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Il segmento testuale G.A.P è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 5Entità Multimediali , di cui in selezione 4 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 477

Brano: G.A.P.

di chimica analitica, ambedue artificieri dei G.A.P. di Roma, a Dante Di Nanni, l’operaio specializzato torinese che sbalordiva amici e nemici per le sue imprese tanto ardimentose quanto intelligenti, allo studente d’ingegneria Giacomo Buranello, comandante dei G.A.P. di Genova e protagonista delle più audaci azioni nella sua città, a Elio Chianesi, Bruno Fanciullacci e Alessandro Sinigaglia a Firenze, tutti e tre meccanici specializzati, e a tanti altri ancora.

Milano

Nella capitale lombarda fu costituito uno dei primi G.A.P., ma occorsero varie settimane prima di poter trovare, nell’ottobre 1943, una dozzina di combattenti disposti a battersi aH’interno della città senza esclusione di colpi, all'arma bianca, con la rivoltella, con gli esplosivi.

Il primo gruppo milanese venne organizzato da Francesco Scotti e fu guidato da Egisto Rubini, già volontario nelle Brigate Internazionali in Spagna e comandante di F.T.P. in Francia, coadiuvato dai milanesi Giordano Ci pria ni e dai fratelli Piccardi. 12 uomini costituirono il I Distaccamento che, sviluppandosi, avrebbe dato vita alla leggendaria 3a Brigata G.A.P. com[...]

[...]ittà senza esclusione di colpi, all'arma bianca, con la rivoltella, con gli esplosivi.

Il primo gruppo milanese venne organizzato da Francesco Scotti e fu guidato da Egisto Rubini, già volontario nelle Brigate Internazionali in Spagna e comandante di F.T.P. in Francia, coadiuvato dai milanesi Giordano Ci pria ni e dai fratelli Piccardi. 12 uomini costituirono il I Distaccamento che, sviluppandosi, avrebbe dato vita alla leggendaria 3a Brigata G.A.P. comandata da Giovanni Pesce.

A metà novembre i distaccamenti erano già 4 e complessivamente comprendevano una cinquantina di uomini. Sempre sotto la direzione di Scotti, fu allora costituito un Comando regionale con Rubini comandante e Vittorio Bardini, altro garibaldino di Spagna, come commissario politico. Cesare Roda fu designato capo di stato maggiore e Angelo Spada, anch’egli combattente in Spagna, artificiere e incaricato di procurare materiali, esplosivi, viveri, mezzi finanziari. Nello stesso Comando, Giordano Cipriani ebbe l’incarico di ufficiale di collegamento; Ida Balli, quell[...]

[...]are Roda fu designato capo di stato maggiore e Angelo Spada, anch’egli combattente in Spagna, artificiere e incaricato di procurare materiali, esplosivi, viveri, mezzi finanziari. Nello stesso Comando, Giordano Cipriani ebbe l’incarico di ufficiale di collegamento; Ida Balli, quello di informatrice, ricercatrice di alloggi e recapiti; Carmela Brida rolli e altre patri ote, quello di staffette.

Dal Comando regionale dipendevano i dìstaccaménti G.A.P. della città e della provincia. Tra i gappisti entrati in azione a Milano e provincia si ricordano Radames Atos, Giulio Albiati, Ruggero Brambilla, Sergio Bassi, Cesare Bescapè, Arturo Capettini, Alfonso Cuffaro, Bruno Clapiz, Paolo Cappelletti, Giuseppe Clerici, Mario Di Leila, Gianni Dino, Eugenio De Rosa, Antonio Galasi, Antonio Gentili, Angelo Giacometti, Oreste G hi rotti, Vito La f rata, G. Mendel, Carlo Milanesi, Delio Mi

lanesi, Aldo Mirotti, Manfredi Pozzo, Vincenzo Passariello, Licinio Piccardi, Pompeo Recchia, Luigi Soresini, Remo Tezzi, Giovanni Vagolino, Angelo Valagussa, Alino Zanta, Giuseppe Zanta, Antonio Zacchetti[...]

[...]Sesto, Induno; l’attacco al Comando di tappa tedesco alla Stazione Centrale di Milano; l’esecuzione del segretario federale Resega e l’attacco al questore fascista Santamaria Nicolini; la distruzione, con esplosivo, dei principali scambi tranviari milanesi in appoggio allo sciopero generale del dicembre 1943 (azione che si ripeterà per lo sciopero del marzo 1944); l'attacco al deposito ferroviario di Greco Milanese. In seguito alle loro azioni i G.A.P, milanesi furono duramente colpiti e subirono perdite dolorose. Particolarmente grave la perdita del comandante Egisto Rubini, caduto in mano al nemico e torturato a morte.

Alla fine del maggio 1944 Giovanni Pesce assunse il comando della 3a Brigata G.A.P. « E. Rubini ». Egli portava, oltre all’esperienza della guerra di Spagna, quella dei G.A.P. torinesi che egli stesso aveva organizzato e diretto. Pesce rimise in piedi i G.A.P. milanesi, nei quali accorsero altri giovani volontari che con lui andranno al combattimento, molti alla morte: Francesco Alberti, Clemente Azzini, Enzo Balzarotti, Brusò, Luigi Campeggi, Guido Cremaseli, Romeo Conti, Emilio Cereda, Giuseppe Colombo, Pietro Genarini, Grassi, Guerra, Franco Mandelli, Libero Morandotti, Severino Mantovani, Novelli, Otto boni, Ottani, Renato Pellegattat Pellegrini, Albino Ressi, Vittorio Resti, Roncaglione, Luigi Ronchi, Albino Trecci, Oliviero Volpones.

Torino

Tra i primi componenti dei G.A.P. torinesi si ricordano Romano Bessone, Giuseppe Bravin, Dante D[...]

[...]ombattimento, molti alla morte: Francesco Alberti, Clemente Azzini, Enzo Balzarotti, Brusò, Luigi Campeggi, Guido Cremaseli, Romeo Conti, Emilio Cereda, Giuseppe Colombo, Pietro Genarini, Grassi, Guerra, Franco Mandelli, Libero Morandotti, Severino Mantovani, Novelli, Otto boni, Ottani, Renato Pellegattat Pellegrini, Albino Ressi, Vittorio Resti, Roncaglione, Luigi Ronchi, Albino Trecci, Oliviero Volpones.

Torino

Tra i primi componenti dei G.A.P. torinesi si ricordano Romano Bessone, Giuseppe Bravin, Dante Di Nanni, Angelo Spada, Ateo Garemi, Dario Cagno, Francesco Valentino e, alla loro testa, Giovanni Pesce e Walter Nerozzi. Anche qui l’azione gappista si esplicò neH’eliminazione di ufficiali tedeschi e fasci

sti, nell attacco a ritrovi di gerarchi nazifascisti e a depositi militari, nell’assalto al Comando delle S.S. installato nell’Albergo Genova, in sabotaggi a linee tranviarie e ferroviarie e nella distruzione della cabina ferroviaria di Porta Susa.

Liguria

A Genova primeggiò per audacia, come organizzatore e dirigente dei G.A.P., lo studente d’ingegneria Giacomo Buranello. Con lui si ricordano il commissario Andrea Scano e Germano Jori (Renato), Vladimiro Diodati [Paolo), Giuseppe Bozzano [Pippo), Balilla Grillotti, Leandro Longhi, Giacinto Rizzoglio, Angelo Scala [Battista), Luigi Rei. Attilio Cortini fu il comandante dei

G.A.P. di La Spezia. Baccinelli comandò la squadra di Sarzana.

Bologna

Leggendarie sono diventate le azioni della T G.A.P. bolognese. Questa fu comandata inizialmente da Alessandro Bianconcini, poi da Massimo Meliconi [Gianni), dal quale la formazione prese anche il nome (si chiamerà T Brigata G.A.P. « Gianni»); e infine, dall'1.5.1944 alla Liberazione, da Alcide Leonardi [Luigi), già garibaldino in Spagna.

I primi artificieri furono Walter Nerozzi, Giuseppe Bacchilega e Modesto Benfenati. Tra i più arditi gappisti si ricordano Nerio Nannetti (cugino di Nino Nannetti, caduto in Spagna), Vittorio Ghini, Dante Drusiani e Vincenzo Toffano, ma a voler elencare tutti i valorosi occorre dare i nomi dei caduti che furono oltre 200.

Caduti della 7* G.A.P.

Lino Afflitti, Ernesto Alvisi, Fioravante Aivisi, Otello Baccolini, Augusto Baesi, Oddone Baesi, Pietro Baldazzi, Enzo Balducci. Irma Bandiera, Adelchi Baroncini, Jole Baroncini, Alfredo Bartolini, Giovanni Bedeschi, Efrem Benati, Sergio Benelli, Teresa Benini, Giuseppe Bertocchi, Settimo Biagi, Angiolino Biagi, Alessandro Bianconcini, Adriano Biondi, Pio Bolelli, Nino Bonfiglioli, Oliano Bosi, Francesco Bovaconti, Luigi Brenti, Arrigo Brini, Emilio Bussolari, Rossano Buscaroli. Giovanni Bortolani, Gualtiero Bartolini, Claudio Calanchi, Carlo Calzoni, Franco Cannavo. Otello Cardelli, Duil[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 712

Brano: [...]berto Carmi nel li di Milano; Ennio Ferrari [Carlino) di Como; Angelo Selva (Puccio) di Cima di Porlezza.

1944, fra partigiani e nazifascisti, la battaglia di Porta Lame costituisce l’episodio bellico forse più rilevante avvenuto all interno di una città italiana nel corso della Guerra di liberazione, sia per le caratteristiche del suo svolgimento sia per l’esito favorevole alla Resistenza. Dopo un’estate di intensa lotta armata, condotta dai G.A.P, in città, dai partigiani lungo l'intero crinale appenninico e dalle S.A.P. nell’ampia pianura, lotta accompagnata da movimenti sociali di massa (quali

10 sciopero delle mondine, il protrarsi della mietitura e il sabotaggio alla trebbiatura per impedire ai tedeschi la razzia di grano) nonché da giornate di manifestazioni popolari a carattere preinsurrezionale, agli inizi dell’autunno sembrava che fosse giunta per la bassa padana l’ora della liberazione. Il 19.9.1944, infatti, gli Alleati espugnarono il Passo del Giogo e il 22 erano a Rimini. Alla stessa data avevano varcato il Passo della [...]

[...]nviate alla successiva primavera. Di conseguenza i Comandi partigia

ni si accinsero a decongestionare i grossi nuclei di combattenti precedentemente fatti affluire in città.

La battaglia

La basi partigiane erano annidate tra le rovine causate dai bombardamenti aerei dell’Ospedale Maggiore e del Macello, in un’area che da Porta Lame s’incuneava fin nel centro cittadino.

Ricostruendo i fatti dalla relazione del Comando della 7a Brigata G.A.P. « Gianni » e da due rapporti delle autorità fasciste (il questore di Bologna Marcello Fabiani e il capitano Alberto Noci, comandante del Reparto d’assalto e di polizia o R.A.P. che partecipò agli scontri) è possibile ricostruire il quadro delle fasi salienti della battaglia.

Al mattino del 7 novembre venne predisposto un rastrellamento in una zona che lambiva l’area partigiana. All’operazione, iniziata alle 5,30, parteciparono 50 uomini del R.A.P., 150 militi delle Brigate nere e 50 elementi della Gendarmeria tedesca. Venuti a contatto alcuni partigiani con rastrellatori, partirono le pri[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 420

Brano: [...]ri (Severino); la Divisione « Cisa », comandante Guglielmo Cacchioli (Beretta), commissario don Mario Casale;

nella Zona Est: la Divisione « Ricci », comandante Leonardo Tarantini [Nardo), commissario Luigi Cortese [Ilio); e la Divisione « Monte Orsaro », comandante Renato Ricci [Giorgio).

Guerriglia in città

La lotta contro tedeschi e fascisti non si limitava alla montagna, ma investiva anche la pianura e la città. In Parma operarono i G.A.P, (v.) e le Squadre di azione patriottica o S.A.P. (da ricordare l’eccidio di 7 patrioti, effettuato in Piazza Gari

420



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 533

Brano: [...]i (comunista) e Cesare del Vecchio (socialista).

Nella stessa data venne anche costituita la Guardia Nazionale. Incaricato dal C.L.N., Ottavio Ricci [Nicola Antonini) con l'aiuto di Pompilio Fastiggi (v.) e Alfredo Arceci [Giorgio), iniziò l’opera di inquadramento delle forze della Resistenza sul piano provinciale.

Nel novembre la Guardia Nazionale si trasformò in Brigata Garibaldi « Pesaro » e, nello stesso tempo, furono costituiti alcuni G.A.P* che agirono poi quasi esclusivamente con azioni di disturbo e sabotaggio in città e nei dintorni Ma nel giro di qualche settimana venne ricostituito a Pesaro anche un simulacro di organizzazione fascista e, all’inizio di ottobre, uscì

il primo numero del foglio Repubblica (« Organo dei Combattenti e dei Lavoratori ») che annunciò la costituzione del fascio repubblicano della provincia.

533


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine G.A.P, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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