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Il segmento testuale R.S.S. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 18Entità Multimediali , di cui in selezione 15 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 652

Brano: Stalin

gava che la severità contro il nemico nasceva dal continuo inasprimento della lotta di classe all’interno dell’U.R.S.S. e dalla necessità di difendere la “patria del socialismo” da aggressioni esterne.

Questa teoria staliniana venne ampiamente espressa nel Breve corso di storia del partito comunista (bolscevico) dell'U.R.S.S. che, apparso nel 1938, non solo riscriveva la storia falsandola a uso politico, ma (attraverso la revisione della dottrina marxista sulla estinzione dello Stato) proponeva Stalin come nuova e indiscutibile autorità teorica, superando Lenin.

In tal modo, negli anni che precedettero la Seconda guerra mondiale, furono eliminati i migliori dirigenti bolscevichi, compresi parecchi generali, una perdita che l'U.R.

S.S. avrebbe pagato a caro prezzo con la sconfitta militare davanti all'invasione tedesca del 1941.

Seconda guerra mondiale

Nell’agosto 1939 Stalin stipulò con la Germania naz[...]

[...]iminati i migliori dirigenti bolscevichi, compresi parecchi generali, una perdita che l'U.R.

S.S. avrebbe pagato a caro prezzo con la sconfitta militare davanti all'invasione tedesca del 1941.

Seconda guerra mondiale

Nell’agosto 1939 Stalin stipulò con la Germania nazista il Patto di non aggressione russotedesco (v.) che creò non poco sconcerto nelle file della Terza Internazionale. Poi, quando i tedeschi improvvisamente aggredirono l’U.R.S.S. nel giugno 1941, egli fece comunicare alla popolazione sovietica questa notizia da Molotov (v.) e rimase due settimane senza farsi vivo. Ruppe il silenzio il 3 luglio, con un discorso alla radio, nel quale esortò il popolo sovietico a raccogliersi « intorno al partito di Lenin e di Stalin » (parlando di se stesso in terza persona). Il 5.5.1941 Stalin, che dal 1923 rivestiva solo la carica di segretario generale del partito, si autonominò primo ministro, assumendo in prima persona la responsabilità del governo.

Dopo il Patto russotedescho del 1939 Stalin aveva cercato di mantenere i miglior[...]

[...] la spartizione della Polonia e dei Paesi Baltici), respingendo con irritazione gli avvertimenti che gli giungevano da più parti circa le reali intenzioni di Hitler. Egli era stato preavvertito dell'attacco tedesco dal premier britannico Churchill, ma anche dai servizi di informazione della Resistenza, da alcuni suoi ufficiali e perfino da comunisti tedeschi che, con gravissimi rischi, avevano disertato dalla Wehrmacht al fronte per portare in U.R.S.S. la notizia dell'imminente attacco. Nondimeno il 14.7.1941, esattamente una settimana prima del l'aggressione tedesca, aveva fatto diramare un comunicato ufficiale dove definiva « false, insensate e provocatorie » le voci diffusesi all'estero riguardo alle intenzioni dei nazisti.

L’aggressione tedesca dimostrava

clamorosamente come fossero sbagliati i calcoli politici fatti da Stalin tra il 1938 e il 1941: la necessità di tenere quanto più a lungo possibile la guerra lontana dall’U. R.S.S. gli aveva suggerito una politica estera quanto mai spregiudicata, ma egli non aveva sufficientement[...]

[...]o il 14.7.1941, esattamente una settimana prima del l'aggressione tedesca, aveva fatto diramare un comunicato ufficiale dove definiva « false, insensate e provocatorie » le voci diffusesi all'estero riguardo alle intenzioni dei nazisti.

L’aggressione tedesca dimostrava

clamorosamente come fossero sbagliati i calcoli politici fatti da Stalin tra il 1938 e il 1941: la necessità di tenere quanto più a lungo possibile la guerra lontana dall’U. R.S.S. gli aveva suggerito una politica estera quanto mai spregiudicata, ma egli non aveva sufficientemente operato per dotare l’U.R.S.S. di apparati economicisociali e bellici tali da porre il paese in condizioni di resistere. Nei giorni dell'attacco tedesco l’U.R.S.S. conobbe un vuoto di potere, forse la crisi più grave della sua storia, con il rischio che tutto venisse travolto, che i sacrifici sopportati negli anni precedenti e giustificati in nome del socialismo e dello sviluppo si dimostrassero inutili. Ma dal momento che riprese il proprio ruolo, assumendo anche l’incarico di Comandante supremo delle forze armate dell'U.R.S.S., Stalin riuscì a svolgere un’attività unanimemente considerata di prim’ordine, galvanizzando le energie morali e materiali di un popolo forte e generoso, che decenni di dittatura e di sofferenze non erano riusciti a demolire come molti si sarebbero aspettati. Grazie alle straordinarie risorse morali e materiali dei lavoratori russi, Stalin emerse come un eroe della storia.

Isaac Deutscher, uno dei più autorevoli biografi occidentali di Stalin e certo non sospettabile di “culto della personalità”, così ne parla nel suo libro: « In effetti faceva tutto da sé: era il comandante supremo, il mi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 659

Brano: Stalinismo

L’ascesa al potere di Stalin può farsi risalire al XIV Congresso del Partito comunista russo (dicembre 1925) che da allora assunse il nome di Partito comunista (bolscevico) dell’U.R.S.S.. In quel congresso, battute le altre correnti, il gruppo facente capo a Stalin prevalse nettamente e decise di avviare la costruzione socialista nell’U.R.S.S.. Nel corso del processo che, in condizioni di autarchia economica, avrebbe trasformato l’Unione Sovietica da paese agrario in paese industriale, Stalin potè assicurarsi un potere dispotico.

La linea sostenuta da Stalin si fondava sulla premessa che era possibile costruire il socialismo in un solo paese nonostante l’accerchiamento della giovane repubblica da parte delle potenze imperialiste. Essa fu inizialmente articolata sui seguenti punti: 1. che per costruire il socialismo occorreva procedere a tappe forzate nella industrializzazione socialista e nella collettivizzazione dell'agricoltur[...]

[...]nte articolata sui seguenti punti: 1. che per costruire il socialismo occorreva procedere a tappe forzate nella industrializzazione socialista e nella collettivizzazione dell'agricoltura; 2. che nel corso di tale processo e quanto più ci si fosse avvicinati alla mèta, vi sarebbe stato un « aggravarsi della lotta di classe all’interno del paese » e un « aggravarsi della lotta aH’interno del partito »; 3. che per « la vittoria del socialismo » inU.R.S.S. era quindi necessario punire « con mano ferma [...] questi rifiuti del genere umano » (cioè gli oppositori nel paese e nel partito) e schiacciarli « inesorabilmente [...] come nemici del popolo e traditori della patria » (dalla Storia del P.C. (b), approvata dal Comitato centrale del P.C. (b) dell’U. R.S.S. nel 1938).

Costruzione socialista e repressione diventavano, nel ragionamento di Stalin, due facce di una stessa medaglia.

Caratteri strutturali

Il regime instaurato nell’U.R.S.S. durante gli anni di Stalin assunse le caratteristiche di un sistema di potere rigorosamente verticistico, nel quale le decisioni importanti in qualsiasi campo economico, militare, politico, culturale ecc. venivano prese dal Presidium del Soviet Supremo, ossia da pochissimi dirigenti strettamente legati a Stalin, lasciando ai Comitati centrali e ai Congressi del P.C. (b), ai soviet e agli organi di governo il compito di ratificarle formalmente e attuarle. A questo metodo di direzione si accompagnava un sistema di controllo esercitato attraverso le organizzazioni del P.C. (b), unico partito amm[...]

[...] mercato. Per raggiungere Io stesso obiettivo,

lo Stato sovietico seguì metodi sostanzialmente non diversi: nel contesto di un paese arretrato come era allora la Russia, spinse al massimo lo sfruttamento della forza lavoro e attuò una colonizzazione interna che gli consentì di mettere a frutto le grandi risorse naturali del suo territorio. Poi, a partire dalla Seconda guerra mondiale, usò anche la forza militare per estendere i confini dell’U.R.S.S.. Ma, a differenza di quanto accadeva nelle democrazie borghesi e nei regimi fascisti regolati fondamentalmente da

economie di mercato, il processo avvenne in Unione Sovietica (dopo la breve esperienza della N.E.P. (v.) ) abolendo il mercato e fondando un’economia completamente pianificata. Da qui una serie di problemi e di difficoltà che potevano essere superati solo attraverso azioni coercitive.

Bollando come “nemici del popolo” e “traditori della patria” tutti coloro che, per qualsiasi ragione, fossero o si presumessero di ostacolo alla realizzazione di tale progetto, la repressione s[...]

[...] gruppo dirigente di rafforzarsi fino a giungere alla dittatura assoluta di Stalin; nello stesso tempo, le deportazioni in Siberia misero a disposizione del governo una massa di forza lavoro a bassissimo costo.

A partire dal 1929, la “costruzione del socialismo” avvenne attraverso i Piani quinquennali (v.) che, pur costando sacrifici alle masse popolari e nonostante diversi errori di impostazione, permisero in pochi decenni di trasformare l’U.R.S.S. nella seconda potenza industriale del mondo. Mentre ciò avveniva, il Partito bolscevico svolgeva un’intensa e martellante azione sul piano ideologico e culturale per assicurarsi il consenso delle masse, oltre che attraverso l’uso dei mass media, mediante l’insegnamento scolastico, per cui a intere generazioni venne imposto un apprendimento catechistico del “marxismoleninismo” sviluppato secondo l criteri di Stalin. Ciò avvenne anche ai più alti livelli, nel campo scientifico come in quello artistico e

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 660

Brano: [...] Università leninista).

Politica estera

In politica estera, le scelte di Stalin furono improntate a un pragmatismo non diverso da quello dei governi dei grandi paesi capitalistici; ma mentre da un lato stringeva accordi e alleanze con governi anche fascisti, dall’altro si serviva della Terza Internazionale (v.) e poi del Cominform (v.) per portare gli altri partiti comunisti a identificarsi nelle scelte del Partito bolscevico. Nel 1930 l’U.R.S.S. concluse accordi commerciali con il governo fascista italiano e il commissario agli Esteri Litvinov giunse a Milano per gettare le basi di un patto di non aggressione fra i due Stati, valido per 5 anni, che venne firmato il 2.9.1933 a Roma.

Nel 1936, nonostante fosse palese l’aggressione fascista contro la repubblica spagnola, i dirigenti sovietici aderirono all'accordo del cosiddetto unon intervento” (v.). Solo quando si resero conto di quanto era vasta la mobilitazione antifascista spontaneamente sorta in tufr to il mondo autorizzarono l’organizzazione delle Brigate Internazionali (v.), [...]

[...].

Nell’agosto 1939 fu firmato a Mosca il Patto di non aggressione russotedesco (v.) che venne seguito, a distanza di pochi giorni, dall’invasione e spartizione della Polonia (v.) da parte delle due potenze firmatarie. Un anno prima (maggio 1938) Stalin aveva ordinato lo scioglimento del Partito comunista polacco, i cui membri esuli a Mosca del resto erano già stati eliminati nelle “epurazioni” precedenti.

Nel maggio 1943, quando ormai l’U. R.S.S. si trovava tra le grandi potenze vincitrici della Seconda guerra mondiale, Stalin ordinò lo scioglimento deH’Internazionale Comunista per procedere più liberamente alla spartizione del mondo in zone di influenza e mostrò come fosse strumentale, di fronte agli interessi di potenza dell’U.R.S.S., l’internazionalismo marxista. Non contraddirà tale assunto la successiva costituzione del Cominform,

come dimostrerà il tentativo di coalizzare i vari partiti comunisti contro la Jugoslavia (v.) di Tito. Nel dopoguerra l’Unione Sovietica continuerà a proporsi come punto di riferimento della lotta antifascista e di liberazione dei popoli, ma altri episodi confermeranno come la politica estera dello stalinismo subordinasse ai propri interessi nazionali quei principi di solidarietà internazionale di cui si era fatto banditore negli anni Venti e Trenta.

A questo proposito va ricordato che,[...]

[...]one, nella sua creazione storica, filosofica, letteraria [...]. Oggi egli è il capo della più grande potenza mondiale, il Capo al quale rivolgono lo sguardo con fiducia, amore e speranza i lavoratori e gli oppressi di tutto il mondo ». (Da Per una pace stabile, per una democrazia popolare, n. 32 del 21.12.1949, pag. 3).

Secondo dopoguerra

La vittoria riportata dal popolo sovietico nel corso del conflitto mondiale esaltò il prestigio dell’U.R.S.S. e fece credere a molti che il regi

me instaurato da Stalin, malgrado certe inevitabili durezze, fosse effettivamente un valido esempio di società socialista. Ma le cose non stavano precisamente così. Nei primi anni del dopoguerra, aH’interno dell’U.R.S.S. la repressione continuò, sia nei confronti di milioni di “nemici del popolo” che non vennero liberati dai campi di lavoro, sia nei confronti di nuovi capri espiatori, tra cui migliaia di militari sovietici catturati dai tedeschi durante il conflitto e che, secondo Stalin, erano da considerare “traditori della patria” per il semplice fatto di essere sopravvissuti. Veri e propri genocidi si erano d’altra parte avuti nella fase finale del conflitto.

Come rivelerà Krusciov nel già citato “rapporto segreto” del 1956, « deportazioni in massa di popoli interi, strappati alla terra natale con tutt[...]

[...]egreto”, riguardarono circa

200.000 Tartari della Crimea, nonché gli abitanti della Repubblica dei Tedeschi del Volga (circa 600.000 abitanti), costituita il 20.2.1924 e soppressa il 28.8.1941.

Subito dopo la guerra i metodi del

lo stalinismo furono esportati nei paesi liberati dall’Armata Sovietica (Polonia, Bulgaria, Romania, Ungheria, Cecoslovacchia, Repubblica Democratica Tedesca, Albania), fatta eccezione della Jugoslavia, dove l’U.R.S.S. dovette fare i conti con un forte spirito di indipendenza che si era consolidato tra i partigiani di Tito (v.) durante la lotta di liberazione. Alla “scomunica” impartita nel 1948 contro il regime jugoslavo fece seguito un’ondata di processi (per “titoismo”, “trotzkismo”

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 522

Brano: [...]ToaffP. Levi, 1985); Prigionieri (M. Sani, 1987).

TM.C.

Citterio, Ugo

N. a Seregno (Milano) l’11.10.1900,

m. presumibilmente a Kolyma (Siberia) dopo il 1939; operaio. Espatriato in Francia durante gli anni del fascismo, nel 1934 riparò nell’Unione Sovietica, dove sposò una donna russa, dalla quale ebbe una figlia.

Nel 1936 accorse a combattere nelle Brigate Internazionali in Spagna e, al termine della guerra spagnola, rientrò in U.R.S.S. per ricongiungersi con la famiglia. Arrestato poco dopo il suo arrivo a Mosca per ragioni rimaste ignote, fu deportato in Siberia, da dove non fece più ritorno.

Si saprà indirettamente della sua morte so

lo nel 1973, dalla testimonianza di un sopravvissuto, Nazzareno Scarioli di Genzano (v. Emigrazione italiana in U.R.S.S.).

Civalleri, Emani

N. a Torino il 12.11.1898, m. in U.R.

S.S. dopo il 1937; operaio.

Occupato alla FIAT, fu tra i più battaglieri giovani socialisti a Torino durante l’occupazione delle fabbriche del 1920, sì da riportare una condanna in sede penale.

Passato al Partito comunista ed emigrato nell'U.R.S.S., lavorò presso un’officina di progettazioni aeronautiche a Mosca, dove venne arrestato e detenuto per 2 anni sotto accusa di “furto”, sembra inoltrata dai suoi stessi compagni.

Espiata la pena, fu inviato a lavorare in una fabbrica di macchine agricole a Rostov, dove divenne caporeparto e si guadagnò la piena fiducia dei dirigenti. Sposò una donna russa, ebbe dei figli e, per migliorare le proprie condizioni, seguì a Mosca i corsi deH’Accademia industriale, al termine dei quali ottenne un incarico di direzione presso una nuova officina meccanica a Vladimir, ad alcune centinaia di chilometr[...]

[...]zioni, seguì a Mosca i corsi deH’Accademia industriale, al termine dei quali ottenne un incarico di direzione presso una nuova officina meccanica a Vladimir, ad alcune centinaia di chilometri dalla capitale.

Nel novembre 1937, per ragioni rimaste ignote, ma certamente connesse con le repressioni staliniane di quel periodo, fu improvvisamente arrestato nella sua nuova sede e di lui non si ebbero ulteriori notizie (v. Emigrazione italiana in U. R.S.S.).

Bibliografia: Dante Corneii, Elenco delle vittime italiane dello stalinismo, Tivoli, 1981, pagg. 1518.

Codevilla, Carlo

Moro. N. a Tortona (Alessandria) nel 1900, m. a New York il 17.8. 1950.

Membro del P.C.d’I. dalla fondazione, nel 1921 fu incriminato con altri 34 compagni per l'uccisione di due fascisti a Castelnuovo Scrivia e rinviato a processo. Si diede subito alla latitanza, espatriò clandestinamente e si stabilì in Unione Sovietica, mentre in patria veniva condannato, contumace, all’ergastolo.

A Mosca fu presente ai lavori del

III Congresso deH’Ir.ternazionale comu[...]

[...]in una clinica austriaca. Le difficoltà operative seguite a tale fatto indussero i dirigenti del partito a spostare il congresso a Lione (gennaio 1926).

Superata la grave malattia, Codevilla riprese l’attività politica. Membro del Comitato centrale del P.C. d’I., nel luglio 1928 fece parte della delegazione italiana al VI Congresso deH'Internazionale comunista e continuò poi a lavorare nell'apparato del Comintern (v. Emigrazione italiana in U.R.S.S.).

Entrato a far parte dei servizi di polizia sovietici, fu presente in Spagna durante la guerra civile e rientrò successivamente nelTUnione Sovietica, da dove nel 1941 venne inviato con speciali compiti a New York. Qui, colpito da una crisi di depressione, fu ricoverato dai dirigenti del Partito comunista americano in una clinica psichiatrica e vi rimase per un lungo periodo, al termine del quale ruppe i rapporti con

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 651

Brano: [...]a la possibilità dei sovietici di contare su aiuti esterni. La disparità di forze fra il Partito comunista sovietico e quelli degli altri paesi contribuiva a fare del Comintern una pura e semplice appendice del Cremlino. Pur avendo formalmente delegato ad altri la direzione dell’Internazionale, Stalin restava sempre il principale arbitro della linea politica di questa importante organizzazione, nella quale dominava non soltanto l’esigenza dell’U.R.S.S. di non turbare in quegli anni di costru

Stalin con la moglie Nadezna Allilujeva a Mosca nel 1930

zione economica interna lordine internazionale, ma anche la sfiducia del dittatore sovietico nelle capacità rivoluzionarie degli altri partiti. Sapendo che lo scoppio di una guerra avrebbe trovato impreparata l’U. R.S.S., Stalin era contrario a qualsiasi turbativa proveniente dall’esterno e preferiva venire ad accordi coi paesi imperialisti e perfino fascisti piuttosto che appoggiare lotte popolari e di classe che avrebbero potuto compromettere i rapporti internazionali dell’U.R.S.S..

Le “purghe" di Stalin

Fin dal 193132 si ebbero in U.R.S.S. processi contro scienziati e tecnici accusati di “sabotaggio” e “cospirazione”. Queste denunce permettevano ai responsabili sovietici di scaricare su altri la causa di molte carenze riscontrate nella accelerata industrializzazione e di placare in parte il malcontento crescente nel paese. Ma l’inizio del terrore staliniano si fa risalire all’1.12.1934, quando da oscuri sicari venne ucciso Sergiei M. Kirov (v.)f segretario dell’organizzazione comunista di Stalingrado e oppositore di Stalin.

I mandanti del delitto non furono mai scoperti, ma tanto Krusciov (v.) quanto la storiografia sovietic[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 650

Brano: [...]tmi di industrializzazione gli alienò il presidente dei sindacati Tomskij. Ciononostante, grazie al ferreo control

lo esercitato sull'apparato statale attraverso il partito, nell'estate 1929 Stalin riuscì a sconfiggere separatamente tutti questi avversari, facendo leva su un certo numero di

vecchi bolscevichi nonché sui militari e sui funzionari che, ormai coinvolti nella sua “rivoluzione dall’alto”, costituivano la nuova oligarchia dell’U.R.S.S..

A partire dal 1929 l’avvio dell’industrializzazione del paese, accompagnata dalla collettivizzazione forzata nelle campagne, venne attuato attraverso i Piani quinquennali (v.) che costrinsero i popoli dell’U.R.S.S. a sacrifici impressionanti, accresciuti dagli errori insiti nella improvvisata pianificazione. L’Unione Sovietica cominciò sì a trasformarsi da paese importatore a paese produttore di attrezzature industriali, ma ciò avvenne a prezzo di un drastico abbassamento del tenore di vita della popolazione (nel 1934, i generi alimentari e molti altri prodotti di uso comune erano ancora rigorosamente razionati). Nelle campagne le repressioni non colpirono solo i kulak, ma anche i contadini poveri e si calcola che, fra il 1929 e il 1935, circa 5 milioni di persone subirono stragi e deportazioni. Fu defi[...]

[...]glie contadine divennero operai di fabbrica, tecnici, dirigenti di partito e membri della dilagante burocrazia, però ciò avveniva in uno Stato nel quale l’autoritarismo e la completa centralizzazione dei poteri soffocavano ogni libertà civile e culturale. In una parola, tutte quelle che erano state le conquiste democratiche dei lavoratori nei primi anni della rivoluzione furono liquidate.

Stalin privato

Negli ultimi anni Venti, mentre l’U. R.S.S. viveva la sua svolta politica ed economica, prese piede quello che dopo la morte di Stalin sarebbe stato definito (dalle stesse per

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 486

Brano: Appendice

Nei 1934, nel clima poliziesco instaurato dalle repressioni staliniane, fu pretestuosamente accusato di deviazionismo politico dai dirigenti deH’Interclub, licenziato in tronco ed espulso dal partito. Cercò allora lavoro a Mosca, facendo traduzioni e rivolgendosi infine all'Ambasciata italiana per ottenere i documenti necessari a lasciare l’U. R.S.S. con la famiglia, ma prima che gli venisse consegnato il passaporto fu arrestato dalla polizia politica sovietica (19.6.1937).

Carcerato a Odessa, fu deportato in Siberia, dove secondo le comunicazioni ufficiali delle autorità sovietiche, date alla sua famiglia soltanto nel giugno 1952 (a quindici anni di distanza dal decesso), sarebbe morto poco dopo il suo arrivo. Dopo la deportazione di Vincenzo Baccalà la giovane moglie Pia Piccioni, rimasta senza mezzi di sussistenza, con tre bambine cui accudire e priva di qualsiasi aiuto, tornò in Italia.

Risulta dai documenti conservati presso l’[...]

[...]ua famiglia soltanto nel giugno 1952 (a quindici anni di distanza dal decesso), sarebbe morto poco dopo il suo arrivo. Dopo la deportazione di Vincenzo Baccalà la giovane moglie Pia Piccioni, rimasta senza mezzi di sussistenza, con tre bambine cui accudire e priva di qualsiasi aiuto, tornò in Italia.

Risulta dai documenti conservati presso l’Archivio di Stato che l'autorizzazione a rilasciare il passaporto chiesto da Baccalà per uscire dalI’U.R.S.S. giunse da Roma negli uffici dell'Ambasciata a Mosca fin dal 16.3.1937, ma il passaporto non gli fu tempestivamente consegnato per il suo rifiuto di collaborare con le autorità fasciste.

Bacigalupi, Angelo

N. a Castelnuovo Magra (La Spezia) il 5.4.1882, m. a Sartrouville (Francia) il 19.12.1942; operaio. Carpentiere in ferro presso il cantiere Ansaldo di Muggiano (La Spezia) e perciò esonerato dal servizio militare, nel 1917 tu licenziato e mandato al fronte per essere stato sorpreso a svolgere propaganda contro la guerra.

Militante socialista della Sezione di Lerici, nel dopoguerra d[...]



da Contro ogni ritorno : dal fascismo alla Costituzione repubblicana : Provincia di Firenze, 2 giugno 1972 / \a cura di Claudio Galanti, Paolo Tinti, Giovanni Verni!, p. 81

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L'alleanza Anglo Sovietica e l'accordo SovieticoAmericano accelerano, la vittoria della civiltà sulla barbaria hitleriana

H 26 Maggio scorso, il compagno Molotov, a nome del Presidili»* del Soviet Supremo dell'U. R.S.S., ed il signor E«krn, a nome del Re di Gran Bretagna, firmavano a Londra un trattato di alleanza col quale i due paesi si impegnavano, non solo ‘'a prestarsi mutuo^appoggio militare o di altro genere nella guerra contro la Germania e contro gli Stati a questa legati ”, non solo “a non iniziare negoziati di qualsiasi genere con il governo di Hitler...”, ma anche "per lavorare insieme, in collaborazione stretta ed amichevole, dopo il ristabilimento della pace per organizzare la scurezza e la prosperità economica in Europa*'. In America, l’J 1 Giugno scorso, l’Ambasciatore Sovietico Litvinov, e r[...]

[...]itler...”, ma anche "per lavorare insieme, in collaborazione stretta ed amichevole, dopo il ristabilimento della pace per organizzare la scurezza e la prosperità economica in Europa*'. In America, l’J 1 Giugno scorso, l’Ambasciatore Sovietico Litvinov, e ri segretario di Stato Cordoli Hull, firmavano anch’essi a nome dei loro rispettivi paesi un trattato nel quale è detto che " il governo degli Stati Uniti cont.iiuerà * fornire al governo dell’U R.S.S. il mate* r.ale di difesa,,,

Nd corso delle conversazioni che precedettero e che seguirono

clusione di questi due trattati, i rappresentanti dell'Inghilterra e dell’America si impegnarono formalmente ad aprite un secondo fronte di guerra in Europa ntl corso del 1042.

Hitler, avendo perso la speranza di dividere, per battere separatamente, l’inghitterra, l’America e l’U.R.SS., cerca indurre i paesi vassalli (compreso l’Italia) a mettere alla sua disposizione nuove truppe, inventando che la fraternità d’armi anglo sovietica mira a bolscevizzare l'Europa. La verità è che l'alleanza angl[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 480

Brano: Appendice

posizione contro Stalin e l’Internazionale. Per non incorrere in rappresaglie, con l'aiuto dell’Ambasciata italiana riuscì ad abbandonare l’U. R.S.S. e si stabilì a Bruxelles. Nel 1941, mentre stava cercando di rientrare clandestinamente in Italia, fu arrestato al Brennero e carcerato a Padova per scontare la condanna inflittagli nel 1924.

Potè tornare a Castagneto Carducci nel dopoguerra e, nel 1957, venne riammesso nelle fila del P.C.I..

Sulla figura di Ersilio Ambrogi esistono contrastanti opinioni, compresa quella che egli fosse un abile agente « doppiogiochista » dei contrapposti servizi segreti italiani e sovietici, data la facilità con cui potè ripetutamente passare dall'uno all'altro fronte. Alcune lettere e documenti inediti[...]

[...] operaio.

Militante comunista, coinvolto in conflitti armati con i fascisti, il 28.6. 1923 fu processato in contumacia dalla Corte d’assise di Carrara e condannato a 28 anni di reclusione per omicidio e lancio di bombe. Durante la latitanza era espatriato clandestinamente e nel 1924 emigrò nelTUnione Sovietica.

Si mise in luce fra i quadri del P.C. d’I. a Mosca e venne inviato a dirigere l’Interclub di Odessa (v. Emigrazione italiana nelIV.R.S.S.), compito che assolse per circa 12 anni, assumendo la cittadinanza sovietica e guadagnandosi fama di dirigente molto ligio alle direttive staliniane, anche nelle prime repressioni contro gli altri emigrati italiani.

Ciononostante, per ragioni rimaste ignote, nel 1938 fu destituito dall'incarico, arrestato dalla polizia politica e infine condannato alla deportazione in Siberia, da dove non fece ritorno.

Angeletti, Bruno

M. a Forlì nel settembre 1973; avvocato.

Antifascista, ripetutamente bastonato e carcerato durante gli anni della dittatura, nel 1942 aderì al Partito d’Azione, del[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 293

Brano: Russia, Campagna di

Linee di attacco dei tedeschi contro l’U.R.S.S. nel 1941

no però che il loro superiore addestramento e la loro più progredita tecnica di combattimento (v. Blitzkrieg) fossero più che sufficienti per risolvere positivamente lo scontro, distruggere il grosso delle forze sovietiche in sei settimane e concludere la campagna nel giro di sei mesi. Tale sicurezza era rafforzata nei tedeschi dalla deludente prova precedentemente offerta dai sovietici in Finlandia (v.), dal marasma provocato dalle epurazioni staliniane che avevano praticamente distrutto i vertici militari dell'U. R.S.S., e in parte anche dall'ideologia razziale che portava i naz[...]

[...]cnica di combattimento (v. Blitzkrieg) fossero più che sufficienti per risolvere positivamente lo scontro, distruggere il grosso delle forze sovietiche in sei settimane e concludere la campagna nel giro di sei mesi. Tale sicurezza era rafforzata nei tedeschi dalla deludente prova precedentemente offerta dai sovietici in Finlandia (v.), dal marasma provocato dalle epurazioni staliniane che avevano praticamente distrutto i vertici militari dell'U. R.S.S., e in parte anche dall'ideologia razziale che portava i nazisti a sottovalutare le capacità militari dei popoli slavi. Coltivando tali illusioni, i tedeschi non solo tennero di riserva in Europa 60 divisioni, ma non ne mobilitarono altre 40, per le quali sarebbe pure esistito l'equipaggiamento, per non togliere personale dalla produzione che peraltro non era ancora stata mobilitata in maniera massiccia.

In tal modo, un insieme di forze analogo a quello precedentemente schierato contro la Francia venne diluito lungo l’immenso Fronte orientale su uno spazio assai maggiore, mentre l’appoggio [...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine R.S.S., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---comunista <---comunisti <---Partito comunista <---U.R.S.S. <---fascismo <---fascisti <---Storia <---antifascista <---fascista <---italiani <---socialista <---Comitato centrale <---S.S. <---italiana <---italiano <---staliniane <---P.C. <---antifascisti <---fasciste <---socialismo <---italiane <---leninista <---socialisti <---stalinismo <---Clinica <---Ersilio Ambrogi <---N.E.P. <---N.K.V.D. <---P.C.U.S. <---Paimiro Togliatti <---U.R. <---anticomunista <---antifasciste <---d'Italia <---dell'Internazionale <---imperialisti <---leninismo <---marxista <---nazista <---nazisti <---staliniana <---ACS <---Aldo Gorelli <---Alessandro Sinigaglia <---Alfredo Epaminonda Troia <---Anna Maria Enriques Agnoletti <---Ansaldo di Muggiano <---Antonio Gramsci <---Armando Tela <---Bagnolo in Piano <---Benedetto Varchi <---Bibliografia <---Bois-Seine <---Brigata Garibaldi in Romagna <---Bruno Buozzi <---C.L.N. <---Cacciatori delle Alpi <---Cara mamma <---Castelnuovo Scrivia <---Celeste Negarvi Ile <---Cesare Pi Non <---Cetcena-Inguscia <---Col Alt <---Critica sociale <---D'Onofrio <---Dante Corneii <---De Gasperi <---Diritto <---Dogmatica <---Dopo Auschwitz <---Editori Riuniti <---Ekaterina Svanidze <---Eleanor Roosevelt <---Emani C <---Emilio Sereni <---Emo Manente <---Enrico Bocci <---FIAT <---Felicita Ferrerò <---Fondo Ersilio Ambrogi <---Fumo di Birchenau <---G.G. <---G.M. <---Giorgio La Pira <---Giovanni Valdarchi <---Giovanni XXIII <---Giulio Cerreti <---Giuseppe Berti <---Giuseppe Di Vittorio <---Giuseppe Dossetti <---Giuseppe Spataro <---Godega S <---Godega S Urban <---Gramsci in Italia <---Gran Bretagna <---Guido Si <---I Divisione Proletaria <---I V A <---Il Comunista <---Il VII <---Isidoro Azzario <---K.I.M. <---Kabardo-Balkara <---La Pietra <---La lettera <---La notte <---La storia <---Liberazione di Milano <---Libro III <---Liceo Classico <---Linea Gotica <---Lino Manservigi <---Lo Stato operaio <---Luciano Sestini <---Luigi Freddi <---Luigi Longo <---Luigi Poi <---Lux di Mosca <---M.O.P.R. <---Magistero di Roma <---Maria Occhipinti <---Mario Peretto <---Marzi-Marchesi <---Meccanica <---Membro del Comitato <---Monsignor Mariano Rampolla <---Movimento Giustizia <---Movimento operaio <---N.A.T.O. <---Nacht in Mauthausen <---Nadezna Allilujeva <---Nadezna Allilujeva a Mosca <---Nazzareno Scarioli di Genzano <---Nino Nannetti <---Oltre Oceano <---Opere complete <---Ottavio Pastore <---P.S.I. <---PCI <---Partito Operaio <---Partito Socialista Italiano <---Patti Lateranensi nella Costituzione <---Piano Marshall <---Piazzale Loreto <---Pio Pizzirani <---Pio XI <---Pio XII <---Pompilio Molinari <---Pontificio Ateneo Lateranense <---Presidium del Soviet Supremo <---Provincia di Forlì <---Questioni del leninismo <---RAI <---Rampolla del Tindaro <---Regina Coeli <---Reparto di Servizi Speciali <---Repubblica Democratica Tedesca <---Repubblica dei Tedeschi del Volga <---Resistenza nel Vercellese <---Rita Montagnana <---Roberto Forti <---S.S <---Sacra Congregazione dei Seminari <---San Germano Vercellese <---San Mauro Torinese <---Seminario di Tivoli <---Sergiei M <---Sergiei M Kirov <---Servizi Speciali <---Severino Mante <---Sezione di Lerici <---Sovietico-Americano <---Stati U <---Stato Operaio <---Stato operaio <---Storiografia <---Terzo Mondo <---Testimoni a Belsen <---Torino-Milano <---Tornò a Forlì <---Trastevere Il Comunista <---U.R <---V Divisione Garibaldi <---Ventotene Ponza Tremiti <---Villa Malatesta <---Villa Triste <---Vincenzo Baccalà <---Vincenzo Bianco <---affarismo <---anticomunismo <---antifascismo <---antileninismo <---antiriformisti <---attivisti <---autoritarismo <---badogliano <---capitalismo <---centrismo <---cominciano <---conformista <---cristiana <---cristiano <---d'Aosta <---d'Azione <---dell'Ambasciata <---dell'Inghilterra <---dell'Italia <---deviazionismo <---doppiogiochista <---esibizionismi <---franchista <---frazionismo <---globalismo <---hitleriana <---hitleriane <---hitleriani <---ideologia <---ideologica <---ideologici <---ideologico <---imperialiste <---interclassismo <---internazionalismo <---keynesiano <---leniniano <---liste <---marxiana <---marxismo <---marxisti <---mazziniani <---nazifascisti <---nazionalismo <---pragmatismo <---propagandista <---psicologico <---ralismo <---realismo <---riformista <---riformisti <---rooseveltiani <---siberiani <---sindacalismo <---soliniano <---squadristi <---staliniano <---terroristi <---titoismo <---trotzkismo <---valsesiane <---zarista



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