Arnaldo

Volpicela e Ugo Spirito « i Bouvand e Pécuchet della filosofia, della politica, del l'economia, del diritto, della scienza etc. »), fu portavoce del cosiddetto corporativismo integrale, detto anche “assoluto” e “rivoluzionario”.

Teorico del corporativismo

Assunta dal Gentile l’identificazione totalitaria di società civile e Stato, fu di Spirito la preoccupazione di un superamento totale del dualismo fra economia e politica fino alla celebre tesi della « corporazione proprietaria », da lui esposta a Ferrara nel 1932: per promuovere una fusione effettiva tra capitale e lavoro, indicava come necessaria la soppressione del sindacalismo e della contrattazione collettiva, per dar luogo alla corporazione proprietaria realizzando, a tappe, una complessiva “rivoluzione”. Egli indicava una prima fase, nella quale si sarebbe potuto stabilire per legge il diritto del lavoratore alla cointeressenza, fino a pervenire alla sprivatizzazione totale, in cui « il capitale passa dagli azionisti ai lavorator[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine dualismo, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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