Brano: [...] a 14 anni, nel Pontificio Seminario dell'Apollinare. Di ingegno precoce, intelligentissimo, percorse rapidamente la sua carriera scolastica erudendosi nelle materie ecclesiastiche e teologiche prescritte e ampliando la sua già notevole preparazione con apporti della filosofia e della letteratura profane.
Il modernismo
Presto si inserì, come uno dei più sensibili e acuti protagonisti, in quel complesso movimento europeo di reviviscenza del cattolicesimo che va più propriamente sotto il nome di cc modernismo ». A 22 anni, senza aver ancora ricevuto l’ordine sacerdotale, Buonaiuti fu incaricato deM’insegnamento di storia della Chiesa nel seminario di cui era stato allievo, e di filosofia nel Collegio « De Propaganda Fide ». La sua polemica, nelle prospettive di una maniera nuova e diversa di intendere la missione di un rinnovellato cristianesimo che traesse nuova linfa vitale dalle sue lontane e antichissime origini, si svolse in questo tempo in una duplice direzione: contro le correnti filosofiche idealistiche che cercavano di dissolvere ogni[...]
[...]igini, si svolse in questo tempo in una duplice direzione: contro le correnti filosofiche idealistiche che cercavano di dissolvere ogni forma di oggettività della realtà e del mondo; contro il pensiero cattolico tradizionale e la vecchia apologetica, ormai « trabal
lante », chiusi nei loro immutabili schemi logici ad ogni aspetto della nuova cultura e delle nuove scoperte scientifiche.
Per Buonaiuti, che lottava per un rapido evolversi del cattolicesimo in relazione alle istanze e ai bisogni nuovi dell’umanità, la religione non era concepibile se non come « contatto con gli altri », come forma inseparabile dalla vita sociale, come celebrazione di un rituale che accompagna ogni individuo nel suo destino terreno e lo libera, in attesa della salvezza eterna, da ogni tentazione ed esaltazione individualistica ed ascetica.
Allontanato dall’insegnamento nel 1907, dopo la pubblicazione dell’enciclica di Pio X, « Pascendi dominici gregis », con cui la Chiesa dava inizio alla repressione del modernismo, Buonaiuti continuò, già ormai additato come [...]
[...]ita sociale, come celebrazione di un rituale che accompagna ogni individuo nel suo destino terreno e lo libera, in attesa della salvezza eterna, da ogni tentazione ed esaltazione individualistica ed ascetica.
Allontanato dall’insegnamento nel 1907, dopo la pubblicazione dell’enciclica di Pio X, « Pascendi dominici gregis », con cui la Chiesa dava inizio alla repressione del modernismo, Buonaiuti continuò, già ormai additato come un nemico del cattolicesimo, la sua polemica, soprattutto dopo che aveva vinto, nel
1914, la cattedra di storia del cristianesimo alTUniversità di Roma. Animo di riformatore, egli riteneva che fosse necessario ricostituire l’unità cristiana, infranta in Occidente dalla riforma luterana e dai movimenti nazionalistici, rivivendo e riportando gli animi alla primitiva predicazione evangelica, i cui valori andavano ricuperati e adattati alle mutate e mutabili condizioni della società contemporanea, resi cioè di nuovo vitali e riproponibili. Perché il vero pensiero religioso di Buonaiuti va individuato nella sua convinzion[...]