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Il segmento testuale S.R.I. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 3Entità Multimediali , di cui in selezione 2 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 560

Brano: [...]iddish). Due versioni di questa testimonianza sono comparse in italiano: La rivolta del campo di morte di Sobibor, in A. Nirenstajn “Ricorda cosa ti ha fatto Amalek”, Torino 1958, pp. 366402; Y. Suhl, Ed essi si ribellarono, Milano, 1969, pp. 2871. A. Rùckerl, National sozialistiche Vernichtungslager in Spiegel deutscher Stafprozesse. Belzec, Sobibor, Treblinka, Chelmno, Munich, 1977.

L.P.F.

Soccorso Rosso

Soccorso Rosso Internazionale; S.R.I.; M.O.P.R.. Organizzazione fondata a Mosca nel dicembre 1922 dopo il IV Congresso della Terza Internazionale (v.), per iniziativa della Associazione dei vecchi bolsceviche allo scopo di offrire aiuto materiale e morale a tutte le vittime della reazione e del fascismo. L'Ufficio centrale del S.R.I. fu inizialmente composto da: Lepesinskij, Marchlewski e Fischer, rappresentanti appunto dei « vecchi bolscevici »; dal bulgaro Vassili Petrov Kolarov come segretario generale dell’Internazionale; e dalla Kramarova in rappresentanza della Associazione degli ex prigionieri politici. Fu inoltre costituito un Comitato allargato, del quale facevano parte: 6 membri del Comitato esecutivo dell'Internazionale, rappresentanti rispettivamente i Partiti comunisti di Francia, Germania, Gran Bretagna, U.S.A., Cecoslovacchia e Italia; i rappresentanti dei Partiti comunisti di Polonia, Lituania, Lettonia e [...]

[...]tuania, Lettonia e Finlandia; i delegati del Segretariato femminile internazionale e del dipartimento femminile del Comitato centrale del Partito bolscevico; un delegato della Sezione per le cooperative deH’Internazionale e un altro in rappresentanza della Cooperativa centrale dell’Unione Sovietica.

Nella prima sessione del Comitato allargato, svoltasi il 17.12.1922 nella sede dell’Internazionale, Marchlewski venne eletto primo presidente del S.R.I.. Nel giugno 1924, al V Con

gresso dell’Internazionale, il S.R.I. fu rappresentato da Pestkovskij e Temkin (con voto consultivo). Nella stessa occasione furono stabilite due giornate internazionali del S.R. I.: il 18 marzo (anniversario della Comune di Parigi) e l’11 dicembre (Comune di Canton). Da allora il S.R.I. fu sempre presente all’interno dei grandi movimenti di lotta negli anni Venti e Trenta: nei moti popolari di Vienna del 1927, nella guerra di Spagna, nella lotta antifascista in Italia e di Germania, nelle lotte di liberazione in Asia.

Il lavoro in Italia

Alla testa della Sezione italiana del S.R.I. venne destinato come segretario generale Aladino Bibolotti (v.), membro del Comitato centrale del P.C. d’I.. Il primo comitato italiano del S.R.I. comprendeva inoltre: Ruggero Grieco (v.), per la Sezione agraria del partito e per l’Associazione nazionale di difesa dei contadini poveri; Camilla Ravera (v.) per il Segretariato femminile; Giuseppe Dozza (v.) per la Federazione giovanile comunista; Giovanni Nicola (v.) per la Federazione italiana lavoratori albergo e mensa. Rappresentante italiano presso il Comitato esecutivo del S.R.I. fu designato Anseimo Marabini (v.).

La fase costituente della Sezione italiana del S.R.I. si ebbe nel 1924. Il P.C. d’I. fece propaganda tra tutti i lavoratori senza preclusione di partito, sollecitando la collaborazione delle altre forze politiche popolari e antifasciste. Il lavoro organizzativo venne sostenuto dalla stampa comunista con la pubblicazione di due opuscoli: “Aiutiamo le vittime della reazione”, e “Che cos'è il Soccorso Rosso Internazionale”. Nello stesso tempo fu avviata la creazione di un’ampia rete di Comitati provinciali in tutte le maggiori città italiane e la distribuzione di

100.000 tessere di aderenti al S.R.I..

Insieme all'attività propagandistica e or[...]

[...]o, sollecitando la collaborazione delle altre forze politiche popolari e antifasciste. Il lavoro organizzativo venne sostenuto dalla stampa comunista con la pubblicazione di due opuscoli: “Aiutiamo le vittime della reazione”, e “Che cos'è il Soccorso Rosso Internazionale”. Nello stesso tempo fu avviata la creazione di un’ampia rete di Comitati provinciali in tutte le maggiori città italiane e la distribuzione di

100.000 tessere di aderenti al S.R.I..

Insieme all'attività propagandistica e organizzativa si mise subito in moto anche la macchina assistenziale: furono stese le prime statistiche di detenuti politici e raccolti i primi fondi che, integrati dal contributo internazionale, vennero distribuiti ai carcerati, alle loro famiglie, agli esuli espatriati per sfuggire alle persecuzioni poliziesche o colpiti da “bandi” fascisti. Una parte consistente dei fondi raccolti dovette essere impiegata per la costituzione dei collegi di difesa nei processi.

Un elemento di novità introdotto dal S.R.I. nella antica tradizione di solidarietà pr[...]

[...]istenziale: furono stese le prime statistiche di detenuti politici e raccolti i primi fondi che, integrati dal contributo internazionale, vennero distribuiti ai carcerati, alle loro famiglie, agli esuli espatriati per sfuggire alle persecuzioni poliziesche o colpiti da “bandi” fascisti. Una parte consistente dei fondi raccolti dovette essere impiegata per la costituzione dei collegi di difesa nei processi.

Un elemento di novità introdotto dal S.R.I. nella antica tradizione di solidarietà proletaria fu la obbligatorietà del tesseramento per i sottoscrittori. Questo aspetto organizzativo traduceva sul piano della solidarietà la tattica del “Fronte unico” (v.) e la parola d’ordine “alle masse”, ribadite dal V Congresso deH'Internazionale per radicare l'azione in strati più vasti della società italiana e conquistare la maggioranza della classe operaia.

Il successo delle prime fasi di attività del S.R.I., il buon andamento delle sottoscrizioni e la effettiva realizzazione, alla base e in varie occasioni, di un « fronte unico » con « social[...]

[...] antica tradizione di solidarietà proletaria fu la obbligatorietà del tesseramento per i sottoscrittori. Questo aspetto organizzativo traduceva sul piano della solidarietà la tattica del “Fronte unico” (v.) e la parola d’ordine “alle masse”, ribadite dal V Congresso deH'Internazionale per radicare l'azione in strati più vasti della società italiana e conquistare la maggioranza della classe operaia.

Il successo delle prime fasi di attività del S.R.I., il buon andamento delle sottoscrizioni e la effettiva realizzazione, alla base e in varie occasioni, di un « fronte unico » con « socialistirepubblicaniliberali », non riuscirono a smuovere dalle loro posizioni i dirigenti delle altre formazioni politiche del movimento operaio italiano: i socialisti rifiutarono le ripetute proposte di collaborazione aH’interno del S.R.I. avanzate dai comunisti, così come i sindacalisti e gli anarchici dell’U.S.I. si opposero alla creazione di un Comitato nazionale proamnistia per le vittime della reazione, sollecitato dai comunisti.

All’inizio del 1925 le persecuzioni della polizia fascista costrinsero il S.R.I. alla clandestinità, ma non determinarono la fine della sua opera: nel primo semestre del 1925 vennero distribuiti i due unici numeri del bollettino “Soccorso Rosso” e, nel luglio, l’organizzazione riprese a funzionare.

Tra la fine del 1925 e il gennaio

1926 si ebbe una ristrutturazione organizzativa, per evitare i rigori della legge fascista sulle società segrete. Fu assunta la nuova denominazione ufficiale di Soccorso Vittime, vennero create nuove basi operative locali e i rapporti con il Centro furono assicurati da 3 ispettori regionali, uno per ogni grande compartimento in cui era st[...]

[...]sa l’organizzazione in Italia: Bibolotti fu sostituito nella segreteria da Guglielmo Jonna; venne costituito l'Ufficio legale centrale diretto dal deputato comunista Antonio Graziadei (v.), al quale si affiancarono gli avvocati Francesco Buffoni (v.), £zio Riboldi e Rosolino Per ragni, fu intensificata l’azione dei parlamentari comunisti che compivano regolari visite nelle maggiori carceri italiane.

Nel febbraio 1926 la rete organizzativa del S.R.I. in Italia aveva raggiunto il massimo dell’espansione, in una situazione di semiclandestinità: 77 Comitati provinciali; 515 sottocomitati territoriali; 1.012 grup

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 561

Brano: Soccorso Rosso

pi di base con un totale di 135.000 iscritti; 3.480 i detenuti sussidiati, 3.140 le famiglie assistite, comprendenti 3.846 bambini. Nonostante la rilevanza di queste cifre e l'impegno profuso, va sottolineato che il S.R.I. non riuscì ad assistere più del 1020% dei detenuti politici (di cui, secondo stime interne, più del 60% erano comunisti). Più consistente fu invece l’aliquota di militanti patrocinati nei tribunali dai collegi di difesa finanziati dal S.R.I. (tra I'85% e il 90% degli imputati).

Nel gennaio 1926 i compiti di assistenza ai “profughi” e ai “banditi” (costretti ad allontanarsi dalle loro residenze in seguito alle persecuzioni fasciste) furono affidati a paralleli “Uffici di collocamento”, istituiti dai gruppi sindacali comunisti presso i Comitati provinciali del S.R.I.. Nei mesi successivi l’inasprimento della repressione fascista e il generale arretramento del movimento operaio colpì anche il S.R.I. che, pur mantenendo la propria organizzazione, registrò un forte calo nelle adesioni: nell’agosto 1926 gli iscritti erano 21.087. Verso la metà di ottobre fu ugualmente tenuto il Congresso nazionale, preceduto da congressi provinciali svoltisi clandestinamente tra il giugno e il luglio.

Le Leggi eccezionali promulgate dal governo fascista nel novembre 1926 vanificarono i piani organizzativi di lavoro predisposti dal congresso e, nello stesso tempo, resero più che mai necessari e urgenti i compiti del S.R.I..

Il problema venne affrontato dal Comitato centrale del P.C.d’I. del 23.3.1927, [...]

[...]forte calo nelle adesioni: nell’agosto 1926 gli iscritti erano 21.087. Verso la metà di ottobre fu ugualmente tenuto il Congresso nazionale, preceduto da congressi provinciali svoltisi clandestinamente tra il giugno e il luglio.

Le Leggi eccezionali promulgate dal governo fascista nel novembre 1926 vanificarono i piani organizzativi di lavoro predisposti dal congresso e, nello stesso tempo, resero più che mai necessari e urgenti i compiti del S.R.I..

Il problema venne affrontato dal Comitato centrale del P.C.d’I. del 23.3.1927, sulla base di una relazione presentata da Jonna, che si diffondeva più che altro sulla scarsità di collegamenti con i nuclei locali superstiti e sulla nuova ondata di inziative spontanee. Subito dopo la promulgazione delle Leggi eccezionali Jonna aveva preparato una circolare indirizzata ai responsabili locali del S.R.I., sul tono del “si salvi chi può”, ma l’intervento di un dirigente del partito aveva impedito che venisse diramata. Ora, nella sua relazione, Jonna proponeva al Comitato centrale di ricostituire la rete organizzativa del S.R.I. dalla base, rendendola autonoma dal P.C.d’I..

Pai miro Togliatti si oppose decisamente a questa ipotesi, confermando l’indirizzo già seguito di lasciare la più ampia autonomia alla base, ma senza modificare la stretta dipendenza dal partito da parte degli organi dirigenti e dei quadri intermedi, quindi dei collegamenti organizzativi. Venne allora nominata una commissione formata da Ruggero Grieco, da Carlo Venegoni e dallo stesso Jonna, che riunitasi il 17 marzo stilò un documento, nel quale tra l’altro si affermava:

« La larga partecipazione di elementi non comunisti alla base sarà nat[...]

[...] base, ma senza modificare la stretta dipendenza dal partito da parte degli organi dirigenti e dei quadri intermedi, quindi dei collegamenti organizzativi. Venne allora nominata una commissione formata da Ruggero Grieco, da Carlo Venegoni e dallo stesso Jonna, che riunitasi il 17 marzo stilò un documento, nel quale tra l’altro si affermava:

« La larga partecipazione di elementi non comunisti alla base sarà naturalmente annullata al centro del S.R.I., il quale deve restare

esclusivamente nelle mani di comunisti e nominati dal partito ».

Nella piena clandestinità

Da quel momento il S.R.I., al cui vertice Jonna fu affiancato da Felice Platone (v.), venne sempre più identificandosi con il partito, usufruendo dei medesimi canali clandestini e, spesso, dei medesimi corrieri per far pervenire ai nuclei locali le sovvenzioni internazionali. I collegamenti con le famiglie dei detenuti furono assicurati dal centro organizzativo estero attraverso una fittissima rete di “mittenti” legali che spedivano direttamente agli assistiti piccole somme di denaro: in tal modo veniva assolto anche il compito di mantenere, malgrado qualche inevitabile interruzione, un contatto organico con l’Italia,[...]

[...]zzazioni del Soccorso Rosso in Italia, alla testa del quale si susseguirono vari responsabili, per periodi più o meno brevi: da Latini a Carlo Farini (v.), a Clarenzio Menotti, a “Bruni”, a Romano Cocchi. Quest’ultimo fu anche direttore del bollettino clandestino “Soccorso Rosso” che, dal dicembre 1927, assunse la nuova testata “Solidarietà”, fino alla sua interruzione nel settembre 1929.

Azione di propaganda

L’attività propagandistica del S.R.I. negli anni dell’esilio si concentrò soprattutto nella redazione di un gran numero di fogli clandestini (in particolare contro la guerra d’Àfrica),

nella costituzione all’estero, e soprattutto in Francia, di numerosi Patronati, alla cui presidenza fu chiamato io scrittore Henri Barbusse (v.). Vennero lanciate numerose campagne internazionali di solidarietà, come quella in favore di Umberto Terracini (v.) nel 1929 e di Antonio Gramsci (v.) nel 1933. Nel campo dell’assistenza alle famiglie dei carcerati, il Soccorso Rosso compì grandi sforzi per mantenere un regolare e continuo invio di contr[...]

[...]idarietà, come quella in favore di Umberto Terracini (v.) nel 1929 e di Antonio Gramsci (v.) nel 1933. Nel campo dell’assistenza alle famiglie dei carcerati, il Soccorso Rosso compì grandi sforzi per mantenere un regolare e continuo invio di contributi. Tra il 1935 e il 1936 vennero aiutati economicamente anche gli antibellicisti arrestati per il loro rifiuto di partire per la guerra d’Africa e i figli dei caduti in guerra.

In quegli anni, il S.R.I. svolse quindi un ruolo non marginale nella azione di allargamento e di radicamento della politica del Partito comunista nei più diversi strati sociali del paese.

Contromisure fasciste

Ciò viene documentato anche da una circolare che, il 19.1.1937, il Ministero degli Interni ritenne necessario inviare a tutti I prefetti del Regno per contenere e reprimere l'allargamento del fenomeno. La lettera è interessante anche per i particolari che svela riguardo ai metodi seguiti dalla polizia fascista.

MINISTERO DEGLI INTERNI Div. Gen. P.S. A.G. e R.

Roma, 19 gennaio 1937 Alle LL.EE. i pref[...]

[...]possano comprendere la provenienza delle somme spedite ai familiari suddetti, si è ricorsi al noto sistema, quando le rimesse

NOS GRANDS VICTIMES

ROVEDA

(uberculeux, condamné à 20 *ns de reclusion

PARODI

Métallurgiste, chef du proletaria* de Turin, condamné à 21 de reclusion

S A N T HI A’

condamné a 20 de reclusion

GRAMSCI

Libere dv* prison par la solrdarìté Internationale actuellement déporté à formia

Volantino del S.R.I. diffuso In Francia (1935)

561


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine S.R.I., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---Comitato centrale <---comunista <---comunisti <---fascista <---A.G. <---Alle LL <---Antonio Gramsci <---Autorità del Regno <---Bibliografia <---Camilla Ravera <---Clarenzio Menotti <---Comune di Parigi <---Gran Bretagna <---Guglielmo Jonna <---Il P <---Il P C <---Il lavoro <---Jewish Prisoner Upri <---L.P.F. <---La lettera <---La rivolta <---Latini a Carlo Farini <---Ministero degli Interni <---Nazi Concentration Cam <---P.C. <---P.S. <---Partito comunista <---Regno Al <---Rosso in Italia <---S A N <---S.R. <---San Paolo <---Soccorso Rosso Richiamando <---Soccorso Vittime <---U.S.A. <---U.S.I. <---Vassili Petrov Ko <---Vernichtungslager in Spiegel <---antibellicisti <---antifascista <---antifasciste <---dell'Internazionale <---fascismo <---fasciste <---fascisti <---italiana <---italiane <---italiano <---sindacalisti <---socialisti



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