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Il segmento testuale C.A.M. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 3Entità Multimediali , di cui in selezione 3 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 514

Brano: [...]za delle cellule che facilitarono il sorgere dei Comitati di agitazione di fabbrica e dei C.L.N. di officina.

C.Gh.

Secondo quanto fissa l’attuale statuto del Partito comunista italiano, la cellula deve comprendere almeno 5 iscritti. In uno stesso luogo di lavoro, nel quale il numero degli iscritti al partito sia elevato, si possono costituire più cellule. La cellula è diretta da un comitato composto da tre o più membri, che viene democraticamente eletto e rimane in carica un anno per dirigere collegialmente il lavoro. Il comitato è presieduto da un segretario, anch'egli eletto dall'assemblea di cellula.

Cenacchio, Felice

Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. N. a Carrù (Cuneo) nel 1926, fucilato a Roccacigliò (Cuneo) il 15.11.1944.

Studente al liceo di Casale Monferrato, dopo I'8.9.1943 partecipò alla Guerra di liberazione, nelle file della Resistenza. Partigiano combattente nelle Brigate Autonome (v.), si distinse nelle azioni più rischiose.

Alla metà di novembre del 1944, durante la grande battaglia delle La[...]

[...]accati con lancio di bombe a mano 4 carri armati, dopo averne immobilizzato uno cadde nelle mani del nemico e venne passato per le armi.

Cenci, Tullio

N. a Poggio Berni (Forlì) il 4.6.1899; verniciatore. Comunista, svolse una intensa attività antifascista a Savona. Nel 1939 fu condannato dal Tribunale speciale a 6 anni di reclusione. Dopo l’8.9.1943 prese parte alla Guerra di liberazione, nelle file della Resistenza, al comando di un distaccamento partigiano.

Ceneri, Battaglia delle

La battaglia detta delle Ceneri o

dell’Ortaiolo, dal nome della località nell’Oltrepò Pavese in cui venne combattuta il 14.2.1945, segnò l’irrompente ripresa del movimento partigiano nella zona dopo la dura sosta invernale.

Il 14.2.1945 le Brigate nere e la Guardia nazionale repubblicana attaccarono le formazioni partigiane a Montù Beccaria (Pavia) e al Monte della Selva, occupando il castello e puntando su Pizzo Freddo. I partigiani resistettero non senza difficoltà e, giunta la sera, i fascisti dovettero rientrare a Broni senza aver realiz[...]

[...]n loro presidio a Nibbiano Valtidone, rimasto accerchiato dai partigiani; gli attaccanti impiegarono mortai da 81, un cannone a tiro rapido e mitragliatrici pesanti. I partigiani, schierati su Costa de’ Piaggi tra Moglio e Ortaiolo, attesero l’avvicinarsi del nemico e quando, verso sera, questo giunse a tiro, la battaglia si accese violenta: cadde tra gli altri il capitano delle S.S. Hoffmann, che col maggiore Skorzeny aveva liberato Mussolini a Campo Imperatore.

Asserragliato in una casa, un nucleo di fascisti tentò l’estrema resistenza, mentre gli altri si davano alla fuga, in serata i partigiani rimasero padroni del campo. Negli scontri il nemico subì la perdita di 26 uomini, oltre a quella di grande quantità di armi.

Censimenti, Giotto

N. a Firenze il 7.12.1902; calzolaio. Comunista, nel 1938 fu condannato dal Tribunale speciale a 12 anni di reclusione per attività antifascista svolta, dice la sentenza, « specialmente nei sindacati fascisti e nelle officine di produzione bellica ». Dopo I'8.9.1943 prese parte alla Guerra di liberazione, combattendo nella Divisione Garibaldi « Sinigaglia ».

Centauro, Divisione

Divisione corazzata della milizia fascista. Nata pochi giorni prima del 25 luglio 1943 [...]

[...]nell’esercito, a metà agosto le venne dato anche un vicecomandante (una funzione inedita per le divisioni di stanza a Roma). Questi, il generale Gritti, fuse in un reggimento il gruppo battaglioni « Tagliamento » e il gruppo « Montebello », e si applicò a dare efficienza agli altri reparti (il gruppo carri « Leonessa », il gruppo artiglieria, il battaglione genio).

Il 6 settembre il generale Giacomo Carboni, comandante il corpo motocorazzato (C.A.M.), convocò Gritti e lo invitò a tenersi pronto ad assumere il comando della divisione. La lealtà della « Centauro » non ebbe modo tuttavia di essere messa alla prova, perché nei giorni 9 e 10 settembre l’unità rimase inattiva. Il

10, Calvi di Bergolo lasciò Tivoli per Roma, rimettendo il comando della divisione nelle mani di Gritti, con l’esplicita dichiarazione che andava ad assumere il comando della Città aperta. Nei giorni successivi la vicenda della « Centauro » si risolse rapidamente: l’11 settembre il generale Gritti dovette mettersi agli ordini del nuovo comandante del C.A.M., genera[...]

[...]ia di essere messa alla prova, perché nei giorni 9 e 10 settembre l’unità rimase inattiva. Il

10, Calvi di Bergolo lasciò Tivoli per Roma, rimettendo il comando della divisione nelle mani di Gritti, con l’esplicita dichiarazione che andava ad assumere il comando della Città aperta. Nei giorni successivi la vicenda della « Centauro » si risolse rapidamente: l’11 settembre il generale Gritti dovette mettersi agli ordini del nuovo comandante del C.A.M., generale Cadorna (nominato dal Comando della Città aperta), per predisporre lo scioglimento della divisione e la consegna delle armi non oltre il 14 settembre, quando la diserzione e il disfacimento morale avevano già di fatto agito in tal senso.

514



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 425

Brano: [...].M.), Saillant, Villon e Copeau (LibéSud).

Il C.N.R. elaborò il programma della Resistenza, distinguendo due parti, l’una dedicata alla lotta immediata e l’altra riguardante l’avvenire: punizione dei traditori, garanzia delle libertà democratiche, attuazione delle riforme sociali (nazionalizzazione dei monopoli, eliminazione delle oligarchie economiche ecc.).

La Commissione più importante del

C.N.R. divenne il Comité d’action militaire [C.A.M.), incaricato di unificare e dirigere l’azione dei partigiani e dei patrioti combattenti. Ne entrarono a far parte Villon, Kriegel Valrimont (M.H.R.) e De Vogue (C.D.L.R.), due comunisti su tre.

A partire dal giugno 1944 le Forces francaises de l'Intérieur (v.) (comprendenti tutte le formazioni partigiane combattenti in Francia) vennero considerate truppe regolari dell'esercito francese e passarono agli ordini di De Gaulle. Nei giorni della Liberazione, gli effettivi delle

F.F.I. salirono a oltre 300.000 uomini e Eisenhower calcolò il loro apporto militare equivalente a quel

lo di 15 [...]

[...]er calcolò il loro apporto militare equivalente a quel

lo di 15 divisioni.

Dopo la liberazione di Parigi (25.

8.1944) i patrioti francesi liberarono con le sole loro forze metà del territorio nazionale, comprese città importanti come Poitiers, Tolosa, Montpellier, Limoges, ClermontFerrand. La seconda guerra mondiale costò ai francesi 688.000 morti, di cui

95.000 nella fase iniziale del conflitto in Francia (193940), 11.000 durante la campagna d’Africa, 7.000 in Italia e in Corsica, 25.000 nell’armata di De Gaulle, 400.000 combattenti della Resistenza deportati, fucilati, massacrati, 150.000 civili uccisi dai bombardamenti.

Secondo i dati denunciati al processo di Norimberga, i nazisti deportarono in Germania 963.813 francesi. Dei 228.000 passati per i campi di concentramento tedeschi per motivi politici o razziali, soltanto

28.000 furono i sopravvissuti. Gli ostaggi prelevati dalle prigioni francesi e fucilati per rappresaglia furono 30.000.

I comunisti ebbero 75.000 caduti in combattimento o fucilati per rappresaglia, tra cui numerosi dirigenti e note personalità come Pierre Sémard, Gabriel Péri, Jean Catelas, George Politzer, Jacques Salomon, JeanPierre Timbaud, Charles Michels, Jean Pulmach, Jean Grande, Desi ré Grené, Lucine Sampaix. Il P.C.F. si guadagnò il titolo glorioso di « Partito dei fucilati ».

I danni subiti dalla Francia[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 111

Brano: [...]etti rispetto al mandato elettorale ricevuto) è un dato comune nella vita dei sistemi parlamentari, quando il singolo eletto o il gruppo o partito che egli rappresenta agisce secondo linee diverse e addirittura opposte rispetto a quelle che si era impegnato di seguire di fronte agli elettori.

A.Man.

Trauzzi, Romolo

N. a Bologna il 6.9.1895; avvocato. Combattente nella guerra 191518, fu catturato dagli austriaci e trascorse un periodo in campo di prigionia. Al termine del conflitto tornò a Bologna, dove fu avvocato e docente di materie giuridiche. Chiamato alle armi nella Seconda guerra mondiale, l'8.9.1943 si trovava alla Scuola militare di Parma per un corso di aggiornamento e si diede alla macchia. Prese poi parte attiva alla Resistenza emiliana e dai primi del 1945 fino alla Liberazione rappresentò il Partito d’Azione in seno al C.L.N. regionale deH'Emilia Romagna. Il 23.9.1944 era stato condannato a morte (in contumacia) dai nazifascisti per la sua attività. Dopo la liberazione di Bologna fu designato dal C.L.N. questore pol[...]

[...].N. questore politico della città, carica che mantenne per tre mesi. Decorato di medaglia di bronzo per il contributo dato alla Resistenza, nel dopoguerra riprese la professione forense.

Trebbi, Alberto

N. a Bologna il 25.10.1892, ivi m. il 13.1.1975; operaio metallurgico. Nel 1916 aderì al P.S.I. e fu della corrente di sinistra. Nel dopoguerra, fra il 1919 e il 1923, fu segretario del sindacato operai metallurgici (F.I.O.M.) aderente alla Camera confederale del lavoro di Bologna. Animò e diresse il movimento di occupazione delle fabbriche del Bolognese che, dal 2 settembre ai primi dell’ottobre 1920, vide coinvolte numerose medie e piccole aziende. Scatenatosi lo squadrismo fascista, divenne bersaglio di attacchi, persecuzioni e violenze: fu arrestato il 30.12.1923, durante una riunione regionale di socialisti; il 19.10.1924 fu bastonato da una squadra fascista insieme alla moglie Ellena Zannini (18961960, anch’essa socialista); nell’aprile del 1925 fu arrestato e carcerato per vari mesi senza alcun processo, mentre la latteria ge[...]

[...]uelli di Natzweiler e Alloch.

Sopravvissuto ai gravi patimenti, a fine maggio 1945 rientrò a Bologna che pesava 43 chili. Dopo essersi faticosamente ristabilito riprese funzioni dirigenti nella federazione del P.S.I., sostenendo posizioni di sinistra unitarie con il P.C.I.. Fu un attivo organizzatore della cooperazione di produzione e lavoro, presidente della Cooperativa fornaciai di Bologna, poi della Intercoop; consigliere delle cooperative C.A.M. S.T., “Bolognese” e “Corticella”; componente di organi direttivi nazionali della Lega delle cooperative.

Nel 1964 abbandonò il P.S.I. e fu tra i promotori del P.S.I.U.P.. Allo scioglimento di questo partito (1972) aderì al P.C.I.. Fu presidente dell’A.N.E.D..

L. Ar.

Treblinka

Situato in una regione molto boscosa a circa 100 km a nordest di Varsavia, quello di Treblinka fu uno dei cinque campi di sterminio, creati dai tedeschi in Polonia (insieme ai lager di Belzec, Chelmno, Maidanek e Sobibor), il terzo in ordine di tempo ma il più grande. Di “sterminio” perché qui gli ebrei venivano messi a morte immediatamente dopo il loro arrivo, senza appelli né selezioni di sorta (v. Deportazione, Campi di).

Insieme a Sobibor (v.) e a Belzec (v.), Treblinka fu uno dei capisaldi della cosiddetta Azione Reinhard tendente a impossessarsi di tutti i beni degli ebrei polacchi, azione coordinata dal capo della polizia e delle SS di Lublino Odilo Globocnik (v.), attivo anche in Italia a partire dall’autunno del 1943. Agli ebrei deportati veniva detto che andavano a lavorare « all’Est », cioè nei territpri Sovietici, ma in realtà appena scesi dal treno a Treblinka venivano messi a morte. Si calcola che complessivamente vi abbiano lasciato la vita oltre 700.000 persone.

Struttura e funzioname[...]

[...]oordinata dal capo della polizia e delle SS di Lublino Odilo Globocnik (v.), attivo anche in Italia a partire dall’autunno del 1943. Agli ebrei deportati veniva detto che andavano a lavorare « all’Est », cioè nei territpri Sovietici, ma in realtà appena scesi dal treno a Treblinka venivano messi a morte. Si calcola che complessivamente vi abbiano lasciato la vita oltre 700.000 persone.

Struttura e funzionamento

Il lager era composto di due campi a un chilometro e mezzo di distanza l’uno dall’altro: Treblinka I, sorto nel 1941 come campo di lavoro forzato; e Treblinka II, funzionante dal luglio 1942 all’ottobre 1943 esclusivamente come campo di sterminio.

111


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine C.A.M., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---C.L.N. <---antifascista <---comunista <---comunisti <---fascista <---fascisti <---socialista <---André Le Troquer <---Azione Reinhard <---Bagni Albule <---Brigate nere <---C.D.L.R. <---C.N.R. <---Carlo Calvi di Bergolo <---De Gaulle da Londra <---Enzo Galbiati <---F.F.I. <---F.I.O.M. <---Gabriel Péri <---Gaston Tessier <---Georges Bidault <---Giovanni Giolitti <---Giovanni in Monte a Bologna <---Il C <---Il C L <---Il C N <---Il P <---Il P C <---Il P C F <---Jean Grande <---Jean-Pierre <---Kriegel Valrimont <---Lecomte-Boinet <---Lublino Odilo Globocnik <---M.H.R. <---M.U.P. <---Marc Rucart <---Monte a Bologna <---Mussolini a Campo <---Nibbiano Valtidone <---O.C.M. <---P.C.F. <---P.S.I. <---Partito comunista <---Piaggi tra Moglio <---Pratica <---S.S. <---S.T. <---Stato operaio <---Treblinka I <---Treblinka II <---U.R.S.S. <---abbiano <---antifascisti <---attesisti <---emiliana <---fascismo <---fasciste <---italiano <---nazifascisti <---nazisti <---opportunismo <---socialisti <---squadrismo <---trasformismo



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