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Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 25Entità Multimediali, di cui in selezione 5 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 701

Brano: [...]ovarono impreparato il movimento antifascista: prima ancora della caduta del fascismo era cominciata la raccolta delle armi, sottratte anche alla stessa sede del Fascio. Con il ciclostile della Federazione fascista fu riprodotto materiale propagandistico contro il fascismo. Dal marzo 1943 tutti i gruppi politici antifascisti si misero in piena attività: tra questi il movimento di « Giustizia e Libertà » capeggiato dai fratelli Ferri e Sigori, da P.L. Cremonesi, Barbisot

701



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 33

Brano: [...]rtecipato agli ultimi combattimenti per la liberazione di Udine, quando la « Natisone », dopo essersi trovata il 6 maggio a Lubiana, ancora combatteva contro i Cetnici. Inutilmente il Comando divisionale aveva chiesto di partecipare alla liberazione di Trieste e di Gorizia. La formazione italiana potrà giungere a Trieste soltanto il 20 maggio.

L’altissimo numero dei combattenti caduti, sicuramente oltre 1.035 (come risulta da dati ancora incompleti), e dei dispersi, oltre 358, dimostrano eloquentemente quale contributo la Divisione « Natisone » abbia dato alla Guerra di liberazione in Italia e in Jugoslavia.

A. Bu.

Secondo i dati di una relazione complessiva presentata da Giovanni Padoan, nel corso della sua attività la Divisione ha inflitto al nemico le seguenti perdite: 12 interruzioni ferroviarie per complessivi 4.630 metri; 60 piloni di alta tensione e un cavo telefonico internazionale distrutti; 3 treni; 2 teleferiche; 14 carri armati; 3 autoblindo; 3 auto; 5 camion; 3 locomotori: 11 aerei più 4 danneggiati. Catturati: 7 mortai; 13 mitraglie pesanti; 22 leggere; 558 fucili e ingenti quantitativi di munizioni; 3 autoblindo; 6 camion; 12 moto; 14 auto; 39 carri; 55 cavalli.

I morti inflitti al nemico sarebbero stati 1.782 più 294 feriti e 1.415 prigionieri.

ÀI momento della smobilitazione e dei riconoscimenti, la Divisione contava 5 brigate, 18 battaglioni e una forza complessiva di 5.094[...]

[...]; 3 autoblindo; 3 auto; 5 camion; 3 locomotori: 11 aerei più 4 danneggiati. Catturati: 7 mortai; 13 mitraglie pesanti; 22 leggere; 558 fucili e ingenti quantitativi di munizioni; 3 autoblindo; 6 camion; 12 moto; 14 auto; 39 carri; 55 cavalli.

I morti inflitti al nemico sarebbero stati 1.782 più 294 feriti e 1.415 prigionieri.

ÀI momento della smobilitazione e dei riconoscimenti, la Divisione contava 5 brigate, 18 battaglioni e una forza complessiva di 5.094 uomini.

La Divisione venne più volte citata da Radio Londra e, per la liberazione di Nimis, ricevette un telegramma di plauso del generale Alexander.

Bibliografia: Relazione storica della Divisione d’Assalto « Garibaldi Natisone », dattiloscritto inedito, pp. 60, in Archivio Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione; F. Mautino,. Guerra di popolo, pp. 182, dattiloscritto inedito conservato in Archivio IFSML di Udine; G. Padoan, Abbiamo lottato insieme, Partigiani italiani e sloveni al confine orientale, Udine, Del Bianco ed., 1966, pp. 368; M. Lizzerò — A. Buvoli, La Resistenza, in « Enciclopedia monografica del FriuliVenezia Giulia », Udine, 1978, voi. Ili, parte I, pp. 411434; Movimento d[...]

[...]iere comunale nella lista del M.S.I.), le vittime venivano passate per le armi per ordine del gauleiter Rainer e con una condanna a morte firmata dal sottotenente delle S.S. Bender. Fra i caduti si annoverano anche 19 militari calmucchi passati alle formazioni partigiane e in seguito catturati dai tedeschi. Finirono inoltre nelle fosse alcuni civili, catturati nel corso di rastrellamenti o denunciati da spie fasciste (tra queste ultime, un certo P.L. che aveva personalmente partecipato alle stragi, fu processato nel 1945 e condannato a 12 anni di reclusione, ma potè uscire presto dal carcere in seguito ad amnistia).

Il ricupero delie salme

All’indomani della Liberazione, il

4.5.1945, vennero ricuperate dalle fosse a fior di terra 30 salme di fucilati. Altre vennero via via scoperte e ricomposte in epoche successive, fino al settembre 1947. Tutte le salme riportate alla luce, fino a un totale di 105, vennero poi trasferite e tumulate in varie località, nel Cimitero Maggiore di Cividale, in quello del Lido di Venezia e nei vari pae[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 604

Brano: [...]a,

La nuova Società potè ben presto registrare un proficuo sviluppo, soprattutto nel campo degli impianti per industrie petrolifere e petrolchimiche. Dal 1957, allo stabilimento di Firenze si aggiunsero i nuovi stabilimenti di Talamona (Sondrio), Vibo Valentia (Catanzaro), Porto Recanati (Macerata), Schio (Vicenza), Bari e Roma, tanto da fare della Nuova Pignone una delle industrie più affermate nel proprio settore.

F.fìo.

Bibliografia: P.L. Ballini, Lotta politica e movimento sindacale in Toscana negli anni dell'età giolittiana. Lo sciopero generale di Firenze, in « Rassegna Storica Toscana », lugliodicembre 1975; P. Bargellini, La splendida storia di Firenze, voi. IV, Firenze 1969; G. Procacci, Lotta di classe in Italia agli inizi del secolo XX, Roma 1970; P. Spriano, L’occupazione delle fabbriche: settembre 1920, Torino 1973;

F. Taddei, Il Pignone di Firenze 194454, Firenze 1980; La Difesa, anni 19021911; La Colata anni 19501952; Archivio Sezione P.C.I. di Rifredi, fase. Pignone; I.S.R.T., Testimonianze di Gino Lulli, Giulio Mocali, Nello Secci, Paolo Tincolini, Alfredo Mazzoni, Otello Ranfagni, Umberto Terzani, Giuseppe Manetti, Ezio Massetani, Pasquale Borracci, Manlio Giorgetti; I.S.R.T., Bilanci e relazioni all’ass[...]

[...]el 1938, a 4 anni di reclusione. Nel 1939 fu ancora confinato, a Tremiti. Al termine del periodo di confino fu trattenuto nell’isola di San Domino come internato di guerra.

Dopo aver trascorso 12 anni tra carcere e confino, più 2 anni di internamento, fu liberato con la caduta del fascismo.

Dall’8.9.1943 prese parte alla Guerra di liberazione, nelle fila della Resistenza bolognese. Responsabile dei collegamenti e dell’organizzazione del complesso ospedaliero, organizzò la fuga di Bruno Pasquali e della dottoressa Friedman. Partigiano combattente della Brigata Garibaldi « Irma Bandiera », ebbe riconosciuto il grado di capitano.

Pi lati, Gaetano

N. a San Lazzaro di Savena (Bologna) il 29.8.1881, m. a Firenze ii 4.10.1925; tecnico.

Figlio di contadini, si trasferì a Firenze e lavorò nel settore deH’ediLizia popolare. Nel 1906 aderì al Partito socialista. Prese parte alla Prima guerra mondiale e ne ritornò, mutilato della mano sinistra, decorato di medaglia d'argento al valor militare.

Nel 1919 fu tra i fondatori dell’Asso[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 215

Brano: Unione dei Lavoratori Italiani

ferro e a fuoco, i massimi organi del Movimento di liberazione (M. P.L.) avevano dovuto operare alla macchia, l'“Ufficio degli Italiani” era stato sciolto e i suoi componenti avevano assunto funzioni dirigenti nelle varie località istriane e nelle formazioni militari. A livello regionale aveva funzionato una Sezione italiana della Commissione di agitazione e propaganda, in dicembre erano iniziate le pubblicazioni de II nostro giornale, al quale si erano aggiunti altri fogli partigiani italiani (v. Stampa partigiana italiana in Istria). Caduto nella lotta Pino Budicin (8. 2.1944, insieme ad Augusto Ferri), gli italiani erano stati rappresentati al Parlamento da Al[...]

[...]riale Fanaletti di Dignano, Mario Jedreicich, Giuseppe Fornasari, Ferruccio Pastrovicchio, Diogene Degrassi, Luciano Bernardi, Cesco Dessanti, Francesco Sponza, Giovanni Valenta.

Nel dopoguerra, alla presidenza dell'U.I.I.F. si sono succeduti Giusto Massarotto, Andrea Benussi, Nerino Gobbo, Alfredo Cuomo, Antonio Borme, Mario Òonita e Silvano Sau.

Bibliografia: L’Unìohe degli Italiani dell’lstria e di Fiume celebra I 25 anni di vita, in Supplemento de “La Voce del Popolo”, Fiume, 25V1969; L'Unione degli Italiani nella LPL, ne “La Voce del Popolo”, 25VII1975; Nel 35° anniversario della fondazione

dell'Unione degli Italiani, in Documenti, “La Voce del Popolo”, 1617VI1979; UIIF, profilo storico dell'Unione degli Italiani dell'Istria e di Fiume, volume trilingue, Edit. Fiume, 1984.

G.Sco.

Unione dei Lavoratori Italiani

U.L.I.. Movimento politico antifascista nato in Romagna intorno al 1938 da elementi di tendenza repubblicana o liberalsocialista accomunati da un atteggiamento molto critico nei confronti dei partiti che, con le loro divisioni, avevano favorito l'avvento del fascismo. A parte qualche app[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 230

Brano: [...]ente verso l’U.R.S.S. fu mantenuta dagli U.S.A..

Con il 1926 si concluse il periodo detto della “ricostruzione”. Il reddito nazionale raggiunse in quell'anno il 103% rispetto a quello del 1913, anche se in alcuni settori non era stato ancora raggiunto il livello anteguerra. La produzione dell’acciaio, ad esempio, era il 69%, la ghisa al 52%, il carbone all’89% rispetto al 1913. Il salario degli operai era il 94% del periodo prebellico. Nel complesso l’agricoltura dava invece una produzione lorda superiore del 18% rispetto a quella del 1913, benché fosse basata sulla piccola azienda contadina e i membri dei kolchoz fossero solo l’1% dei contadini.

Negli stessi anni venne compiuto un grande sforzo per superare l’analfabetismo, raggiungendo risultati notevoli: milioni di persone impararono a leggere e scrivere. Il progresso giunse a toccare anche gli istituti superiori e il numero degli studenti nelle università, fra il 1913 e il 1925, crebbe di circa il 50%.

Industrializzazione e collettivizzazione forzata

Nel 1927 l’U.R.S.S. [...]

[...]sizione trotzkista sarà assimilata ai gruppi antisovietici. Nell’ottobre 1926 Trotzkij sarà espulso dal Politburo, nel 1927 deportato ad Alma Ata e nel 1929 espulso dall’U.R.S.S.. Nel 1927 si ebbe una recrudescenza di provocazioni antisovietiche all’estero, in primo luogo in Gran Bretagna: il 12.5. 1927 fu attuata un’impresa banditesca contro la rappresentanza commerciale sovietica a Londra e, in seguito a questo fatto, furono rotti i rapporti diplomatici e commerciali fra i due paesi. Altri attentati contro rappresentanti sovietici si ebbero in Cina, a Pechino e Sciangai. In Polonia fu ucciso P.L. Vojkov, inviato sovietico a Varsavia.

Alia crescita di tensione nei rapporti internazionali si accompagnò un acuirsi della tensione interna, per le aumentate difficoltà nei rifornimenti alimentari, che costrinsero il governo a introdurre le tessere annonarie dalla fine del 1928.

Sulle cause di questo fenomeno saranno date in sede storica diverse motivazioni. In primo luogo, si sottolineerà la contraddizione di fondo esistente fra una grande industria socialista e una miriade di piccole aziende contadine. Ma sta di fatto che le aziende dei contadini poveri e medi avevano prodotto‘‘nel 19[...]

[...] nuovo gruppo di opposizione, diretto da tre personalità di rilievo, N.l. Bucharin, A.l. fìykov e M.P. Tomskij che si opponevano al troppo rapido processo di industrializzazione, alla collettivizzazione dell’agricoltura e alla liquidazione dei kulak come classe. Immediatamente bollati come “opportunisti di destra” (ma in realtà essi erano contro la politica del terrore nelle campagne, come infatti avvenne per aumentare le imposte, requisire i surplus di grano, togliere ai kulak gli appezzamenti di terra), furono sconfitti e destituiti dalle cariche: Rykov, che dal 1924 era presidente del Consiglio dei commissari del popolo, nel 1930 sarà sostituito da Molotov (v.). La maggioranza staliniana decise perfino che le loro idee erano incompatibili con l’appartenenza al partito e furono costretti a farsi l’autocritica.

Un altro episodio che dimostrò la crescente acutizzazione dei rapporti politici interni fu l’“affare delle miniere” del Donbass: venne scoperta un’organizzazione di “sabotatori” in questo settore produttivo, composta di vecch[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine P.L., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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