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Il segmento testuale catechismo è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 123Entità Multimediali , di cui in selezione 6 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 53

Brano: [...]rava l’essenza vera del socialismo. Perciò, quando noi ci siamo trovati davanti alla rivelazione di un sistema, il quale si era allontanato da questi princìpi, abbiamo criticato il fatto che si attribuirono soltanto alle colpe di un uomo o agli errori di un uomo «tutte le violazioni denunciate, mentre non si riconobbe la necessità di rivedere nella sua sostanza proprio il sistema, poiché i princìpi di Lenin non diventassero a loro volta un morto catechismo, ma restassero una viva realtà nella storia del socialismo. Mentre riconfermiamo la legittimità

Francesco De Martino presiede una riunione della Direzione del P.S.I. (1.9.1970)

delle posizioni di Lenin al tempo della Rivoluzione di ottobre, esprimiamo l'opinione che il modo come il socialismo è stato costruito non risponde interamente a questi princìpi ».

E sulla via italiana al socialismo: « Siamo convinti che l,a via al socialismo nel nostro Paese e nell’Occidente non è la via della conquista violenta del potere, ma la via della conquista democratica, che è cosa diversa dal riformi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 186

Brano: [...]one marxista nei diversi paesi, “Rinascita” offriva un esempio di quanto di meglio fosse possibile realizzare come rivista ideologica e politica di un partito comunista. Del resto, proprio in fatto di formule stereotipate, il confronto con la prosa staliniana, comparsa di frequente nelle pagine di “Rinascita” in questo periodo, si trattasse della questione linguistica o di quella economica o della guerra in Corea, con il suo stucchevole stile di catechismo basato sull’uso reiterato della domanda retorica, sta a tutto vantaggio dei collaboratori italiani che, in generale, non ricalcavano affatto quei moduli ».

Bibliografia: M. Caprara: La Rinascita, in “Il Contemporaneo” supplemento a “Rinascita”, 24.4.1965; Rinascita, antologia a cura di Paolo Alatri, Firenze 1966.

A. Co.

Rindi, Rindo

N. a Sesto Fiorentino il 24.11.1910, ivi m. il 2.9.1984; meccanico. Apprendista aggiustatore dal 1926 alle Officine “Galileo”, entrò in contatto con l’organizzazione comunista clandestina della fabbrica, svolgendo continua attività negli anni del regim[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 210

Brano: [...]r i prigionieri di guerra italiani neH’URSS.

Ritorno in patria

Tornato in Italia alla fine del 1946, fu inviato in Sicilia come viceresponsabile della Commissione Stampa e propaganda del partito, infine alla Commissione Esteri (195056).

Nel 1950 diede alle stampe un volumetto dal titolo "Nell’Unione Sovietica si vive cosi”, contenente 100 risposte ad altrettante immaginarie domande sulla vita e sulle conquiste dei lavoratori in URSS: un catechismo apologetico del regime sovietico.

Il libro, più volte ristampato, venne diffuso a decine di migliaia di copie e seguito da un secondo volume.

Eletto membro del Comitato centrale dal VII Congresso del P.C.I., passato alla Commissione centrale di controllo con l’VIII Congresso e poi al IX (1963), dopo la morte di Togliatti venne emarginato dalle sfere dirigenti del partito.

Egli rispose a questa emarginazione pubblicando nel 1965 “La Prova”, nel 1973 il libro

Il gigante ha cinquant’anni (nel quale riaffermava la propria incrollabile fede nel sistema sovietico) e nel 1981 un nuovo vo[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 446

Brano: [...]conservatrice e propaganda fascista, con un’esaltazione del Duce portata al di là di ogni senso del ridicolo. Religione, patria, gerarchia e accettazione “serena” della propria condizione sociale si combinavano ecletticamente con un accentuato spirito guerresco, perfino nel Primo e Secondo libro del fascista (destinati ai bambini di 67 anni) e non a caso impostati su un modu

lo espressivo che riproduceva il formulario a domande e risposte del catechismo della Controriforma.

Si può parlare, per questo periodo, di un uso strumentale del cattolicesimo da parte del fascismo, ma il prezzo ne fu la penetrazione clericale in un settore che, nel corso

dell’ottocento, era andato sviluppandosi in tutt’altra direzione, in tale contesto seguì il moltiplicarsi delle restrizioni amministrative negli anni Trenta, tra cui il giuramento fascista (v.) imposto ai docenti universitari nel 1931, l’obbligo di iscrizione al P.N.F. per accedere all’insegnamento (sancito nel 1933), l’accrescimento dei controlli sulla “fede fascista” dei docenti da parte dei di[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 457

Brano: [...]Botte” fece sì che la rottura non si trasformasse in una misura di espulsione presa a nome del partito, come Scoccimarro avrebbe voluto.

Il più importante documento diretto del pensiero di Secchia al confino sono gli appunti che egli scrisse tra la fine del 1939 e i primi del 1940 sulla staliniana Storia del PC (b) deH’U.R.S.S., giunta per vie clandestine a Ventotene; egli ne criticò, oltre al « semplicismo » mistificatorio, il carattere di « catechismo » e la sostituzione della « giaculatoria » alla esplicazione logicostorica (Secchia, Il partito ecc., cit., pp. 5156). Allorché (febbraio 1942) giunse nell’isola Loi.go, Secchia gli pose appunto due questioni, quella dei processi staliniani e quella della “Storia del PC (b)”, avendone risposte semplificatone, contemporaneamente di fede e di opportunità. Lo stesso Longo risolse il caso di Terracini (e di Camilla Ravera che lo affiancava) convincendo Secchia a procedere all'espulsione, che avvenne nel gennaio 1943, allorché il dissenso di fondo verteva sulla prospettiva — democratica o rivoluzi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 251

Brano: [...], gli ex allievi dell’“università leninista” e i loro compagni assunsero quasi tutti funzioni responsabili e di comando, sicché poterono a loro volta educare una più larga schiera di quadri. Tale fenomeno, che permise

di compattare rapidamente, nel corso della Resistenza, un vasto insieme di forze, si proiettò nel dopoguerra: il marxismoleninismo dogmatico insegnato nelle scuole di partito moscovite divenne anche in Italia una specie di nuovo catechismo, mentre le organizzazioni comuniste dirette dai quadri reduci dal carcere e dal confino o rientrati dall’emigrazione, pur sviluppandosi impetuosamente fecero capo a un nucleo di ferreo potere centrale, a sua volta strettamente legato ai dirigenti dell'Unione Sovietica.

Alla fine del 1945, al 5° Congresso del P.C.I. (il primo del dopoguerra) Togliatti poteva annunciare che il partito era vicino a raggiungere il numero di 1.800.000 iscritti, una forza poderosa quale il movimento operaio italiano non aveva mai avuto. Al termine del Congresso, il Comitato centrale costituito per dirigere quel [...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine catechismo, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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