Brano: Scovacricchi, Martino
venire clandestinamente dall’estero, ricostituì con i fratelli Miretti l'organizzazione comunista e svolse attività nel Casalese e nel Lodigiano tra gli operai, le filatrici, i salariati fissi e i braccianti, tra gli studenti e gli operai di alcune grandi fabbriche milanesi. Era senza contatti diretti con l’organizzazione del P.C. d’I., che riuscì a stabilire soltanto nel gennaio del 1931.
Il 25.10.1931 fu arrestato e deferito con altri militanti di Casalpusterlengo al Tribunale speciale, che il 7.3. 1932 lo condannò a 7 anni di reclusione. Uscito dal carcere alla fine del 1934 per amnistia e vigilato speciale, riprese gli studi e l’attività clandestina, dirigendo con i compagni Giovanni Nicola e Antonio Sanna l’organizzazione clandestina del partito a Milano, lavorando specialmente fra gli operai della Pirelli, della Isotta Fraschini, dell’Alfa Romeo e della Santagostino.
Nel marzo 1936 sfuggì, con Nicola, a un secondo arresto e l’organizzazione del partito lo fece passare clandestinamente in Francia. Da qui accorse fra i primi in Spagna a combattere nelle file repubblicane; diventò commissario politico di divisione dell’Esercito repubblicano spagnolo, operando sui vari fronti sino alla fine del conflitto.
Dal 1939 al 1943 fu uno dei dirigenti deH’emigrazione politica italiana e della Resistenza in Francia. Dal marzo 1942 al 20.8.1943 fu responsabile dei Francstireursetpartisans italiani del M.O.I. (Maind'oeuvreimmigrée) nella zona sud della Francia (governo di Vichy) e del lavoro tra le truppe italiane d’occupazione (lavoro T.I.). Pseudonimi in questo periodo: Piérre e Gabriele. Rientrato clandestinamente in Italia ai primi di settembre del 1943 (arrivò a Milano la mattina dell’8 settembre) , a fianco di Luigi Longo nel Comando generale delle Brigate Garibaldi organizzò e diresse i partigiani in Lombardia, Piemonte e Liguria fino al giugno 1944. Successivamente si trasferì in Piemonte, dove diventò comandante regionale delle Brigate Garibaldi e vicecomandante del Comando militare regionale piemontese. Chiamato a far parte del Triumvirato insurrezionale piemontese del P.C.I., organizzò e diresse l’insurrezione. Nomi di battaglia in questo periodo: Grossi, Augusto, Fausto.
Decorato di due medaglie d’argento al valor militare, nel dopoguerra gli venne anche conferita la cittadinanza onoraria di Torino per meriti partigiani.
Francesco Scotti (a sinistra) con Francesco Leone[...]
[...]ferì in Piemonte, dove diventò comandante regionale delle Brigate Garibaldi e vicecomandante del Comando militare regionale piemontese. Chiamato a far parte del Triumvirato insurrezionale piemontese del P.C.I., organizzò e diresse l’insurrezione. Nomi di battaglia in questo periodo: Grossi, Augusto, Fausto.
Decorato di due medaglie d’argento al valor militare, nel dopoguerra gli venne anche conferita la cittadinanza onoraria di Torino per meriti partigiani.
Francesco Scotti (a sinistra) con Francesco Leone (al centro) nel 1937 in Spagna
Secondo dopoguerra
Nel dicembre 1945, al 5° Congresso del P.C.I., fu eletto membro del Comitato centrale del partito e, dal maggio 1945 al giugno 1946, fu segretario della Federazione comunista di Milano.
Dal dicembre 1956 (8° Congresso) fino al 1963 (10° Congresso) fece parte della Commissione centrale di controllo.
Presidente della Commissione federale di controllo della Federazione milanese fino al 1969, fu poi membro del Comitato federale e del Comitato direttivo.
Membro del Consiglio mondiale dei partigiani della Pace dal 1950, dal
1948 al 1959 e poi dal novembre 1969 fu presidente dell’A.N.P.I. milanese, nonché vicepresidente nazionale dell’Associazione.
Deputato all’Assemblea Costituente, riconfermato alla Camera alla prima e seconda legislatura, per la terza e quarta legislatura fu eletto senatore. Al parlamento si è particolarmente occupato, fra l’altro, dei problemi riguardanti le condizioni dei lavoratori, le rivendicazioni degli ex combattenti e partigiani, l’inquinamento atmosferico, l’igiene e la sanità, i trasporti interurbani e il sistema aeroportuale di Milano.
Scotti, Giacomo
N. a Montegrosso d’Asti nel 1873, ivi m. nel 1936.
Reduce dalla battaglia di Abba Garima (Eritrea) della prima campagna
d’Africa del 1896, si dedicò a organizzare i piccoli proprietari della sua zona (in prevalenza viticultori) intorno a un progetto di movimento politico dai prevalenti connotati conservatori di tipo ruralistico corporativo. Nel 1919 si presentò come indipendente nelle liste del Partito Popolare Italiano e fu eletto deputato. Nel 1921, con il fratello Alessandro (v.), fu tra i fondatori del Partito dei Contadini d’Italia. Antifascista, unitamente al fratello respinse a mano armata un’aggressione fascista mentre si trovava nella casa paterna. Eletto alla Camera per il partito dei Contadini nel 1924, nel 1926 votò contro la proposta di legge mussoliniana che introduceva la pena di morte. All’uscita da Montecitorio, fu assalito e malmenato da un gruppo di deputati fascisti che gli procurarono lesioni permanenti, dalle quali non si riebbe e le cui conseguenze lo portarono prematuramente alla tomba.
M. Gi.
Scotti, Luciano
N. a La Spezia il 12.7.1915; comandante dei vigili urbani della Spezia. Di famiglia antifascista (il padre Nello era tra i dirigenti dell’organizzazione comunista clandestina della Spezia), sottotenente di Cavalleria, durante la Seconda guerra mondiale venne mobilitato sul Fronte occidentale e in Jugoslavia, riportando due ferite.
L’8.9.1943 lo colse a Nizza e venne catturato dai tedeschi, ma fuggì durante il trasferimento in Germania. Rientrato alla Spezia verso la fine del 1943, fu tra gli organizzatori della lotta partigiana nella zona e divenne capo di stato maggiore del Battaglione “Gramsci” nello Zerasco. La polizia fascista e la Gestapo, per rappresaglia, gli arrestavano la moglie che, deportata ad Auschwitz, vi morirà.
Ricostituite le formazioni dopo il rastrellamento del 3.8.1944, Scotti diventò comandante della I Divisione Liguria “Picchiara”, col nome di battaglia di Gonzaga, fino alla Liberazione.
Per la sua partecipazione alla Resistenza è stato decorato di Medaglia d’argento al valor militare.
P.Ga.
Scovacricchi, Martino
N. a Udine l’11.11.1921; insegnante.
439