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ANTEPRIMA MULTIMEDIALI

Il segmento testuale A.D. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 35Entità Multimediali , di cui in selezione 6 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 338

Brano: Venezuela

litari, guidati da Marcos Pérez Jiménez. Il nuovo governo portò a compimento la trasformazione capitalistica del paese, utilizzando i redditi petroliferi (che si quadruplicarono tra il 1945 e il 1957) e gli abbondanti investimenti esteri (che, nel solo settore manifatturiero, si quadruplicarono nel periodo 19501957) per completare la rete di infrastrutture, gettare le basi dell'industria petrolchimica e siderurgica, aiutare la formazione e diversificazione di un forte capitale nazionale, attirare l’immigrazione straniera necessaria alla modernizzazione operativa del sistema. Naturalmente, la contropartita di questa rapida crescita fu urta feroce repressione contro qualsiasi rivendicazione operaia. Nel 1957 la pace sociale andò in frantumi proprio perché il capitalismo venezuelano era di formazione troppo recente per poter consentire la realizzazione di un programma social[...]

[...]erché il capitalismo venezuelano era di formazione troppo recente per poter consentire la realizzazione di un programma sociale, che pure la dittatura perseguiva. Dopo lo svolgimento di un plebiscito caratterizzato da frodi elettorali, cominciò a delinearsi una forte lotta di massa, con elementi insurrezionali, che spaventò il governo degli U.S.A. e portò all’intervento destabilizzatore della C.I.A. nelle Forze armate venezuelane. Si giunse così ad una rivolta militare di palazzo: Marcos Pérez Jiménez venne esiliato, ma l’ondata insurrezionale — alla cui testa stavano elementi del P.C.V. e di Acción Democràtica — continuò. Per alcuni mesi

il Venezuela venne considerato alla stregua di Cuba, come centro della tensione politica regionale, ma l’esistenza di una forte corrente socialdemocratica all’interno di A.D., l’isolamento geografico del proletariato dei campi di petrolio, la disgregazione delle masse contadine e la debole organizzazione del proletariato di Caracas permisero di giungere a una rapida “normalizzazione” democratica. Nel 1958, Romualdo Betancourt vinse le elezioni presidenziali, contrassegnate anche da una forte affermazione del C.O.P.E.I..

La guerriglia

Iniziò allora un processo di arretramento della sinistra che cominciò a illudersi di poter ricuperare attraverso un'azione militare quanto andava perdendo sul terreno politico: nel 1962 si formò il primo nucleo guerrigliero, a Falcon; pochi mesi dopo, si ribellarono i presìdi militari di Capuano e Puerto Cabello, che vennero bo[...]

[...]ava perdendo sul terreno politico: nel 1962 si formò il primo nucleo guerrigliero, a Falcon; pochi mesi dopo, si ribellarono i presìdi militari di Capuano e Puerto Cabello, che vennero bombardati dalle forze governative. Furono le ultime fiammate insurrezionali e, da allora in poi,

la stessa normalizzazione dell'esercito divenne uno strumento essenziale della normalizzazione democratica.

Ma la sinistra comunista e la frazione dissidente di A.D. organizzata nel M.I.R. passarono dall'insurrezione di massa ad azioni di guerriglia, arroccandosi in 78 basi situate tra montagne praticamente disabitate: un’iniziativa politicamente insignificante, ideologicamente utopistica, sempre più striminzita e inconsistente sul piano militare. A partire da quel momento, A.D. (ormai partito socialdemocratico maturo) costituì il perno di qualsiasi possibile politica riformista e il C.O.P.E.I.

il suo contraltare conservatore.

Politica riformista

La nuova politica di A.D., proseguita dal governo di Rafael Leoni (19631968), cercò di creare le migliori condizioni per un rilancio dell’accumulazione capitalistica: rinegoziò le condizioni di dipendenza dal capitale internazionale, specie per quanto riguardava il petrolio; liquidò la vecchia proprietà fondiaria per far posto a uno sviluppo agricolo capitalistico; pose le basi di una politica selettiva di industrializzazione; completò l’infrastruttura stradale ed elettrica; allargò enormemente la spesa pubblica; riformò l’amministrazione pubblica e costituì la Corporazione Venezuelana del Petrolio (C.V.P.). Vennero vietate nuove concessioni per la prospezione alle compagnie straniere, e il Venezuela promosse, insieme ai paesi arabi produttori di petrolio, la costituzione dell’O.P.E.C. (v.).

Alla fine degli anni Sessanta la guerriglia era ormai poco più di un ricordo. Ciò permise al C.O.P.E.I. di porre al centro del proprio programma la questione della “concordia nazionale” e, su questa base, portò il proprio candidato, Rafael Caldera, alla pr[...]

[...] ancora più dinamico, rappresentato dalla successiva presidenza di Carlos Andrés Pérez (19731978) e durante il quale la sinistra, politicamente minoritaria, tornò legale.

Le forze di sinistra cominciarono a registrare in Venezuela un certo ricupero solo dopo la lacerazione provocata dall’invasione della Cecoslovacchia, che portò a una scissione nel Partito comunista e alla nascita del Movimento per il Socialismo (M.A.S.), in polemica con la tradizione terzinternazionalista e fortemente critico nei confronti della si

nistra storica, anticipando per contro i temi della via nazionale al socialismo, del blocco sociale progressivo, del superamento dei blocchi militari ecc.. A partire dal 1973, il M.A.S. diventerà la terza forza elettorale del paese, anche se di gran lunga minoritaria rispetto all’A.D. e al C.O.P.E.I..

All’inizio degli anni Settanta il Venezuela poteva contare su un settore industriale mediamente sviluppato e su un contesto politico democratico. Questi due fattori gli permisero, a partire dal 1973, di sfruttare l’enorme aumento dei redditi petroliferi per una politica di investimenti interni, ma la forte crescita economica che ne derivò si esaurì nei giro di 4 anni: a partire dal 1978, il paese entrò in una fase recessiva che si aggravò a partire dal 1982, pur senza mettere in discussione la sopravvivenza delle istituzioni democratiche.

Dopo che nel 1974, grazie al pe[...]

[...]tilizzare i prodotti petroliferi per costruire un grande Venezuela », le rosee aspettative andarono deluse e i nodi negativi emersero in pieno con la nuova amministrazione del democristiano Luis Herrera Campins (1978). Allorché, nel 1982, i redditi petroliferi diminuirono del 18%, in seguito al mutato andamento del mercato mondiale, ebbe inizio quella crisi che è tuttora in pieno svolgimento.

Il 1984, primo anno di presidenza del candidato di A.D., il medico socialdemocratico Jaime Lusinchi, vide il paese continuare a dibattersi nei problemi derivanti dalla fallimentare situazione finanziaria, comune del resto a tutta l’area latinoamericana, ma che forse lasciava al Venezuela maggiori margini di trattativa con il Fondo monetario internazionale (v. Neocolonialismo), data l’importanza di questo paese.

Il debito estero venezuelano accendeva, alla fine del 1984, a ben 34 miliardi di dollari USA, di cui 22 miliardi da pagare entro l’anno, cosa ovviamente impossibile. Inoltre il paese aveva più di 1 milione di disoccupati e un'inflazione [...]

[...]nternazionale (v. Neocolonialismo), data l’importanza di questo paese.

Il debito estero venezuelano accendeva, alla fine del 1984, a ben 34 miliardi di dollari USA, di cui 22 miliardi da pagare entro l’anno, cosa ovviamente impossibile. Inoltre il paese aveva più di 1 milione di disoccupati e un'inflazione del 50%. La linea di tendenza del “moderato di sinistra” Lusinchi, ben appoggiato dalle socialdemocrazie europee, era di conquistare una leadership non solo interna, ma di tutta l’America centrale e andina, presentandosi come alfiere di un’indipendenza dal neocolonialismo.

A.RIv.

338



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 56

Brano: America Latina

tuito il Fronte Unito Rivoluzionario, che diede vita alle Forze Armate Ribelli (F.A.R.), cui aderirono il P.

G.I., il M13 é il Movimento 12 aprile, un'organizzazione studentesca rivoluzionaria. Nel 1964 il M13, divenuto nel frattempo MR13, uscì dalle F.A.R. per divergenze strategiche con il P.G.T. circa gli obiettivi finali della lotta: il MR13 indicava infatti come obiettivo finale il socialismo; mentre il P.G.T. poneva obiettivi democraticonazionali, volti a far convergere nella lotta contro sa dittatura e la dominazione degli ij.S.A. il più vasto schieramento popolare. Attualmente le divergenze tono state messe in disparte e le F.A.R. hanno ritrovato la loro originaria unità.

V[...]

[...]e in disparte e le F.A.R. hanno ritrovato la loro originaria unità.

Venezuela

Nel Venezuela opera il Fronte di Liberazione Nazionale (F.L.N.) più noto, per la risonanza che hanno avuto nel mondo le vicende venezuelane. Con la cacciata del dittatore Jimenez, avvenuta nel 1958, si era costituito a Caracas un governo di concentrazione nazionale, con un programma democratico avanzato e chiari obiettivi antimperialisti, diretto da Betancourt, leader del partito Azione Democratica (A.D.), Ma nel giro di qualche mese l’A.D., cedendo alla pressione degli U.S.A., abbandonò il suo programma di nazionalizzazione delle compagnie petrolifere e iniziò un’azione repressiva nei confronti dei movimento popolare, culminata nei massacri di operai nell’agosto 1959. Nel 1960 l'ala sinistra dell’A.D. si scisse, dando vita al Movimento della Sinistra Rivoluzionaria (M.I.R.) e promuovendo la lotta armata. Dopo esperienze alterne si costituì il F.L.N. cui aderirono, oltre al M.I.R., il Partito Comunista Venezuelano, gruppi studenteschi e alcune organizzazioni sindacali. Caratteristica del F. L.N. fu quella di non isolare la lotta armata dal lavoro di mobilitazione delle masse nelle città. Grazie a questo collegamento il F.L.N. può contare sull’appoggio di partiti legali, quali VUnione Repubblicana Democratica (U.D.R.) e VA.D.Opposizione, una nuova frazione di sinistra dell’A.D.. Il F.L.N. ha un esercito di

2.500 combattenti e si batte per un programma, i cui obiettivi sono « un governo rivoluzionario di unità nazionale » e la liberazione economica del; paese, che ha come perno la nazionalizzazione delle risorse petrolifere, oggi interamente in mano agli U.S.A..

Colombia

In Colombia la lotta armata di libe

razione nazionale ha conseguito alcuni risultati tipici della guerra partigiana: grazie al vasto appoggio delle masse contadine, essa ha portato alla costituzione di « zone libere », costituitesi in repubbliche autonome, quali quelle di Marquetalia, El [...]

[...]sercito di

2.500 combattenti e si batte per un programma, i cui obiettivi sono « un governo rivoluzionario di unità nazionale » e la liberazione economica del; paese, che ha come perno la nazionalizzazione delle risorse petrolifere, oggi interamente in mano agli U.S.A..

Colombia

In Colombia la lotta armata di libe

razione nazionale ha conseguito alcuni risultati tipici della guerra partigiana: grazie al vasto appoggio delle masse contadine, essa ha portato alla costituzione di « zone libere », costituitesi in repubbliche autonome, quali quelle di Marquetalia, El Pato, Gaitania. Sottoposte a una forte pressione militare, le repubbliche sono divenute sede di veri e propri eserciti contadini. La lotta armata vi è diretta dal Partito Comunista Colombiano, che ha costituito un fronte nazionale cui hanno aderito il Movimento Rivoluzionario Liberale, la Federazione dei lavoratori del petrolio, il Movimento Operaio Studentesco e Contadino. La forza del fronte si articola in tre eserciti organizzati, più le masse contadine partigiane.

Perù

Nel Perù la guerriglia si svolge nelle condizioni relativamente peggiori ed è attualmente entrata in una fase di stagnazione. Diretta dal Movimento della Sinistra Rivoluzionaria (M.I.R.), con una sinistra profondamente divisa e che ha risentito anche in termini organizzativi la divisione in atto nel movimento operaio internazionale; con due partiti comunisti e più raggruppamenti marxisti, la guerriglia stenta a trovare una solida base tra le masse contadine e un suo collegamento con le masse della città. Recentemente le formazioni partigiane hanno subito una sanguino[...]

[...]rù la guerriglia si svolge nelle condizioni relativamente peggiori ed è attualmente entrata in una fase di stagnazione. Diretta dal Movimento della Sinistra Rivoluzionaria (M.I.R.), con una sinistra profondamente divisa e che ha risentito anche in termini organizzativi la divisione in atto nel movimento operaio internazionale; con due partiti comunisti e più raggruppamenti marxisti, la guerriglia stenta a trovare una solida base tra le masse contadine e un suo collegamento con le masse della città. Recentemente le formazioni partigiane hanno subito una sanguinosa offensiva da parte del governo militare, nel corso della quale hanno perduto la vita i due prestigiosi capi del M.I.R., Luis de la Fuente e Guillermo Lobaton.

La situazione negli altri paesi

Negli altri paesi latinoamericani la lotta armata ha un carattere ancora più limitato o non esiste affatto. Il movimento di liberazione nazionale è attivo nell’Uruguay, nel Cile, ove si ha un forte partito comunista; e nel Messico. Tutti paesi in cui esistono i rispettivi « Fronti Naz[...]

[...]fatto. Il movimento di liberazione nazionale è attivo nell’Uruguay, nel Cile, ove si ha un forte partito comunista; e nel Messico. Tutti paesi in cui esistono i rispettivi « Fronti Nazionali », ma dove la lotta è resa più complessa dal fatto che i governi locali, pur essendo conservatori, non hanno caratteristiche spiccatamente antinazionali. Fronti di liberazione nazionale, di minore entità e a carattere legalitario, esistono anche in Paraguay, ad Haiti, e nel Nicaragua, ma il loro peso nella vita dei rispettivi paesi risulta irrilevante. Gruppi di guerriglieri sorti in Bolivia sono stati duramente attaccati da forze governative, cui si deve la cattura e l’uccisione del comandante Che Guevara (v.).

Una considerazione a parte merita

la Repubblica di Santo Domingo, in cui gli U.S.A. sono intervenuti in modo diretto, nel 1965, con uno sbarco militare. Qui il fronte di liberazione nazionale è sorto a ridosso dell'intervento imperialista e il Movimento costituzionalista del colonnello Caamano ha unito i gruppi socialdemocratici, socia[...]

[...]e condizioni economicosociali, le posizioni delle oligarchie dominanti e la politica degli U.S.A. abbiano determinato, in tutto il continente latinoamericano, condizioni oggettive di uno sviluppo della lotta di liberazione nazionale, lasciando « alla maggioranza dei paesi latinoamericani una sola prospettiva reale di sviluppo, cioè la prospettiva della lotta armata ».

il dibattito ha rilevato che a queste condizioni oggettive non risponde una adeguata preparazione soggettiva, a causa di una « troppo lenta maturazione delle condizioni soggettive della rivoluzione » nelle formazioni politiche della travagliata vita politica latinoamericana. Questo giudizio spiega l’enorme rilievo che la rivoluzione cubana ha avuto per tutta la vita del continente e per le sue prospettive di emancipazione, e la larga eco avuta dalla seconda dichiarazione dell’Avana (v.).

R.Le.

Amerio, Secondo

Roatti. N. ad Asti I’ 1.6.1914; operaio. Occupato presso le officine Maina e membro dell’organizzazione comunista clandestina, nel marzo 1943 fu tra gli o[...]

[...]preparazione soggettiva, a causa di una « troppo lenta maturazione delle condizioni soggettive della rivoluzione » nelle formazioni politiche della travagliata vita politica latinoamericana. Questo giudizio spiega l’enorme rilievo che la rivoluzione cubana ha avuto per tutta la vita del continente e per le sue prospettive di emancipazione, e la larga eco avuta dalla seconda dichiarazione dell’Avana (v.).

R.Le.

Amerio, Secondo

Roatti. N. ad Asti I’ 1.6.1914; operaio. Occupato presso le officine Maina e membro dell’organizzazione comunista clandestina, nel marzo 1943 fu tra gli organizzatori dei famosi scioperi contro la guerra e il fascismo. Dopo l’8.9.1943 fu tra i primi animatori dei gruppi partigiani; partecipò a numerose azioni e divenne vicecommissario politico della IX Divisione Garibaldi « Alarico Imerit ». Membro del Comitato federale della Federazione comunista di Asti dal 1943, dopo la Liberazione divenne segretario di quella Camera provinciale del lavoro, carica che mantenne fino al 1966. Dal 1956 è consigliere comuna[...]



da [Theme and Variations, Opera 72 / Alexander Glazunov], p. 2Copertina (Disco vinile

Brano: [...] 502

SCHUBERT: SONATINAS

The three Schubert Violin Sonatinas played by Levon Chilingirian and Clifford Benson. SHE 500

THOMAS ROUND in VICTORIAN BALLAOS Come into thè Garden Maud, Songs of Araby, Tom Bowling, Snowybreasted Pearl. Ah Moon of my Delight, My Pretty Jane, Then You'll Remember Me, On thè Banks of Allan Water, My Love's an Arbutus, Oft in thè Stilly Night, Eily Mavouneen, etc. SHE 508

GILBERT & SULLIVAN ESOTERICA

DONALD ADAMS, THOMAS ROUND. SYLVIA EAVES, HELEN LANDIS and JOHN CARTIER. Includes excerpts from Ivanhoe. The Rose of Persia and The Grand Duke, together with three 'lost' songs from The Yeomen. G&S FESTIVAL ORCHESTRA conducted by PETER MURRAY. SHE 509.

WARLOCK: THE CURLEW

JAMES GRIFFETT, tenor, and thè HAFFNER QUARTET. Aiso Water Liiy, Chopcherry, Sleep, etc. SHE 510.

SULLIVAN: PIANO MUSIC, «te.

JOHN PARRY, piano, DAVID SMITH, cello, THE GEORGIAN QUARTET play: thè Romance for Quartet; for cello and piano thè Idyll and Duo Concertant: for piano solo thè Daydreams Suite, Thoughts, Twilight, P[...]

[...]tc. SHE 510.

SULLIVAN: PIANO MUSIC, «te.

JOHN PARRY, piano, DAVID SMITH, cello, THE GEORGIAN QUARTET play: thè Romance for Quartet; for cello and piano thè Idyll and Duo Concertant: for piano solo thè Daydreams Suite, Thoughts, Twilight, Princess of Wales’ March, etc. SHE 512

ELGAR MUSIC FOR VIOLIN & PIANO

Virtually all thè music for violin and piano, excluding thè Sonata: Idylle, Virelai. La Capricieuse, Mot d'Amour, etc. John GEORGIADIS, violin/John PARRY, piano. SHE 523

IAN PARTRIOGE SINGS

A recital of French 'melodie*' by Faure and Duparc, rnany of them new to LP. Accompanied by Jennifer Partridge. SHE 524

WARLOCK. "MERRYGODOWN"

Songs of drinking, revelry and romance, lan PARTRIDGE, Neilson TAYLOR, etc. SHE 525

SOMERVELL: MAUD BUTTERWORTH: ASHROPSHIRE LAD

John Carol CASE, baritone, accompanied by Daphne IBBOTT, in thè singer's farewell recital. SHE 527

AN EOWARDIAN MUSICAL EVENING

Evoked by Thomas ROUND, lan PARTRIDGE, John GEORGI ADIS, Elmer COLE, etc., Smugglers' Song, Clair de Lune, I hear you calling me, Salut d'Amour, Linden Lea, Carnivai of Venice Variations, Love could I only teli Thee, etc. SHE 528

THOMAS ROUND singsSONGS YOU LOVE The lost chord, O promise me, The Tipperary Christening, Let me like a soldier fall, The last rose of summer, The death of Nelson, Mary of Argyle, Jeanie with thè light brown hair. The girl I left behind me, Edward Gray, it is not love, For love alone, Believe me If all those endearing young charms, etc. Accompanied by lan KENNEDY. SHE 530

ROGER QUILTER: SONGS

Christopher KEYTE,[...]

[...]HAKESPEARE SONGS

Byrd, Tallis, Morley, Wilson, etc. settings of thè principal songs from Shakespeare's plays, James GRIFFETT, tenor, and Timothy WALKER, Iute. SHE 532

THE ROMANTIC SILVER FLUTE

Reinecke's 'Undine' Sonata, Doppler's Valse di Bravura, Paggi's Rimembranze Napolitane, Kòhler's Fantaise on a Theme by Chopin, etc. William BENNETT/Trevor WYE, flutes, Clifford BENSON, piano. SHE 533

MEDTNER: PIANO MUSIC

Malcolm BINNS: ’Ballade' and 'Orageuse' Sonatas. SHE 535

GLAZUNOV: STRING DUARTETS

The DARTINGTON QUARTET. 'Quatuor Slave', Op. 26 and Quartet in D. Op. 70. SHE 536

GLAZUNOV:THE PIANO SONATAS together with thè Grand Concert Waltz, Op. 41; Leslie HOWARD, piano. SHE 538

HAYDN: ENGLISH CANZONETTAS

BOTH sets of English 'Canzonettas.. plus two English songs, James GRIFFETT, tenor and Bryan VICKERS, fortepiano. SHE 540

BRIDGE VIOLIN/CELLO SONATAS

Cello Sonata played by Rohan and Druvi de SARAM and Violin Sonata by Levon CHILINGIRIAN and Clifford BENSON. SHE 541

PREFABULOUS ANIMILES

Entertaining[...]

[...]thè Grand Concert Waltz, Op. 41; Leslie HOWARD, piano. SHE 538

HAYDN: ENGLISH CANZONETTAS

BOTH sets of English 'Canzonettas.. plus two English songs, James GRIFFETT, tenor and Bryan VICKERS, fortepiano. SHE 540

BRIDGE VIOLIN/CELLO SONATAS

Cello Sonata played by Rohan and Druvi de SARAM and Violin Sonata by Levon CHILINGIRIAN and Clifford BENSON. SHE 541

PREFABULOUS ANIMILES

Entertaining and imagi native verses for children and adults by thè celebrated poet and critic James Reeves, enchantingly set to music by Betty Roe. PREFABULOUS ANIMILES describes fantastic creatures. A.D. ONE is a Nativity Masque and thè title of THREE ECCENTRICS is selfexplanatory. SHE 542

IVOR GURNEY: SEVERN AND SOMME

29 songs and poems, including thè 'Lights Out' cycle. Christopher KEYTE, bar., Geoffrey PRATLEY, pf./David JOHNSTON. ten./ Daphne IBBOTT, pf./Leonard CLARK, reader. SHE 543

UNKNOWN CHOPIN

Many world première recordi ngs: Allegro de Concert Op. 46, Funeral March Op. 72/2. Largo in E fiat major. Contredanse in G fiat m«i„ Albumblatt in E maj., Nocturne in C minor, Marzurka in D maj.. Cantabile in B fiat maj. Also unfamiliar versions of thè E fiat maj. Nocturne and thè C maj. Rondo. Angela LEAR, piano. SHE 544

ORGAN MUSIC OF FRANK BRIDGE

The complete works, played by Stuart Campbell at thè organ of Glasgow University. SHE 545.

BAX/BRIDGE/BERKELEY: CHAMBER MUSIC String Trios of Sir Lennox Berkeley and Frank Bridge, and Bax's Rhapsodic Balla[...]

[...]se in G fiat m«i„ Albumblatt in E maj., Nocturne in C minor, Marzurka in D maj.. Cantabile in B fiat maj. Also unfamiliar versions of thè E fiat maj. Nocturne and thè C maj. Rondo. Angela LEAR, piano. SHE 544

ORGAN MUSIC OF FRANK BRIDGE

The complete works, played by Stuart Campbell at thè organ of Glasgow University. SHE 545.

BAX/BRIDGE/BERKELEY: CHAMBER MUSIC String Trios of Sir Lennox Berkeley and Frank Bridge, and Bax's Rhapsodic Ballad for Solo Cello. John GEORGIADIS, Neil WATSON, vln., Brian HAWKINS, via.. Douglas CUMMINGS, vie. (Bax: Rohan de SARAM. vie) SHE 547

GLAZUNOV: PIANO MUSIC, Vol.2

Leslie HOWARD piays thè Theme and Variations, Op. 72, and a selection of thè smaller piano pieces. SHE 548

)

SCHUBERT: PART SONGS

BACCHOLIAN SINGERS in a recital of malevoice songs: Lied im Freien, Die Nacht, Mondenschein, Nachthelle. Grab und Mond, Die Nachtigall, Der Gondelfàhrer, Liebe, Trinklied, Standchen, Wein und Liebe, Geistertanz, etc. With Alfreda HODGSON. SHE 549

THE PARLOUR QUARTET

An ENTIRELY NEW Victorian/Edwardian musical enterta[...]

[...]ection of thè smaller piano pieces. SHE 548

)

SCHUBERT: PART SONGS

BACCHOLIAN SINGERS in a recital of malevoice songs: Lied im Freien, Die Nacht, Mondenschein, Nachthelle. Grab und Mond, Die Nachtigall, Der Gondelfàhrer, Liebe, Trinklied, Standchen, Wein und Liebe, Geistertanz, etc. With Alfreda HODGSON. SHE 549

THE PARLOUR QUARTET

An ENTIRELY NEW Victorian/Edwardian musical entertainment to delight thè PARLOUR QUARTET'S legion of admirers. SHE 550

A FRANK BRIDGE SPICILEGIUM

Songs (David Johnston, ten.); PartSongs (Halsey Singers); Lament for 2 violas (Ponder/Tichauer); Divertimenti (Phoenix Ens.) SHE 551

MAHLER: SYMPHONY No.4 (MAAZEL)

Lorin Maazel conducts thè Berlin Radio Symphony Orchestra; with Heather Harper, soprano. SHE 552

THE BEAUX ARTS TRIO

play Mendelssohn's Trio No. 1 and Dvorak's 'Dumky' Trio. Grand Prix du Disque. SHE 553

DIAGHILEV AT MONTE CARLO

Poulenc: Les Biches; Auric: Les Facheux; Milhaud: Le Train Bleu; Sauguet: La Chatte; Satie: JackintheBox, Igor Markevitch conducts thè Monte Carlo National Orchestra.

SHE 554/5 (2 records)

IRMGARD SEEFRIED

Nineteen songs by Schubert, five by Mozart; Schumann; Frauenliebe und Leben; Wolf: Three 'Mignon' songs. Acc. Klien/Werba.

SHE 556/7 (2 records)

ARMENIAN CHANTS

Unaccompan[...]

[...] 554/5 (2 records)

IRMGARD SEEFRIED

Nineteen songs by Schubert, five by Mozart; Schumann; Frauenliebe und Leben; Wolf: Three 'Mignon' songs. Acc. Klien/Werba.

SHE 556/7 (2 records)

ARMENIAN CHANTS

Unaccompanied sacred songs sung by their foremost living exponent, thè soprano Lousine Zakarlan. SHE 558

ALFREDA HODGSON RECITAL

Britten: A charm of Lullabies; Rubbra: Two Alabaster Settings; Moeran: Shakespeare setti ngs; Brahms: Madchenlieder with Keith Swallow, pf./Ludmila Navratil, via. SHE 559

MOZART: PIANO CONCERTI

Concerti 21 and 27, with authentic embellishments. Friedrich GULDA, pf./V.P.O./Swarowsky. SHE 560

ENGLISH MUSIC FOR STRINGS

Frank Bridge: Quartet No. 1. E.J. Moeran: String Trio. Hanson String Quartet. World première stereo recordlngs of these works, and début recording of Hanson Quartet. SHE 563

PAVIUON RECORDS LTD 48 HIGH STREET PEMBURY KENT TN2 4NU

Cover Photofraph by Peter Haynes



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 309

Brano: [...]u ucciso nella camera a gas la notte fra il 24 e 25.4.1945.

G.Mic.

Salazar, Antonio de Oliveira

N. a Santa Comba Dào (Portogallo) nel 1889, m. a Lisbona nel 1970; dittatore portoghese.

Di formazione cattolica e docente di economia politica presso l'Università di Coimbra, dopo il colpo di stato militare compiuto in Portogallo (v.) nel 1926, fu chiamato nel 1928 a far parte, come ministro delle Finanze, del governo formato dal generale A.D. De Fragoso Carmona. In tale veste perseguì una politica antioperaia fondata sulla riduzione dei salari e sul contenimento della spesa pubblica.

Nel 1932 assunse la carica di primo ministro e l’anno successivo abrogò la Costituzione portoghese del 1911, per dare vita a un regime dittatoriale ispirato al fascismo italiano, basato su princìpi “corporativi” e “cristiani” (v. Corporativismo fascista) : furono da lui aboliti il diritto di sciopero, le libertà di stampa, opinione e organizzazione; unico partito ammesso, dal 1934, divenne VUniao Nacional (Unione nazionale) fondata nel 1930 dal Sal[...]

[...]pinione e organizzazione; unico partito ammesso, dal 1934, divenne VUniao Nacional (Unione nazionale) fondata nel 1930 dal Salazar stesso. Nel 1939 strinse con il regime franchista spagnolo il cosiddetto Patto Iberico, allineandosi così anche in politica estera al totalitarismo fascista, ma non partecipò direttamente (al pari della Spagna) alla Seconda guerra mondiale. Nel dopoguerra si legò strettamente agli Stati Uniti e nel 1949 il Portogallo aderì al Patto Atlantico (v.). Nel 1956 Salazar firmò con gli U.S.A. un trattato di amicizia che praticamente poneva il paese compietamente alle dipendenze economiche e militari del governo americano. Alla fine degli anni Sessanta, essendo gravemente ammalato, il dittatore venne sostituito al vertice del

regime da Marcelo Caetano. Morì poco dopo, mentre si stava consumando la crisi dell’anacronistico impero coloniale portoghese destinata ad aprire la via alla “rivoluzione dei garofani” del 25.4.1974.

F.Mo.

Salerno

Provincia campana con un territorio di 4.923 kmq e una popolazione di oltre 1 milione di abitanti (circa

163.000 nel capoluogo), Salerno è la più estesa della regione e la più composita per la diversità di sviluppo delle sue varie aree.

Cenni storici

Nella parte settentrionale, ricca di pianure e di acque, già agli inizi del 1800 si insediarono le prime industrie tessili: nel 1824 nasceva infatti a Scafati, a opera dei coniugi svizzeri Meyer, la prima tintoria e stamperia di cotone. Altri svizzeri, in[...]

[...]sciopero, durato 39 giorni, si concluse con l’arresto di 6 filandiere e di 30 operai, e con il licenziamento di altri 10 operai ritenuti promotori della protesta. Nonostante la dura sconfitta, il ricordo di quella lotta rimarrà vivo nella mente dei lavoratori di Scafati (definita poi la “città rossa” del Salernitano) e di tutta la provincia quale inizio di un’incisiva rivolta morale del nascente proletariato salernitano contro le angherie di un padronato particolarmente reazionario.

La Favilla, organo socialista stampato a Nocera Inferiore, in un articolobilancio del gennaio 1913 così ricorderà questa fase iniziale di lotte: « Le prime Camere del lavoro, quella di Salerno istituita da Ernesto Rossi e quella di Nocera Inferiore da Giuseppe Vicidomini, iniziarono una prima battaglia perché gl’industriali considerassero gli operai quali uomini e non quali cose. Fu una lotta d’indole morale che ebbe salutari e immediati effetti ».

Organizzazioni socialiste

Sgombrato il campo dall’equivoco De Marinis, l’1.5.1901 venne pubblicato nel[...]

[...] Inferiore da Giuseppe Vicidomini, iniziarono una prima battaglia perché gl’industriali considerassero gli operai quali uomini e non quali cose. Fu una lotta d’indole morale che ebbe salutari e immediati effetti ».

Organizzazioni socialiste

Sgombrato il campo dall’equivoco De Marinis, l’1.5.1901 venne pubblicato nel capoluogo II Lavoratore, organo dei socialisti salernitari, e il successivo 25 agosto fu inaugurata la Camera del lavoro, cui aderirono diverse leghe per un totale di 2.132 soci. Il discorso inaugurale fu tenuto da Ernesto Cesare Longobardi (v.), una delle figure più importanti del socialismo napoletano e legato anche al Salernitano per le sue origini familiari. Lo stesso Longobardi presiedette il primo congresso provinciale socialista, svoltosi a Salerno il 5.4.1903.

La vita del P.S.I. nel Salernitano fu però stentata lungo tutto il primo ventennio del secolo: al II Congresso provinciale (1904) si contavano solo 4 sezioni (Salerno, Nocera Inferiore, Capaccio, Sala Consilina) e al Congresso meridionale del 1907 le o[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 543

Brano: Sionismo

lora occupata dai turchi; la richiesta di una porzione di territorio al governo turco; l'impegno di fondare in questo territorio uno Stato sovrano e indipendente.

Contro il piano politico di Herzi si levò il sionismo spirituale di Ahad Ha'Am (18561927), sostenitore della necessità di una rinascita morale laica dell'ebraismo prima ancora di quella politica. Una seconda tendenza, sostenuta da intellettuali come M.J. Berdicesvkij (18651921) e J.Ch. Brenner (18811921), negava addirittura la nozione di « continuità spirituale » del popolo ebraico e condizionava il successo del sionismo alla creazione di un popolo ebraico “nuovo”, cioè distaccato dal suo passato religioso. Una terza componente era quella del sionismo socialista, sostenuta da ideologi di fede tolstoiana come A.D. Gordon (18561922) che condizionava la rinascita nazionale alla purificazione della società attraverso il lavoro.

In seno al movimento si cristallizzò rapidamente un'ala a tendenza socialista, mirante a integrare l’utopia nazionalista in una prospettiva operaia. Questa corrente, rappresentata dal partito PoaléSion [Operai di Sion], fondato nel 1903 e di cui Ber Borochov (18811917) era il principale teorico, avrà una influenza notevole sul corso della colonizzazione sionista della Palestina. Contrariamente agli ebrei che militavano nei partiti socialisti dei vari paesi, i sionisti di sinistr[...]

[...]ndurre alcuna lotta di classe finché, in una Palestina ebraica, non fosse stato riconosciuto un proletariato autoctono.

Nei congressi sionisti di Basilea del 1898 e del 1899 venne decisa la fondazione di una Banca Mondiale, nella quale dovevano confluire i capitali di tutti gli ebrei interessati alla colonizzazione della Palestina. Nel frattempo furono intavolate discussioni col sultano turco, ma queste si protrassero per anni senza approdare ad alcun risultato. Furono tenuti altri due congressi, a Londra nel 1901 e ancora a Basilea nel

1903. Essendosi nel frattempo arenate le trattative con i turchi, venne presa in considerazione la proposta inglese di una colonizzazione ebraica deH’Uganda, che Herzi aveva accettato, ma che fu respinta dagli altri dirigenti sionisti a grande maggioranza. Venne inoltre deciso di procedere ad acquisto di terreni in Palestina e fu creato un ente che avrebbe successivamente svolto un’intensa attività in tal senso.

Dopo la morte di Herzi sorsero forti dissidi aH’interno del movimento sionista che, nel frattempo, era riu

scito a inviare in Palestina migliaia di immigrati. Si formarono allora due correnti: una di minoranza, detta dei “territorialisti”, per lo più composta da ebrei dell’Europa occidentale disposti ad accettare una soluzione del problema ebraico anche al di fuori della Palestina; e quella maggioritaria degli “ortodossi”, fermamente intenzionati invece a edificare il nuovo stato in Palestina. Nel 1905 la minoranza dissidente diede vita a un altro movimento sionista, diretto dallo scrittore inglese Israel Zangwill (18641926).

Mentre, dal 1904 al 1914, si tenevano altri cinque congressi sionisti, veniva intensificata l’immigrazione in Palestina: se nel 1857 la regione contava appena 12.000 ebrei, nel 1913 questi erano diventati più di 100.000, organizzati in oltre

50 comunità agricole, [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 337

Brano: Venezuela

combattere nelle fila del I Battaglione della Brigata Garibaldi. Dopo aver combattuto su vari fronti di guerra (Belchite, Fuentes de Ebro ed Estremadura), cadde in località Campillo.

Venezuela

Repubblica federale presidenziale dell’America Latina, con una superficie di 912.050 kmq e una popolazione di circa 15 milioni di abitanti. Bagnata dal mar dei Caraibi, confina con la Colombia (v.), il Brasile e la Guyana. La capitale è Caracas (1.800.000 abitanti); altre città importanti sono Maracaibo (650.000), Valencia (368.000) e Barquisimeto (334.000). La popolazione è per la massima parte di origine europea e in larga maggioranza cattolica. La principale risorsa del paese è costituita dagli idrocarburi (petrolio e gas) e la maggiore attività indu[...]

[...] di origine europea e in larga maggioranza cattolica. La principale risorsa del paese è costituita dagli idrocarburi (petrolio e gas) e la maggiore attività industriale è rappresentata dalla raffinazione del greggio, cui si affianca una complessa industria petrolchimica (fibre sintetiche, concimi).

Cenni storici

Colonia spagnola fino al 1811, anno in cui si proclamò indipendente, lo fu in realtà dal 1821 unitamente a Colombia, Panamà ed Equador, dopo la lunga guerra di liberazione condotta dal venezuelano Simón BoIfvar. Dal 1830 si staccò dalla Federazione della Grande Colombia, ma nei decenni successivi fu oppressa da governi dittatoriali e distrutta da lotte interne che la ridussero in condizioni di assoluta miseria. Il governo in carica controllava a malapena la capitale, il suo porto e pochi presìdi militari, mentre il resto del paese era praticamente abbandonato a se stesso. L’economia era basata sull’esportazione di caffè, cacao e cuoio, i cui proventi erano assolutamente insufficienti ad alimentare il bilancio pubblico. La [...]

[...]zione della Grande Colombia, ma nei decenni successivi fu oppressa da governi dittatoriali e distrutta da lotte interne che la ridussero in condizioni di assoluta miseria. Il governo in carica controllava a malapena la capitale, il suo porto e pochi presìdi militari, mentre il resto del paese era praticamente abbandonato a se stesso. L’economia era basata sull’esportazione di caffè, cacao e cuoio, i cui proventi erano assolutamente insufficienti ad alimentare il bilancio pubblico. La ricerca ed estrazione del petrolio furono avviate fin dal 1878, ma lo sfruttamento commerciale del greggio comincerà solo nel 1917. Verso la fine del secolo si era tuttavia consolidata nella regione andina (molto diversa dal resto del paesel. una comunità dei produttori di caffè, basata sulla piccola e media proprietà e sullo sfruttamento di una forza lavoro salariata, proveniente essenzialmente dalle pianure dove infuriavano le guerre civili e imperava la malaria. Nel 1899 gli “andini” occuparono la Capitale, che in realtà non oppose grande resistenza. Da [...]

[...] sfruttamento di una forza lavoro salariata, proveniente essenzialmente dalle pianure dove infuriavano le guerre civili e imperava la malaria. Nel 1899 gli “andini” occuparono la Capitale, che in realtà non oppose grande resistenza. Da allora, essi

gestiranno il potere, quasi ininterrottamente, fino al 1958.

Il moderno Venezuela

Il governo del generale “andino” Cipriano Castro (1899) riuscì a creare un’amministrazione e un esercito in grado di opporsi ai “cacicchi” locali, ormai indeboliti dalle lunghe guerre civili, presentando anche un volto unitario di fronte all'aggressività imperialista europea e statunitense che, negli stessi anni, aveva portato allo smembramento della Colombia e alla spartizione dei Caraibi. Nel 1908, il potere passò nelle mani del generale Juan Vicente Gómez, che governerà in forme duramente autoritarie fino al 1935. Egli rafforzò ulteriormente esercito e amministrazione, accentrando nelle proprie mani il potere militare, politico ed economico. Potè così trattare con le compagnie petrolifere e liquidare[...]

[...]idare le tendenze centrifughe ancora presenti nella società venezuelana. Si può quindi dire che Gómez sia stato il fondatore del Venezuela moderno, instaurando una dittatura di carattere personale. L’ingresso nel circuito petrolifero mondiale accelerò e approfondì il processo di trasformazione del paese. Il rapido arricchimento di numerosi ex proprietari terrieri accrebbe enormemente la circolazione dei capitali. Ingenti spostamenti di masse contadine verso la Capitale e i pozzi petroliferi fecero crollare la produzione agricola e aumentarono la domanda interna di prodotti alimentari. Ne conseguirono naturalmente inflazione, crescita della produzione capitalistica nelle campagne, sviluppo del commercio e un accresciuto ruolo economico dello Stato, giuridicamente proprietario del sottosuolo, quindi dei diritti di estrazione e commercializzazione del greggio.

Lotte popolari

La disgregazione del vecchio tessuto sociale agricolo e lo sviluppo capitalistico selvaggio portarono alla proletarizzazione di vasti settori contadini e urbani,[...]

[...]ari. Ne conseguirono naturalmente inflazione, crescita della produzione capitalistica nelle campagne, sviluppo del commercio e un accresciuto ruolo economico dello Stato, giuridicamente proprietario del sottosuolo, quindi dei diritti di estrazione e commercializzazione del greggio.

Lotte popolari

La disgregazione del vecchio tessuto sociale agricolo e lo sviluppo capitalistico selvaggio portarono alla proletarizzazione di vasti settori contadini e urbani, nonché ai primi fenomeni di concentrazione industriale, schiacciando nel contempo la piccola borghesia. A ciò si accompagnò una crescente radicalizzazione delle lotte sindacali e politiche: nel 1925 venne dichiarato il primo sciopero degli operai petroliferi; nel 1928 cominciò l’aggregazione in sindacati degli operai urbani. In quello stesso anno si assistè a un tentativo insurrezionale degli

universitari di Caracas, condotto in nome dei valori democratici di stampo europeo, ma il movimento venne ferocemente represso.

Nel 1935, il giorno stesso della morte di Gómez, migliaia di persone si riversarono nelle strade e presero d’assalto gli uffici pubblici, esigendo un nuovo assetto politico. Dovunque scoppiarono scioperi (che du[...]

[...]ali e politiche: nel 1925 venne dichiarato il primo sciopero degli operai petroliferi; nel 1928 cominciò l’aggregazione in sindacati degli operai urbani. In quello stesso anno si assistè a un tentativo insurrezionale degli

universitari di Caracas, condotto in nome dei valori democratici di stampo europeo, ma il movimento venne ferocemente represso.

Nel 1935, il giorno stesso della morte di Gómez, migliaia di persone si riversarono nelle strade e presero d’assalto gli uffici pubblici, esigendo un nuovo assetto politico. Dovunque scoppiarono scioperi (che dureranno mesi), sostenuti dalla solidarietà di gran parte della nazione. Nel corso della lotta nacque la Confederazione venezuelana del Lavoro (C.V.T.). Questa fase si concluse nel gennaio 1936, con il varo di una nuova legge sul lavoro che fissava la giornata lavorativa in 9 ore (8 per i minatori).

A partire da quel momento ebbe inizio da parte della borghesia venezuelana un lungo lavoro per dividere le due principali componenti della lotta democratica: Acción Democràtica (A.D[...]

[...]solidarietà di gran parte della nazione. Nel corso della lotta nacque la Confederazione venezuelana del Lavoro (C.V.T.). Questa fase si concluse nel gennaio 1936, con il varo di una nuova legge sul lavoro che fissava la giornata lavorativa in 9 ore (8 per i minatori).

A partire da quel momento ebbe inizio da parte della borghesia venezuelana un lungo lavoro per dividere le due principali componenti della lotta democratica: Acción Democràtica (A.D.) e Partito comunista venezuelano (P.C.V.), obiettivo che venne raggiunto con la spaccatura della C.V.T.. La rottura dell’unità sindacale, cui contribuì l’impostazione teorica e politica della Terza Internazionale, si tradusse in un isolamento del P.C.V., chiuso in un atteggiamento settario. Neutralizzata la forza di opposizione, il grande capitale venezuelano e la borghesia (rappresentati entrambi dall'esercito) poterono per la prima volta farsi rappresentare da un governo civile: nel 1944 venne formata una giunta composta da 7 civili e presieduta dal leader di Acción Democràtica, Romualdo Betancourt.

La parentesi democratica durò 4 anni e cedette sotto il peso delle contraddizioni non risolte della società venezuelana. Infatti, mentre da una parte il nuovo governo proseguì e intensificò il processo di ristrutturazione capitalistica, rivedendo anche i rapporti con le compagnie petrolifere, dall’altra dovette affrontare le spinte democratiche agevolate daqli spazi che la “rivoluzione” del 1944 aveva aperti (lotte per la riforma aqraria e per il suffragio universale). Dopo una disordinata mobilitazione sociale, egemonizzata da settori piccoloborghesi urbani e rurali (aeneralmente legati alla stessa Acción Democratica), e accompagnata dal radicalizzarsi di un’opposi[...]

[...]sso di ristrutturazione capitalistica, rivedendo anche i rapporti con le compagnie petrolifere, dall’altra dovette affrontare le spinte democratiche agevolate daqli spazi che la “rivoluzione” del 1944 aveva aperti (lotte per la riforma aqraria e per il suffragio universale). Dopo una disordinata mobilitazione sociale, egemonizzata da settori piccoloborghesi urbani e rurali (aeneralmente legati alla stessa Acción Democratica), e accompagnata dal radicalizzarsi di un’opposizione di destra, essenzialmente aqraria e cattolica, organizzata nel Comité de Orqanizacion Politica Electoral Independiente (C.OP.E.I.), che aderirà in seguito all’Internazionale democristiana, la giunta Betancourt cadde.

Nel 1948 tornarono al potere i mi


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine A.D., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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