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ANTEPRIMA MULTIMEDIALI

Il segmento testuale democraticismo è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 60Entità Multimediali , di cui in selezione 5 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 502

Brano: [...]a fiducia), ma sentono molto fortemente la propria responsabilità e sanno inoltre per esperienza che, per sbarazzarsi di un membro indegno, un’organizzazione di veri rivoluzionari non arretrerà dinanzi a nessun mezzo ». (Lenin, Opere complete, 1958 Roma, voi. 5°, pagg. 44243).

All'inizio del secolo, per superare le eccezionali difficoltà di lotta esistenti in quel momento aH’interno della Russia zarista e in giusta polemica con il velleitario democraticismo dei socialdemocratici, Lenin aveva dunque proposto un modello organizzativo che, di fatto, riprendeva certi aspetti delle « sette reazionarie » stigmatizzate dal “Manifesto” del 1848: rigorosa selezione degli iscritti, un apparato fisso di “rivoluzionari”.

Lenin scrisse: « Qualunque agitatore operaio che abbia un certo ingegno e “dia delle speranze” non deve lavorare undici ore in officina. Dobbiamo fare in modo che egli viva a spese del partito, che possa, quando sarà necessario, passare alla vita illegale, trasferirsi in altre città ».

Il progetto di Lenin configurava quindi una gesti[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 271

Brano: [...]ntali di Marx erano già vecchie quando egli le espose. Dopo di lui ci sono stati 80 anni di indagini e di critica scientifica, ma di tutto questo lavoro che è stato fruttuosissimo, nessun buon comunista tiene conto perché... si tratta di una economia borghese, cioè di teorie escogitate dalla borghesia in difesa dei propri interessi... ». Polemista vivacissimo e ottimo divulgatore, tendenzialmente pragmatico ma comunque sempre ispirato da un sano democraticismo, Ernesto Rossi seppe esprimere forse al miglior livello in Italia gli aspetti positivi di

Ernesto Rossi nel secondo dopoguerra

un certo liberalismo (lo Stato di diritto, l’antiburocratismo, il rigore morale) e non poteva quindi essere che irriducibilmente antitotalitario, un “laico” nel vero significato della parola. In condizioni di relativo isolamento, egli condusse pertanto una sua implacabile battaglia denunciando le compromissioni delle gerarchie ecclesiastiche con il defunto regime {Il manganello e l'aspersorio), il saccheggio dell’economia nazionale perpetrato dalle oligarchie in[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 426

Brano: [...]i nella compagine governativa, e di commisurare l’azione di questa almeno alle necessità più impellenti provenienti dalla realtà italiana.

II 23.11.1945 il presidente del Consiglio rassegnò le dimissioni, ormai bersagliato dalla congiunta azione della D.C. e del P.L.I.» deliberati a condurre in porto una svolta moderata con accentuate componenti conservatrici.

Gli anni del dopoguerra

Schieratosi all’interno del P.d'A. sulle posizioni di democraticismo razionalizzatore di Ugo La Malfa e della sua corrente, al I Congresso nazionale del partito (Roma, 48.2.

1946), con quest’ala destra Parri abbandonò la compagine « azionista » e diede vita al Movimento Repubblicano Democratico. Questo ebbe però vita breve e stentata, per confluire infine nel Partito Repubblicano Italiano.

In seguito Parri uscì dal P.R.I. e fondò il movimento di Unità Popolare. Con questo, nelle elezioni politiche del 1953 contribuì al fallimento della cosiddetta « legge truffa » escogitata dalla D,C. per assicurarsi, in caso di flessione dei consensi, una rappresentanza[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 685

Brano: [...] aperta per le forze democratiche. Nelle elezioni di queU’anno, contro il « listone » nazionalfascista comprendente molti nomi della vecchia classe politica, le liste di minoranza dichiaratamente antifasciste riscossero significativi successi: il Partito del lavoro ottenne 3.000 voti (6.196 in tutta la Sicilia) e l'Alleanza proletaria 2.578 voti (10.000 in tutta la Sicilia). Risultarono eletti il professor Lombardo Pellegrino, noto esponente del democraticismo borghese, e Francesco Lo Sardo che, entrato nel P.C.d’I. insieme ai terzinternazionalisti, fu il primo deputato comunista siciliano.

L’affermazione elettorale ebbe riscontro nella base cittadina: il successo riscosso a Messina dal « movimento del soldino » (così denominato perché i suoi aderenti solevano portare all'occhiello la moneta con I effige del re) promosso dal Partito del lavoro, quantunque coagulasse all’insegna dell’antifascismo forze eterogenee e non avesse svolto una corretta analisi sulla natura di classe del fascismo, costituiva un sintomo inequivocabile di rifiuto di massa [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 130

Brano: [...]azia », che ebbe come maggiori esponenti Felice Cavallotti, Giovanni Bovio ed Andrea Costa e che condusse contro il Depretis un'opposizione più decisa, anche se alTinterno i contrasti tra radicali e repubblicani da una parte e socialisti dall'altra si andarono facendo sempre più profondi: il movimento operaio si era rafforzato ed il programma di rivendicazioni politiche e sociali che esso portava avanti non poteva conciliarsi con il più generico democraticismo delle forze radicali.

Crisi agraria (188388)

Si è già detto che sulla produzione agricola nei primi decenni di vita unitaria non si posseggono dati del tutto attendibili. È certo però che la situazione dei contadini era molto difficile, e non solo nel Mezzogiorno.

Scrive, a questo riguardo, il Luzzatto: « Le descrizioni che per questi anni si hanno delle condizioni di vita dei lavoratori dei campi nella maggior parte delle regioni non solo del Sud, ma anche del Nord dell’Italia, non sono affatto confortanti. Non ci riferiamo tanto ai salari, su cui le notizie fornite dagli organi per[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine democraticismo, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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