Brano: [...]nsorti, passato alla storia: « I tedeschi non conquisteranno mai Varsavia, perché Varsavia non esiste più. Sono rimaste solo le sue rovine ». Non poteva esserci giudizio più tragicamente veritiero: nessun’altra città occupata dai tedeschi aveva combattuto con tanta determinazione, fino a lasciarsi morire e distruggere.
La liberazione
Il 22.711944 il Comitato polacco di liberazione nazionale aveva lanciato il programma per una nuova Polonia popolare e per estendere ovunque la lotta. In dicembre lo stesso Comitato si proclamò governo provvisorio della Repubblica popolare di Polonia, Esautorando il governo in esilio, screditato e con seguito sempre più scarso. Il 17.1.
1945, truppe sovietiche, partigiani e polacchi della l Armata, dopo giorni di accaniti combattimenti, liberavano Varsavia.
Il 27 gennaio i sovietici raggiunsero il lager di Auschwitz. (« Fu come arrivare aH’inferno », dirà un ufficiale russo) e fecero seppellire le salme di 2.000 bambini, che i nazisti non avevano avuto il tempo di bruciare nei forni. Il 30 marzo arrivarono a Danzica e ai primi di aprile raggiunsero l’OderJNeisse. Il 16 aprile superarono il fiume ed entrarono in Germa[...]
[...]a. Questa unità diede un notevole contributo militare ma, caratterizzata in senso anticomunista, in varie circostanze si fece anche strumento di calcoli politici lasciando un ricordo poco gradito nei paesi attraversati.
P.D.L.
Secondo dopoguerra
La Seconda guerra mondiale lasciò una Polonia completamente distrutta e la città di Varsavia ridotta a un mare di macerie. Senza più industrie e con le campagne trasformate in steppe incolte, il popolo polacco dovette iniziare una difficilissima opera di ricostruzione.
Durante l’occupazione tedesca e la successiva avanzata dell'Armata Rossa, era venuta d’altra parte a crearsi nel panorama dei movimenti politici polacchi una situazione nuova che fu oggetto di animate discussioni fra le grandi potenze riunite a Yalta: mentre W. Churchill si faceva portavoce delle richieste del governo polacco in esilio a Londra, Stalin appoggiava il governo provvisorio sorto aH’intemo del paese, sostenendo che il Partito operaio polacco (P.O.P.), costituitosi durante l’occupazione tedesca al posto del d[...]
[...]’occupazione tedesca e la successiva avanzata dell'Armata Rossa, era venuta d’altra parte a crearsi nel panorama dei movimenti politici polacchi una situazione nuova che fu oggetto di animate discussioni fra le grandi potenze riunite a Yalta: mentre W. Churchill si faceva portavoce delle richieste del governo polacco in esilio a Londra, Stalin appoggiava il governo provvisorio sorto aH’intemo del paese, sostenendo che il Partito operaio polacco (P.O.P.), costituitosi durante l’occupazione tedesca al posto del disciolto Partito comunista, godeva la fiducia della popolazione in lotta contro l’occupante nazista e aiutava l’avanzata sovietica.
Al termine del conflitto e in attesa del Trattato di pace, vennero assegnati alla Polonia i territori a est già tedeschi (il che determinò un massiccio esodo di profughi verso
le due Germanie) e il territorio polacco si trovò incluso nell’area controllata dai sovietici.
Mentre a Londra continuava a sopravvivere il governo polacco in esilio, aH’interno della Polonia fu creato un regime di « democrazia popolare ». Con un decreto del 3.1.
1946, passarono in proprietà dello Stato le banche, le miniere, la picc[...]
[...]ista e aiutava l’avanzata sovietica.
Al termine del conflitto e in attesa del Trattato di pace, vennero assegnati alla Polonia i territori a est già tedeschi (il che determinò un massiccio esodo di profughi verso
le due Germanie) e il territorio polacco si trovò incluso nell’area controllata dai sovietici.
Mentre a Londra continuava a sopravvivere il governo polacco in esilio, aH’interno della Polonia fu creato un regime di « democrazia popolare ». Con un decreto del 3.1.
1946, passarono in proprietà dello Stato le banche, le miniere, la piccola e la media industria, mentre le grandi proprietà agrarie vennero distribuite fra i contadini o affidate a organizzazioni cooperative. Queste misure determinarono la scomparsa del vecchio Partito dei contadini guidato da Mikolajczyk che, dopo assere stato vicepresidente del governo di unità nazionale presieduto da Morawski, riparò all’estero. Nel dicembre del 1948 il P.O.P. assorbì di fatto ciò che restava del Partito socialista e si trasformò in Partito operaio unificato polacco (P.O.[...]
[...]1.
1946, passarono in proprietà dello Stato le banche, le miniere, la piccola e la media industria, mentre le grandi proprietà agrarie vennero distribuite fra i contadini o affidate a organizzazioni cooperative. Queste misure determinarono la scomparsa del vecchio Partito dei contadini guidato da Mikolajczyk che, dopo assere stato vicepresidente del governo di unità nazionale presieduto da Morawski, riparò all’estero. Nel dicembre del 1948 il P.O.P. assorbì di fatto ciò che restava del Partito socialista e si trasformò in Partito operaio unificato polacco (P.O.U.P.). Boleslaw Bierut, che già era presidente della Repubblica, divenne segretario e presidente del partito.
Nel frattempo si era avuta la destituzione di Wladislaw Gomulka da segretario generale del P.O.P., seguita dalla sua espulsione e dal suo arresto sotto l’accusa di « deviazionismo di destra ». In realtà Gomulka si era fatto soltanto portavoce del disagio diffuso nel partito fra quanti ritenevano necessaria una indipendenza politica ed economica della Polonia dalI’U.R.S.S..
I primi anni del dopoguerra furono quindi caratterizzati da aspre lotte aN’interno del movimento operaio polacco, che riflettevano le diverse componenti sociali e politiche, l’esistenza di radicate tradizioni religiose, infine il fatto che la Polonia si
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