Brano: Appendice
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rimento del frammento; in un secondo intervento, taglio di una parte della tibia con il frammento preparato) .
Le operazioni sui muscoli comprendevano diversi interventi, durante i quali si tagliavano parti più o meno grandi della coscia e della gamba. Nel corso delle neuroectomie si recideva una parte dei nervi della gamba.
Le operazioni furono inizialmente effettuate in camera operatoria, in condizioni asettiche. Più tardi, quando le donne cominciarono a opporsi, le SS ricorsero alla forza, imbavagliando le vittime e legando loro le gambe. Da quel momento
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le operazioni si svolsero in condizioni igieniche inconcepibili, all’al'aperto, su lettini da campo, le vittime non erano né spogliate né lavate.
Si calcola che sul grande numero di donne polacche vittime di questa esperienza, il 3,5% morirono nel corso dell’intervento e il 4% furono fucilate subito dopo. Grazie a un insieme di circostanze favorevoli, l’84% sopravvissero al lager e il 90% di queste tornarono in patria, ma una gran parte di esse poi morirono per càuse direttamente connesse agli interventi subiti.
Una donna ucraina fu oggetto di una operazione specifica che già in
partenza condannava a morte la vittima: le si prelevò una scapola che venne innestata su un giovane, al quale era stata asportata l’articolazione scapoloomerale a causa di un tumore.
Gli interventi realizzati su dieci detenute affette da malattie psichiche costituirono un gruppo speciale di operazioni: venne amputato loro sia l'arto inferi[...]
[...]ornarono in patria, ma una gran parte di esse poi morirono per càuse direttamente connesse agli interventi subiti.
Una donna ucraina fu oggetto di una operazione specifica che già in
partenza condannava a morte la vittima: le si prelevò una scapola che venne innestata su un giovane, al quale era stata asportata l’articolazione scapoloomerale a causa di un tumore.
Gli interventi realizzati su dieci detenute affette da malattie psichiche costituirono un gruppo speciale di operazioni: venne amputato loro sia l'arto inferiore al livello deH'articolazione dell’anca, sia l’arto superiore a livello della spalla. Le vittime furono poi immediatamente uccise sul tavolo operatorio con iniezioni di evipan.
Al di fuori di questi “esperimenti” biologici, le “cavie” furono sottoposte a un grande numero di operazioni assolutamente prive di senso: resezioni gastriche, tiroidoectomie, interventi destinati esclusivamente a far fare pratica chirurgica ai medici del campo. Si conoscono casi nei quali furono asportate le ghiandole surrenali e donne epilettiche, per innestarle a donne affette da asma bronchiale. Si procedette a sterilizzazioni attraverso ovarioectomie totali o parziali. Questi interventi furono eseguiti su donne tedesche affette da malattia psichica o su giovani tzigane, perfino su bambine di età da 8 a 12 anni. I risultati delle operazioni venivano poi controllati radiologicamente iniettando nell'utero una sostanza irritante, senza anestesia. Molte donne morirono in seguito a tali interventi.
Altre esperienze riguardavano il paludismo (malaria) o donn[...]
[...]ono casi nei quali furono asportate le ghiandole surrenali e donne epilettiche, per innestarle a donne affette da asma bronchiale. Si procedette a sterilizzazioni attraverso ovarioectomie totali o parziali. Questi interventi furono eseguiti su donne tedesche affette da malattia psichica o su giovani tzigane, perfino su bambine di età da 8 a 12 anni. I risultati delle operazioni venivano poi controllati radiologicamente iniettando nell'utero una sostanza irritante, senza anestesia. Molte donne morirono in seguito a tali interventi.
Altre esperienze riguardavano il paludismo (malaria) o donne affetto da tifo: a queste venivano iniettati clisteri di orina proveniente da donne incinte. Tali “esperimenti”, compiuti su una trentina di donne, non diedero alcun risultato ».
Bibliografia: Léon Poliakov, Auschwitz, Roma, maggio 1968; Dr. Miklos Nyiszli, Mé
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Lettera con la quale il dott. Clauberg illustra a Himmler i vantaggi pratici del suo metodo di sterilizzazione
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