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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 345

Brano: [...]aver proclamato nel 1917 l’immediata fine delle ostilità al fronte, in nome degli ideali pacifici dell’internazionalismo operaio, dimostrerà di essere ben lungi da questi stessi ideali una volta consolidatosi al potere.

Pacifismo tra le due guerre

Dopo il bagno di sangue subito dall’umanità con la guerra 191418, naturalmente si dichiararono « pacifiste » le potenze vincitrici di fronte alla rivolta delle masse popolari sacrificate all’olocausto. A cominciare dai grandi gruppi economici nordamericani, rappresentati al tavolo della pace dal presidente degli U.S. A. Thomas Woodrow Wilson con i suoi « 14 punti » (miranti in realtà a gettare oltre oceano le basi dell’attuale impero statunitense), gli ideali di pace mondiale duratura furono ostentati nella fondazione della Società delle Nazioni ginevrina, struttura cui venne demandato il compito di realizzarli. In realtà si vide ben presto come la proclamata vocazione « pacifista » della S.d.N. non fosse che una maschera indossata dal capitalismo internazionale sempre più aggressivo e violento. Dapprima il tentativo di spogliare di ogni risorsa materiale le popolazioni dei paesi vinti (che favorì la nasc[...]

[...] violento. Dapprima il tentativo di spogliare di ogni risorsa materiale le popolazioni dei paesi vinti (che favorì la nascita del revanscismo fascista), poi il favoreggiamento dell’aggressività fascista e nazista (v. Appeasement e Non intervento) per parare la concorrenza sovietica, porteranno alla Seconda guerra mondiale.

Nel periodo tra le due guerre .e particolarmente in concomitanza con le varie aggressioni nazifasciste (Etiopia, Spagna, Austria, Cecoslovacchia ecc.) non mancarono iniziative e movimenti pacifisti (v. Bruxelles, Congresso di), tutti però segnati da gravi limiti. Il carattere strumentale e opportunistico di tali movimenti, guidati da intellettuali come Henri Barbusse (v.) o dal socialdemocratico belga Paul Henri Spaak, non servirono ? tener lontano il pericolo di guerra e si risolsero in effimere prese di posizione verbali, mentre procedevano indisturbati in ogni paese i meccanismi economici di preparazione bellica. Si dimostrò così che il « pa

cifismo » verbale, non sostanziato da una lotta continua e consapevole contro il sistema capitalistico (pubblico o privato) è del tutto sterile. Si intende una lotta da condurre contro le strutture economiche che, per sopravvivere e svilupparsi, hanno inesorabilmente bisogno della guerra tra Stati.

Secondo [...]

[...] di preparazione bellica. Si dimostrò così che il « pa

cifismo » verbale, non sostanziato da una lotta continua e consapevole contro il sistema capitalistico (pubblico o privato) è del tutto sterile. Si intende una lotta da condurre contro le strutture economiche che, per sopravvivere e svilupparsi, hanno inesorabilmente bisogno della guerra tra Stati.

Secondo dopoguerra

Più o meno come era accaduto dopo il conflitto 191418, con la conclusione della Seconda guerra mondiale tornò a levarsi in tutti gli Stati vincitori il coro « pacifista », che le bombe atomiche esplose a Hiroscima (v.) e a Nagasaki rendevano più che mai giustificato. E anche questa volta, mentre le maggiori potenze si ripartivano il pianeta in sfere d’influenza, la difesa della pace venne affidata alVO.N.U. (v.). Ma non diversamente da quanto era accaduto con la Società delle Nazioni ginevrina, l'organizzazione delle Nazioni Unite ha dimostrato e dimostra di non essere affatto un baluardo di pace, bensì uno strumento a disposizione di questa o quella potenza per meglio attuare la propria politica di aggressione esterna e di repressione interna, di essere quindi uno schermo per ingannare i popoli.

Anche su questa deludente esperienza ebbe origi[...]

[...]ndiana contro la dominazione dell'impero inglese, organizzando campagne di disobbedienza civile che, nel corso di un trentennio, portarono l’india a ottenere l’indipendenza nazionale. Come è noto, Gandhi fu ucciso da un sicario a Delhi nel 1948, ma il suo insegnamento indicò proposte operative e nuove prassi di lotta, « pacifiche » ma non passive. Di tale esperienza saprà far tesoro il pacifismo del secondo dopoguerra.

/ « diritti civili » in U.S.A.

Esempio della fusione tra il pacifismo cristiano e nonviolenza gandhiana fu, a partire dagli anni Cinquanta, l’opera svolta da Martin Luther King (v.) negli Stati Uniti, a difesa dei diritti della minoranza negra. Pastore battista impegnato nella lotta per l’integrazione razziale, King aveva fortemente subito l’influenza del pensiero di Gandhi.

Egli stesso dichiarò che « la dottrina cristiana del l’amore, operante attraverso il metodo gandhiano della nonviolenza, è una delle armi più potenti a disposizione di un popolo oppresso ».

Particolarmente famose sono rimaste le lotte guidate da King contro la seg[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 432

Brano: [...]i, venne formato un Consiglio mondiale della pace, di cui entrarono a far parte i massimi esponenti dei movimenti per la pace di ogni paese e le maggiori personalità del mondo politico, cultura

le, scientifico, religioso aderenti ai partigiani della pace.

Alla vicepresidenza furono in tale occasione eletti lo scrittore francese Louis Aragon (già impegnatosi nel movimento della pace degli anni Trenta), il parlamentare africano Gabriel D’Arboussier, Eugénie Cotton (presidente della Federazione internazionale donne democratiche),

lo scienziato inglese J. D. Bernal, Guy de Boysson, Pietro Nenni, il generale La zar o Card eri as (ex presidente del Messico), gli scrittori Fadeev (U.R.S.S.) e Kuo MoJo (Cina), John Rogge (U.S. A.), il segretario della Federazione sindacale mondiale Louis Saillant. Segretario generale del Consiglio fu Jean Laffitte. Tra le figure di maggior rilievo che aderirono al Movimento si ricordano gli scrittori llja Ehrenburg (U.R.S.S.), Howard Fast (U.S.A.), Anna Seghers (Germania), Andersen Nexo (Danimarca), Jorge Amado (Brasile), Pablo Neruda (Cile), Georgy Lukacs (Ungheria), l’abate Jean Boulier (professore di Diritto internazionale aH’Università cattolica di Parigi, rimosso daH'incarico per le sue idee), il pastore canadese James Endicott, il decano di Canterbury Ewlett Johnson (v.) (nel quadro di un’ampia partecipazione ufficiale delle chiese cristiane non cattoliche), la socialista belga Isabelle Blu me, Pablo Picasso. Quest’ultimo disegnò, in due versioni, nel 1949 e nel 1952, la « colomba » assurta a simbolo dei partigiani della pace.[...]

[...]uadro di un’ampia partecipazione ufficiale delle chiese cristiane non cattoliche), la socialista belga Isabelle Blu me, Pablo Picasso. Quest’ultimo disegnò, in due versioni, nel 1949 e nel 1952, la « colomba » assurta a simbolo dei partigiani della pace.

Propaganda e organizzazione

Rispetto al precedente Movimento AmsterdamPleyel contro il fascismo e la guerra (v. Fronte Popolare), che negli anni Trenta aveva avuto come animatori Henry Barbusse e Roma in R oli and, il Movimento per la pace de! secondo dopoguerra fu, per l’ampiezza e la continuità delle iniziative, un fenomeno del tutto nuovo nella storia. Le sue origini e caratteristiche vanno considerate sia nel ricordo ancor fresco delle sofferenze e delle devastazioni prodotte dall'ultima guerra, sia nella incombente minaccia rappresentata dalle armi atomiche, « sperimentate » dagli Stati Uniti con effetti sconvolgenti su Hiroshima (v.) e Nagasaki.

I partigiani della pace impostarono la loro azione propagandistica su due presupposti: sull’esistenza reale di un grave pericolo[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 233

Brano: Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche

bìta davanti a Mosca pose fine alla serie di brillanti e facili vittorie che avevano conseguito fino a quel momento in Polonia, Danimarca, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Norvegia, Francia, Grecia, Jugoslavia.

Nella primavera e nell’estate 1942 Hitler e l’Alto Comando tedesco, memori della lezione ricevuta sotto Mosca, raccolsero tutte le risorse economiche di cui disponevano, le truppe proprie e alleate (comprese quelle dell’Italia fascista) per concentrare sul fronte russo 217 divisioni, con un totale di 6,2 milioni di uomini. Stalin e il governo sovietico potevano disporre, sullo stesso fronte, di circa 5,5 milioni di uomini. All’inizio della campagna estiva del 1942 i nazifascisti disponevano quindi ancora della superiorità numerica e anche di quella tecnica. Va infatti tenuto presente che una buona parte degli effettivi sovietici era dislocata in Estremo Oriente, nell’eventualità di complicazioni col Giappone, altri si trovavano ai confini della Turchia e altri ancora avevano occupato l’Iran settentrionale, in azione congiunta con le truppe britanniche occ[...]

[...]a e anche di quella tecnica. Va infatti tenuto presente che una buona parte degli effettivi sovietici era dislocata in Estremo Oriente, nell’eventualità di complicazioni col Giappone, altri si trovavano ai confini della Turchia e altri ancora avevano occupato l’Iran settentrionale, in azione congiunta con le truppe britanniche occupanti la parte meridionale. Nell’estate 1942 le forze tedesche puntarono su Stalingrado (v.), l’importante centro industriale e posizione strategica sul Volga, la cui conquista avrebbe permesso all'invasore di dilagare in varie direzioni, a sud verso i bacini petroliferi del Caucaso e, a oriente, per compiere una manovra a largo raggio, accerchiando Mosca. Ma proprio a Stalingrado, dopo una gigantesca e lunga battaglia, i tedeschi furono definitivamente fermati. Ciò avvenne nonostante che in quel momento fosse occupata dal nemico una parte del territorio sovietico, nella quale viveva il 45% della popolazione e si producevano le principali risorse del paese: il 63% del carbone, il 71% della ghisa, il 58% deH’ac[...]

[...] formate e istruite con questo preciso obiettivo. Tra

i più famosi capi partigiani sovietici va ricordato l'ucraino Sidor A. Kovpak (v.).

La sconfitta del Terzo Reich

Subito dopo l’attacco tedesco l'U.R.

S.S. si era avvicinata alla Gran Bretagna, firmando con questa un accordo sulle « Azioni comuni nella guerra contro la Germania ». Nell'autunno 1941 venne organizzata la prima delle Conferenze di Mosca (v.) con la Gran Bretagna e gli U.S. A.; I’1.1.1942 fu firmata da 26 Stati (tra cui l’U.R.S.S., gli U.S.A., la Gran Bretagna e la Cina) una dichiarazione sull'unione delle risorse economiche e belliche per sconfiggere il blocco nazifascista, unione nella quale l'U.R.S.S. sarebbe diventata un elemento decisivo per sconfiggere il nazismo.

Con la battaglia di Stalingrado, iniziata il 20.11.1942 e conclusasi il 2.2.1943, i sovietici diedero il primo colpo veramente mortale alla potenza militare nazista, sbaragliando dopo lunga e difficilissima lotta l’intero Corpo d’armata tedesco, ammontante a 330.000 uomini e comandato dal feldmaresciallo von Paulus (v.), ma si calcola che ancora più ingenti fossero le perdite tedesche fra le unità accorse per rompere l’accerchiamento. A questa vittoria si accompagnò quella conseguita nel Caucaso, che portò alla liberazione di Novorossijsk e della penisola di Taman. Va inoltre aggiunto che nel gennaio 1943 le truppe sovietiche ruppero l'accerchiamento di Leningrado. Questi successi si estesero a tutta la linea del fronte, segnando un decisiva svolta nel corso della guerra mondiale. Della sconfitta tedesca fecero le spese anche gli italiani schierati sul Don (v.) che dovettero precipitosamente ritirarsi, [...]

[...]943 i tedeschi fecero un estremo tentativo di passare all'offensiva, ma questo durò solo pochi giorni, perché con la battaglia di Kursk (5 luglio23.8.

1943) i tedeschi furono cacciati oltre il Dniepr. Il 6 novembre i sovietici liberarono Kiev, terza città dell’U.R.S.S. e capitale storica dell’Ucraina, ma già con la sconfitta di Kursk le armate naziste erano state costrette a passare sulla difensiva lungo tutto l'arco del Fronte orientale (v. Russia, Campagna di). Un grande contributo al conseguimento di queste vittorie sul fronte fu dato dalla lotta del movimento partigiano sovietico che, in alcune repubbliche come la Bielorussia, grazie anche a favorevoli condizioni naturali (boschi e paludi) giunse a controllare intere regioni.

Il 1943 fu l'anno della grande svolta: grazie anche agli aiuti giunti dagli angloamericani tramite il porto di Murmansk (v.), nel 1944 l'esercito sovietico disponeva di una netta superiorità su quello nemico non so

lo in uomini, ma anche nei mezzi e per la qualità delle armi a disposizione. Alla base di questo cambiamento restavano i progressi dell’industria sovietica che avevano consentito di mettere in esercizio 2.250 nuove grandi imprese industriali.

Parallelamente ai successi [...]

[...]e a favorevoli condizioni naturali (boschi e paludi) giunse a controllare intere regioni.

Il 1943 fu l'anno della grande svolta: grazie anche agli aiuti giunti dagli angloamericani tramite il porto di Murmansk (v.), nel 1944 l'esercito sovietico disponeva di una netta superiorità su quello nemico non so

lo in uomini, ma anche nei mezzi e per la qualità delle armi a disposizione. Alla base di questo cambiamento restavano i progressi dell’industria sovietica che avevano consentito di mettere in esercizio 2.250 nuove grandi imprese industriali.

Parallelamente ai successi sovietici anche gli Alleati in Africa avevano conseguito importanti risultati, cacciando le truppe dell'Asse e trasferendo l’attacco in Italia. La caduta del regime fascista italiano il

25.7.1943 e l’armistizio dell’8 settembre avevano segnato l’inizio di un irreversibile disfacimento del blocco nazifascista.

Nell’autunno 1943 si riunirono a Teheran (v.) i tre “grandi” (Stalin, Churchill e Roosevelt) per fissare i piani e i tempi del definitivo an

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 484

Brano: Appendice

Victoriano per la pace, aderente al Comitato mondiale contro la guerra e il fascismo (v.). Questa e analoghe associazioni condussero nel 1936 una campagna contro l'aggressione fascista all'Etiopia.

Seconda guerra mondiale

Il 3 settembre del 1939 l’Australia, guidata dal governo Menzies sostenuto da liberali e agrari, in quanto membro del Commonwealth britannico dichiarò guerra alla Germania. Dopo gli insuccessi militari registrati dagli Alleati nella prima fase del conflitto e di fronte alla necessità di impegnare le masse popolari in uno sforzo bellico di maggiore ampiezza, la direzione del governo fu affidata (come già era avvenuto in altri momenti di crisi) ai laburisti che costituirono un gabinetto capeggiato da John Curtin.

All’indomani dell’attacco giapponese a Pearl Harbour, toccò direttamente al Governatore generale britannico, [...]

[...]trati dagli Alleati nella prima fase del conflitto e di fronte alla necessità di impegnare le masse popolari in uno sforzo bellico di maggiore ampiezza, la direzione del governo fu affidata (come già era avvenuto in altri momenti di crisi) ai laburisti che costituirono un gabinetto capeggiato da John Curtin.

All’indomani dell’attacco giapponese a Pearl Harbour, toccò direttamente al Governatore generale britannico, sollecitato dal Parlamento australiano, dichiarare guerra al Giappone. Mentre i giapponesi bombardavano Darwin e forzavano il porto di Sydney, il governo laburista impegnava il paese in un gigantesco piano di produzione militare che contribuì in grande misura a sostenere l’impegno bellico degli inglesi e dell’alleato americano. Truppe australiane furono inviate a combattere su tutti i fronti, mentre navi e formazioni aeree australiane operavano su tutti gli oceani del mondo. Tre divisioni furono impegnate in Africa del Nord e poi in Grecia, altre truppe australiane combatterono a fianco degli americani per cacciare i giapponesi dalla Nuova Guinea e dalle Filippine. Corpi speciali australiani organizzarono la guerriglia antiitaliana in Etiopia e va anche ricordato che parecchi ex prigionieri di guerra australiani, catturati dalle forze dell’Asse in Nordafrica e tradotti in Italia, fuggiti dai campi di prigionia nel settembre

1943, combatterono poi nella Resistenza italiana.

Secondo dopoguerra

Sulla scia della vittoria ottenuta contro il nazifascismo, anche in Australia le elezioni del 1946 diedero la maggioranza alle forze popolari guidate dal Partito laburista. Ma di pari passo con la crescente ingerenza deH’imperialismo U.S.A. nell’area del Pacifico e con l’inizio della guerra fredda il paese si trovò sempre più condizionato sul piano

Tosatori di pecore in una fattoria australiana

economico e strategico daH’imperialismo nordamericano. Nel dicembre 1949 il potere fu assunto dalla coalizione liberalagraria e la politica governativa subì un’involuzione apertamente reazionaria. Nel 1950, tornato il liberale Menzies alla testa del governo, l’Australia entrò a far parte del patto militare A.N.Z. U.S. e il Partito comunista australiano venne messo fuori legge; l’anno dopo, grazie a un referendum popolare promosso dal governo stesso per convalidare questo anticostituzionale provvedimento, tale misura repressiva fu tuttavia clamorosamente annullata (22.9.1951).

Sempre più legato agli Stati Uniti, nel 1953 il governo Menzies ruppe le relazioni diplomatiche con l’U.R.

S.S. prendendo pretesto da un oscuro episodio di spionaggio (affare Petrov). Nel 1955 i contrasti sulla politica estera provocarono una scissione tra i laburisti che diedero vita a due distinti partiti: il Partito laburista australiano, diretto da He[...]

[...]esto anticostituzionale provvedimento, tale misura repressiva fu tuttavia clamorosamente annullata (22.9.1951).

Sempre più legato agli Stati Uniti, nel 1953 il governo Menzies ruppe le relazioni diplomatiche con l’U.R.

S.S. prendendo pretesto da un oscuro episodio di spionaggio (affare Petrov). Nel 1955 i contrasti sulla politica estera provocarono una scissione tra i laburisti che diedero vita a due distinti partiti: il Partito laburista australiano, diretto da Herbert Evatt, e il Partito laburista democratico capeggiato da Roberto Joshua. Nel 1959 furono ristabilite relazioni diplomatiche con l’U.R.S.S., ma l’Australia continuò a essere una delle principali pedine dell’espansionismo americano nell’emisfero australe.

All’inizio degli anni Settanta, l'invio di truppe in Vietnam per sostenere la guerra di aggressione degli Stati Uniti provocò neH’opinione pubblica australiana un’ondata di proteste che rafforzò la posizione delle sinistre e permise, nel 1972, una nuova

vittoria elettorale dei laburisti. Ma ancora una volta l’azione del governo laburista deluse le aspettative, popolari consentendo il ritorno della coalizione liberalagraria (1975). Negli anni Ottanta tornavano al governo i laburisti, senza che ciò modificasse sostanzialmente le linee di politica interna del paese e la sua dislocazione sul piano dei rapporti internazionali.

La lotta degli aborigeni

Un aspetto che denota significativamente i limiti della democrazia australiana è costituito dalla sorte riservata alla popolazione aborigena sopravvissuta al genocidio iniziato nel secolo scorso e sostanzialmente mai interrotto.

Secondo calcoli recenti, si tratta oggi di circa 150.000 superstiti spogliati di ogni proprietà e confinati in riserve nelle zone più inospitali del continente o emarginate in condizioni miserabili alla periferia delle metropoli. La vita media di questa popolazione è di soli 45 anni, la mortalità infantile supera di tre volte la media nazionale e la disoccupazione è sei volte più alta, mentre i salari dei pochi che lavorano sono la me[...]

[...]a oggi di circa 150.000 superstiti spogliati di ogni proprietà e confinati in riserve nelle zone più inospitali del continente o emarginate in condizioni miserabili alla periferia delle metropoli. La vita media di questa popolazione è di soli 45 anni, la mortalità infantile supera di tre volte la media nazionale e la disoccupazione è sei volte più alta, mentre i salari dei pochi che lavorano sono la metà rispetto a quelli degli altri lavoratori australiani. Solo il 20% degli aborigeni ha una casa, mentre la maggioranza vive in condizioni sanitarie tali da renderla ancora vittima di malattie quali la lebbra e il glaucoma.

Il governo laburista ha istituito un Ministero per gli Affari aborigeni e

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 674

Brano: [...]ere nazionale e unitario deM’iniziativa risultò ancora più evidente quando, a seguito delle elezioni, si costituì il primo Parlamento nazionale coreano, in cui furono presenti 212 deputati del Sud. L’Assemblea, non riconosciuta dagli americani e da Si Man Ri, si insediò nella Corea del Nord; nel settembre 1948 essa diede vita alla Repubblica popolare coreana e tre mesi dopo l'U.R.S.S. ritirò le sue truppe dalla zona. Seguì un passo analogo degli U.S./^, i quali tuttavia lasciarono nel Sud un folto gruppo di « consiglieri » militari.

Il ritiro del grosso delle truppe americane provocò una nuova dinamica interna nella Corea del Sud. Nelle campagne, dove la guerriglia antigiapponese era stata intensa e aveva toccato le vaste masse di contadini poveri, col regime di Si Man Ri tornavano da padroni gli stessi proprietari terrieri che avevano appoggiato i giapponesi. Fu quindi precisamente dalle campagne che partì un forte movimento di rivolta che scosse tutta la Corea del Sud. La risposta che Si Man Ri volle dare alla crisi interna, come orm[...]

[...]oi difficile per le potenti armate americane occupare posizioni militari favorevoli e arrivare fino alle frontiere della Cina, con minacce aperte all’appena costituita Repubblica popolare cinese. A questo punto la Cina decise a sua volta di intervenire e, nel giro di un solo mese, si ebbe un nuovo, radicale mutamento della situazione, con gli americani ricacciati al disotto del 38° parallelo. Portando avanti la linea di netta subordinazione agli U.S.A., le Nazioni Unite dichiararono allora la Cina «paese aggressore» e chiesero il blocco navale delle sue coste mancesi. Ma ormai la situazione appariva capovolta dal punto di vista militare e una proposta sovietica, avanzata nel 1951, per dare inizio a trattative, venne immediatamente accolta dal nuovo presidente americano Eisenhower. Le trattative,

iniziate a Kaesouq il 17.7.1951, durarono due anni, che furono di continua tensione, e finalmente portarono all’armistizio di Pan Mun Jom (27.7.1953) che, di fatto, ristabiliva

lo « status » antecedente il conflitto.

Dalla fine della guer[...]

[...] delle sue coste mancesi. Ma ormai la situazione appariva capovolta dal punto di vista militare e una proposta sovietica, avanzata nel 1951, per dare inizio a trattative, venne immediatamente accolta dal nuovo presidente americano Eisenhower. Le trattative,

iniziate a Kaesouq il 17.7.1951, durarono due anni, che furono di continua tensione, e finalmente portarono all’armistizio di Pan Mun Jom (27.7.1953) che, di fatto, ristabiliva

lo « status » antecedente il conflitto.

Dalla fine della guerra le due Coree hanno seguito due strade assolutamente divergenti. Nella Corea del Nord, sotto la guida del Partito del Lavoro diretto da Kim Ir Sen, si è avuto un ininterrotto sviluppo economico, che gli stessi economisti occidentali definiscono un vero e proprio « miracolo » (Joan Robinson). Nella Corea del Sud si è avuta invece una continua instabilità politica e sociale, che nel 1960 ha portato alla liquidazione di Si Man Ri, a seguito di un’insurrezione popolare e di una serie successiva di colpi di stato. Come per tanti altri governi d[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 507

Brano: Appendice

nel sangue, Fiume, 1954; G. ScottiL. Giuricin, Rossa una stella, Rovigno, 1975; P. Sema La lotta in Istria 18901945, Trieste 1971; P. SemaA. SolaM. Bibalo, Battaglione Alma Vivoda, La Pietra, 1975.

G.Sco.

Bulganin, Nikolaj Aleksandrovic

N. a NiznijNovgorod (Russia) l'11. 6.1895, m. il 25.2.1975; dirigente sovietico.

Combattente nella Prima guerra mondiale, aderì al Partito bolscevico durante la guerra civile. In seguito assunse incarichi dirigenti a Mosca: fu sindaco, poi presidente del Soviet della Capitale e infine presidente della Banca di Stato (1939).

Eletto nel Comitato centrale del P.C. U.S., durante la Seconda guerra mondiale prestò servizio come commissario politico e fu membro del Consiglio militare rivoluzionario del Fronte centrale comandato da Zukov. Promosso generale, il 22.11.

1944 venne chiamato a tar parte del Consiglio supremo di difesa. Fu poi viceministro delle Forze armate sotto Stalin e nel dopoguerra, quando questi lasciò la carica di ministro, gli subentrò come responsabile del dicastero (5.3.1947). Nel novembre dello stesso anno fu nominato maresciallo.

Nel 1949 gli fu tolto l’incarico di ministro delle Forze armate, ma nel 1952 venne chiamato a tar parte [...]

[...]iano Voroscilov, il più rappresentativo e autorevole esponente delle Forze armate sovietiche in seno al Presidium e venne designato dalla “direzione collegiale” (composta da Malenkov, Molotov, Voroscilov e Berija) ministro della Difesa e vicepresidente del Consiglio dei ministri.

Dopo la liquidazione di Berija (v.) e defenestrato nel 1955 anche Malenkov, la carica di presidente del Consiglio toccò a Bulganin che aveva attivamente appoggiato Krusciov (v.) in entrambe le operazioni. Con ciò, fu anche eliminata la cosiddetta “direzione collegiale” e il potere si accentrò nelle mani della coppia KrusciovBulganin, il primo come segretario generale del partito e l'altro come capo del governo e dei militari. I due fornirono al mondo, attraverso vari viaggi compiuti insieme (a Belgrado nel maggio 1955 e successivamente a Londra, al vertice di Ginevra e ancora in India, Birmania, Afghanistan) l’immagine di una completa intesa fra loro e quindi fra le varie componenti del potere sovietico. In realtà le cose non stavano così e la lotta ai vertici del potere continuava più aspra che mai: Molotov e Malenkov, accusati di capeggiare un “gruppo antipartito”, nel luglio 1957 vennero defenestrati dal P[...]

[...]'altro come capo del governo e dei militari. I due fornirono al mondo, attraverso vari viaggi compiuti insieme (a Belgrado nel maggio 1955 e successivamente a Londra, al vertice di Ginevra e ancora in India, Birmania, Afghanistan) l’immagine di una completa intesa fra loro e quindi fra le varie componenti del potere sovietico. In realtà le cose non stavano così e la lotta ai vertici del potere continuava più aspra che mai: Molotov e Malenkov, accusati di capeggiare un “gruppo antipartito”, nel luglio 1957 vennero defenestrati dal Presidium e, nel marzo 1958 toccò a Bulganin che perse la carica di Primo ministro (accentrata da Krusciov). Nove mesi dopo, nel dicembre 1958, Bulganin fu espulso dal Presidium e pubblicamente denunciato di essere stato complice, con Kaganovic, Scepilov e il maresciallo Zukov, del “gruppo antipartito” (v. Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche) .

Relegato a presiedere il Consiglio regionale economico della Ciscaucasia nella città di Stavropol (che, dal 1964, verrà chiamata Togliatti), Bulganin sparì dalla vita politica.

Burghiba, Habib Ibn Ali

N. a Monastir (Tunisia) il 3.8.1903; uomo politico tunisino.

Di agiata famiglia borghese araba, a 19 anni aderì in Tunisia (v.) al [...]

[...]tà nel 1936, per poter lavorare tranquillamente essi finsero di attenersi a una linea moderata, ma appena si furono organizzati divennero promotori di agitazioni popolari. Nel 1938 le autorità francesi scatenarono sanguinose repressioni, arrestando Burghiba e i suoi collaboratori. Processati come responsabili dei disordini, questa volta i neodesturiani furono condannati a lunghe pene detentive e deportati in Francia, per scontare gli anni di reclusione in una fortezza presso Marsiglia.

Seconda guerra mondiale

All’inizio del 1943 Burghiba fu scarcerato in Francia dalle forze di occupazione tedesche che, mirando a strumentalizzare gli indipendentisti a favore della politica dell'Asse, decisero di rimandarlo in Tunisia per mobilitare la popolazione contro le forze armate anglofrancoamericane. Passando per l'Italia, nell’aprile

1943 al leader neodesturiano venne offerta la possibilità di parlare ai suoi compatrioti da Radio Bari a questo preciso scopo, ma ben rendendosi conto che i nazifascisti erano ormai alle corde, dopo il suo a[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 325

Brano: [...]denti dal Foro Popolare e quella parte della Democrazia cristiana che si era schierata all’opposizione. Intanto nel governo si ebbero nuove divisioni e, al posto di Dada Hirezi (uno degli esponenti democristiani più rappresentativi) si ripresentò Napoleon Duarte. Anche all’interno delle Forze armate continuarono i contrasti, ma qui fu la destra a prendere il sopravvento. Nel gennaio 1981 iniziò l'offensiva nazionale dei gruppi guerriglieri che riuscirono a porre sotto controllo alcune zone del paese. Nell'agosto dello stesso anno la giunta rifiutò la proposta avanzata dalla Francia e dal Messico di aprire negoziati con rappresentanti del Frente democratico revolucionario, alleato con il partito della guerriglia (Farabundo Mardi Front de Liberacion Nacional, F.M.L.N.).

Le elezioni del 1982

Nel marzo 1982 il popolo salvadoregno fu chiamato a eleggere un'Assemblea costituente. Queste elezioni erano sostenute dagli Stati Uniti (che, nel solo 1981, avevano inviato al governo Duarte 133 milioni di dollari) ma boicottate dalla sinistra e[...]

[...]gati dell'opposizione un documento, con le seguenti proposte: integrazione dei ribelli nelle strutture del paese; mantenimento in vigore della Costituzione varata sotto Alvaro Magana; nomina di una commissione dì pace composta da 6 membri del governo e 6 esponenti della guerriglia, con un presidentemediatore scelto dalla Chiesa cattolica; un’amnistia totale per i reati politici commessi negli ultimi anni.

L’incontro, atteso da anni, si è concluso con espressioni di soddisfazione da entrambe le parti anche se sono state ridimensionate alcune proposte iniziali (la commissione sarà composta da nove membri invece che da tredici, l'amnistia è stata rimandata, ecc.).

Bibliografia: Raymond Bonner, Weakness and Deceit: U.S. Policy and El Salvador, Times Books; BaccaliniBosio, El Salvador verso l'insurrezione, Ottaviano; Movimento Laici America Latina (M.L.A.L.), El Salvador, 1982: Tommie Sue Montgomery, Revolution In El Salvador, Westview Press, Bauder, Colorado, 1982; Alastait White, El Salvador, London, Ernest Benn Limited, 1973; Richard Alan White, The Morras: United States Interventlon In Central America, Harper and Row.

M.Ti.

Salvador, Riccardo

N. a Piovene Rocchette (Vicenza) il 21.11.1900; operaio.

Militare di leva nel 1918 a Montorio Veronese, qui visse le lotte del primo dopoguerra, maturand[...]

[...] 1973; Richard Alan White, The Morras: United States Interventlon In Central America, Harper and Row.

M.Ti.

Salvador, Riccardo

N. a Piovene Rocchette (Vicenza) il 21.11.1900; operaio.

Militare di leva nel 1918 a Montorio Veronese, qui visse le lotte del primo dopoguerra, maturando una salda fede negli ideali rivoluzionari. Nel 1921 aderì al Partito comunista, svolgendo attività politica tra i ferrovieri, fra i quali lavorava come aggiustatore meccanico. Nel 1924 si trasferì a Milano, dove rimase fino al 1927 e sviluppò le proprie capacità politiche entrando a far parte, di fatto, dell’apparato clandestino del P.C. d’I.. Nel 1927, per incarico del Partito, si spostò a Padova per rafforzare in quella provincia l'organizzazione comunista illegale. L'anno successivo, recatosi a Bologna per una riunione con Edoardo D'Onofrio, venne arrestato e tradotto alle carceri Nuove di Torino.

Deferito al Tribunale speciale (con Girolamo Li Causi, lo stesso D'Onofrio e altri), il 26.9.1928 venne condannato a 12 anni e 6 mesi di reclusione[...]

[...] rimase fino al 1927 e sviluppò le proprie capacità politiche entrando a far parte, di fatto, dell’apparato clandestino del P.C. d’I.. Nel 1927, per incarico del Partito, si spostò a Padova per rafforzare in quella provincia l'organizzazione comunista illegale. L'anno successivo, recatosi a Bologna per una riunione con Edoardo D'Onofrio, venne arrestato e tradotto alle carceri Nuove di Torino.

Deferito al Tribunale speciale (con Girolamo Li Causi, lo stesso D'Onofrio e altri), il 26.9.1928 venne condannato a 12 anni e 6 mesi di reclusione. Nei 6 anni di carcere ebbe modo di conoscere e di legarsi di profonda amicizia con Carlo Eugenio Venegoni, Alessandro Pertini (che mezzo secolo più tardi, diventato presidente della Repubblica, durante una visita ufficiale a Schio vorrà riabbracciare il vecchio compagno di prigionia), ma anche di scontrarsi politicamente con Leopoldo Gas par ini e Ti tetto Guido Sola, dei quali non accettava l'ortodossia stalinista. Maturò così in Salvador un distacco dal P.C. d'I. che non si sarebbe più composto.

Orientamento bordighlano

Nel 1935, dopo aver vanamente cercato lavoro nella natia Pio[...]

[...]vano nei postulati ideologici di Amadeo Bordiga. Rientrato a Schio nel 1942, ebbe contatti con operai e quadri del P.C.I., ma non aderì alla Resistenza e alla lotta armata, ritenendo politicamente errata la linea di questo partito e, in generale, la politica di “unità nazionale” che dirottava dalla lotta di classe le forze del proletariato più utilmente impiegabili nella preparazione rivoluzionaria.

Nel 1945, dopo la Liberazione, si trovò ingiustamente coinvolto, seppure marginalmente, nell'eccidio di Schio (v.). In quello stesso anno ricoprì la carica di segretario della Camera del lavoro di Piovene Rocchette e operò nella vallata dell'Astico, ma l'anno successivo fu costretto a lasciare questa attività e, dopo breve tempo, emigrò in Svizzera. Qui trovò lavoro a Winterthur, dove rimase fino al 1965, impegnandosi politicamente per il Partito comunista internazionalista, fino a fondarvi una sezione. Rientrato successivamente a Schio, ha continuato a seguire la stessa linea politica, fondando anche in questa città una sezione del suo p[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine U.S., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---U.S.A. <---U.R.S.S. <---fascista <---Bibliografia <---Diritto <---La lotta <---P.C. <---Partito comunista <---Repubbliche Socialiste Sovietiche <---S.S. <---comunista <---cristiana <---dell'Asse <---fascismo <---nazifascisti <---nazista <---A.N.Z. <---Africa del Nord <---Agraria <---Alessandro Pertini <---Alleati in Africa <---Alleati in Tunisia <---Amsterdam-Pleyel <---Anna Seghers <---Baccalini-Bosio <---Banca di Stato <---Battaglione Alma Vivoda <---Canterbury Ewlett Johnson <---Carlo Eugenio Venegoni <---Comitato centrale <---Conferenze di Mosca <---Congresso di Parigi <---Congresso di Wroclaw <---Corea del Sud <---Dada Hirezi <---Dinamica <---Diritto internazionale <---El Salvador <---Ernest Benn Limited <---Eugénie Cot <---F.L.M.N. <---F.M.L.N. <---Fisica <---Front de Liberacion Nacional <---Fronte Popolare <---Frédéric Joliot <---Gran Bretagna <---Guido Sola <---Guy de Boysson <---Habib Ibn Ali <---Henry Bar <---Howard Fast <---In Central America <---In El Salvador <---Isabelle Blu <---James Endicott <---Joliot-Curie <---Kim Ir Sen <---Krusciov-Bulganin <---La Pietra <---La guerra <---La prima <---La vita <---Laici America Latina <---Leopoldo Gas <---Louis Aragon <---Louis Saillant <---M.L.A.L. <---Ma non <---Malcom X <---Mardi Front de Liberacion <---Mare Jonio <---Martin Luther King <---Mo-Jo <---Montorio Veronese <---Movimento Amsterdam <---Movimento Laici America <---Nazioni Unite <---Neo-Destur <---Nikolaj A Bulganin <---Nikolaj Aleksandro <---Niznij-Novgorod <---P.C.I. <---Pablo Neruda <---Pablo Picasso <---Pan Mun Jom <---Partito Destur <---Patto Atlantico <---Presidenza del Consiglio dei Ministri <---Presidium del Soviet Supremo <---Revolution In El <---Richard Alan White <---Salvadori-Paleotti <---Scienze <---Scienze politiche <---Si Man Ri <---Sidor A Kovpak <---Storia <---Teresa Baggetto <---Thomas Woodrow Wilson <---Tommie Sue Montgomery <---U.R. <---United States Interven <---Wroclaw in Polonia <---australiana <---australiane <---australiani <---australiano <---capitalismo <---capitalisti <---cifismo <---collaborazionista <---collaborazionisti <---cristiane <---cristiano <---dell'Assemblea <---dell'Italia <---democristiani <---desturiani <---dhiana <---economisti <---gandhiano <---ideologici <---imperialismo <---incendiano <---indiana <---indiani <---indipendentisti <---internazionalista <---italiana <---italiani <---italiano <---laburista <---laburisti <---lismo <---nacionalista <---nazifascismo <---nazifascista <---nazismo <---naziste <---neodesturiano <---oltranzista <---pacifismo <---pacifista <---pacifiste <---pacifisti <---razziste <---revanscismo <---rialismo <---riformista <---siano <---sionismo <---socialista <---stalinista <---sturiani



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