Brano: [...]l traditore Pavelic in tutta la Croazia (v.). Facendo appello a tutti i non fascisti, a tutti gli antifascisti nella lotta per la libertà,
LA LIBERTÀ si appella in primo luogo ai soldati italiani di aprire gli occhi e di rivolgere le armi contro i briganti fascisti che gettarono nella sconfitta tutto il popolo italiano, ed a venire nelle file dei combattenti della loro e nostra patria per la libertà ».
Fondatore e direttore ne fu Vladimiro SvalbaVid, croato di Fiume e assertore della fratellanza tra i due popoli.
La pubblicazione, stampata al ciclostile, era quindicinale e bilingue (su una facciata appariva il testo italiano e sull’altra quello in lingua croata). Secondo una relazione del Comitato circondariale del Partito comunista della Croazia in data 28. 10.1942, « i soldati italiani hanno accettato ” La Libertà ” con grande soddisfazione, distribuendolo clandestinamente e facendolo passare di mano in mano ».
In seguito, per decisione del Comitato circondariale del litorale croato, il giornale fu riorganizzato: dal febbraio 194[...]
[...]decisione del Comitato circondariale del litorale croato, il giornale fu riorganizzato: dal febbraio 1943 uscì col titolo soltanto in lingua italiana e indirizzato agli antifascisti fiumani, per informarli sullo sviluppo della lotta partigiana; dal 28.2.1943 uscì regolarmente due e anche tre volte al mese. Alla fine, con una tiratura in continuo aumento, fu diffuso tra gli italiani dell’intera Istria.
Nella direzione del giornale, a Vladimiro SvalbaVid si affiancò Guerrino Grassi (Augusto Ferri), un ex soldato italiano detto « il bolognese » che vestiva ancora la divisa militare. Antifascista militante, il Grassi era stato richiamato alle armi e dislocato a Selce, una località del litorale dove il movimento partigiano s’era sviluppato sin dal 1941; la sua prima preoccupazione era stata quella di collegarsi con quel movimento e vi era riuscito. Quindi, in accordo col Comando partigiano della zona, aveva predisposto la diserzione dell’intera sua Compagnia. Senonché, al momento convenuto, una sentinella aveva dato l’allarme e al Ferri non era [...]
[...] di collegarsi con quel movimento e vi era riuscito. Quindi, in accordo col Comando partigiano della zona, aveva predisposto la diserzione dell’intera sua Compagnia. Senonché, al momento convenuto, una sentinella aveva dato l’allarme e al Ferri non era rimasto che fuggire da solo, riuscendo fortunosamente a mettersi in salvo. Inseritosi poi nel movimento partigiano locale, cadrà in combattimento (8.2.1944). Successivamente, a fianco di Vladimiro SvalbaVid, collaborò alla redazione anche Vincenzo Gigante (v.).
Bibliografia: A. Bressan I. Giuricin, Fratelli nel sangue, Rijeka, 1964.
Lama, Luciano
Boris. N. a Gambettola (Forlì) il 14.10.1921; laureato in Scienze politiche.
Figlio di un capostazione delle fer
rovie, si iscrisse all’Università di Firenze e durante la Seconda guerra mondiale fu ufficiale di complemento.
Dopo T8.9.1943 prese parte alla Guerra di liberazione, nelle file della Resistenza forlivese, diventando capo di S.M. della 29a G.A.P. « Gastone Sozzi », forte di circa 200 uomini. In tale veste, nell’ottobre 1944 [...]