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ANTEPRIMA MULTIMEDIALI

Il segmento testuale antisocialisti è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 32Entità Multimediali , di cui in selezione 5 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 273

Brano: [...]etano Salvemini e da qualche altro foglio antifascista.

Bibliografia: Michele Renzuli, L’Italia e il fascismo negli Stati Uniti d'America, Roma, 1938; Piero Parini, Gli italiani nel mondo, 1935; Giuseppe Bastianini, Italiani all’estero, Milano, 1939; Fasci Italiani all'estero: 45 mòrti e 283 feriti, Roma, 1932. E.Sa.

Fascismo

Là parola « fascismo », che negli anni fra le due guerre mondiali indicò grosso modo molti dei movimenti insieme antisocialisti e antidemocratici sorti dapprima nell’Europa postbellica e poi alimentati, anche fuori d’Europa, dalla crisi economica e dallo spirito di crociata contro il « bolscevismo » (inteso anche questo nella sua accezione più larga e spesso deformata), apparve nel linguaggio politico anzitutto in Italia, per designare con un unico neologismo il movimento dei « fasci di combattimento » fondato a Milano il 23.3.1919 per iniziativa di Benito Mussolini (v.), già espulso dal Partito socialista nel novembre del 1914 per la sua campagna interventista.

/ « fasci di combattimento »

Fin dalle origini i «[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 275

Brano: [...]tiche e militari, spesso immature, e da corrispondenti ambizioni di rapina, ispirato e formulato da gruppi di potere essenzialmente velleitari, e in generale sempre subordinato all’egemonia dell’alleato nazionalsocialista.

Co! progredire degli anni Trenta, giunto alla vigilia della seconda guerra mondiale, il fascismo aveva del resto perduto di grado in grado la sua leadership ideologica e dot trinaria sui similari movimenti antidemocratici e antisocialisti, la cui pianta si era irrobustita un po’ in tutta l’Europa capitalistica, dalla Germania alla Spagna, come prima conseguenza della crisi economica del

1929.

Politica interna

Una volta riassorbito il conflitto piuttosto incidentale con l’Azione

Copertina de L’illustrazione italiana che celebra le vittorie militari conseguite in Libia, nella Grande guerra, in Etiopia e in Spagna (4.11. 1938)

si concludono con lo sradicamento delle popolazioni arabe dalle loro terre (v. Libia). Alla fine del 1934 Mussolini decide di agire manu militari contro l’Etiopia (v.) : il volto imperialisti[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 136

Brano: [...]Miglioli (v.), era poi diretta da gruppi moderati e conservatori. In realtà l’attività politica del P.P.I., che si presentava come rappresentante del ceto medio e dei contadini, era diretta in funzione essenzialmente antisocialista: se i fondamenti ideologici su cui essa poggiava erano decisamente antiliberali, sul piano pratico l’azione dei popolari trovò un punto di saldatura con quella delle forze liberali proprio nella comunanza di interessi antisocialisti.

Occupazione delle fabbriche (1920)

L’affermazione elettorale del P.S.I. e del P.P.I. venne a mutare profondamente i vecchi rapporti di forza parlamentari, ma non pose in termini veramente nuovi la questione del potere. La direzione massimalista del P.S.I. continuava a credere e ad affermare necessaria ed imminente la rivoluzione, ma non intervenne attivamente nemmeno nelle lotte proletarie che si svolsero nel 1920.

La battaglia più importante si ebbe con l’occupazione delle fabbriche che fu preceduta, a Torino, da un grande sciopero dei metallurgici svoltosi nell’aprile e finito con[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 415

Brano: [...]inacci o Renato Ricci, fu sottoposta a gestione commissariale.

La prima causa delle ricorrenti crisi del fascismo parmense va ricercata nelle due componenti essenziali in cui esso si articolava: da un lato i sindacalisti e i nuclei corridoniani che propugnavano una soluzione repubblicana e un programma socialmente più avanzato; dall’altro, Io schieramento conservatore e agrario che puntava sull’eliminazione dei « rossi », quindi sugli aspetti antisocialisti, per ripristinare e accrescere il proprio potere.

Negli anni del ventennio fascista la situazione economica della provincia non migliorò: rimase prevalente l’economia agricola, senza subire grandi mutamenti, e non fu incrementato il settore industriale. Peggiorarono le condizioni della classe lavoratrice che subì decurtazioni di salari e l’aumento della disoccupazione. A questi problemi il fascismo rispondeva con l’assistenzialismo: particolarmente nota, la grande mensa gratuita per poveri che erogava 200.000 pasti l’anno. Tra i fautori di questa fu l’industriale della pasta Barilla, che n[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 543

Brano: [...] che gli inglesi, su richiesta degli arabi, cominciarono anche a limitare l'immigrazione ebraica e l’acquisto di terreni da parte degli ebrei.

Nel 1935 Tel Aviv aveva raggiunto i 100.000 abitanti e a Gerusalemme era sorta una università ebraica. Nello stesso anno nuovi contrasti esplosero tra i sionisti “generali” che volevano creare una comunità mista araboisraeliana e un gruppo di sionisti detti “revisionisti”. Questi ultimi, nazionalisti e antisocialisti, reclamavano uno Stato completamente ebraico e diedero vita a una separata organizzazione sionista denominata HaZohar, che però rimase sempre in netta minoranza (rientrerà nell’organizzazione sionista mondiale soltanto nel 1946). Intanto, scomparso Herzi (1904), il più autorevole esponente del sionismo internazionale era diventato il professore Chaim Weizmann (18741952), di tendenze moderate e favorevole alla collaborazione con gli arabi. Fin dall’inizio dell'emigrazione ebraica in Palestina erano infatti sorti problemi con la popolazione locale e i contrasti erano diventati sempre più aspri [...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine antisocialisti, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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